Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

giovedì 27 maggio 2010

La bretella fra Roccalumera e Furci sarà "abbattuta" come una bestia malata, ma...













Ormai tutti sono a conoscenza della "bella" notizia. "LA BRETELLA SARA' ABBATTUTA" DOPO L'ESTATE. Si, "ABBATTUTA" lo scriviamo con cognizione di causa, non scriviamo demolita ma "ABBATTUTA" come un animale malato o infetto.
In questa occasione non vi diremo per merito o colpa di chi (tanto ne abbiamo di tempo per scrivere ed approfondire nei minimi dettagli la tragedia), la tanto discussa e (anche e soprattutto dal sindaco di Roccalumera Gianni Miasi) "BRETELLA" che collega (unica nel suo genere, perchè gli altri lungomare sono ancora nel 2010 separati dalle fiumare come all'età della pietra), i lungomare di Roccalumera e Furci Siculo.
Paradossalmente, qualche cervellone delle istituzioni, (leggasi Genio Civile di Messina) pare che ne permetterà l'apertura al transito (caotico ed abbondante nella bella stagione) per favorirne il deflusso. Strano è, che altro burocrate abbia stabilito non il trasferimento di milioni di metri cubi di terra dal greto del tottente al ripascimento della spiaggia sottostante, ma, (adducendo pericolo incombente, ricordando le tragedie d'Ottobre), risolverebbe tutto con una bella demolizione definitiva (e non più costruzione di vero ponte, in quanto moneta non ce n'è) della stessa bretella.
Una postilla, però, ce la siamo permessa. Passeggiando qualche tempo fa sulle calle del torrente "Agrò", (certamente prima che il torrente ne facesse scempio), notavamo, fra le tante opere costate bei milioni di euro alla Comunità Europea... una bella passerella del tutto simile a quella "nostrana", che non era provvisoria ed anzi fu appositamente progettata in un apposito "discorso" di valorizzazione dell'area dell'Agrò assieme ad altre opere da un pool di ingegneri ed architetti della zona. Lì, si è pensato ai pedoni in quel caso, rivedtendola un'opera per nulla provvisoria infatti, rivestita con lastre di pietra naturale e completata con parapetti in tronchetti di legno.
Per il momento, rimanendo senza parole, invito a riflettere e ad agire, quanti fra coloro che ci leggeranno.

PRECISAZIONI:

La passerella non carrabile (nella foto) di cui ci siamo occupati in questo post, realizzata assieme ad altre opere sul torrente "Agrò", nasce su una struttura di per se errata. Sto parlando di "briglie" in cemento persistenti da oltre un ventennio che: esse si, hanno frenato e frenano il naturale deflusso delle acque a valle. Così si spiega l'arretramento progessivo della costa in particolare in quella zona (vedi Sant'Alessio Siculo), e via via negli anni verso Santa Teresa di Riva e... oltre.

LA BRETELLA CARRABILE di ROCCALUMERA: opera grossolana e provvisoria (che veniva realizzata per compensare la chisura a monte dell'unico ponte fra i due paesi), è il simbolo di qualcosa che manca ovunque fra lungomari, e cioè un collegamento viario per pedoni e automezzi. Anche dopo la sistemazione e l'adeguamento sismico del ponte all'uscita del'autostrada, essa ha costituito (a detta di tutti), un importante aiuto ai flussi automobilistici, in particolar modo nelle mergenze e nella stagione stiva. Quindi oggi, sarebbe corretto demolirla solo per realizzare di meglio (cioè un ponte che colleghi definitivamente i due lungomare), ciò magari unito ad un riassetto dei sensi di circolazione.
E' ovvio che essa, se dovesse permanere intasata nei suoi scatolari così come è adesso, sarebbe alle prime piogge sormontata dai flutti... nonostante la sua posizione molto a valle, anche provocando il passaggio delle acque sul nastro d'asfalto, (ma e concava proprio per questo motivo), non costituirebbe un pericolo nè per l'abitato nè per la gente dei due paesi. Ma proprio di abbassare il greto del torrente si è parlato a lungo in questi ultimi anni. La voce perfino di sindaci e di taluni Consiglieri provinciali (vedi Matteo Francilia e Nino Muscarello), haimè non è stata ascoltata. Anzi, possiamo aggiungere, che al sindaco di Roccalumera Gianni Miasi sarebbe stato intimato: "Se toccate voi una sola palata di terra, vi facciamo mettere le manette".

"ABBATTUTA". Per rispondere simpaticamente ad un mio "amico" che (su altro sito), ha obiettato sul termine, più appropriato in verità a bestiame o alberi, aggiungo: "Ne avevo già spiegato chiaramente in premessa il motivo. Ho usato "abbattuta", quale forzatura... per rendere più "umano" e quindi quasi cruento il gesto che si starebbe per compiere. Il solito triste gesto, imposto da coloro che se ne infischiano delle reali necessità del popolo e perfino delle raccolte di firme operate dallo stesso per affermare il proprio sacrosanto volere".
Giovanni BonarRIGO

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martedì 25 maggio 2010

Pippo Campagna fa il fotografo, Gianni Miasi fa il "pompiere" e...







