Università corrotta e casta ospedali, che fare?
(Foto tratta da: La Gazzetta del Sud)
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L'Arena, (RAI uno), Domenica 23-11-08 ore 14:00. La Prof. Antonella Minniti, docente all'Università di Messina è al telefono. Il tema riguarda i concorsi truccati presso la stessa Università, facoltà di veterinaria. Molti ne saranno a conoscenza, si è parlato di uno studente che voleva "passare" senza sapere e senza valere. Il caso, pubblicato anche su "LA REPUBBLICA", è la punta dell'iceberg? Innumerevoli le minacce provenienti da più parti al professore, che avrebbe dovuto chiudere un occhio, ma che invece non solo si è rifiutato di abbassare la testa ma ha anche nascosto un registratore sotto la giacca ed ha consegnato i dialoghi a chi di competenza. Ben due ragazzi, chiamati in trasmissione hanno declinato l'invito... perchè? Ci vuole un atto di eroismo per denunciare di misfatti?
Io mi chiedo:
1) I ragazzi scendono in piazza per manifestare (giustamente) contro i tagli previsti nel decreto Gelmini, ma se si tratta di denunciare i loro professori... sono conniventi. Forse hanno paura perchè se "cantano" non si laureano più? Anche loro sono vittime di un "sistema"?
2) Si sono verificati parecchi casi di nepotismo nelle Università, è da considerare un reato oppure no?
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Altro argomento, si è parlato di ospedali e di medici. In Italia, per essere curati bene serve una raccomandazione? In certi casi si! Titolato su "IL MESSAGGERO", se n'è parlato anche su "Striscia la Notizia", prenotare una visita medica, può comportare attese lunghissime. Non mesi, ma addirittura anni interi. Evidenzio solo il caso di una mammografia, per la quale si è chiesto alla paziente, di... pazientare per un anno e dieci mesi. Altro disservizio, trovare un posto letto in ospedale può essere un'impresa impossibile... ma se ti prenoti dopo aver passato la visita (a pagamento), da uno studio privato... il posto letto lo trovi subito. Quindi: O paghi o aspetti! E se sei povero? C'è dunque una convenienza a non far funzionare la Sanità pubblica in favore di una Sanità privata? Io direi... in molti casi si! Altrimenti, come si spiegherebbero i regali necessari (e spesso indispensabili), che vengono elargiti a certi dottoroni, per ottenere un minimo di attenzione per il proprio malato?
I cosidetti tagli alla Sanità, sono fra i motivi che hanno incrementato questi disservizi. Ma è anche vero, che tutto ciò che viene gestito dallo Stato, genera spesso sprechi... enormi. Può infatti far riflettere la dichiarazione del giornalista Lamberto Sposini: (Se il "Pubblico" spendesse meglio, si farebbero meno tagli).
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Quindi, Sanità da buttare? Non bisogna fare di tutta l'erba un fascio, e, guardando agli USA, dove se non hai una assicurazione che paghi gli ospedali per te, o un cospicuo conto in banca, puoi morire quando vuoi...
Come sconfiggere la cosidetta "Casta Bianca"? Basterebbe, controllare e responsabilizzare i dirigenti degli ospedali pubblici, rendendo questi ultimi aziende che si devono autogestire e dar conto, non solo del proprio bilancio, ma anche dell'igiene e della qualità del servizio reso ai pazienti. Se vai in rosso chiudi. Chissà, però, che l'ospedale di Messina "Regina Margherita", (già sporco e pieno di blatte nei bagni), non abbia dovuto chiudere proprio per questi motivi.
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L'Arena, (RAI uno), Domenica 23-11-08 ore 14:00. La Prof. Antonella Minniti, docente all'Università di Messina è al telefono. Il tema riguarda i concorsi truccati presso la stessa Università, facoltà di veterinaria. Molti ne saranno a conoscenza, si è parlato di uno studente che voleva "passare" senza sapere e senza valere. Il caso, pubblicato anche su "LA REPUBBLICA", è la punta dell'iceberg? Innumerevoli le minacce provenienti da più parti al professore, che avrebbe dovuto chiudere un occhio, ma che invece non solo si è rifiutato di abbassare la testa ma ha anche nascosto un registratore sotto la giacca ed ha consegnato i dialoghi a chi di competenza. Ben due ragazzi, chiamati in trasmissione hanno declinato l'invito... perchè? Ci vuole un atto di eroismo per denunciare di misfatti?
