Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

venerdì 30 aprile 2010

Il 13 Maggio, otto roccalumeresi andranno a Kenilworth in Inghilterra. Il programma




















Prosegue la marcia di avvicinamento che porterà alla firma finale che sancirà il patto di fratellanza fra la nostra cittadina e Kenilworth. Questa mail, inviatami da mio zio, Gino Bonarrigo, (che vive ormai ininterrottamente da oltre quarant'anni in Kenilworth in Inghilterra), vuole riassumere l'impegno profuso non solo dallo stesso, ma dalle due comunità (quella roccalumerese e quella di Kenilworth), affinchè il tutto vada in porto. In essa, vengono inoltre riportati alcuni tratti salienti delle fasi attraverso le quali si svolgeranno le visite e quali le persone interessate. Nell'immagine (sopra), potete leggere voi stessi, il programma (nelle varie giornate) della visita del 13 Maggio prossimo a Kenilworth.

LA LETTERA:
Prima di tutto, desidero se e possibile che tu promuovi questa iniziativa IL GEMELLAGGIO e tutte le persone che anno tanto lavorato per tenerlo in vita a Roccalumera e io qui. Angela Caspanello ha detto che non era per me il gemellaggio non si faceva. E si, con l'attidudine che nel nostro paese, e questo tu lo sai meglio di me. I NOSTRI CITTADINI di Roccalumera che anno ospitati gli inglesi credimi sono stati BRILLANTI, per otto giorni gli inglesi anno avuto alloggio, prazo cena, portati fuori con le machine ecc.... anche nel municipio hanno fatto la loro parte ( anche se avevamo il dietro di Scaletta ) PULTROPPO GLI ALTI E BASSI ESISTONO, camiamenti pure, ma ci vuole molta pazienza e calma, quindi guardimo il futuro e incoraggiamo queste persone di Roccalumera che con la loro ospitalita HANNO ONORATO IL NOSTRO PAESE QUI IN INGHILTERRA. RIGUARDO la Pina Fava , è sta ta molto brava e merita tutto il rispetto io incluso.
E ALLORA RISPOSTE... I partecipanti delle comunita del gemellaggio come per esempio; i roccalumeresi, devono pagarsi il viaggio: qui in kenilworth sono spiti NOSTRI DALL' INIZIO AL RITORNO DUNQUE, saranno ospitati nelle case con la loro stanza, con colazione pranzo (se non vanno fuori) e cena, insomma ospitalita totale. E lo stesso vale quando gli inglesi vegono a Roccalumera. OLTRE C'E' IL PROGRAMMA UFFICIALE, con incontro fra sindaci, escursioni, vedere Castelli, pranzi, cene, parlate. In tutti gli eventi di ogni giorno, gli ospiti non pagano nulla, NOI menbri di kenilworth dobbiamo pagare per ogni evento. RIPETO VOI NO!
PER LE SPESE DEL AEREO, IL13 di maggio vengono qui con la compagnia RYANAIR VOLO DIRETTO DA PALERMO LUTON, LONDON QUESTO SI TROVA A CIRCA 120 KM DI KENILWORTH. Angela Caspanello sa i costi degli aerei.
In estate c'è la visita ufficiale riservata solamente ai cittadini di Roccalumera con il sindaco incluso con un numero massimo di 25 persone e programmata per il 30 di luglio con ritorno il 2 di agosto. Naturalmente c'è chi vuol rimanere di più e questo non e un poblema come per esempio... quando gli inglesi sono venuti giu l"ottobre passato, la visita era di quattro giorni, e loro sono rimasti 8 giorni. la data di partenza il 30 di luglio sara definitivamente fissata questo maggio.

Se ho delle info te li mando ancora inclusi l'incontro con le scuole e la visita alla casa degli anziani che andremo a visitare con li nostro gruppo.

I NOMI DEL GRUPPO SONO:
FRANCO FERRARO E PINA FAVA, VERA MUNAFO' E ENZA INTERDONATO. SAREMO NOI A PRENDERLI ALL'AEROPORTO DI LUTON, CIOE' IO, JIM RICHARD CON TRE MACCHINE, E POI QUANDO RITORNANO LI RIPORTEREMO ALL'AEROPORTO DI LUTON.

Gino Bonarrigo

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giovedì 29 aprile 2010

Roccalumera. Gerardo Colombo in Filanda. Gli ho detto come la penso io











Sala gremita. Numerosi gli ospiti. Presenti, autorità civili e militari e scolaresche del comprensorio. Presente anche una delegazione della CRI di Roccalumera. L'ospite d'onore e l'ex magistrato il Giudice milanese che nel '90 prese parte all'Operazione "Mani pulite".

Prende la parola Natale Caminiti, il quale introduce i lavori parlando del'Associazione "Onofrio Zappalà", nata per ricordare i cadiuti della strage di Bologna. Così ha anticipato che il tema sarebbe stato la "Cultura della Giustizia" e l'importanza delle Regole.

A segiure, l'intervento dell'avv. Gianni Miasi: che ha subito ricordato che il giorno prima a Furci si era festeggiata la "giornata della legalità" insieme ai ragazzi delle scuole. Parliamo del rispetto delle Regole ha aggiunto Miasi, che sono il caposaldo fondamentale per migliorare la società. La nostra regola di amministratori di Roccalumera, in questi anni è stata che "il metro misura cento centimetri" per tutti. A conclusione del suo intervento a poi aggiunto: Tutti insieme, potremo creare una Sicilia migliore.

E viene il turno della Prof. Rosetta Nicita (Assessore alla Cultura), che non ha perso un attimo per ringraziare il dott. Gherardo Colombo per averci onorati con la sua presenza. Poi ha ricordato i giudici Falcone e Borsellino per il loro esempio di uomini di Giustizia. Colombo - ha proseguito la Nicita - insegna la Cultura della Legalità nelle scuole, poichè i giovani pensano che tutto sia concesso, che loro hanno soprattutto diritti e non doveri. A questi giovani, secondo la professoressa, basta un alito di vento perchè vacillino subito. Poi a concluso dicendo: mi auguro che questo abbia delle figure come il Prof. Colombo.

