Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

martedì 25 novembre 2008

Caso Eluana, fra Fede, Giustizia ed EUTANASIA!

Tema scottante, quello propostomi da un amico, a sua volta amico dell'On. Alessandro Pagano. Chi non ricorda il caso Welby, o molti altri similari, che hanno spaccato in due l'Italia e non solo? La Chiesa di Roma, condanna ogni forma di eutanasia, in quanto contraria al rispetto della cristianità e della vita umana. Eluana Inglaro, un caso differente e pure ugualmente triste e toccante nella sua tragicità. Mai, abbiamo visto Eluana com'è adesso, (e forse è meglio cosi), ma abbiamo visto le immagini di Welby. Sebbene, di Eluana, abbiamo invece ammirato le foto di quando la vita le rideva e il suo volto prizzava gioia da ogni poro, abbiamo poi visto, e poi ascoltato le ragioni del padre di lei. Quelle ragioni, non possono non averci commosso tutti quanti.
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Eluana è viva. Adesso, la legge permette che si sospenda l'alimentazione e l'idratazione artificiale a lei e di conseguenza a tutti i casi simili. Male, molto male, ma... mettiamoci nei panni della sua famiglia. E' vero, sospendere l'alimentazione, non produrrà una morte immediata e tantomeno sarà una DOLCE MORTE. Questo tipo di fine di Eluana, me lo mmagino come quello di una mosca in un bicchiere capovolto, poggiato su un tavolo... morte per lenta asfissìa. No, non sarà una DOLCE MORTE, ed anzi, la sentenza dei giudici, aprirà la strada a nuove interpretazioni future su casi anche molto differenti da questo. Si potrebbe perfino aprire la strada a futuri omicidi premeditati. Ma torniamo ad Eluana. Io sono talmente contrario a queso modo di porre fine alle sofferenze di un essere umano, che preferirei (non mi fraintendete), le iniettassero una iniezione letale piuttosto. Almeno, le si provocherebbe una morte immediata.

Nessuono ha il diritto di porre fine alla vita di un'altro. Tuttavia, suo padre e la sua famiglia, non mi sembrano persone che si vogliano tirar via un peso insopportabile... uccidendola. Ci siamo chiesto, cosa faremmo noi al suo posto? giorno dopo giorno dopo giorno, dopo anni? Ci siamo chiesti, quanto si soffra a vedere soffrire chi si ama? No, non me la sento di condannare il padre, che poi ha chiamato in causa i giudici... che poi sono giunti a codesta sentenza. Qualunque cosa faranno gli uomini a questa sorella sfortunata, immaginiamo che Dio le porterà l'anima in paradiso, e non dobbiamo dubitare che, nella Sua infinita misericordia, avrà già pensato a coloro che verranno dopo.
Giovanni BonarRIGO
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Camera dei Deputati

On. le Alessandro Pagano

“Gli Approfondimenti”

E’ UFFICIALE: L’ITALIA NON E’ PIU’ UN PAESE DI DIRITTO MA DI “DELITTO”

