Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

domenica 31 gennaio 2010

DAL VANGELO SECONDO LUCA (4, 21-30)

RIFLESSIONE DELLA DOMENICA
In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: "Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato". Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: "Non è costui il figlio di Giuseppe?". Ma egli rispose loro: "Certamente voi mi citerete questo proverbio: "Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche quì, nella tua patria!".
Poi aggiunse: "In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova in Zarèpta di Sidòne.
C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro". All'udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costrita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Parola del Signore.
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sabato 30 gennaio 2010

"Processo Breve". Morte al processo, salvi i potenti corrotti











CLICCA sulla foto del giudice Antonio Ingroia, per ascoltare la sua versione dei fatti su quello che ci vorrebbero "vendere" come "PROCESSO BREVE".

Denominare "PROCESSO BREVE", una legge che ha mire di esclusiva impunità (vedi prescrizione dei processi), per determinate fasce alte di CORRUZZIONE DELLA CASTA POLITICA, e come voler chiamare "EUTANASIA" una fucilazione. Non c'è di che, ancora una volta gli esperti della pubblicità e del marketing, sapientemente foraggiati dall'infaticabile lavoratore e coordinatore che è Silvio Berlusconi, hanno fatto centro già con lo slogan. Successivamente, la martellante dialettica ripetitiva, (impartita dalla Cupola politica e dei grossi imprenditori), dei leccapiedi di SB, (vedi Bonaiuti), sta facendo il resto.

MA, IL LIBRO DI ANTONIO INGROIA DICE CHE:

Nel libro: "C'ERA UNA VOLTA L'INTERCETTAZIONE", dello stesso Ingroia, troverete importanti chiarificazioni sul reale contributo che esse hanno dato in questi ultimi anni, affinchè si giungesse all'incriminazione di importanti mandanti di omicidi plurimi di mafia. Anche quando ci viene detto dalla politica di governo, che le intercettazioni che per i reati di mafia saranno mantenute, si omette che, per arrivare ad intercettare casi gravissimi, ai quali spesso si giunge (a volte addirittura per caso), attraverso lunghe sequenze di indagini su reati minori. Alla gente, a noi, dicono che vogliono preservare la nostra privacy. Ma quanto ci vogliono bene!

GIUDICI: FANNULLONI, POLITICIZZATI O... RICATTATI?

Perchè si vuole affossare tale metodo di indagine? Perchè, in questi anni, i governi (sia di Destra che di Sinistra), non hanno neanche tentato di porre rimedio alla mostruosa lentezza di importantissimi processi? Processi, dove spesso ad essere coinvolti erano, (e sono) nomi illustri del potere politico, e che, giungendo questi a soluzione... si sarebbe data finalmente giustizia giusta a tanta povera gente truffata... assassinata. Perchè, in tanti anni di governi, (sia di Destra che di Sinistra), non si è mai nemmeno tentato di porre soluzione al più grande CONFLITTO D'INTERESSI?
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giovedì 28 gennaio 2010

Roccalumera. "TRE SECOLI DI MODA" in Filanda. (foto e perchè)

SEGUE: "TRE SECOLI DI MODA". Ha rappresentato per me un inno alla bellezza (oltre che alla Storia siciliana ed alla Moda), ciò mi ha ispirato ad aggiungere altre foto realtive all'evento. Quì vedete in sequenza (dall'alto verso il basso) le mie foto:

1) Una modella in abito da sposa affiancata dal presentatore, che alza i tacchi, (forse perchè accanto a lei si sente bassino?).















2) Un esempio di bellezza verace siciliana. Ho notato una fierezza nello sguardo di questa ragazza dal colorito olivastro, oltre ad un fisico elegante.















3) In questo caso, ho notato una bellezza che potrei definire "dolce". Ragazza non molto alta, dai tratti del viso morbidi, carnagione chiara. Occhi azzurri e profondi, e nel complesso rotondità del fisico più evidenti.















