Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

sabato 15 novembre 2008

L’UDC messinese, riparte da Carlo Mastroeni?



Ho assistito diligentemente al multiplo discorso del 14-11-08, avutosi presso l’Hotel Hantares di Letojanni. Si trattava di politica, quella politica che sono ormai parecchi anni che delude l’elettorato. La nostra italietta è governata dal centrodestra di Berlusconi. Il Cavaliere, nonostante lo stato di crisi interna nazionale, riscuote ancora buoni consensi. Almeno a quanto raccontano giornali e TG. C’è un cosiddetto governo ombra, capeggiato dal pacioso Walter Veltroni che dovrebbe essere di centro sinistra. Quel centro sinistra che, memore della batosta subita sotto il governo Prodi, ha preferito “correre da solo” tagliando una zavorra costituita dai partitelli della Sinistra estrema. Ma questo lo sapete già. Ma, che governi l’uno o che governi l’altro schieramento, la richiesta dell'italiano medio (in questo caso del siciliano medio), è: abbiamo bisogno di lavoro, di infrastrutture. Difatti, abbiamo bisogno di alzare la testa. Proprio con la caduta di Cuffaro, e l’elezione del Prof. Lombardo dell’MPA, sono nate nuove speranze, trainate da un termine che fu (ed è) caro alla Lega Nord di Bossi. Il cosiddetto FEDERALISMO. Altro termine sbandierato nella ultima campagna elettorale per le Regionali è: AUTONOMIA. Basterà l’applicazione di questi due nobili termini per ridare speranza a noi siciliani, oppure, dobbiamo considerarci di fatto ancora stretti in quella morsa politica che tutto promette e nulla mantiene. Nel duopolio italiano, a mio avviso, l’alternativa più credibile è rappresentata dall’ex magistrato Di Pietro e la sua “Italia dei Valori”, ma… un Casini, che contrariamente alle speranze di Berlusconi, pur remando da solo è riuscito a superare quello sbarramento del 4%, che lo ha salvato dal condividere la sorte delle Destre Estreme. Quello stesso UDC, adesso, presentato da “amici” di zona, come il “nostrano” Avvocato Carlo Mastroeni, propone nella faccia fiera del rientrante Totò Cuffaro… una figura alternativa per un partito di Centro (come resurrezione della ex Democrazia Cristiana) quale alternativa unica al tracollo inesorabile di Italia del nord, del sud e Sicilia compresa. Sentiamo cosa hanno detto:
.
Alle ore sedici e trentacinque, nella sala riunioni dell’Hotel Antares faceva il suo ingresso fra due ali di pubblico il Senatore Totò Cuffaro. Con lui altri esponenti dell’UDC che prendevano posto (dopo le rituali strette di mano) al tavolo della conferenza. (di seguito riporto alcuni tratti salienti dei vari discorsi). A iniziare è il vice sindaco di Letojanni, il quale si scusava per la mancanza del suo sindaco, ma subito lasciava la parola all’On. Saverio Romano, il quale, riferendosi all’UDC parlava di accoglienza ad un “amico”, parlava di spirito di amicizia fra noi, mentre, riferendosi all’altra politica degli ultimi tempi, la definiva una professione glacida. Per Romano, l’UDC è per la difesa degli interessi legittimi della Sicilia, e diceva: “vogliamo dare una speranza, che ha a che fare con un rapporto umano e con la solidarietà, mentre la politica di Berlusconi è mirata a rafforzare il centro-nord e i poteri forti alla giuda del governo”. Proseguiva: “Berlusconi con la sua politica, pensa che una parte del paese (il sud) sia una zavorra”. Apriva una parentesi sulle preferenze alle prossime elezioni europee: “Grazie all’iniziativa dell’UDC, diceva, si è dovuto tornare indietro! E continuava: “E' scandaloso il furto delle risorse del “Mezzogiorno”, fondi FAS, ridotto a 64 miliardi, infatti sono stati prelevati 16 miliardi per scopi che poco hanno a che fare con le infrastrutture. I nostri fondi FAS, saranno utilizzati per opere in tutt’Italia, ad es: per completare il “Mose a Venezia, ecc". Con il Federalismo, secondo l’Romano, “chi più produce più incassa, mentre chi produce di meno (cioè noi siciliani), non sopravviverà”. Riferendosi all’attuale bipolarismo, lo definiva “un falso che è stato utile (al solito Berlusconi), solo a vincere le elezioni”. Aggiungeva: “questa coalizione non potrà governare a lungo questo Paese! Le regioni del nord si ribelleranno prima ancora del sud!. Nella campagna elettorale si è parlato di Quoziente Familiare, ma non è stato fatto. E i 30 miliardi dati ad Alitalia? li dovranno restituire!”