Caro sindaco Miasi, è il momento che Lei si ravveda. Se Pippo Campagna, "alto" (e soprattutto ricco) dirigente dell'AST di Palermo, nonchè capogruppo della minoranza consiliare di Roccalumera si è... "abbassato" (a rischio della propria salute) a fotografare i liquami fognari sull'impervio greto di un torrente, i quali una maldestra condotta pagliarina sversava a poche decine di metri dalla galleria che porta le acque potabili agli abitanti di Roccalumera, e se lo stesso uomo pio ha provveduto a divulgare la notizia (ed il nutrito depliant fotografico) in giro per tutti i siti (e TV locali) della riviera jonica, ciò non può essere che per AMORE per i suoi compaesani.
Lo so, sindaco, Lei avrebbe preteso che tale segnalazione fosse stata fatta direttamente alla sua persona, e magari scaltro qual'è, avrebbe sottaciuto lo scandalo e l'incombente disastro ecologico. E no, caro Avvocato Miasi, le cose che scopre la minoranza le deve denunciare quali manchevolezze di un'amministrazione disattenta (e fallimentare) ai reali bisogni della gente. E che sono stupidi che fanno fare bella figura a Lei ed ai suoi lacchè? Pensi piuttosto all'estate che sta per arrivare, al nuovo cartellone delle manifestazioni estive ed a come dovrà fare per metterlo in piedi con un bilancio risicato all'osso mentre tutti gli occhi Le saranno puntati addosso. La minoranza glielo ripete continuamente che siamo sull'orlo del baratro causa i debiti che Lei maldestramente ha contratto con l'ATO Me4. Certo, la stessa minoranza ha sempre preso "le distanze" dal problema, limitandosi a denunciare e pubblicare Comunicati Stampa senza muovere un dito per venire incontro ad un problema che comunque è di tutti, ma quella "minoranza" è... quindi deputata ad opporsi a Lei che ha voluto maldestramente sedersi a quella poltrona prendendosi le "responsabilità".
E poi, caro sindaco, si ricorda un anno fa quando diceva che l'albergo fra un anno sarebbe stato completato e che ciò avrebbe contribuito allo svuluppo del paese e dato occupazione a diversi giovani? Macchè, guardi a che punto sono i lavori, pensa che la minoranza dorma? Non dorme affatto e denuncerà questa sua grave menzogna, (sebbene l'albergo sia di proprietà privata e non comunale) si, perchè caro Miasi è colpa sua, colpa da cui il gruppo di minoranza prenderà giustamente "le distanze" divulgando sacrosanti Comunicati Stampa e foto di rito. Anche il solerte avvocato Fleres ha finalmente capito come si aiutano i propri concittadini. Bisogna denunciare a gran voce, bisogna prendere "le distanze" e fare tante fotografie... no, non bisogna arrotolarsi le maniche, no. E che sono Sindaci loro, o maggioranza?

A parte gli scherzi, caro sindaco Miasi, io stento a vedere un futuro roseo per Roccalumera anche con Lei al timone, figurarsi a maggior ragione dopo la fine della sua legislatura. Ciò non solo per certi meschini atteggiamenti che mirano a denunciare per infangare e scalzare dal trono il leader e quindi a ripiazzarlo domani per spartirsi fra pochi una torta ormai minuta ma sempre ambita dal nome POTERE. Sono molto preoccupato, perchè sono sempre i soliti lecchini o arroganti o furbi a sedere nei posti che contano nei Comuni, nelle istituzioni, là dove meriterebbero altri, forse colpevoli solo di essere troppo onesti o troppo timidi. Privi di ammanicamenti che contano e pur validissimi, perennemente alla ricerca del giorno che verrà. Se verrà. No, caro sindaco, alla brava gente come me, non interessano nemmeno i gemellaggi, (cheppure profumano di fratellanza e di cultura). Alla gente come me, interessa una stabilità economica che non si è mai vista nè si vedrà in questa società. Anno dopo anno, dopo comizio, dopo comunicati stampa e circostanziati comitati AR-CO o quali che siano a tirare codazzi di lavoratori o disoccupati in cerca di un padre-padrone, di un protettore in Terra.
Non mi resta che raccontare la verità così come la vedono i miei occhi e la mia mente, forse contro tutti e contro tutto. E mentre si rincorre un onesto ricavo per raggiungere intanto le spese, ebbene penso a chi sta peggio, a chi sta veramente peggio... e non il computer ma il sacrosanto pane, nemmeno ce l'ha. Panso a chi ha tanti guai, seri da poterli solo raccontare a Dio.
Giovanni BonarRIGO




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sabato 22 maggio 2010

Fogliodisicilia.it. Solo così, (per adesso) ci facciamo pubblicità














Lo sappiamo, non disponiamo delle strutture più adeguate per offrire un'informazione a 360°, nè dell'esperienza ai più alti livelli del giornalismo, ma crediamo di poter dire ugualmente qualcosa in mezzo agli altri. Non per niente, "IL GRIDO", il nostro Grido, proviene dalla periferia di una paesello di poco più di quattromila anime e non certo da Roma o da... New York.

