Cari lettori del Blog, in questo post ospito l'opinione dell'anonimo "
ADDUSO". (
non ho mai ospitato un "anonimo"). Lo faccio, perchè credo che
TUTTI hanno diritto di dire la loro in questa Sicilia in cui "
i morti prendono la pensione e cambiano medico curante, mentre ai vivi tagliano le Guardie Mediche". Sono certo, che dobbiamo levare alta la nostra voce... affinchè qualcosa cambi per davvero! Lo so, il "
sistema politica" è forte, ma siamo noi elettori a mettere la ICS. Noi onesti, noi che paghiamo le tasse, noi che facciamo la fila alla posta, noi che (
nonostante tutto), crediamo ancora al futuro della nostra amata Sicilia... "
CHI HA PAURA MUORE OGNI GIORNO, CHI HA CORAGGIO, MUORE UNA SOLA VOLTA", dunque, non rimaniamo nell'ombra!
________________________________________________________Giovanni BonarRIGO ha scritto in un precedente post (
LEGGI) queste significative parole:
“...
Cinquant'anni fa... la gente scappava con una valigia (spesso vuota). Quegli emigrati, tornando nella loro cara Sicilia in estate, pur vedendo tanti palazzi nuovi, lungomari che un tempo non esistevano e... il medesimo splendente sole, non possono che disperarsi prendendo atto di una arretratezza tuttora persistente.” Come si può … forse … cambiareQuesta frase mi ha riportato alla mente un episodio di qualche settimana addietro, quando in un ufficio pubblico e durante l’attesa del turno (in piedi) nel corridoio, mi sono trovato a discutere con un giovane laureato che seppure orgoglioso di avere fatto l'intero corso e non quello breve, manifestava di contro un grande sconforto nelle sue parole, perchè non trovava lavoro.
Infatti, come d’altronde è risaputo per tanti altri giovani locali, quel ragazzo sentiva di non avere altre alternative se non inevitabilmente andare via dal suo paese e provare a trovare occupazione al nord se non addirittura all’estero. Per lui andava bene quasi qualsiasi cosa, purchè almeno con un contratto di assunzione. Ma certo la sua aspirazione primaria rimaneva quella di potere mettere a frutto la sua laurea.
Nella sua attuale “disperazione esistenziale” (e non è un’esagerazione) aveva però chiaramente, seppure a bassa voce, anche un costante rimprovero che ripeteva nei suoi discorsi, quale quello di non essersi accodato in passato a questo o quel politico, per magari addirittura fare il lavoratore socialmente utile in qualche pubblica amministrazione comunale, provinciale o regionale, senza bisogno neanche di alcuna laurea, tanto prima o poi lo avrebbero sistemato divenendo dipendente pubblico con un’occupazione sicura, come è stato appunto (mi raccontava) per tanti suoi coetanei che comunque, quanto meno, anche se alcuni ancora con stipendi relativamente bassi nell’ordine di poco sotto il migliaio di euro ed altri sopra, e i più “raccomandati/e” pure con duemila euro e più, e qualcuno di questi ultimi con un dottorato acquisito con corsi interni (questa non l’ho capita), almeno adesso potevano avere il diritto di esistere dignitosamente, mentre lui, con tanto di tesi pubblicata e ormai quasi trent’enne, doveva persino chiedere a volte i soldi ai suoi genitori pure per la benzina.
Il discorso è finito lì, perché nel frattempo toccava a lui entrare nel reparto.
Sono quindi rimasto nel corridoio, aspettando il mio turno e riflettendo sullo sconforto di quel giovane (che poteva essere quasi mio figlio), ma soprattutto
pensando ai politici nostrani, che notoriamente in cambio di certi “favori”, chiedono anche (impongono in privato)
ai “propri” lavoratori, di non occuparsi delle specifiche loro mansioni, bensì, invece, semplicemente di fare i “picciotti”.In particolare, come è diffusamente a conoscenza, durante l’orario di lavoro, ma anche fuori con gli amici e parenti, questi "lavoratori" devono ascoltare e poi riferire “a chi li ha fatti entrare”, poi certamente devono anche essere presenti alle apparizioni mediatiche o pubbliche del “loro referente” (padrone politico) per fare propaganda (“scruscio”), ed infine, ovviamente, devono votarlo e cercagli voti, oltre ad eventuali altri “sevizi” vari.
Che poi, più o meno è la consapevole sciagurata fotografia del Sud, ma mi pare ormai anche dell’Italia intera, che della ”mafiosità” ha fatto con tutta evidenza la sua cultura politica (ovviamente senza generalizzare).
Tutta questo mi ricorda anche di avere letto che in zona hanno costituito e rinnovato un organismo pubblico (l’ennesimo …) con sportelli assistiti da personale per giovani imprenditori che vogliano avviare un’attività.