La parola passa ad Antonello D'Arrigo, il quale ricorda la precedente serata in filanda (svoltasi qualche mese fa), in onore del Giudice Ambrosoli. Ed a concluso con: Mi auguro che questa platea assieme a molte altre, sia insieme a noi il prossimo due Agosto, giornata in cui ricorderemo ancora la strage di Bologna.

Finalmente prende la parola l'ex Giudice Gherardo Colombo, che a differenza degli altri che avevano parlato dal tavolo, scende fra il pubblico in sala. Attacca: Sovo stato magistrato per trentatrè anni, e cioè fin dal 1974. Mi sono occupato di "Tangentopoli", dei "Fondi neri dell'IRI... e ne snocciola via via molti altri. Ho fatto il Pubblico Ministero, sono stato Giudice, e la costante è stata il cattivo funzionamento della Giustizia. Comè - ha prosegiuto Colombo - che qualsiasi cosa si faccia, non si riesce (la giustizia) a farla funzionare al meglio? Quì, fa un esempio pratico tirando in ballo (per farsi capire da tutti) del'idraulico che deve cercare il guasto alla fonte e non sul rubinetto finale.












Distingue fra "violazione" e "reato", e fra coloro che prendono la parola trova me, che in una prima occasione, per rispondere ad una sua domanda (se le regole portino felicità o meno) dico che la portano solo qualora esse vengano rispettate da tutti. Ma è il mio ultimo intervento che forse non è del tutto gradito all'ex Giudice, e cioè: Se l'imperativo è preservare la nostra Costituzione italiana (di cui discute a lungo), perchè in questi ultimi tempi si discute una importante "riforma della Costituzione" tanto che in diverse città d'Italia numerosi gruppi di studenti stanno protestando pubblicamente in cortei? Ma Colombo preferisce glissare e proseguire un suo discorso (condivisibilissimo) ma del tutto ideologico ed in parte astratto. Non mi darà più la parola. Il suo libro che avevo comprato arrivando in sala, lo leggerò attentamente.




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lunedì 26 aprile 2010

Roccalumera. ANTICA FILANDA, 29 APRILE 2010 ALLE ORE 18,00






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mercoledì 21 aprile 2010

ROCCALUMERA. Imminenti cinque Cantieri scuola per ridare respiro ai disoccupati













Ancora oggi, la realtà di un paese come il nostro, (con poco più di quattromila anime), paese turistico e, (in teoria) ricco di risorse provenienti ora dalle produzioni di agrumi delle nostre campagne, ora dalla pesca del nostro mare e, ciliegina sulla torta: appunto dal turismo, in realtà "vede" ancora parecchi giovani studenti disoccupati e, padri di famiglia che lavorano a quando capità.

Ci dobbiamo fasciare la testa? Nient'affatto! Certo la crisi mondiale non ci certo dato una mano, ma la nostra gente è gente che si sa arrangiare. Chi meglio, chi peggio. Intanto, mentre la politica regionale punta sulle strategie del GAL e, attraverso la (ri)scoperta degli antichi mestieri e dei progetti che ruotano attorno ad un turismo non più limitato al singolo paesino ma comprensoriale, a Roccalumera, un risorsa temporanea (che anche la mia generazione, nonchè almeno quella precedente alla mia ben ricordano) sta per essere avviata per tutto il territorio comunale. Stiamo parlande dei cosidetti Cantieri Scuola, o per disoccupati.

Cinque sono in realtà i Cantieri di Lavoro. Cantieri, di cui si parla da mesi. Interventi ben distribuiti fra paese e frazioni. Non vogliamo essere troppo ottimisti, ma non dovrebbe passare più di un mesetto perchè sia dato loro l'inizio. Eccoli:

1) Cantiere di lavoro per manutenzione straordinaria, di un'area a parcheggio ed opere connesse per il miglioramento della circolazione viaria di Via Piccolo Torrente Pagliara.
(Trattasi di un'area a parcheggio - comprata dal Comune - situata nella parte finale della strada su cui sorge l'Hotel Piramide. Per il momento unico Albergo di Roccalumera).

2) Cantiere di lavoro per manutenzione straordinaria e raccolta acque bianche vie Avarna e Baglio.
(Trattasi di vie che, viaggiando in direzione Messina, sono situate successivamente alla Piazza Municipio. Esse salgono dalla Via Umberto I per raggiungere l'abitato fin a ridosso della ferrovia).

3) Cantiere di lavoro per manutenzione straordinaria, realizzazione del marciapiede e raccolta delle acque bianche della via Carmine.
(Trattasi della frazione Sciglio, ed più precisamente di una delle vie site in prossimità del monumento dei Caduti in guerra. Qualcuno la ricorderà per i danni che le vennero provocati in occasione dell'alluvione del 25 Ottobre 2007).

4) Cantiere di lavoro per manutenzione straordinaria e messa in sicurezza della via Pacino.
(Questo intervento manutentivo rigurda una via della frazione Allume. Anche quì, l'alluvione provocò ingenti danni).

5) Cantiere di lavoro per manutenzione straordinaria della via S. Cosimo e della Via Mandrazzi.
(Trattasi di intervento manutentivo riguardante la frazione Sciglio, e più precisamente insistente sulle vie che arrivano e si dipartono dalla chiesa intitolata ai SS. Cosma e Damiano. Meta di copioso pellegrinaggio in occasione della festa di ogni anno).
Giovanni BonarRIGO
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martedì 20 aprile 2010

Debora (dalla Liguria) esamina le convergenze della sua regione con la Sicilia




Mi chiamo Debora ho quasi trentadue anni e sono nata a Genova dove vivo e lavoro come fotografa freelance.
Mi è stato chiesto da un amico di scrivere della Sicilia e vi posso solo dire, nonostante non abbia visitato questa regione, che per molto tempo ho avuto un piacevole legame con una famiglia catanese.
Tutt'ora ricordo quella mamma piena di energia ed ironia e quel figlio, mio caro amico che mi è stato vicino in momenti della vita un po' spigolosi.
Soprattutto mi ricordo del loro infinito amore per la loro terra e la voglia di tornare ogni volta possibile per rivedere l'intera famiglia.
Un'altra cosa bella di loro era la vitalità, il sorriso sempre pronto a nascere con totale spontaneità.
E' grazie a loro che ho sempre nutrito un profondo affetto per la Sicilia e ho sempre cercato di immaginarmi angoli di mare, piuttosto che l'Etna e Agrigento...
...sono certa che un giorno visiterò quest'isola e non mi soffermerò a visitare le cose che ho appena citato, che sono palesemente le più famose, ma troverò senz'altro spunti per fotografare una realtà piena di colori e profumi tersi di mediterraneo.