Per giunta, almeno per adesso, anche i primi volantini di: fogliodisicilia.it (sito, realizzato e sviluppato da Massimiliano Barbera, che meriterebbe ben altra divulgazione e valorizzazione... che ci auguriamo di poter dare in futuro), non sono altro che delle semplici fotocopie in bianco e nero in formato A4.

Certo è che, se dalle varie parti della politica, qualche "baronetto" vorrà degnarsi di inviarci i propri COMUNICATI STAMPA, noi li pubblicheremo, sia che provengano da Destra, che da Sinistra o Centro. Nessun timore, avremo a offrire il diritto di replica, se questo ci proverrà al nostro indirizzo, in quanto noi, più che accontentarci di proporci (come qualche altro sito di amici), come semplici "curtigghiari du paisi", intendiamo constatare la veridicità e la fattibilità di certi progetti che, al dire di comizi e convegni jonici anche recenti, dovrebbero offrire finalmente uno sbocco positivo ed occupazionale per la Provincia di Messina e oltre. Seguiteci.

Giovanni BonarRIGO



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martedì 18 maggio 2010

Peppino Impastato, mi fa riflettere sui tre anni di questo blog












IERI SERA, presso il centro sociale "Giovanni Paolo II" di Roccalumera, si è svolto l’incontro-dibattito “Peppino Impastato, libertà d’informazione contro tutte le mafie” con Giovanni Impastato, fratello di Peppino. L’appuntamento segue di pochi giorni l’anniversario della morte di Impastato, ucciso dalla mafia a Cinisi il 9 maggio 1978, in occasione del quale sono state consegnate all’associazione che porta il suo nome, le chiavi dell’appartamento del boss Tano Badalamenti, poco distante dalla casa in cui abitava il giovane militante di democrazia proletaria.
Ci sono voluti 32 anni per compiere i “cento passi” e il circolo Jonico di Sinistra Ecologia e Libertà ne mantiene vivo il ricordo, invitando tutta la cittadinanza a partecipare. Si è iniziato alle 17:30 con la proiezione di un documentario informativo su Peppino Impastato, interroitto a metà, è avvenuto il dibattito con Giovanni Impastato e ad altri relatori al tavolo. Dibattito che sarebbe poi stato esteso a chiunque avesse voluto esprimere le proprie idee, in libertà.











Accorato l'intervento di Giovanni Impastato, (nella foto), fratello di Peppino Impastato, che ha ricordato l'impegno ed il sacrificio del fratello. Egli, ha sottolineato la lotta intrapresa da Peppino in tempi difficili e con mezzi molto limitati contro Don Tano Badalamenti, boss mafioso davanti al quale tanti si genuflettevano o chiedevano favori, e che invece dalla sua (RADIO AUT), Peppino lo sbeffeggiava denominandolo "Tano seduto". Giovanni Impastato, ha poi ricordato l'importanza della legalità, della libertà di stampa, (che ormai sarebbe imbavagliata sia sulle reti Mediaset e che RAI), e del rispetto degli articoli della Costituzione italiana, Legge dello Stato italiano conquistata a prezzo di infinite vite umane e sulla quale, ai tempi nostri, sono stati chiamati a giurare obbedienza principalmente coloro che la vorrebbero piegare al loro volere e cioè il nostro Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Per Maurizio Parisi, (uno fra i relatori del convegno), la nostra società è piagata dal consumismo e manca della "spiritualità" che, laici o religiosi, ci fa preferire il profitto sul reale beneficio disinteressato verso l'altro.
Presenti in una gremitissima sala, anche il sindaco Gianni Miasi, l'assessore Santisi e l'arch. Antonio Garufi. Parte del documentario su Peppino, è stata trasmessa prima del convegno. Interessanti i contenuti, tratti anche da trasmissioni di RAI 3.












