L'ASSOCIAZIONE PER LA DIFESA DEll'AMBIENTE CRITICA MOLTI ARTICOLI DELLA FINANZIARIA
L’
“A.D.A.S.C.” – Associazione per la Difesa dell’Ambiente e della Salute
dei Cittadini critica aspramente l’impugnativa di molti articoli (33 su
48)della finanziaria regionale da parte del Commissario dello Stato per
la Regione Siciliana.
Il
comportamento del Commissario dello Stato indubbiamente creerà un danno
incalcolabile ai siciliani già vittime di una crisi economica provocata
anche da una politica miope che si è susseguita negli ultimi anni. E’
inaccettabile che vengano tagliati i fondi all’Arpa Sicilia mettendo
seriamente a rischio l’attività di monitoraggio ambientale.
L’Agenzia
Regionale per la Protezione dell’Ambiente ha condotto un ottimo lavoro
sul nostro territorio e ha fornito alle Istituzioni e a tutti i
portatori di interessi collettivi e diffusi importanti risultati sulla
qualità del nostro ambiente.
Al
posto di dare altri fondi all’Arpa, che lamenta da anni carenza di
risorse e personale, il commissario dello stato decide di tagliare i
fondi. Tutto va a discapito dei siciliani che, sono vittime anche di un
elevato inquinamento ambientale con inevitabili ripercussioni sulla
salute pubblica.
Pur
consapevoli della grave eredità economica in cui versa la nostra
regione siamo certi che si possano trovare risorse per finanziare le
attività dell’Arpa Sicilia, indispensabili per il nostro territorio.
I
tagli, il Commissario dello Stato dovrebbe applicarli in altri settori
(stipendi di dirigenti pubblici strapagati, costi e benefici della
classe politica ecc.) nei quali ci sono sprechi, quelli che hanno
dissestato la Regione Siciliana. E’ doveroso citare che i tagli previsti
dal Commissario dello Stato riguardano anche ciechi, sordomuti,
talassemici, scuola, Università, Teatri, musei, minori, disabili,
anziani, malati, orfani, riserve naturali, parchi, consorzi di bonifica e
associazioni antimafia.
Unica
nota positiva del Commissario dello Stato l’impugnativa del comma art. 5
che prevedeva una diminuzione del 7% delle royalties ai petrolieri.
Riteniamo che il Governo Centrale deve assolutamente intervenire per porre fine a questo massacro sociale.
Infine invitiamo il Governo Regionale ad applicare interamente lo Statuto Siciliano e di ripristinare l’Alta Corte.
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