La verità è che penso che in Sicilia come per molte regioni del Sud Italia, la vita venga vissuta intensamente con tutte le sue sfumature, dall' evento positivo a quello più doloroso.

Non posso affermare che sia lo stesso in Liguria, dove per altro siamo noti per essere molto chiusi e poco ospitali.
In realtà non è proprio così, ma è vero che forse dopo un po' ci stanchiamo di tutto e le novità non ci piacciono molto.
Siamo dei mugugnoni e io per prima mi sento di poterlo confessare.

Eppure trovo delle affinità tra le due regioni.
La mia sensazione è che agli occhi del resto d'Italia, i nostri problemi passino in secondo piano.
Ho ragione di credere che l'attenzione di tutti per le nostre terre si manifesti al momento dell’arrivo delle bella stagione quando i luoghi di maggiore attrazione turistica si riempono.

Nessuno però si preoccupa di quello che succede attorno alle nostre città ricche d'arte e le nostre spiagge gremite.
Si dimenticano delle fabbriche chiuse, le attività commerciali che giorno dopo giorno si spengono lasciando nell'oscurità e nella desolazione anche le strade più importanti delle città.
Ogni giorno percorriamo strade bucate, rotte, ferme dai cantieri che permangono mesi, anni e progetti che non partono mai ed altri che invece decollano rovinosamente.
Poi sopraggiungono gli eventi naturali a piegarci e attendiamo avviliti e feriti che le istituzioni ci aiutino a rinascere.
E infine la cosa che mi deprime ancora di più è il degrado della politica e delle istituzioni, la crudeltà del potere che ci priva del rispetto,della dignità, del buon senso.
Non c'è più logica.
Non c'è più amore né tanto meno passione per la nostra Italia.
Per me non esiste il Nord e non esiste il Sud, esiste solo una nazione, l'Italia, la nostra patria, la nostra casa.
Ci stanno togliendo tutto, soprattutto il diritto di esistere, di poterci esprimere, di lavorare onestamente e soprattutto di costruirci una sana e felice famiglia.
Io voglio lottare per il mio paese perché non voglio fuggire lontano da casa, perché io qua ci sono nata e vorrei anche che un giorno i miei figli facessero lo stesso.
In questa piccola nicchia nell'immensa rete di internet lancio questo grido: non molliamo, non facciamoci prendere in giro ancora, lottiamo per la Liguria per la Sicilia per tutta l'Italia, perché siamo un'unica grande famiglia.
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lunedì 19 aprile 2010

FURCI SICULO. La "Corale Madre Veronica" canta Cristo agli anziani dell'Oasi S. Antonio












Domenica 18 Aprile 2010 ore 17:00. Ieri, noi della "Corale Madre Veronica", (un eterogeneo ma affiatato gruppo di giovani e meno giovani in cui io canto da tenore), ci siamo ritrovati in un luogo in cui credo abbimo potuto offrire ai nostri fratelli anziani il frutto di uno dei doni che Dio ha dato a noi. Infatti, in un'ora di canti sacri presso l'Oasi Sant'Antonio di Furci, gli anziani presenti quale pubblico nell'aula convegni della "Casa di Ritrovo", (preferisco "casa di ritrovo" a "casa per anziani" o peggio ancora "ospizio", come si usava chiamarli un tempo), hanno gradito molto, applaudito e si sono anche commossi. Fra un canto e l'altro, uno di di questi cari anziani ci ha dedicato anche una "stornellata" improntata lì sul momento, come si usava fare un tempo. In totale, abbiamo intonato dieci canti di Lode al Signore. Alla fine dell'esibizione magistralmente diretta come sempre da Suor Graziella Pulitano, salutando gli anziani, sono state rivolte a me queste parole da una di loro: "fra tanti giovani che fanno danni in giro, voi avete scelto di fare qualcosa per gli altri, bravi!". Io, l'ho ringraziata quella donna, e dentro di me, pur ben sapendo di non aver fatto nulla di speciale, ma poco e sicuramente non in maniera eccellente seppur col cuore, sono tornato a casa contento.
Infatti, mi dico spesso: pur nelle debolezze umane e nelle contraddizioni che possono nascere fra persone, ciò che conta è offrire pienamente quel poco (che sempre poco è) che facciamo per gli altri fratelli più deboli, in assoluta consapevolezza che siamo noi che abbiamo bisogno di lodare Dio. Ricordando poi quanto diceva la bun'anima di Padre Marino Peditto, scomparso lo scorso 25 Marzo: "non è Dio che ha bisogno di essere lodato, perchè lui è già il bene immanso, ma siamo noi che abbiamo bisogno di lodare Lui".

Giovanni BonarRIGO


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sabato 17 aprile 2010

CONVEGNO: Al Parco letterario Salvatore Quasimodo, "Cittadinanza Attiva Sicilia" incontra il popolo














Venerdì 16 aprile 2010 alle ore 17.00. CittadinanzAttiva, Coordinamento Provinciale - MESSINA. Parco letterario Salvatore Quasimodo – ROCCALUMERA

"I beni del demanio della Stato, comprese le acque pubbliche esistenti nella Regione sono assegnati alla Regione eccetto quelli che interessano la difesa dello Stato o servizi di carattere nazionale" Il Convegno è stato presieduto ed introdotto dal Dott. Giuseppe Pracanica Coordinatore Provinciale di CittadinanzAttiva, sono seguiti i saluti dell' Avv. Carlo Mastroeni. I relatori: il Dott. Giuseppe Greco Segretario Regionale di Cittadinanza Attiva, il Prof. Andrea Romano Preside della Facoltà si Scienza Politiche dell'Università di Messina, l'On. Maurizio Ballistreri Docente della Facoltà di Economia dell'Università di Messina. Il Dibattito è stato coordinato dal Dott. Giovanni Frazzica Procuratore dei Cittadini-CittadinanzAttiva. Per le conclusioni è intervenuto il Prof. Mario Centorrino, Assessore Regionale alla P. I.