4) La stessa modella del n° 1 ma in rosso. Ho notato evidente espressività del viso, linearità del fisico. Un portamento disinvolto in passerella, da Star.















5) Un abito storico di provenienza catanese, la modella (del n° 2) ha ovviamente incarnato al meglio la personalità che il vestito richiedeva. Il suo gesto è di alzare in aria il nero scialle e porselo alle spalle.















6) Infine, ecco una coppia di abiti siciliani d'epoca. Nello specifico, si è assistito alla scena della consegna della rosa da parte del corteggiatore alla sua preferita. Nel si di lei, una sorta di fidanzamento iniziato.

Giovanni BonarRIGO
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mercoledì 27 gennaio 2010

Roccalumera. La furia del mare fa tremare la Riviera Jonica













Roccalumera. (27 gennaio 2010) - Mareggiata di Scirocco. Come un anno fa, (12 e 13 Gennaio 2009), i marosi hanno messo in ginocchio la riviera jonica messinese. A Roccalumera, onde altissime hanno fatto tremare le abitazioni, durante la scorsa notte e l'intera giornata di oggi. Le stesse, hanno superato il bastione ed hanno prodotto ingenti danni.
Mi sono soffermato a scattare qualche foto nella mia zona, da esse è possibile rilevare come all'altezza della Via Case Escal, si ancora una volta scesa la solita fiumara che ha creato un lago sulla via, (vedi foto in alto). Nello stesso posto, alcuni cassonetti apparivano abbattuti. Fra i piccoli danni riscontrati, una scaletta in ferro divelta, (vedi foto).














Ore 12.00, i Vigili del Fuoco stavano facendo il loro giro sul Lungomare Cristoforo Colombo, per rilevare eventuali danni a beni mobili ed immobili. Garages allagati, imbarcazioni danneggiate. Chiaramente, un lungomare già pieno di buche, ha subito oggi il colpo di grazia a causa di questa mareggiata. Danneggiati alcuni fabbricati, una Fiat Uno in transito, sarebbe stata scaraventata dalle onde contro una cancellata.












Furci Siculo: Il sindaco Bruno Parisi, con apposita ORDINANZA, ha prontamente istituito il doppio senso di circolazione sulla via IV Novembre, chiudendo il tratto di lungomare di sua competenza. Il manto d'asfalto di Furci (che già giaceva in pessime condizioni), e sul quale tanta sabbia è stata riportata dalle onde, è stato letteralmente sgretolato dai marosi. Spiacevole, la vicenda che riporta un sito jonico, secondo il quale una Fiat Panda con a bordo due ragazze, bloccata dai lastroni di bitume sollevati dal mare, è rimasta per lunghi attimi in panne e, nel panico, circondata da un mare di acqua salata.

I maggiori danni si sarebbero riscontrati a Santa Teresa ed a Sant'Alessio, (quest'ultima, lo ricordiamo, prima della realizzazione della "barriera soffolta" era stata più volte ridotta ad un campo di battaglia in occasione dei marosi). Il nubifragio non ha risparmiato la città di Messina, dove a Tremestieri la Protezione Civile comunale ha fatto sgomberare una cinquantina di persone. Bloccato il molo di Tremestieri dove non si traghetta. Danneggiato l'approdo, per la riparazione del quale bisognerà aspettare che il mare si calmi.