Ma, dalle righe di questo mio blog, adesso che abbiamo superato i tre anni di attività informativa, voglio aggiungere che: "Fin dalla messa in rete de "IL GRIDO" avevo compreso le immense potenzialità del dialogo su internet. Attraverso un semplice blog, infatti, più ancora che mediante sparute discussioni da bar o perfino a margine di convegni occasionali, era ed è possibile scambiare serenamente e costruttivamente opinioni, confrontarsi su temi della cultura e della politica al fine di un reciproco progresso, ogni giorno.
Purtoppo, le mie attese di dialogo (che nei primi mesi avevano visto l'assiduità di qualche figura consapevole e perfino qualche - seppur anonima - replica ai miei post), col tempo si sono rivelate vane ed inutili. E' con sommo rammarico, infatti, (nonostante la mia caparbia mi abbia portato a far realizzare un sito, denominato fogliodisicilia.it), che devo constatare di parlare al vento e con nessun riscontro pratico. E, se in occasione di qualche convegno ho accennato il mio pensiero su legalità e giustizia, proprio ieri, sono andato via prima che fosse data la parola al pubblico, in quanto ho ritenuto e ritengo che a tanta gente oggi come ieri, non interessi la verità ma da quale pulpito (ossia la posizione sociale che occupa il relatore), provengano le parole anche se NON vere.

La "resistenza" alle mafie, agli appalti truccati, alle ingiustizie sui più deboli, operata da Peppino, impastato gli è costata la vita. Il suo sacrificio fortunatamente non è stato vano, ma dobbiamo dire che fu poca cosa in contronto alle necessità di riscatto di una Terra, la Sicilia, che piange miseria e forte disoccupazione e sperequazioni sociali ancora oggi, eppure rimane ancorata in modi inconsapevolmente diffuso ad una struttura mafiosa ed amorale, che infetta il vivere quotidiano in una struttura piramidale la quale invita ancora l'individuo a sottomettersi al più forte per poi sottomettere a sua volta il più debole in un gioco di "favori" e non piuttosto alla rivendicazione dei legittimi diritti. Infatti, al convegno avrei dovuto dire che: "nonostante tutto, oggi, ansichè sovvertire un "sistema" radicato, per molta gente è preferibile adeguarsi ad esso, interpretandolo al meglio in un valzer di saltinbanchi, piuttosto che rivendicare una legittima meritocrazia. Non essendo stupidi, sappiamo che il Mondo intero gira da sempre in un modo spesso perverso e micidiale, tuttavia, (tornando alla nostra amata Sicilia), se uomini come Peppino Impastato, come i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e tanti tanti altri, hanno immolato la loro vita per l'ideale di recuperare la giustizia e legalità e ciò nell'interesse di una società più equa dove non regni il terrore, sottomissione e dipendenza, un motivo ci sarà stato".
Personalmente, più volte ho pensato di sospendere le ore di lavoro che lo scrivere (e non solo) su questo blog mi costa, ma poi ho detto a me stesso: "vivere nel silenzio e nell'accondiscendenza o rassegnazione totale agli eventi negativi, è come essere morti già da vivi. Parlando, ti farai degli amici e dei tremendi nemici. Ma, ne vale comunque la pena".
Giovanni BonarRIGO




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lunedì 10 maggio 2010

Cateno De Luca in tour comizi. A Santa Teresa ha gridato: "Giù le mani da Taormina!"













Da circa quindici giorni, l'On. Cateno De Luca, già sindaco di Fiumedinisi nonchè Deputato regionale all'ARS di Palermo, (sebbene, che si sappia non siamo in periodo elettorale) ha ripreso il suo "Tour" comizi. Pare sia stato già a Giampilieri, a Taormina, ad Itala e... sicuramente è stato a Santa Teresa di Riva ieri sera, in quanto io ero fra il pubblico ad ascoltare il suo discorso. Prima di lui, c'erano stati tre interventi da parte di altrettanti consiglieri comunali di Santa Teresa, rappresentanti del gruppo "Sicilia Vera", (gruppo, a suo tempo fondato dallo stesso De Luca).
L'onorevole fiumedinisano, ha come sempre infiammato la folla con discorsi accalorati supportati da argomenti forti. Ha ricordato che milletrecento emendamenti sono stati da lui presentati su un totale di 2500. Ha ricordato che grazie a lui la riviera jonica ha finalmente qualcuno che la rappresenta e la tutela. Il suo messaggio: "togliete le mani da Taormina" poi, da lui stesso gridato a gran voce, non era fine a se stesso ed era indirizzato a politici ben precisi, i quali avrebbero utilizzato in questi anni il nome altisonante di Taormina ed i suoi posti letto per averne ingenti benefici, tranne poi restituire alla stessa Taormina non uno zero spaccato, ma addirittura un abbandono che la ha portata ad arretrare di un buon 7% nel flusso turistico.

Durante il comizio, De Luca ha invitato i presenti a prendere alcuni foglietti, contenenti fotocopie di liste e diagrammi relativi agli investimenti nei vari Comuni del catanere e della Provincia di Messina. Cosa leggiamo in essi? Solo per fare degli esempi, sotto la voce: UTILIZZO RISORSE INVESTIMENTI PUBBLICI INFRASTRUTTURALI TAORMINA/ETNA (AL 31-12-2009), compaiono città come Randazzo (Ct) alla quale, per Infrastrutture Pubbliche sono stai elargiti ben € 5.924.794, o Riposto (sempre Catania), al quale sono stati corrisposti € 2.896.807, per poi ritrovare Taomina quasi allo stesso livello di Zafferana Etnea intorno al milione e quattrocentomila Euro.