Illustri relatori sono intervenuti nei locali del Parco Letterario Salvatore Quasimodo, come avete potuto leggere sopra. Scarso il pubblico presente, in primis il Dott. Giuseppe Pracanica, ha immantinente evidenziato come molti siciliani di fronte alla domanda: "cos'è lo Statuto siciliano" risponderebbero: "non ne ho idea". E questo, secondo Pracanica è una grave lacuna per un popolo che può e deve recuperare il controlo sui beni pubblici che appartengono anche ad esso.

Il Prof. Maurizio Ballistreri, ha sfiorato l'argomento "tributi" ma chi conosce il problema sa di quale entità sia la gravità di questa discriminazione fiscale. Ha poi accennato di Banco di Sicilia, che come sappiamo è in via di accorpamento con il Gruppo Unicredit e quindi trasferita (come le altre del gruppo) al nord. Ingente la perdita di capitali per la Sicilia. E quì entra in ballo la strategia della Lega Nord che già detta le regole a tal proposito. Aggiunge infine Ballistreri il tema i conflitti di competenza fra Stato e Regione Sicilia. Su cosa? Beni demaniali, (Demanio necessario e Demanio accidentale). Ed infine eccolo toccare il tema clou del convegno: "l'Art. 32 dello Statuto siciliano che tratta il Demanio idrico, il quale sarebbe in predicato di passare allo Stato con conseguenze ben immaginabili. Nascerà un contenzioso presso la Corte Costituzionale?


"NON DISINTERESSIAMOCI DELLA NOSTRA SICILIA"
Il Dott. Giuseppe Pracanica, riprende la parola ed anticipa già il tema del prossimo convegno: "Fuori i Prefetti dall'Isola". Infatti, Pracanica informa chi non lo sapesse fra i presenti, che in Valle d'Aosta a Trento ed a Bolzano non ci sono più i Prefetti e con essi il potere opprimente dello Stato. Fra le sue trasvolate storiche, enuncia che la legge sui petroli fu a suo tempo approvata in soli 16 minuti - dice - come hanno fatto non lo so. E poi, nel 1938 i 2/3 dei Comuni della Sicilia non aveva fogne....
Prende la parola il Prof. Andrea Romano (storico delle istituzioni), che entra ancora più approfonditamente sulla storia della Sicilia indipendentista del dopo guerra, parlando del M.I.S. (Movimento Indipendentista Siciliano), e di Uno Statuto che veniva approvato in tutta fretta addirittura prima che fosse promulgata la Costituzione, senza nemmeno sapere se quest'ultima avrebbe previsto le Regioni o meno. In quei frangenti storici, secondo Romano, i politici siciliani che avrebbero dovuto vegliare a che le norme dello Statuto venissero applicate per intero, si considerarono più che siciliani... dipendenti del partito.
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E voglio concudere riportando qualche frase del Segretario Regionale di Cittadinanza Attiva, Giuseppe Greco, il quale ha messo le mani avanti prevedendo alleanze con il mondo della cultura e non solo, ciò per ridare dignità (sarà lo slogan del movimento?) alla cittadinanza, i quali - a suo dire - devono essere partecipi alla gestione delle cose comuni (fra cui tanti beni immobili dismessi) attivandosi anche in azioni civiche e legali e promuovendo l'attività nelle università, sui media e in ogni dove fosse necessario.
Giovanni BonarRIGO
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venerdì 16 aprile 2010

GEMELLAGGI: da Kenilworth, una mail mi testimonia entusiasmo ed impegno, ma...














Cari lettori del blog, come potete leggere voi stessi (quì in esclusiva), vi pubblico (la copia) del contenuto di una recente mail che da Kenilworth informa il sindaco di Roccalumera avv. Gianni Miasi (attraverso l'ufficio pubbliche relazioni del Comune) sugli sviluppi futuri in tema di interscambio di visite fra i due Comuni gemellati. Si parla di: visite a Maggio per due gruppi di visitatori; di itinerari sul territorio inglese in occasione del 'Kenilworth Festival', fra cui una gita in pullmann al Duomo di Lichfield e al palazzo 'Shugborough Hall', ecc. Poi anche ad Agosto... ma leggete pure voi stessi.

Allego inoltre le immagini del bimensile "La Voce degli Italiani di Gennaio-Febbraio 2010 nel quale viene riportato l'entusiasmo di Gino Bonarrigo (che fra l'altro è anche mio zio di primo grado), e poi su "CATENA" del Febbraio 2010 addirittura titolato "Gino's Dream" (il sogno di Gino), dove viene raccontata nei dettagli la visita avvenuta a Roccalumera nell'Ottobre scorso.

Tutto ciò, sebbene mi commuova profondamente, non mi strabilia ancora. Poichè, per quanto serio e attento sia il lavoro sia del sindaco di Kenilworth, sia di Gino Bonarrigo e altrettanto di Gianni Miasi primo cittadino di Roccalumera, a mio modesto parere, siamo ancora (per quanto interessa una collettività popolare roccalumerese) in una fase embrionale ed esplorativa. Quasi una festa fra amici, per intenderci. Io, che grazie a mio zio in Inghilterra ci sono stato già due volte e sono pronto a ritornarci, guardo molto lontano. Guardo al TURISMO con la "T" maiuscola. Fratelli di Kenilworth, coinvolgete me, ho delle idee in proposito!
Giovanni BonarRIGO