In serata, la furia del mare sembra acquietarsi, ma dal Dipartimento della Protezione Civile (fonte Ansa), giungono notizie dell'arrivo di violente raffiche di vento nelle prime ore di domani su Sicilia e Sardegna, nonchè nuove mareggiate.
Giovanni BonarRIGO
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Oggi, Giornata della Memoria. A 65 anni dall'apertura dei cancelli













27 gennaio 2010, giornata di Commemorazione delle vittime dell’Olocausto. Una giornata da ricordare per fatti alquanto tragici che mai vorremo che abbiano a ripetersi. Oggi è la Giornata della Memoria, a 65 anni dalla liberazione degli ebrei dai campi di sterminio. Giovanni BonarRIGO

In occasione del 65° anniversario dell'apertura dei cancelli del campo di sterminio di Auschwitz, il 27 gennaio 1945, riconosciuto come Giorno della Memoria, Christine Weise, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International, ha rilasciato la seguente dichiarazione:


"Tenere viva la memoria di quel terribile crimine che fu la Shoah è importante per costruire un mondo migliore, un mondo che respinga per sempre la discriminazione, le torture e ogni forma di schiavitù. Un mondo in cui, fin da piccoli, bambine e bambini imparino a vedere in ogni persona innanzitutto l'essere umano, portatore di una dignità innata e titolare dei diritti universali. Un mondo in cui sempre più persone abbiano la lucidità di riconoscere e il coraggio di contrastare, fin dai primi sintomi, le violazioni dei diritti e la negazione dell'umanità altrui."


"Proprio il ricordo della Shoah e la volontà di impedire per sempre il ripetersi di simili tragedie, sono stati il motivo per cui l'Assemblea generale delle Nazioni Unite approvò, nel 1948, la Dichiarazione universale dei diritti umani. Difendere i diritti umani vuol dire aiutare a costruire un mondo in cui il ripetersi della Shoah non sia possibile, mai più."
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Ulteriori informazioni
In occasione del Giorno della Memoria, Amnesty International propone a docenti ed educatori due itinerari didattici e una bibliografia-filmografia essenziale, per discutere della Shoah con ragazzi e ragazze delle scuole secondarie.

Da http://www.amnesty.it/
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lunedì 25 gennaio 2010

Roccalumera. "TRE SECOLI DI MODA" in Filanda, un evento incontestabilmente BELLO!













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Roccalumera (24-01-2010) - La manifestazione di ieri, magistralmente organizzata dall'Associazione "E... Berta Filava", ha attirato migliaia di estimatori della moda, della bellezza e dei costumi ed oggetti storici, all'interno di quella che fu la Fabbrica della Seta. Nel grande salone al primo piano dell'Antica Filanda, infatti, tutti hanno beneficiato del "calore" (e la temperatura ottimale, visto il gelo esterno), che altrimenti fuori di essa non avrebbero mai trovato.

"TRE SECOLI DI MODA", questo il nome della manifestazione, ha raccontato la storia del vissuto quotidiano della Sicilia jonica attraverso gli abiti (presentati dal prof. Carmelo Ariosto), ma ha anche guardato al presente ed al futuro con una particolare attenzione allo design, attraverso le nuove creazioni di Stliste già conosciute ed anche in cerca di affermazione. Interessanti tutte le modelle in sfilata, (consentitemi, due in particolare che, non solo per l'altezza fisica ma anche per i tratti intriganti e soavi dei visi, afferravano l'attenzione e restituivano globale soddisfazione visiva da Grande evento mediatico), originali gli abiti proposti, soprattutto quelli femminili.

IN SALA, ESPOSTE NUMEROSE TELE DEL PITTORE BARBAGALLO

Presente il sindaco Gianni Miasi e signora, nonchè il consigliere provinciale Matteo Francilia e varie personalità provenienti da altri paesi limitrofi e perfino un paio di rappresentanti... dall'Inghilterra. Fra i tanti fotografi in azione per immortalare le fasi salienti dell'evento, a spiccare l'ormai professionista della moda Saro Campione. Animata da un brillante presentatore ed intramezzata dalle danze di una coppia di ballerini professionisti, la sala ci ha visti stipati ai lati della passerella in modo incredibile. Tanta era la gente che di spazio ne sarebbe servito almeno il doppio. Un appunto. Al piano terra, bagni guasti, peccato.
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LA SETA, LA MODA e... LA CULTURA
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Mi giunge adesso da Facebook, (come a tutti i membri del gruppo "TRE SECOLI DI MODA"), il caldo ringraziamento di Giovanna Ioppolo, brillante coordinatrice dell'evento. Colgo l'occasione per evidenziare come una tale manifestazione di grande interesse e sucesso, sia da assimilare a quella realizzata in occasione dell'inaugurazione della stessa Antica Filanda (28 Febbraio - 1 Marzo 2009). Sto parlandovi di SPOSIAMOCI. Si chiarisce ancora meglio adesso, (qualora rimanessero resudui dubbi presso qualcuno), come: Cultura, Arte, Storia di un popolo e di un territorio, siano un "unicum indissoubile", che (anche nell'eccezione dello scopo promozionale), rimane globale come valore e limpido come evento.
Giovanni BonarRIGO