Da giovedì 13 novembre guai ad avere un incidente o un ictus, rischieremmo di aver soppressa la nostra vita. Per la prima volta nella Repubblica Italiana si può morire per una sentenza della Magistratura. Con una sentenza della Corte Suprema infatti è stato autorizzato lo stop all’alimentazione e all’idratazione ad Eluana Englaro, la ragazza in coma da 16 anni.
I giudici hanno così deciso perchè lei, molti anni prima (SIC!), avrebbe confidato ad un’amica che non avrebbe accettato di vivere in coma. In pratica i giudici con una sentenza basata su una presunta volontà tutta da dimostrare (fra l’altro non prevista da nessuna legge votata in Parlamento) hanno “imposto” contro la volontà degli italiani, un istituto terribile come l’eutanasia.
Così adesso si può provocare la morte di una persona senza incorrere nelle sanzioni previste dal diritto vigente, vale a dire l’accusa di omicidio.
E per favore non chiamiamolo “Testamento Biologico” perché questa sentenza autorizza il consenso anticipato all’eutanasia, tutto ciò senza chiamarla con il vero nome.
Mario Melazzini, presidente della Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (AISLA), gravemente malato di Sla sin dal 2002 e che fra l’altro è anche medico, intervistato da “Il Sussidiario”, dice: “l’alimentazione e l’idratazione non sono strumenti terapeutici ma nutrimento e come tali non sono mai identificabili come atto di accanimento terapeutico. Eluana non è una persona malata: Eluana è solo disabile”.
E quando intervengono i cristiani sulla questione, i soliti laicisti sfegatati dicono sempre le stesse cose: i cattolici si occupino solo dei cattolici, ma non pretendano d’ingerirsi negli affari dello Stato!
Ma per dire che il malato ha bisogno di cibo e di acqua non c’è bisogno di scomodare il Vangelo, si tratta di semplice buon senso. La ragione e il buon senso, sono regole su cui si regge qualsiasi società e che obbligano tutti al rispetto, siano essi cristiani o buddhisti, agnostici o religiosi, credenti o non credenti.
Del resto basta chiamare le cose con il loro nome e tutto diventa chiaro. La legge giustamente persegue i casi di omicidio per omissione. Per esempio, se una madre smette di dar da mangiare o da bere a un neonato, che ovviamente non è in grado di procurarsi il cibo da solo, lo stesso muore e la madre è perseguita. Guai poi a non essere diligenti nella cura degli indifesi. Nei giorni scorsi una mamma di Cinisi (PA) è stata accusata dal Pubblico Ministero di omicidio perché è stata a chiacchierare a telefono per parecchio tempo e il bebè lasciato solo a fare il bagnetto nel frattempo era morto annegato.
Eppure quello che è reato per i casi che ho appena citato non lo è per certa magistratura che attraverso il dramma umano di Eluana vuole imporre agli italiani l’eutanasia. Tanto chi viene ucciso è un essere che, da certi progressisti, è considerato un peso, visto che non è autosufficiente. Volete mettere a paragone Eluana con i randagi o con i colombi? Questi ultimi guai a chi li tocca!!
Dicono che Eluana morirà dolcemente, ma dicono menzogne. Eluana smetterà di vivere dopo una lunga agonia. E’ scientificamente dimostrato che la morte per sete è la più terribile delle morti ed Eluana soffrirà bestialmente perché LEI E’ VIVA!
Nessuna spina artificiale la sta tenendo in vita, lei apre gli occhi la mattina e li chiude la sera per dormire, respira da sola e percepisce i dolori e le sensazioni.
Se viene meno questa "grammatica della vita sociale" - scrive Massimo Introvigne - viene meno la società, e il diritto della ragione è sostituito dalla violenza del più forte. Che il più forte, qualche volta, sia vestito da giudice non cambia la sostanza delle cose.
Preparatevi: l’uomo delle caverne è dietro la porta!

Alessandro Pagano
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2 Commenti:

  • Sul caso Welby, che ritengo differente rispetto a questo altrettanto drammatico di Eluana, in quanto, in quel caso, ancora Welby possedeva comunque la facoltà di autodeterminarsi, avevo scritto un post un po' di tempo addietro seguendo una visione contraria a questa del post di Giovanni.

    Ovviamente come sempre anche l'opinione di Giovanni è legittima.

    Ripropongo quindi di seguito quel mio post

    http://www.cuntrastamu.org/wordpress/?p=209

    e mi fermo qui, perché poi questi sono argomenti così difficili per la loro drammaticità, sia personale che collettiva, che a mio modesto avviso, ognuno deve essere lasciato libero di pensarla autonomamente e senza imposizioni religiose e tanto meno laiche. Salvo ovviamente che non vi sia una regolamentazione prevista per legge, perché questa, comunque, si dovrà rispettare.

    Mi sono permesso all'epoca di scrivere quel post, in quanto per esperienza diretta conosco, purtroppo, cosa voglia dire soffrire fisicamente e ho visto pure gente stare molto peggio al punto che mi ritenevo quasi, come si usa dire, “un pesce”. Davanti alla sofferenza fisica, di quella così insistente, che non sai come ti devi girare e rigirare, ammesso che puoi farlo, tante parole "stanno a zero", soprattutto di chi in quel momento non ha dolori. L’unica cosa che si cerca in quei momenti sono gli antidolorifici ed in certi casi anche di più, salvo che già non ci ha pensato il cervello provocandoti uno shock. E maggiore è la sofferenza se sai che non solo non si può guarire, ma non esiste cura. Quando invece c’è un barlume scientifico di speranza, allora forse, ma ripeto forse, ma sempre per scelta personale, vale in quel caso la pena “latrare” di dolori, aspettando.

    Di Blogger Adduso, Alle 28 novembre 2008 alle ore 15:51  

  • ADDUSO, ho letto il tuo post e vi ho trovato coerenza.

    Io sono un credente e sono quindi per la vita, ma se faccio questa scelta ciò non è per un allineamento con la Chiesa di Roma, ma per il rispetto della persona unama.

    Le contraddizioni, ed i delitti perpetrati dalla Chiesa nei millenni, ne hanno infangato un'immagine che ha allontanato molti dubbiosi. Giovanni Paolo II, ha chiesto scusa al Mondo per questi delitti.

    Ma, tornando alla vita... non me la sentirei di condannare nè di strumentalizzare, (come fa oggi la politica), chi come il padre di Eluana... vuole STACCARE LA SPINA!

    Di Blogger BonarRIGO, Alle 28 novembre 2008 alle ore 19:07  

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