Una tirata d'orecchi, De Luca l'ha voluta dare al Sindaco di Savoca Bartolotta (bellissima e storica cittadina collinare del nostro comprensorio jonico) il quale, seppur di Sinistra (ma sarà stato questo il motivo?), non ha voluto aderire ai suoi PROGETTI, (vedi GAL), qundo ovunque questi non solo hanno ottenuto unanime consenso, ma si sono ritrovati poi al primo posto nella lista dei progetti finanziati.

Voglio ricordare ai miei lettori del blog, che di recente su alcuni TG della zona abbiamo assistito a dichiarazioni da parte di politici, i quali vorrebbero trasferire Taormina da Messina alla Provincia di Catania. Forse è per questo che l'On. Cateno de Luca si sta muovendo? E se non solo per questo motivo o per altro già accennato sopra... per quale altro motivo? E aggiungo: con la sua "chiarezza" e "coerenza", non rischia prima o poi di pestare i piedi a qualcuno molto in alto? Confidiamo che egli sappia quel che fa!
Giovanni BonarRIGO



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giovedì 6 maggio 2010

Caso Scajola: regalo o mutuo soccorso?











Il giorno 3 maggio scorso Claudio Scajola, Ministro dello Sviluppo Economico si è dimesso in seguito a quanto emerso dalle indagini relative a imprenditori coinvolti nell'inchiesta sugli appalti del G8; sembra che una parte dei soldi necessari per l'acquisto di un appartamento con vista sul Colosseo siano stati messi a disposizione, all’insaputa dell’ex ministro, da ignoti benefattori. Scajola ha dichiarato, infatti: “Un ministro non può sospettare di abitare in una casa pagata in parte da altri. Sono convinto di essere estraneo alla vicenda e la mia estraneità sarà dimostrata. Ma è altrettanto certo che, siccome considero la politica un'arte nobile, con la 'P' maiuscola, per esercitarla bisogna avere le carte in regole e non avere sospetti. Se dovessi acclarare che la mia abitazione fosse stata in parte pagata da altri senza saperne il motivo, il tornaconto e l'interesse, i miei legali eserciteranno le azioni necessarie per l'annullamento del contratto di compravendita”. Il procuratore di Perugia ha confermato che al momento Scajola non è indagato.
Cerchiamo di ragionare scientificamente e freddamente su quanto sta accadendo e finora accertato. 1- Scajola ha ammesso che una parte dei soldi sono stati messi a disposizione per l’acquisto da altre persone a lui sconosciute. 2- Pertanto, in base a quanto dichiarato da Scajola, non si tratta di un prestito, né di un mutuo ma di un regalo che non sapeva nemmeno di avere avuto. 3- Tale fatto, finora, non è connesso a irregolarità commesse dall’ex Ministro, dopo avere ricevuto il regalo.
In relazione al punto 1 si può osservare che vi erano persone attente alle azioni di Scajola e bene informate che premurosamente si sono messe d’accordo con il venditore dell’appartamento versandogli una certa cifra affinchè all’ex ministro, in maniera anonima e a insaputa di quest’ultimo, fosse addebitata solo una parte della cifra dell’immobile. Scajola, pertanto, nulla ha saputo del regalo e quindi nulla ha dovuto fare per sdebitarsi. La cifra ridotta che ha dovuto pagare per l’acquisto dell’immobile, accendendo un mutuo, non ha obbligato l’ex ministro ad andare a chiedere eventuali prestiti finanziari o mutui.
Secondo quanto dichiarato da Scajola, si potrebbe ravvisare un “incauto acquisto” nel senso che l’ex ministro non ha fatto caso al fatto che stava acquistando un immobile ad un prezzo sensibilmente inferiore al suo valore di mercato. La ignota donazione, di cui solo recentemente si è accorto, non avrebbe minimamente influito sulla sua correttezza di uomo di Governo.
Questi sarebbero i fatti.
Certo si può notare che per un “cittadino qualunque” dipendente pubblico o privato non si verificano donazioni anonime quando si accinge ad acquistare una casa. Se il cittadino qualunque non dispone di tutta la cifra necessaria può ricorrere ad un prestito da parte di parenti o amici da restituire poi senza interessi. Altrimenti deve ricorrere ad un prestito bancario o deve accendere un mutuo offrendo tutte le garanzie per la restituzione di tutta la cifra più gli interessi previsti. Tornando al caso Scajola (che non è un “cittadino qualunque” ma piuttosto un “servitore dei cittadini” che considera la politica un'arte nobile, con la 'P' maiuscola, per esercitare la quale bisogna avere le carte in regole e non avere sospetti, arte nobile che richiede continuo impegno e dedizione ai massimi livelli), si può notare che a sua insaputa deve esistere una specie di associazione di mutuo soccorso che assiste i servitori dei cittadini. Tale associazione anonima segue premurosamente le mosse dei servitori dei cittadini ed è pronta a soccorrerli anche finanziariamente per evitare che siano distratti dai loro impegni istituzionali. Per togliere ogni dubbio circa la ricattabilità potenziale dei servitori dei cittadini le donazioni devono rimanere assolutamente anonime.
Questa specie di associazione di “mutuo soccorso”, in pratica, eviterebbe una pericolosa connessione tra amministratori pubblici ed imprenditori e garantirebbe l’autonomia e libertà dei servitori dei cittadini nell’espletamento delle loro alte funzioni pubbliche.
Tutto ciò non avrebbe niente a che vedere con gli episodi di corruzione che hanno interessato personaggi pubblici della prima e seconda repubblica.
In attesa che venga completamente chiarita la vicenda e acclarata la sua rettitudine, bene ha fatto l’ex ministro, comunque, a rassegnare le dimissioni in modo da distinguersi da altri personaggi chiamati in causa dalla magistratura in relazione agli appalti del G8 che pur essendo sofferenti nelle parti alte del fisico, invece di curasi adeguatamente rimangono inchiodati alla loro poltrona giocando pericolosamente, nel frattempo, con la canna di qualche vulcano.