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domenica 24 gennaio 2010

Ognuno di noi è chiamato a condividere "se stesso con gli altri"

RIFLESSIONE DELLA DOMENICA
Ciascuno di noi ha un ruolo da compiere nel corpo di Cristo che è la Chiesa.
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Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (12, 12-30) Forma breve 12, 12-14.27

Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti, noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito. E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra.
Se il piede dicesse: "Poichè non sono mano, non appartengo al corpo", non per questo non farebbe parte del corpo.
E se l'orecchio dicesse: "poichè non sono occhio, non appartengo al corpo", non per questo non farebbe parte del corpo.
Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l'udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l'odorato? Ora, invece, Dio ha disposto le membra del corpo in modo distinto, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l'occhio dire alla mano: "Non ho bisogno di te"; oppure la testa ai piedi: "Non ho bisogno di voi". Anzi, proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie; e le parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggiore rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha disposto il corpo conferendo maggior onore a ciò che non ne ha, perchè nel corpo non vi sia divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui.
Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci soni i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?


IL MIO COMMENTO:
Apparentemente semplice, la spiegazione di questa "LOGOS" (parola) è molto ma molto profonda. Per tale motivo, credo che riuscirò a commentare solo un paio di punti. Dio ha distribuito fra gli uomini i cosidetti "talenti" che variano da persona a persona. Apparentemente, chi è dotato di grande intelliggenza o grande potere non ha bisogno dell'ignorante o del povero, ma in realtà (secondo il volere di Dio e non degli uomini), l'ignorante è esso stesso dotato di talento che può essere la forza fisica, che può essere la saggezza dell'animo, l'amore per il proprio prossimo o tante altre verità. Tutti gli uomini sono stati creati per dare quanto hanno ricevuto e non per tenere per se arricchendosi. La condivisione dei talenti, che in questa lettura è rappresentata da un "Corpo" che essendo formato da membra nobili e altre (apparentemente) secondarie, solo nel suo insieme ed in unione con il Cristo può produrre frutto. Quando poi si parla di "doni", che siano questi la capacità di fare miracoli o guarigioni, sia ben chiaro che: nessun uomo, nessun santo può fare miracoli, se non intercedere (e ciò è grande grazia) presso Dio stesso.
Da questa mia sintesi, ognuno di voi potrà trarre le conclusioni che crederà. Poichè, dalla mia modesta cultura della "parola" di Dio, già in passato ho osato parlare di "condivisione", di "uguaglianza", di "talenti". La nostra, sembra essere una società che guarda alla menzogna come ad una risorsa, che vede il ricco come un fortunato ed un punto di arrivo, ed il povero come un appestato da tenere lontano. Questa è la società dell'avere e non dell'essere. Solo nei casi di gravi calamità naturali, esplodono movimenti di solidarietà più o meno collettiva, più o meno attiva; ma è nel quotidiano della famiglia, del vicino che abita a poche porte dalla nostra, che siamo chiamati (Cristiani o no), a mostrare la nostra piena e totale fratellanza. Nonostante possa essere difficile!
Giovanni BonarRIGO
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venerdì 22 gennaio 2010

Disvalori politici. Noi, “a loro immagine e somiglianza”?