Io mi chiedo:
1) I ragazzi scendono in piazza per manifestare (giustamente) contro i tagli previsti nel decreto Gelmini, ma se si tratta di denunciare i loro professori... sono conniventi. Forse hanno paura perchè se "cantano" non si laureano più? Anche loro sono vittime di un "sistema"?
2) Si sono verificati parecchi casi di nepotismo nelle Università, è da considerare un reato oppure no?
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Altro argomento, si è parlato di ospedali e di medici. In Italia, per essere curati bene serve una raccomandazione? In certi casi si! Titolato su "IL MESSAGGERO", se n'è parlato anche su "Striscia la Notizia", prenotare una visita medica, può comportare attese lunghissime. Non mesi, ma addirittura anni interi. Evidenzio solo il caso di una mammografia, per la quale si è chiesto alla paziente, di... pazientare per un anno e dieci mesi. Altro disservizio, trovare un posto letto in ospedale può essere un'impresa impossibile... ma se ti prenoti dopo aver passato la visita (a pagamento), da uno studio privato... il posto letto lo trovi subito. Quindi: O paghi o aspetti! E se sei povero? C'è dunque una convenienza a non far funzionare la Sanità pubblica in favore di una Sanità privata? Io direi... in molti casi si! Altrimenti, come si spiegherebbero i regali necessari (e spesso indispensabili), che vengono elargiti a certi dottoroni, per ottenere un minimo di attenzione per il proprio malato?
I cosidetti tagli alla Sanità, sono fra i motivi che hanno incrementato questi disservizi. Ma è anche vero, che tutto ciò che viene gestito dallo Stato, genera spesso sprechi... enormi. Può infatti far riflettere la dichiarazione del giornalista Lamberto Sposini: (Se il "Pubblico" spendesse meglio, si farebbero meno tagli).
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Quindi, Sanità da buttare? Non bisogna fare di tutta l'erba un fascio, e, guardando agli USA, dove se non hai una assicurazione che paghi gli ospedali per te, o un cospicuo conto in banca, puoi morire quando vuoi...
Come sconfiggere la cosidetta "Casta Bianca"? Basterebbe, controllare e responsabilizzare i dirigenti degli ospedali pubblici, rendendo questi ultimi aziende che si devono autogestire e dar conto, non solo del proprio bilancio, ma anche dell'igiene e della qualità del servizio reso ai pazienti. Se vai in rosso chiudi. Chissà, però, che l'ospedale di Messina "Regina Margherita", (già sporco e pieno di blatte nei bagni), non abbia dovuto chiudere proprio per questi motivi.
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Etichette: ARTE, POLITICA italiana, Sicilia ieri e oggi
2 Commenti:
Devo dire che anch’io mi ero posto il problema di come mai gli studenti stanno “zitti” davanti a fatti, peraltro a detta di molti, noti come quelli verificatisi a Messina, ma che accadono pure, a detta di chiunque, anche in tutta Italia (come siamo contenti di essere un'unica nazione almeno in questo).
Per rispondermi (brevemente) mi sono fatto un’altra domanda ? A chi denuncerei io il fatto ? Alla Magistratura ? (magari proprio al giudice “giusto”, con la fortuna che mi ritrovo …). E poi ? Dovrei considerare chiuso ogni rapporto con la (“stimata”) locale società, con i politici, di destra, centro e sinistra, con i professori, con avvocati, consulenti, ingegneri, medici, ben pensanti,ecc. Insomma, dopo potrei solo cominciare ad emigrare, ma in una località dove potere “scomparire”. Forse in Papua Nuova Guinea. Quindi, deduco, che quei “ragazzi”, per evitare questa consequenziale “vacanza”, si fanno gli analoghi “calcoli” che d’altronde, a detta di tutti, facciamo in molti in questo “sistema” politico-istituzionale “mafioso” per potere in un modo o nell’altro sopravvivere.