Subject: Visita Kenilworth

Date: Mon, 1 Mar 2010 15:41:22 +0000

Egregio Sindaco Miasi
Grazie per le email ricevute da Lei e la Sig.ra Angelica il 29 gennaio e 14 gennaio, confermando l'arrivo dei 2 gruppi qui a Kenilworth – il primo, composto di 8 persone a Maggio e il secondo, di 25 persone all'inizio di agosto. Lei avrà già ricevuto una risposta dal Sig. Gino Bonarrigo in data 11 febbraio, proponendo una data tra giovedì 30 luglio e il2 o 3 agosto per la visita ufficiale. Spero che questa data lei vada bene. Magari alcuni ospiti vorranno fermarsi per conto loro per qualche giorno dopo la visita.
Vorrei fornirle alcuni ulteriori dettagli a riguarda la visita a maggio. Questa rappresenta la visita ufficiale da Eppstein, e coglieremo l'occasione per festeggiare il 15° anniversario del gemellaggio. Il gemellaggio nato nel 1994 è stato festeggiato l'anniversario l'anno scorso in Eppstein. Un gruppo di 3' persone dovrebbe arrivare giovedì il 13 maggio con partenza lunedì il 17, ma il Bergomeister Peter Reuss non sarà presente. Inoltre, ci sarà un gruppo di 8 persone da Langeais, Francia – gemellata con Eppstein, e dalla nostra città gemellata Bourg-la-Reine, Francia. In entrambi casi, i sindaci non saranno presenti.
Il nostro sindaco di Kenilworth, Sig. Richard Davies passerà il ruolo al nuovo sindaco Signora Susan Howell la sera di 13 maggio e per questo motivo la signora potrebbe non essere disponibile quella sera per dare il benvenuto ai sigg. visitatori. Avrà diversi impegni collegati al Festival durante il fine-settimana. Ci sarà comunque un buffet di benvenuto quella sera.
Venerdì il 14 maggio abbiamo organizzato una gita in pullman al Duomo di Lichfield e al palazzo 'Shugborough Hall', pranzo compreso.
I giorni sabato 15 e domenica 16, ci auguriamo che tutti gli ospiti parteciperanno, insieme a chi li ospita, agli eventi organizzati come parte del 'Kenilworth Festival' – che include anche la gara 'sedia sedan' di cui ho già parlato nella mia email precedente. Abbiamo organizzato un pranzo per sabato e ci sarà una serata con rinfresco e la possibilità di fare il gioco dei birilli domenica sera.
In agosto, organizzeremo un programma di visite che permetteranno a lei e il resto del gruppo di fare un assaggio del nostro paese. E' prevista che La Signora Sindaco Susan Howell sarà disponibile per ricevervi nella consueta tradizione.
Colgo l'occasione per porgere i miei saluti più cordiali
Malcolm Trewick, Chairman Kenilworth Twinning Association
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mercoledì 14 aprile 2010

Patti di fratellanza o "gemellaggi". Servono veramente a qualcosa oppure no?



E' di questi giorni il gemellaggio fra Octeville sur mer e Furci Siculo. Un evento che sembra aver portato un lampo di gioia ed ottimismo, quantomeno fra coloro che hanno preso parte alla manifestazione. Porta invece la data del cinque Dicembre 2009 la firma del Patto di Fratellanza (siglato presso l'auditorium comunale di Nizza), fra Nizza di Sicilia e Priekuli, (nella foto i due sindaci: Mara Jasupa e Giuseppe Di Tommaso) ma in questi ultimi anni quanti, tanti dei nostri Comuni jonici hanno "giocato" questa attualissima "carta", o se vogliamo: hanno creduto in questa opportunità di scambio interculturale e intereconomico.

Gennaio 2007. Roccalumera (dopo aver inviato una sua delegazione nella meravigliosa cittadina maltese, fra cui il sindaco Miasi e signora), a sua volta una nutrita rappresentanza di Pembroke viene per circa una settimana a Roccalumera. Visite guidate nei paesi vicini con pranzi a base di prodotti tipici, poi incontri con le categorie della scuola nello stesso nostro paese, categorie del commercio del turismo e via fino alla bellissima sfilata per la via centralissima via Umberto I fra Bande musicali e rappresentanze di Croce Rossa ed associazioni varie. Ancora Roccalumera, qualche tempo dopo siglava (questa volta con molti minori clamori) un patto con la cittadina (torinese) di Carmaglola. Lì, invia successivamente una sua delegazione per la importante Sagra del peperone, dalla quale sagra tanto avremmo dovuto apprendere, ma poi com'è finità? Boh! Successivamente, grazie all'"Amore patriottico" di un emigrante roccalumerese d'origine di nome Gino Bonarrigo, la cittadina inglese di Kenilworth (che lo ospita ormai da cinquant'anni), ha intrapreso il lungo e vorticoso percorso verso uno nuova fratellanza fra popoli e culture differenti. Quì, poco informato sui fatti, il sottoscritto sa soltanto di una ormai remota visita dei siciliani nella bassa Inghilterra, e (di poco successiva all'alluvione dell'uno Ottobre 2009), un loro pellegrinaggio a Roccalumera, con serata clou proprio presso l'antica filanda.

Solo per fare alcuni esempi: - anche la bella Savoca ha recentemente ospitato una delegazione per un gemellaggio, e perfino il Comune forse più piccolo d'Italia, Roccafiorita, vi ha fatto ricorso. La storia si farebbe lunga quindi. Infatti, oggi viaggiando in auto sulla via principale dei paesi jonici, è facilmente visibile un cartello che evienzia un gemellaggio ad inizio di quasi ogni Comune.

Insomma: sti GEMELLAGGI o PATTI DI FRATELLANZA o come vogliamo chiamarli, servono a qualcosa o sono fini a se stessi. Tanto fumo, "panza mia fatti ca panna" per pochi, escursioni sul bel vulcano Etana e poi scriviamoci come puerili fidanzatini? Boh! Meglio di niente, si potrebbe obiettare. E' vero, se non ci facciamo conoscere nessuno saprà mai che esistiamo e con noi rimarranno ignorate le nostre bellezze, usanze, il nostro partimonio culturale, storico-artistico, (tanto decantato ma mai veramente reso fruibile), enogastronomico, ecc. ecc. Ma, stante l'ormai risaputo grave dissesto economico dei bilanci di molti dei Comuni e la staticità atavica e arretratezza (tanto più affossata dai tragici eventi dello scorso primo Ottobre e non solo), in cui versano gli stessi Comuni jonici, a più di uno di noi sembra che si voglia costrire il palazzo iniziando dal tetto.