In questa Penisola e soprattutto al Sud, particolarmente in Sicilia e tanto più a Messina e provincia, pensiamo sempre che siano “gli altri” ad essere il peggio.

Invece, non c’è nulla di umano che sia a chiunque estraneo.

Io non credo che i cosiddetti “nostri padri”, fossero diversi da noi e da quelli che ci sono ai poteri attualmente.

Una volta, semplicemente tante cose non si sapevano e tantissime altre passavano inosservate o sottosilenzio.

Erano anche allora “fruitori”, tangentari e intrisi di ossessioni, prepotenze e prevaricazioni.E così oggi, come in passato sotto altre forme, basta indossare una divisa, una toga, un doppio petto, mettere un lampeggiante sul tettuccio dell’automobile, essere eletti al comune, alla provincia, alla regione, al parlamento, ma persino in una società mista (pubblico-privata) o insomma basta avere un titolo e un’etichetta, che improvvisamente ci sentiamo appartenere ad un’altra elite umana.in sostanza il nostro cervello da sempre si ubriaca di delirio d’onnipotenza, facendoci sentire dei monumenti, praticamente “ad immagine e somiglianza”. ADDUSO

Il MIO COMMENTO: La riflessione di Adduso, (che è un commento ad un mio precedente post (sullo scandalo della Banca Romana"), ci riporta ad un'immagine dell'italia (ma tanto più della "nostra" Sicilia), dove la malapolitica ha da sempre fatto scuola e proselitismo nei vari gradini della società. La spasmodica rincorsa alla posizione agiata o quantomeno del Posto Fisso Statale, ha avvelenato (o illuso), una grossa fetta della popolazione, che giunta fino ai giorni nostri, "vede" il prevaricatore come un idolo o addirittura come un laico messìa. Così, "u strunzu galeggianti" di turno, si crederà ancora di più un dotto signore e si aspetterà la genuflessione al suo passaggio. Questa società non ha bisogno di moralisti, mi direte! Io vi risponderò, che di questi disvalori ci stiamo ubriacando e sotto il peso degli stessi saremo schiacciati. Giovanni BonarRIGO

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Silvio. Per salvare se stesso... affossò l'Italia intera












Quando i ladri inseguono le guardie (clicca sulla foto per vedere il VIDEO)

Una volta, alla morte dei giudici, i mafiosi brindavano in carcere. Oggi dei senatori irridono in aula il giudice antimafia Ingroia sotto protezione. Ci sarà un legame? Forse un legame storico? Delle affinità elettive accomunano il Senato e l'Ucciardone di Palermo?
"da Resoconto stenografico intervento sen. Li Gotti: "Sapevamo della felicità dei mafiosi in carcere e del boato di giubilo quando la radio diffuse la notizia della morte di Giovanni Falcone e poi di Paolo Borsellino. Eravamo a questo. Eravamo a questa torbida conoscenza. Oggi abbiamo qualcosa di altro: una parte dell'Aula del Senato, ieri, ha fatto un coretto di irrisione alla pronuncia del nome di Antonio Ingroia, di un magistrato che la mafia vuole uccidere e di cui organizza l'eliminazione fisica."
Antonio Barbagallo

Il MIO COMMENTO:
Simpatico od antipatico, lo sgrammaticato Di Pietro denuncia Fatti (per non chiamarli Crimini), che rispondono a verità e quindi egli risulta "Giustizialista" agli occhi di chi li ha commessi. Il tentativo di eliminare le intercettazioni telefoniche (che proprio a Silvio hanno dato fastidio), il "Processo breve" (che per mandare in prescrizione antichi processi a carico di SB, manderà indiscutibilmente al macero nemerosi procedimenti - fra cui il Caso PARMALAT - per truffa, nonchè per reati comuni molto diffusi e frequenti), fino ad arrivare alla profanazione della stessa Carta Fondamentale dello Stato (che si vuole cambiare, perchè non è accondiscendente alle mire espansionistiche di potere di Silvio). Attraverso i decreti legge ed il reiterato ricorso alla fiducia, la Destra di Governo sta insultando il voto degli elettori... il 50% dei quali, vede ciò che gli Spot gli vogliono proporre. Speriamo tanto, di non svegliarci un giorno sotto una dittatura di Governo.
Giovanni BonarRIGO
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giovedì 21 gennaio 2010