Diciamocele queste cose, almeno qui sui blog (fino a quando lo permetteranno), mentre, di contro, raccomando sempre a tutti, sia in televisione che nelle parate, oppure nelle circostanze pubbliche e mai in un Tribunale che li vi ridurrebbero come carne da tritato per cani andata a male, di non dichiarare mai queste “dicerie”, che non solo ufficialmente non si dicono, ma si deve affermare tutto il contrario, altrimenti vi "assumerete le vostre responsabilità", cioè "lo fate a vostro riscio e pericolo" :-)
La sanità a pagamento. Questo è uno dei ricatti più meschini che possano esserci, poiché non c’è peggior cosa di quando si è malati e bisognosi di cure, e se non si ha qualche soldo, si è in un mare di guai. E non parlo neanche di grandi operazioni, ma richiamo solo alcune cose semplici. Un pensionato con il minimo, circa 5100 euro l’anno, se deve anche solo pensare a mantenersi entro limiti dignitosi, non può certo comprarsi una pomata contro le infiammazioni doloranti (e un tubetto costa e basta per pochi giorni). Non può certo permettersi un dentista (quello poi neanche a pensarci), al massimo può andare all’Unità Sanitaria Locale, se gli danno l’appuntamento entro limiti accettabili, per farsi estrarre un dente cariato, ma sempre pagando, il ticket a seconda della patologia o del reddito. E la dentiera comunque se la deve fare a pagamento e se non ha i soldi, non mastica e beve solo liquidi, fino a che dura. Per non dimenticare poi quando viene meno la vista, che notoriamente in un anziano è già scarsissima. Al massimo, anche in questo caso, se gli fissano un appuntamento per tempo, può avere fatta la visita oculistica, presso la USL, e sempre a seconda del sua condizione economica o patologia, deve pagare un ticket (che mica è poco), ma poi i soli vetri di un paio d’occhiali costano mediamente 200 Euro, e solitamente ci vogliono quelli da vicino e quelli da lontano, quindi 400 Euro. Infine, per aggiungere brevemente anche dell’altro, c'è a mio avviso una scarsa attenzione alle patologie cerebrali. Sostengo sempre a mio modesto avviso, che uno psicologo e soprattutto uno psichiatra (che è pure medico), dovrebbe essere previsto dal sistema sanitario nazionale, almeno ogni due medici generici di famiglia, ed in modo tale da essere sentito da queste ultime al pari di un “medico di famiglia”. Ci eviteremmo quanto meno tanti drammi in seno alla nostra società. Perché anche il cervello è un organo e si ammala come il fegato, lo stomaco, il cuore, ecc. e quando ciò avviene, si può persino divenire dei carnefici (in questi casi altro che “libero arbitrio”).
Aggiungo, che, ove è contemplata nelle strutture pubbliche, a pagamento c’è “l’intramoenia” e si può avere tutto o quasi. In questo caso, il medico dovrebbe rilasciare fattura intestata dell’ospedale (ma chi dice che si fanno pagare in nero, che malelingue !), sul cui importo, se non erro, nella dichiarazione dei redditi, si può detrarre fino al 19% e mi pare c’è pure una franchigia. Il medico su queste prestazioni riceve a sua volta una percentuale (più ne effettua a pagamento e più guadagna) riportate nell’apposito documento fiscale rilasciatogli dalla USL, detto CUD.
Come sconfiggere la cosiddetta casta. Io allungherei la domanda e direi:
come sconfiggere tutte le caste.
Ma qui mi fermo perché non è un problema semplice, sia da esporre che tanto meno da comprendere. “Invidio” spesso quei politici e loro “tirapiedi”, che, guarda caso, hanno sempre la risposta e la soluzione pronta, soprattutto in televisione ed in pubblico, poi magari in privato dicono tra loro stessi “ma quanti cazzati chi dissi e iddi, i babbi, chi si scutunu comu tanti muccalapuni”). Infatti i risultati sono sotto gli occhi di chi può e vuole vedere.
Mi viene al riguardo in mente il titolo di un reality di sicuro successo:
“I muccalapuni”, ovverosia, noi cittadini medi italiani :-)
Di Adduso, Alle 24 novembre 2008 alle ore 20:01
Mi hanno segnalato questo:
http://oknotizie.alice.it/go.php?us=117000a181d6a52f
Di Adduso, Alle 26 novembre 2008 alle ore 13:16
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