Cacchio ! (mi è scappato)
Ma quanti “pizzi” devono pagare coloro che vorrebbero fare impresa da queste parti. Chissà poi perché ho immaginato di essere innanzi alle solite, a detta di tutti, iniziative per fare solo girare soldi pubblici nelle tasche dei nostri politici, istituzionali e professionisti locali e non (già … chissà …).
Ma d’altronde, dalle nostre parti, notoriamente, i “pizzi” si pagano ai politici, ai professionisti, agli istituzionali, insomma al 90% (e mi contengo) di questa oppressiva ragnatela politico-istituzionale-professionale fatta notoriamente di “logge”, “congregazioni” e “associazioni”,che assoggetta da decenni questo territorio, anche forse grazie, a mio semplice avviso, agli
emergenti annosi legami con certa magistratura, l’aspetto forse più avvilente e tanto più inquietante quanto terrificante, dal quale pacificamente non ci si può difendere per la sua "stra-potenza di fuoco" in fatto ed in diritto.
D’altra parte, senza andare troppo lontano, è sufficiente leggere questo articolo inerente Messina per quella che io da semplice inesperto cittadino chiamo “
lamafiadellostato”:
http://www.enricodigiacomo.org/2008/11/parentopoli-alluniversita-di-messina-pubblichiamo-linchiesta-di-m-schinella-sui-concorsi-strategici-vinti-dai-figli-di-papa-magistrati-prof-universitari-etc/#comment-1521
Circa
quarant'anni addietro, quando ero ragazzino, gli anziani mi dicevano che non era cambiato nulla. Non avrei mai immaginato di dovere altrettanto affermare alcuni decenni dopo quasi la stessa considerazione.
Sono generalmente contrario alle privatizzazioni opportunistiche e “pilotate”, come avvengono manifestatamente in Italia, ma questo trasformare (mafiosamente) il pubblico in un territorio feudale di questo o quel politico, o di questo o quell’alto rappresentante istituzionale, oppure di questo o quel magistrato o barone di turno, non farà altro che impoverire il popolo sempre più, anche perché, se qualcuno non se n’è ancora accorto, i nostri "padroni politici-istituzionali", per "raccattare" i soldi per i loro benefici, ci metteranno prima o poi (senza volere esagerare) pure una tassa locale o regionale sulla quantità di pipì quotidiana. Figurarsi cosa vorrà dire in futuro nel meridione il tanto blasonato “federalismo … fiscale” (gestito da “questi” potrà essere solo … "mafioso"). Ma certo,
chiaramente e più in generale, i soliti nostri padroni politici "ordineranno" pure ai loro “picciotti” , soprattutto intellettuali, conduttori e giornalisti prezzolati o prepagati, di continuare a diffondere la “cecità” tra i cittadini, affinchè persistano a non vedere l'oscurantismo che abbiamo intorno per seguitare (orbi)
a sollazzarsi solo di ballo, canto, risate, sagre e fuochi d'artificio, ma senza dimenticare di guardare pure (questo si)
i tanti "istruttivi" reality con relativa e fruttuosa (per i loro "padroni")
pubblicità.Come uscirne ?Nell’immediato, francamente non saprei. Nel meridione, in particolare in Sicilia e soprattutto a Messina e provincia,
ci sono visibilmente delle “placche culturali borboniche” (fatalismo ed opportunismo)
talmente ormai incrostate nel nostro cervello di gente comune, che non solo è difficile superarle, ma soprattutto vengono “intelligentemente” cavalcate dai nostri politici ed istituzionali, per i loro interessi personali.
Invece, in una visione più a lungo termine (ad esempio forse in Sicilia, che è a statuto autonomo),
se si intervenisse sulla scuola (ma da subito)
introducendo sin dalle prime classi lo studio del diritto al pari dell’italiano (si darebbero così anche delle nuove opportunità di occupazione)
ed ovviamente in modo graduale e comprensibile (non mancano oggi i mezzi mediatici per favorire ciò)
affiancando pure l’apprendimento dell’economia, della medicina, dell’antropologia, della psicologia, delle scienze moderne, invece di studiare ancora la solita stantia epica o come il sole girava intorno alla terra, forse, tra dieci o quindici anni (e ogni anno sempre di più)
avremo delle maggiori percentuali di nuove generazioni più consapevoli, e … forse … ci sarà finalmente una speranza di futuro alternativa per queste terre.
Diversamente, possiamo fare nuove case e strade, ma seguiteremo a rimanere solo dei “sudditi”, così come purtroppo altrettanto “sottomessi” continueranno ad essere anche i nostri figli e non potremo quindi che sempre "...
disperarci prendendo atto di una arretratezza persistente”.
Adduso________________________________________________________GUARDA la mia GALLERIAGUARDA il video:
Casalvecchio, Sagra e MOTORI (09-11-08)Etichette: ARTE, Lettere dal Mondo, Sicilia ieri e oggi