Non solo Taormina. Infatti, se è il tanto decantato TURISMO che vogliamo incrementare o lanciare, prima dovremmo essere in grado di offrire strutture adeguate in rete fra i vari pesi. Strutture che latitano: dalle spiagge attrezzate in estate ai "Paesi albergo" uniti ad itinerari turistico-culturali, per un'ospitalità non più fai da te e finalmente per tutto l'anno. Dato che, siamo fra i primi al mondo quanto ad ospitalità anche quando ci bussa alla porta l'amico mentre stavamo facendo la pennichella del pomeriggio, tanto più facile ci verrebbe trarre il massimo profitto nel rispetto ed a beneficio dell'ospite, per reperire finalmente posti di lavoro seri e definitivi a lungo attesi. Nulla a che vedere con gli atavici cantieri scuola, che hanno messo e mettono "una pezza temporanea", per poi restituire alla disoccupazione studenti e indigenti di ogni età, subito dopo i tre mesi di pseudo lavoro.

Diciamo subito che: a qualcuno i suddetti progetti di Gemellaggio servono comunque a sfruttare - diciamo così - la situazione del momento, ma quì parliamo di isolati casi in cui una scuola invia alcuni suoi alunni per un perfezionamento in terra madre (attingendo a fondi europei?), o addirittura i soliti noti della politica nostrana che fanno passerella e si pubblicizzano in barba alla crisi e noi... brindiamo alla loro salute.

Per farla breve. Se qualcuno dei miei tre lettori, jonico o no, siciliano oppure no, italiano o europeo o perfino residente dall'altro lato del Globo terrestre, ha qualcosa da dire in merito (cosa su cui nutro i miei dubbi), lo invito cortesemente a farsi avanti e scrivere, se gli è possibile smentirmi con i fatti, documentarmi e documentare chi ha ormai perso la fiducia sulla reale interazione fra eventi-convegni, progetti e ricaduta pratica sul mondo del lavoro. Lavoro, non chiacchere e panini con la salsiccia gratis il giorno prima delle elezioni.

Giovanni BonarRIGO
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sabato 10 aprile 2010

Gesù, non è morto inutilmente!














L'altro giorno, leggevo un accorato articolo su un sito di un'amica di paese. Mi colpiva scorrere con lo sguardo fra quelle righe di scritto nelle quali la donna nonchè madre, raccontava il proprio lunedì di pasquetta trascorso in semplicità assieme alla propria famiglia, occasione per apprezzare ogni piccolo gesto e ogni frutto della terra raccolto in quella mezza giornata di pace in campagna. In quella riflessione, la scrivente ricordava i sacrifici degli ormai anziani genitori e della madre in particolare, madre con i calli alle mani, il volto rugoso ma sempre speranzosa che tanto amore da lei donato alla famiglia, fosse tramandato un giorno alla memoria di chi succedendo, l'avrebbe testimoniato e magari tramandato.

Nell'articolo però, in un sussulto di quasi rabbia, la stessa si rivolgeva a quanti (a suo dire) "si battono il petto andando in chiesa ogni domenica, mentre tanta gente muore di fame", quì facendo riferimento alla gente che ha perso tutto nella recente alluvione dell1 Ottobre scorso, oppure a persone ammalate che non possono nemmeno lavorare per guadagnarsi da vivere ed avrebbero bisogno di un aiuto pratico e concreto. Così aggiungeva: "quella gente che si batte il petto in chiesa, non partecipa a quella merda di colletta alimentare che abbiamo organizzato per i poveri".
Ebbene, basso della mia modesta esperienza personale, quasi tralasciando il fatto che io stesso faccio parte di coloro che in chiesa ci vanno ogni domenica, voglio ragionare su quanto leggittimamente dichiara questa mia amica.

E' vero, non basta frequentare la chiesa per essere dei buoni Cristiani e tantomeno ci si può ritenere migliori per aver fatto ciò, anzi, ritengo siano più vicini a Dio coloro che (praticanti o non) nel silenzio e lontano dai clamori dell'ostentazione di se, operano il bene e non lo pubblicizzano, agendo in silanzio.

Tuttavia, noi Cristiani cattolici, siamo liberi di frequentare la santa Messa ogni domenica o di non farlo affatto, sebbene a mio modesto parere, come è sbagliato "battersi il petto" professandosi giusti con le mani giunte e poi uscendo da quell'ora di Messa solenne ignorarsi appena superato lo scalino della chiesa (se non anche all'interno della stessa "Casa di Cristo"), è altrettanto errato giudicare da fuori coloro che frequentano la chiesa e ascoltano la "parola di Dio" magari solo perchè coscienti di non volerlo fare a propria volta.

E' anche vero che, le stesse astuzie della vita, le stesse prevaricazioni, lo stesso distinguo pratico fra classi sociali, (cose che probabilmente l'amica mia conosce anche meglio di me), spesso si possono ritrovare anche fra i banchi di una chiesa o nell'assegnazione di certi seggi o compiti in occasione di Feste Comandate e perfino di riunioni di preghiera nei "Gruppi di Presenza biblica". E' vero, noi peccatori, spesso, ansichè portare fuori dalla chiesa l'insegnamento della "Parola di Gesù", portiamo dentro le sue mura le nostre miserie, i nostri delicati equilibri sociali, le nostre furbizie, se non addirittura ire e frustrazioni. Ma, ciò non significa per forza che dobbiamo "buttare a mare tanto grano raccolto, solo perchè insieme ad esso coesiste la zizzania". Ricordiamolo ancora: fra i Fedeli della Chiesa, (quì da noi come ovunque nel mondo), c'è anche tanta brava gente che Crede e mette tutta se stessa in ciò che fa anche fuori dell'orario della Messa, questa gente non lo va certo a raccontarlo in giro ed è così che bisogna fare per essere buoni cristiani.

Giovanni BonarRIGO
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martedì 6 aprile 2010

ROCCALUMERA. Senso Unico Si, Senso Unico No. Abbiamo chiesto ai commercianti.