. Definisce l’ottimismo di Berlusconi “di plastica e di propaganda”. “Le imprese iniziano a licenziare, la Robin-Tax di Tremonti promette una cosa e fa il contrario”. E chiude dichiarando: “L’UDC deve raccogliere nuovi amici per costruire un grande partito, questo sarà il partito dell’accoglienza!” A questo punto la parola passa all’Avv. Carlo Mastroeni, (seduto proprio accanto a Cuffaro, suo sponsor), aiutandosi con degli appunti, iniziava: “Formalizziamo il distacco dell’UDC dal cosiddetto Popolo della Libertà, abbiamo deciso di lasciare Forza Italia, un partito pieno di scelte prive di senzo, pieno di lacchè, di gente sbagliata al posto sbagliato. Appena è stato pubblicato l’articolo su “Centonove”, qualcuno ci ha tirati per la maglietta! Quella con l’UDC è per noi una scelta più coerente, (e qui elenca i tanti amici presenti, fra cui Pinuccio Frontaurea e Pippo Cavallaro). Prosegue: “con Cuffaro, la Sicilia ha fatto un salto di qualità! Un Governo efficace. Questo Governo regionale invece, deve gurdarsi, non solo da Spagna Portogallo ecc. ma anche dai nuovi Paesi dell’ex est europeo. Noi, stiamo avendo il coraggio di non inseguire il cosiddetto carro dei vincitori”. La parola passa all’On. Pippo Naro, Assessore alla Pubblica Istruzione. Naro inizia riferendosi a Forza Italia e dice: “Questo è un partito la cui follia è iniziata nel nel 1994. Casini, con tutti noi, ha compiuto una scelta coraggiosa contro “l’armata berlusconiana”. Sappiamo di avere una strada in salita, ma ritorneremo alla saldatura dei valori umani e avremo delle soddisfazioni. Berlusconi, è sceso in campo a 54 anni di età, è abituato “a cattàri a pìcca e vìnniri assài”, ed è difficile che cambi”.
Era il turno dell’On. Pippo Gianni, Assessore Regionale all’Industria. Iniziava: “Industria, energia, ricerca, ogni anno 20 miliardi di prelievo fiscale. Noi, invece, abbiamo fatto il Piano delle Cave, ho approvato l’incentivo per l’imprenditoria giovanile e femminile, ben otto milioni in più. Domani a Siracusa, ci sarà la più grande industria mondiale per fare i dissalatori. Sono andato in America ed ho detto loro, venite e investite!. Stamattina ho fatto partire il piano per il rigassificatore di Porto Empedocle. Da solo ho affrontato il problema della CESAME per non mandare a casa 140 persone. Ogni anno in Sicilia, raffiniamo il 40% del petrolio nazionale. Lo Stato ci deve ringraziare. Lo stato Italiano è antico, patrigno e carogna”. Infine, la parola passava al Senatore Cuffàro che iniziava: “Noi veniamo da un’esperienza difficile, che poteva essere drammatica, (si riferiva ovviamente alle ultime elezioni). Hanno tentato di bipartizzare il paese. Berlusconi-Veltroni. Il PD ha detto no all’apparentamento coi partiti di sinistra che poco potevano avere, ma perché hanno detto no ai socialisti? Veltroni ha bisogno di chiudere la pagina coi socialisti, ma dice si a Di Pietro. Il Partito Democratico, però, non è quello che voleva Veltroni, scompare il centro al suo interno. Che fine ha fatto Franceschini? Dall’altro lato, Berlusconi dice no all’UDC ma non è stato fortunato come Veltroni. Berlusconi, adesso si augurava che l’UDC non prendesse il 4% e che sparisse come i partitelli della sinistra, quindi il peggio per l’UDC è passato! Berlusconi sta tentando al che l’UDC si allei con la Sinistra, così l’elettorato non lo seguirebbe. Ma noi, invece dobbiamo rimanere fermi, recuperare l’elettorato, dobbiamo rimanere al centro con la nostra cultura. Così, loro non vinceranno in Puglia, in Basilicata ed in altre regioni d’Italia, forse vinceranno solo al nord”. Poi, Cuffaro, riferendosi alla vecchia Democrazia Cristiana, diceva: “Noi eravamo un partito di potere, avevamo il Presidente della Repubblica, avevamo… avevamo… (e snocciola nomi). "Abbiamo pagato il prezzo della disgregazione. Nel nostro partito ci sarà un’area laica e un’area cattolica, ma è il centro del Paese. Ci vorranno due o tre anni, (e si riferisce alla possibile scalata dell’UDC in Italia). Poi, parla di recessione, Cuffaro, di scuola in fermento, dove “loro” non hanno aggiunto soldi ma anzi li hanno tolti. Parla di pubblico impiego e dello sciopero dell’indomani. Dice: “Dobbiamo stare fermi, al centro! A partire dalle prossime elezioni, (il 7 giugno), lì vedremo i primi risultati. E, ringraziando l’Avvocato Carlo Mastroeni, aggiunge ancora: “Siamo sulla buona strada, l’assessore Gianni pensa alle imprese, sta facendo straordinariamente bene l’assessore di programma e di partito”. FINE!

Così, in una marea di ottimismo centrista, molti presenti si accalcavano a salutarlo Totò, e taluni, probabilmente accorrevano ad abbracciare l’uomo del cannolo. Ci saranno stati cannoli alla ricotta per tutti, dopo? Si, come in quella iperfamosa occasione in cui il “buon” Cuffaro festeggiò la non condanna per mafia, ma “solo” una trascurabile condanna a cinque anni di galera. Peccato che io avessi fretta di andar via, ed abbia mancato di gustare l’unica vera dolcezza di una serata di parole e promesse. Povera Sicilia!
Giovanni BonarRIGO

p.s. Amici, vi prego, fate i vostri commenti!
________________________________________________________
GUARDA la mia GALLERIA
GUARDA il video: Casalvecchio, Sagra e MOTORI (09-11-08)

Etichette: , ,

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]



<< Home page