BdT Alì Terme. Il mio… “dico non dico”, è uno stile non omertà!














Cari lettori del blog, una lunga riflessione impostami da dialoghi con chi mi ha riferito le proprie amarezze o dai commenti di chi sa o crede di sapere e di chi invece nel dubbio spara nel mucchio e chi muore muore, mi porta a scrivere queste poche righe.
Scrivere, lo possono fare tutti. Chi meglio, chi peggio. Chi in un italiano comprensibile o dotto, chi alla bell’emmeglio, ma, di sicuro ciò che più conta in assoluto è l’argomento che si vuole trattare o la persona che si vuole porre all’attenzione di tutti, ora per elogiarla, ora per portarla verso una più concreta riflessione su ciò che si è fatto.
In questi ultimi tempi, (ma ho paura che sia stile pregresso della zona), su un sito di un conterraneo è nata una polemica che si sarebbe potuta evitare con una semplice chiarificazione “vis a vis” in privato. Sto parlando del “caso” della torta scomparsa. Sono anche stato chiamato a rendere conto di un mio brevissimo commento, ho chiarito (credo), che le mie intenzioni sono e saranno sempre di favorire il ricongiungimento fra le parti piuttosto che ricercare nuove prove a carico di questo o quel contendente. E poi, le sciocchezze lasciamole per tali che sono.
Infatti, non è della “torta” che volevo parlarvi, ma del precedente mio pezzo pubblicato su questo stesso blog. Si, ho cercato “il dico e non dico” (perché io “comare di curtigghiu” non voglio essere), in realtà mi riferivo alla Banca del Tempo di Alì Terme. Adducevo quali motivi di scontento, la mia esclusione da certi ruoli, in occasione delle “Festa di Inizio Estate” per i quali ho infine espressamente chiesto a chi di dovere di potermi occupare del discorso “Cultura” e "Territorio”. In altre parole, mi lamentavo perché ero (e sono) sicuro di poter rappresentare di più e meglio questa realtà jonica che è la Banca del Tempo di Alì Terme grazie alle mie conoscenze ed al mio pur modesto intelletto. Questa Associazione, comunque (anche senza di me) opererà delle iniziative concrete e brillanti. Dico “senza di me” perché, da Agosto (pur considerando il tragico infortunio occorso a Nina, che mi ha molto rammaricato), non ricevo notizia alcuna e di nessun tipo, pur essendomi fatto sentire ed infine avendo recentemente inviato i miei auguri a tutti i soci indistintamente. Anche questo, come il “caso” della torta scomparsa, sarebbe un argomento da discutere “vis a vis” privatamente? Ma, ne varrà la pena? O sorgeranno altre stupide polemiche? L’amico Carlo barbera mi ha appena consigliato di “non pretendere troppo dalla gente e di prendere ciò che viene… per vivere felice”, voglio far tesoro del suo consiglio, che certamente è dettato da sua esperienza personale, da saggezza, e magari da sua conoscenza di fatti che io ignoro.
Parlando in generale, voglio precisare che pur nel rispetto dell’impegno e del valore di persone come Nina Di Nuzzo, io ho dei valori da difendere e questi valori a volte si scontrano con certe scelte calateci dall’alto. Magari anche dalla politica. Concludo dicendo: in vita mia mi sono aspettato sempre molto di più da tutto ciò che ho intrapreso nella mia terra, e, solo in pochissime occasioni (fra cui il mio servizio di volontariato a Nizza), dopo essermi offerto con tutto me stesso, ho ricevuto soddisfazioni molto ma molto al di sopra di quanto io stesso mi attendessi. Nel caso della BdT, il mio grazie è e rimane comunque per quanto condiviso fin… ieri, fosse stata anche una semplice cena d’auguri con i soci.
Giovanni BonarRIGO
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mercoledì 20 gennaio 2010

