Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

venerdì 11 novembre 2011

MONTI O NON MONTI, L'IMPORTANTE E' CHE SI SALVI L'ITALIA

ROMA, al nascere della nuova settimana, dopo una approvazione finalmente celere della "legge di stabilità" richiestaci dalla Comunità europea, Berlusconi dovrebbe, (consentitemi uno scaramantico condizionale), dare le proprie dimissini da presidente del Consiglio dei Ministri. Il nostro presidente della Repubblica Napolitano, aprirà dunque le consultazioni e, tenterà di ricorrere, di fronte ad una crisi talmente grave da strangolare l'intera Europa, ad un governo tecnico, o di responsabilità nazionale o -aggiunge il sotto il sottoscritto- di "Soccorso alla Nazione". Designato (e gradito ai mercati), pare essere il neo sentore a vita Mario Monti. Tuttavia, proprio la Lega di Umberto Bossi grida allo scandalo, perfino il buon Di Pietro si mette di traverso per un presunto (e non mai escludibile), ennesimo inciucio di palazzo dove il programma di domani non lo si conosce a priori. Eppure, mentre anche il fronte dell'attuale maggioranza Pdl si spacca e chiede in talune minoranze elezioni subito, un governo "di larghe intese" sembra proprio la scelta più saggia ed immediata.
Una scelta Saggia. per non distogliere l'attenzione dai mercati che incalzano, (prima sulla Grecia, adesso su su noi ITALIA e, senza risparmiare nemmeno la Fracia.
Una scelta Saggia, per non chiamare al voto un polpolo mai più scontento e distante dalla politica e per di più a fronte di una legge elettorale "porcellum" che tutto è tranne che liberale e trasparente verso quello che in una Democrazia dovrebbe essere il popolo sovrano.
Una scelta Saggia, nonostante fino a ieri i veleni fra i principali due schieramenti politici fossero più che tangibili. Nonostante le appartenenze e gli interessi di bottega di taluno privilegio o privilegiato.
Di fronte al rischio di fallimento della nazione, un'Italia che non è certo la Grecia ma che ha un debito pubblico (lo sanno ormai anche le pietre), che rischia di portarla ad un punto di non ritorno, dovrebbe, al modestissimo avviso dello scrivente, deve prevalere il senso della patria, il "sotterramento dell'ascia di guerra". Oggi, non esiste Bersani, non esiste Berlusconi, non esiste Destra nè Sinistra, non Esiste Lega Nord nè Roma ladrona nè Sud che ha riletto la Storia e che odia i nordisti. Esiste solo la Nazione. Una e indivisibile, proprio in ricorrenza dei 150 anni dell'Unione.
E' questo che conta, mentre già tantissimi lavoratori sono per strada senza lavoro, e famiglie sono sotto i ponti, tanti stanno per raggiungerli sotto i ponti e per strada.
Oggi e subito, bisogna che soprattutto chi ha dei privilegi smisurati, sappia (egli si), fare un passo indietro e ridimensionarli, polititici in primis.
Domani, quando, come mi auguro e ci auguriamo, quando il peggio sarà passato, sarà forse tempo per litigare per la poltrona, per il colore, per l'appalto. Per grandi interessi, ma pur sempre futili interessi.

Questo è un periodo storico che coloro che nascono oggi, leggeranno sui libri di scuola, facciamo si che possano essere veramente fieri dei loro predecessori e grati. Una volta di più.





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