Franco Ortolani
6 maggio 2010





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martedì 4 maggio 2010

ROCCALUMERA. TEATRINO DI PAESE: La minoranza attacca... Miasi risponde.

IL COMUNICATO STAMPA DELLA MINORANZA, TITOLAVA IERI:
Roccalumera: Miasi chiede aiuto alla minoranza.

A Roccalumera continua a farla da protagonista la sentenza della Corte dei Conti che ha ordinato al Palazzo Municipale di mantenere gli equilibri di bilancio, rimettendo in ordine i conti pubblici. Come si ricorderà nell’ultimo Consiglio Comunale è stata votata una delibera proposta dal capo gruppo di maggioranza, Rita Corrini, in forza della quale l’Amministrazione Comunale ha falcidiato le integrazioni orarie dei contrattisti e degli altri precari del comune, anche se, precisa il capogruppo di minoranza Pippo Campagna, che è bene che i cittadini sappiano che non tutti i precari avevano avuto le integrazioni orarie, anzi proprio i precari storici del comune, che hanno, fin dall’inizio prestato la propria attività con professionalità, senso di responsabilità e con spirito di sacrificio, non hanno avuto alcuna integrazione oraria, con buona pace del principi di eguaglianza e di democraticità sempre decantati è mai attuati dal sindaco Giovanni Miasi. Rimaniamo basiti, commentano i consiglieri del gruppo di minoranza Pippo Campagna, Natia Basile, Elio Cisca, Marco Maccarrone, Carmelo Spadaro e Andrea Vadalà, innanzi alle dichiarazioni rese dal sindaco alla stampa, esternazioni con le quali Miasi chiede alla minoranza di avanzare proposte, che non siano demagogiche, a suo insindacabile giudizio, ovviamente, dimenticando che le proposte dovrebbe farle la maggioranza, proprio perché il sindaco dopo aver devastato il bilancio comunale con una politica basata sugli sprechi, sulle regalie, e su spese demagogiche che hanno portato ad una situazione finanziaria fuori controllo, ora, essendo ormai alla deriva chiede aiuto alla minoranza. Strano modo di comportarsi questo, va giù duro Campagna, il sindaco non si è mai rivolto alla minoranza quando ha programmato e attuato con lucida determinazione lo scempio finanziario del comune, ora che è a rischio anche il pagamento degli stipendi dei dipendenti pretende proposte dalla minoranza, segno questo che ormai non ha più neanche una maggioranza che lo supporta. No grazie conclude Campagna, noi rimaniamo fedeli al ruolo che ci hanno dato gli elettori ovvero quello di fare vigilanza e controllo sull’operato dell’amministrazione.. Per altro, aggiunge il consigliere Natia Basile, il gruppo di minoranza in tante occasioni ha presentato numerose proposte che la maggioranza, il più delle volte su suggerimento del sindaco e dei suoi Assessori, ha rigettato aprioristicamente per partito preso. Un esempio per tutti, taglia corto Natia Basile, la proposta sulla sistemazione dei locali della mensa scolastica, sulla diminuzione del buono mensa e sulla riorganizzazione del servizio. La minoranza, precisa il consigliere Basile, non si è mai sottratta e, non lo farà neanche questa volta, alle proprie responsabilità ma per far questo il sindaco e la sua maggioranza devono avere prima, il coraggio di dire la verità sullo stato dei conti pubblici ai cittadini, confessare il proprio fallimento e predisporre nel contempo un vero piano di risanamento chiudendo, una volta per tutte la stagione degli sprechi.
La minoranza consiliare di Roccalumera
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OGGI, LA RISPOSTA DI MIASI:
Risponde il Sindaco Gianni MIASI al comunicato della minoranza: “ E’ pur vero che dinnanzi alle banalità portate alla ennesima potenza non c’è molto da rispondere.
Se la minoranza avesse la compiacenza di specificare quali siano stati gli sprechi del comune, le regalie, le spese demagogiche avremmo almeno argomenti da discutere.
I consulenti, tranne uno, sono stati nominati tutti a titolo gratuito.
Le spese le abbiamo ridotte all’osso e veramente non saprei cosa altro ridurre.
Per quanto riguarda i precari abbiamo stabilizzato tutti, qualunque fosse la loro collocazione politica ed amministrativa, come peraltro era doveroso fare. Abbiamo concesso la integrazione a quei precari che svolgono un ruolo tecnicamente essenziale ( ufficio tecnico e vigili urbani).
Se qualcuno dei precari storici volesse, ad esempio, transitare nell’area dei vigili urbani o, avendone la competenza specifica, nell’area tecnica ,certamente non mi tirerei indietro.
Avevo chiesto, senza ironia,che la minoranza avanzasse delle idee che, magari, potevano rivelarsi utili.
Ma, come al solito, vincono la polemica e la politica del “ tutto è da buttare”
Se la minoranza ritiene che questo sia il percorso migliore per svolgere efficacemente il proprio compito di controllo non sarò certo io a dire loro cosa devono fare.
Fate pure.