Amnesty International contro la violenza sessuale su donne e ragazze di Haiti

Haiti, Port au Prince: uomo cammina tra le macerie © AP GraphicsBank
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Amnesty International ha chiesto alle Nazioni Unite di attivare misure per la protezione dei diritti umani della popolazione di Haiti e di coloro che tra i sopravvissuti al devastante terremoto di martedì 12 gennaio sono nelle più gravi condizioni di vulnerabilità.
L'organizzazione per i diritti umani ha elogiato la rapida e coraggiosa mobilitazione dell'Onu e degli operatori umanitari di Haiti e di tutto il mondo per salvare vite umane, sgomberare le macerie e ripristinare i servizi fondamentali e le precarie infrastrutture del paese.
Amnesty International ha però anche chiesto di prestare particolare attenzione al rispetto dei diritti umani e alla protezione dei bambini e degli orfani. Le ragazze corrono il rischio maggiore di subire aggressioni e violenze sessuali.
"L'attuale assenza di legge e l'accresciuta vulnerabilità delle donne e dei bambini creano un clima ideale perché si commettano violazioni dei diritti umani quali stupri e aggressioni sessuali senza che siano denunciate e punite" - ha dichiarato Gerardo Ducos, ricercatore di Amnesty International su Haiti. "Proteggere dalla violenza sessuale i gruppi vulnerabili è fondamentale tanto quanto portare loro soccorso".
In passato, Amnesty International ha denunciato agghiaccianti livelli di violenza sessuale contro le donne e le ragazze in tutto il paese.
"Prima di questo terribile terremoto, le autorità di Haiti non erano in grado di proteggere in modo efficace i diritti umani e specialmente le donne e le ragazze dalla violenza sessuale. Se non si prendono misure concrete in questo momento, la situazione può solo peggiorare"- ha aggiungo Ducos.
Amnesty International esprime il più profondo cordoglio alle famiglie e agli amici delle vittime del terremoto e invia la propria solidarietà alla popolazione di Haiti.

Amnesty International gruppo 10 Pisa
Via Lungarno Fibonacci 1
e-mail gr010@amnesty.it
sito web http://www.pisa.amnesty.it
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martedì 19 gennaio 2010

La Condivisione dei valori non ha stemma, ma è universale ed eterna



C’era una volta un gruppo di brave persone di paese, capitanato da una intraprendente, sanguigna e quanto mai generosa signora di una certa età.
Il Gruppo, meglio identificato nel “pustufè”, instillò nella cerchia interpaesana jonica uno spirito di reciproco incontro e se vogliamo di sano interscambio del proprio tempo.
Ma tutto ciò, era nato dopo la “pustufè” nazionale, che era viva ed attiva in molte città d’Italia, e nelle stesse era più proficuamente distribuita con installazioni a diramazione capillare di grande efficacia culturale e sociale. La “pustufè” arrivava perfino oltre confine, quindi in altre città d’Europa, fino a coinvolgere soci perfino in Sudafrica e forse in America e chissà dove ancora.

C’era una volta mia nonna, una donna di campagna che lavorava la terra, che coltivava gli alberi di ulivo e produceva l’olio extravergine d’oliva senza nemmeno sapere cosa significasse la parola "extravergine". Poi lo versava con generosità, nel piatto a pranzo ed a cena. Mia nonna, coltivando le olive, talvolta in occasione della raccolta delle stesse si faceva dare una mano da qualche parente, da qualche famiglia vicina di podere. Mia nonna ricambiava poi alla prima necessità dell'altro, facendo altrettanto per coloro che le avevano mostrato amicizia, fratellanza e condivisione della fatica. Mia nonna, senza saperlo aveva ereditato “à jurnata à pustufè”. No, non staccava assegni mia nonna, né di denaro e nemmeno di ore prestate… lo faceva e basta.