Quello che vedete nella foto è lo svincolo autostradale di Roccalumera, ma non è di quel problema che vi voglio parlare oggi, ma sempre di viabilità e di questo mio paese si tratta. Ecco a voi:


Senso Unico. A Roccalumera si bisbiglia agli angoli delle strade, ma quali sono veramente i sentimenti della gente e quali le opiniono per il si e per il no dei comercianti? Mi sono preso la briga di fare qualche domanduccia in giro, proprio per rendermi conto (e dar conto ai miei lettori), delle reali o presunte ragioni (non per forza quelle paventate da certa opposizionuccia politica di paese), del si e del no.
Primo commerciante: Sebbene abbia ammirazione per il sindaco Miasi, ritiene che il senso unico lo danneggerà. Come, secondo questo nostro amico (che quì non menzioneremo per giusto diritto di privacy), le abitudini della stragrande maggioranza dei suoi clienti, sono ormai quelle di percorrere il minor tragitto possibile e se possibile di sostare proprio di fronte al locale. Insomma, dover fare "il giro" invoglierebbe più di uno a desistere dal fare acquisti in tale locale.

Secondo/a Commeciante: Anche in questo caso, ci troviamo di fronte ad individuo che stima il Sindaco, ma, proprio nello specifico, si ritiene certo che coloro che provengono da Furci, dovendo immediatamente riversarsi sul lungomare e solo in caso di necessità reimmettersi attraverso le viuzze di collegamento nella Via Umberto I, troverebbero tale novità una vera e propria difficoltà. Inoltro lo stesso commerciante, a proposito dei parcheggi (già oggi è usanza comune la doppia fila), in questo modo aumenterebbe il malcostume e, siccome i vigli sono gia pochi...

Terzo Commerciante: Caro mio, in questo caso, l'amico in questione sputava fuoco e fiamme. Si, mi ha addirittura detto che sarebbe pronto a cambiare mestiere.

Quarto. NON Commerciante: Unico caso, in questo mio breve giro, in cui l'elemento interrogato sul tema mostrava ottimismo. Senso Unico? A Santa Teresa di Riva c'è da trent'anni, a Furci mi sembra che funzioni, perchè non dovrebbe funzionare proprio a Roccalumera? Salire dal lungomare? E che male c'è se qualcuno lascia la macchina e si fa due passettini a piedi? E poi - continua - chi è cliente affezionato non cambia dall'oggi al domani solo perchè deve fare il giro, e poi di vie di collegamento Nazionale-Lungomare a Roccalumera ce ne sono tantissime.

Insomma, se il sentore fosse questo, parrebbe che le novità dalle nostre parti fanno paura. Difatti, di fronte ad ogni esperimento, di fronte ad ogni evoluzione o semplice cambiamento, ci saranno sempre dei motivi pro e dei contro. Di sicuro, non è che, soprattutto in estate, la viabilità sia il massimo dell'efficienza. Insomma! Si farà? Ci vorranno delle spese, nuova segnaletica orizzontale, semafori che oggi non esistono, nuova segnaletica orizzontale, possibilmente realizzazione di nuove aree a parcheggio e assunzione di nuovi Vigli Urbani. Con i fondi limitati del nostro comune, con un lungomare che già oggi versa in condizioni pietose in quanto è pieno di buche e sconnessioni, è fattibile la cosa. Seguiremo la vicenda e vi aggiorneremo si opinioni, fatti... misfatti. Soluzioni?

Giovanni BonarRIGO
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lunedì 5 aprile 2010

Pasqua di Resurrezione. Consacrata ieri, si rinnova oggi e ogni giorno!

Cari lettori del blog, vi rinnovo i miei auguri per la Santa Pasqua del Signore Gesù. La Pasqua è una grande festa, è momento di unione e riflessione nella Fede cristiana ma anche nella fratellanza universale. Gesù, il figlio di Dio fattosi uomo, morì sulla croce non per i suoi ma per i nostri peccati. Gesù, che aprì gli occhi ai ciechi, che guarì gli storpi e ridonò la vita a Lazzaro, messo di fronte alla platea perchè fosse deciso fra lui e Barabba chi dei due dovesse essere liberato, ebbene, gli fu preferito un brigante, un assassino. Perchè così era scritto e, consentitemi, così sapeva scegliere e sceglie l'uomo.

Oggi, è lunedì dell'Angelo, giornata della letizia, perchè quel Cristo inchiodato sulla croce il terzo giorno dalla morte è risorto e si è rivelato alle genti prima di ascendere al cielo. Oggi, la gente festeggia, una volta si usava andare in campagna, si mangiava a sacco sull'erba. Oggi, forse ci si riunisce prevalentemente in più comodi ristoranti. Ma non è questo il punto. La Pasqua di Resurrezione è di ieri e di oggi, ma è di ogni giorno della nostra vita, se noi, pur nella nostra umana debolezza, sappiamo seguire la via che Cristo ci ha insegnato. Ma qual'è questa via non sarò certo io a dovervelo dire, ma il profondo della vostra e nostra anima. Santa Pasqua a tutti.
Giovanni BonarRIGO
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venerdì 2 aprile 2010

Petizione popolare a Casalvecchio. IL RISCHIO NON E' PASSATO!

In questi giorni, una petizione popolare (inviata al Presidente della Provincia), per la messa in sicurezza della S.P. 23 BIS Misserio-Rimiti (vedi foto), del Comune di Casalvecchio Siculo è stata firmata dai casalvetini. In questa petizione si parla di: "grandissimi rischi di incolumità", di una stada ridotta ad un "colabrodo" da trenta se non da quartant'anni... si parla di numerose frane e smottamenti, di camion sprofondati in una voragine.
Insomma, il problema che dopo il primo ottobre (a proposito, ieri si compivano sei mesi dal disastro ed ancora i mezzi pesanti e gli autobus devono passare dall'autostrada, sic!), del dopo San Fratello, dei Comuni dei Nebrodi e mi voglio fermare quì, inquanto (come potete leggere sotto) i casi di frane e di pericolo stanno dilagando a macchia d'olio sul territorio siciliano. Con l'arrivo dell'estate, si dovrà fare ancora più attenzione e prevenzione agli incendi dolosi, che certamente hanno avuto la loro importanza e gravità nei fatti tragici che hanno portato morte e disperazione. Chiamiamolo pure ALLARME, si, ALLARME FRANE. Facciamoci sentire, perchè non si pensi come in un passato recente e remoto di tamponare il problema (e gabbare la gente), con pochi e frammentari interventi non risolutivi.