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lunedì 3 maggio 2010

VIA LE INTERCETTAZIONI. A CASA IL MAGISTRATO CHE PARLA TROPPO

Il provvedimento:

EVIDENTI INDIZI COLPEVOLEZZA - Il Pm potrà chiedere di intercettare solo se ci saranno 'evidenti indizi di colpevolezza' e solo se saranno 'assolutamente indispensabili'. Nelle indagini di mafia e terrorismo basteranno 'sufficienti indizi di reato'. La richiesta dovrà essere autorizzata da un Gip collegiale del capoluogo del distretto. Ma il giudice dovrà poi compiere una valutazione autonoma del caso.

VIA IL MAGISTRATO CHE PARLA TROPPO - La toga che rilascia ''pubblicamente dichiarazioni'' sul procedimento affidatogli ha l'obbligo di astenersi. E sarà sostituito se iscritto nel registro degli indagati per rivelazione del segreto d'ufficio.

OMESSO CONTROLLO - Il ddl prevede l'ammenda da 500 a 1.032 euro per pubblici ufficiali e magistrati che ometteranno di esercitare ''il controllo necessario ad impedire la indebita cognizione o pubblicazione delle intercettazioni''.

DIVIETO PUBBLICAZIONE - Il testo cambia. Prima era vietato scrivere di tutto fino all'inizio del dibattimento. Ora si prevede che per le intercettazioni, anche quelle non più coperte da segreto, resti il divieto di pubblicazione anche parziale fino alla conclusione delle indagini preliminari. E sarà vietato pubblicare le richieste e le ordinanze emesse in materia di misure cautelari fino a quando l'indagato o il suo difensore non ne siano venuti a conoscenza. Dopo di che se ne potrà pubblicare il contenuto. Fanno eccezione le intercettazioni riportate nelle ordinanze. Per quelle permane il divieto di pubblicazione.

RETTIFICHE SENZA COMMENTO - Cambia anche la norma sulle rettifiche perché nel ddl si dice che dovranno essere pubblicate nella loro interezza, ma ''senza commento''. E si disciplinano anche quelle su internet.

NO A NOMI E IMMAGINI PM - Stop alla pubblicazione di nomi o immagini di magistrati ''relativamente ai procedimenti penali a loro affidati'', salvo che l'immagine non sia indispensabile al diritto di cronaca.

CARCERE PER I GIORNALISTI - Torna il carcere per i cronisti, ma la pena diventa da 6 mesi a un anno (era da uno a 3 anni) quindi oblabile: cioè trasformabile in sanzione pecuniaria.

REATI INTERCETTABILI - Potranno essere intercettati tutti i reati con pene oltre i 5 anni, compresi quelli contro Pubblica Amministrazione; ingiuria; minaccia; usura; molestia; traffico-commercio di stupefacenti e armi; insider trading; aggiotaggio; contrabbando; diffusione materiale pornografico anche relativo a minori.

INTERCETTAZIONI AMBIENTALI - Si potranno usare le 'cimici' solo per spiare luoghi nei quali si sa che si sta compiendo un'attività criminosa. Unica eccezione per i reati di mafia, terrorismo e per quelli più gravi.

LIMITI DI TEMPO - Non si potrà intercettare per più di 60 giorni: 30 più 15 più 15. Per reati di mafia, terrorismo o minaccia col mezzo del telefono si può arrivare a 40 giorni prorogabili di altri 20.RELAZIONE SU SPESE E 'TETTO' - Ci sarà un tetto di spesa stabilito dal ministero della Giustizia, sentito il Csm. Entro il 31 marzo ogni procuratore trasmetterà a Via Arenula una relazione sulle spese per le intercettazioni dell'anno precedente.

PROCEDIMENTO CONTRO IGNOTI - Le intercettazioni potranno essere richieste solo dalla parte offesa e solo sue sue utenze.

ARCHIVIO RISERVATO E DIVIETO DI ALLEGARE VERBALI A FASCICOLO - Telefonate e verbali saranno custoditi in un archivio presso la Procura. E le registrazioni saranno fatte con impianti installati nei Centri di intercettazione istituiti presso ogni distretto di Corte d'Appello. I procuratori dovranno gestire e controllare questi Centri e avranno 5 giorni per depositare verbali e intercettazioni. Se dal loro deposito però ci sarà pregiudizio per le indagini, si potrà ritardare la consegna, ma non oltre la data dell'avviso della conclusione delle indagini preliminari. Vietato allegare le intercettazioni al fascicolo.

NO A UTILIZZO IN PROCEDIMENTI DIVERSI - Le intercettazioni non potranno essere usate in procedimenti diversi da quelli nei quali sono state disposte. Salvo i casi di mafia e terrorismo.

STOP A INTERCETTAZIONI PER 007 - Se un Pm volesse intercettare un telefono usato da esponenti dei Servizi e quindi anche da 'body guard' dovrà informarne entro 5 giorni il presidente del Consiglio che potrà apporre il segreto di Stato.

IL MIO COMMENTO:
Ditemi, che quanto scritto sopra non risponde a verità, Oppure ditemi che ogni parte di questo provvedimento promosso dall'attuale maggioranza di Governo (leggasi Presidente del Consiglio), risponde a precise necessità di tutela della privaci del popolo o a qualsivoglia beneficio globale e non "ad personam".




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sabato 1 maggio 2010

"Rileggendo" il mio pezzo su Gherardo Colombo in Filanda













Oggi, primo Maggio festa dei lavoratori, è festa di tutti per un diritto che appartiene a tutti come alla legalità ed alla Giustizia.
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Voglio precisare che ancora oggi, io sono (come da sempre sono stato) sulla stessa lunghezza d'onda del pensiero di Gherardo Colombo a proposito di "rispetto delle regole". Tuttavia, se ho definito nel mio recente "pezzo" il discorso dell'ex magistrato di "Mani Pulite"... "del tutto ideologico"... ciò è solo perchè in un'Italia (e soprattutto una Sicilia distorta) come quella attuale, chi vuole giustamente insegnare il rispetto delle regole fin dalle scuole dell'obbligo (come si sta prodigando il professore Colombo), non può prescindere: nè da una mentalità (come Maurizio Costanzo la definì in più occasioni) del "se pò fa", nè dalla scala dei valori sociali (vedi le cinque categorie di uomini definite a suo tempo da Leonardo Sciascia), e nemmeno da un "Sistema" nel quale ogni "Yes Men" è nel contempo suddito e capo di qualcuno con consapevoli vantaggi a cui mai vorrebbe rinunciare, a scapito dei più deboli.
E aggiungo: la "Bibbia" dell'ex magistrato Colombo, sembra essere quella Costituzione della Repubblica Italiana, che tutti vogliamo e dobbiamo difendere quale conquista di vera Libertà. Anche quì, però, come prescindere dall'insidia di un imperante potere assoluto di certa politica, la quale non si farà scrupolo a breve di agire pesantemente sugli articoli della Costituzione, affinchè la stessa non intralci la propria scalata imprenditoriale o ne condanni plurimi reati che non sono di certo di lieve entità.
Dobbiamo tutti conoscere il contenuto della Carta Fondamentale dello Stato per difenderne i sacri principi di Uguaglianza e di Diritto ad una Giustizia uguale per tutti. La nostra (per fortuna) è una Costituzione "rigida", e ciòè non facilmente modificabile, poichè la modifica della stessa deve per forza passare attraverso maggioranze qualificate che nemmeno l'attuale governo Berlusconi possiede senza l'appoggio dell'opposizione. Ebbene, ricorrerà ad un referendum, pur sapendo che che ne ha indetto già uno (al quale gli italiani hanno già detto no) sulla modifica della Costituzione. Ricordo bene in quanto io ero scrutatore.
Si, caro Giudice Colombo, insegni pure la Legalità e la Giustizia nelle scuole, (magari fossero in cento, in mille come Lei), ma sappia che è il popolo italiano che vota, il quale è chiamato fin da ieri a tenere d'occhio il proprio futuro, votando bene oggi, eviterà magari, disastrose sorprese domani.
Giovanni BonarRIGO


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