I DISSESTI RICORRENTI DI CASTELL'UMBERTO

Parte del territorio comunale di Castell’Umberto ubicato lungo il versante occidentale della dorsale che separa la Fiumara Fitalia dalla fiumara di Sinagra è stato interessato recentemente da dissesti come vaste aree dei Nebrodi. Le abbondanti precipitazioni piovose che dal 2009 hanno ripreso ad interessare la Provincia di Messina, dopo varie decine di anni di piogge meno abbondanti, hanno dato nuovo vigore alle inarrestabili modificazioni geomorfologiche che continueranno ad evolvere lungo i versanti costituiti da rocce prevalentemente argillose con una spessa copertura di alterazione.
I dissesti hanno particolarmente colpito la frazione di Sfaranda determinando seri danni ad edifici pubblici e privati e serie preoccupazioni negli abitanti che assistono, inermi, al continuo aggravarsi dei danni ai manufatti.
I dissesti che sono in atto a Sfaranda lungo il versante destro orografico della Fiumara Fitalia hanno precedenti storici che testimoniano le diffuse condizioni di instabilità e i precari equilibri geomorfologici che caratterizzano gran parte dell’area. Secondo vari storici anche nell’antichità i dissesti avrebbero causato la scomparsa di centri abitati e la formazione di nuovi nuclei.
Si ricordano le frane avvenute a cavallo fra il 1800 e il 1900 che causarono l’abbandono del vecchio centro medievale (oggi Castell’umberto Vecchio) e la conseguente costruzione del nuovo abitato rinominato in onore del principe ereditario Umberto I.
In seguito al sopralluogo multidisciplinare effettuato nell’area maggiormente interessata dai dissesti avvenuti tra la fine del 2009 e i primi mesi del 2010 e sulla base della documentazione tecnica resa disponibile dagli esperti locali e dal Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Messina,nonché dal supporto tecnico-scientifico dell’arch. Aveni, si sottolinea che tutto il versante sul quale insiste Sfaranda è caratterizzato da una fitta rete di canali e valloni che smaltiscono le acque superficiali in maniera incontrollata e prevalentemente senza adeguate sistemazioni idrogeologiche ed idrauliche.
Tale situazione favorisce la dispersione concentrata delle acque di ruscellamento in superficie e nel sottosuolo in siti a monte e a valle delle zone abitate. Il versante risulta interessato da dissesti antichi con cumuli di frana disseminati lungo il pendio. La copertura di alterazione è generalmente spessa e con scadenti caratteristiche geotecniche. Nei primi metri di sottosuolo si riscontra una diffusa circolazione di acqua specialmente da alcuni mesi. L’urbanizzazione si è sviluppata lungo il versante interessando zone con differenti caratteristiche geologiche, geotecniche e geomorfologiche probabilmente a causa di una non approfondita conoscenza preventiva delle caratteristiche geoambientali dell’intero versante, a monte e a valle.
I dati disponibili evidenziano che i dissesti che interessano vari manufatti sono ancora in evoluzione e che nell’area interessata vi è assenza di adeguate opere di consolidamento, drenaggio e raccolta e smaltimento delle acque superficiali e sotterranee proprio lungo il versante attualmente interessato dai movimenti franosi.
Nella fase attuale è indispensabile attivarsi per eliminare le infiltrazioni di acqua nelle fratture di superficie e realizzare una idonea regimentazione delle acque meteoriche.
Si ritiene necessario che il Comune si doti di una dettagliata cartografia geologica e geotematica e di una indagine geognostica che consenta di ricostruire l’assetto geologico e geotecnico del substrato anche in prospettiva sismica. Deve essere attivato, inoltre, un valido sistema di monitoraggio delle lesioni che interessano i manufatti e i terreni lungo tutto il versante.
Si sottolinea che vi è l’esigenza di acquisire le conoscenze geologiche e geotecniche, relativamente al territorio interessato dai fenomeni franosi, mediante l’esecuzione di indagini specialistiche, finalizzate alla ricostruzione del modello geologico geotecnico tridimensionale del sottosuolo di specifico interesse anche in prospettiva sismica.
L’acquisizione dei dati mediante le opportune indagini, e la loro interpretazione, oltre ad essere indispensabile per la ricostruzione tridimensionale del corpo di frana e per il monitoraggio della sua evoluzione consentirà una idonea progettazione degli interventi di messa in sicurezza; consentirebbe, inoltre, di prevedere e prevenire l’eventuale evoluzione del fenomeno dove insiste l’abitato.

Franco Ortolani
Ordinario di GeologiaDirettore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del TerritorioUniversità di Napoli Federico II

Giuseppe Aveni
Architetto – Dirigente Regione Siciliana
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giovedì 1 aprile 2010

GIOVEDI' SANTO. Cena del Signore












Nella Santa Messa di questa sera, sarà celebrata l'ultima cena di Cristo con i suoi Apostoli. Mistero della Fede. Un momento di grande intensità nel quale si rinnova l'istituzione dell'Eucaristia. Ecco il mio Corpo, "ecco il mio Sangue, mangiatene e bevetene e vivrete in eterno".
Siamo ormai vicini al Santo giorno della Pasqua. Mentre nella Pasqua ebraica, si celebrava il "passaggio" del popolo d'Israele dalla schiavitù alla libertà, nella nostra Pasqua noi ricordiamo che Gesù, duemila anni orsono è morto per crocefissione non per i suoi ma per i nostri peccati, ed è risorto il terzo giorno per rivelarsi agli increduli ed ai dubbiosi, presenti anche fra i suoi stessi Apostoli.
Festeggiamo in serenità e condivisione la Santa Pasqua.
AUGURI a TUTTI!
Giovanni BonarRIGO
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