Il primo ed il secondo racconto sono le facce di una stessa medaglia che vuole essere rivolta verso i valori del rispetto, della parità di dignità dei ruoli, della condivisione, ora fra i membri di un quartiere, ora… planetaria. Voglio dire: i valori della condivisione sono quanto di più bello possa esistere al Mondo. I valori della fratellanza non hanno confini e tantomeno ripicche, nè mugugnìi, né vendette. I valori dell'antico “pustufè” non avevano bisogno di politici ai Convegni di inizio estate o di mezzo inverno, non avevano bisogno di ospiti d’onore e tantomeno di Cantori d’oltre provincia a rallegrare serate finanziate con denaro pubblico. Oggi, i valori di un tempo hanno bisogno di essere rinnovati da gente che possa veramente offrire tutta se stessa nei momenti che contano e non di pupi o di numeri per riempire una sala convegni. Inoltre, i valori della condivisione, non si possono racchiudere sotto un Marchio, un Club, una Associazione seppure Attivi, validi ed a diffusione internazionale. Essi devono dilagare nel cuore di tutti gli individui, di tutte le età, di tutte le culture e religioni. I sono socio di tutto ciò, io sono (e rimarrò sempre), socio dei valori sani di quella vecchia che coltivava le olive in campagna.
In definitiva, errare è umano ma perseverare è diabolico. Chi esclude gli altri da un gruppo, priva il gruppo (e se stesso) dei talenti che gli esclusi avevano in se. Chi mostra vendetta o rancore poi, non è sereno e si rode dentro. Hai voglia a cercare ragione raccontandoti a destra od a manca.
Giovanni BonarRIGO
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lunedì 18 gennaio 2010

Dallo "Scandalo della Banca Romana" alle tante collusioni della politica odierna

Oggetto: IL FILO SPINATO TRA PASSATO E PRESENTE
Siamo ormai a 150 anni dalla proclamazione del Regno d'Italia e rileggendo la storia del nostro Paese mi colpisce come già agli albori della sua vita sia stato minato da scandali politico finanziari; un caso su utti lo scandalo della Banca Romana, che era uno dei maggiori isituti di credito italiani, uno dei 5 che, asssieme alla Banca Nazionale, godevano del privilegio di stampare biglietti a corso legale. Siamo durante il primo governo Giolitti, negli anni in cui la capitale aveva investito grosse somme nell'edilizia e fu attraversata da una vera e propria febbre speculativa per poi trivarsi in profondo imbarazzo quando, a fine anni '80, la crisi economica cominciò a bussare con l'ariete alle porte del settore delle costruzioni facendo fallire molte imprese debitrici. E chi interviene a questo punto? Per uscire dalle difficoltà, i dirigenti della banca Si resero colpevoli di gravi irregolarità. Un'inchiesta parlamentare fece luce sul pericoloso intreccio che legava il mondo politico giornalistico agli ambienti speculativi dell'edilizia e della finanza. Si scoprì che molti deputati e giornalisti erano stati foraggiati dalla Banca romana e di essi si era servito lo stesso governo -sia il governo Crispi che il governo Giolitti- per ottenere anticipazioni di denaro con lo scopo di influenzare la stampa e l'opinione pubblica tutta in vista delle campagne elettorali. Giolitti fu costretto a dimettersi nel dicembre 1893 ma sarà la figura centrale del successivo trentennio di storia italiana.La storia ripropone le stesse modalità di condotta criminalli circa 110 anni dopo; l'Italia che non si fa anestetizzare si trova davanti agli occhi le scalate dei furbetti del quartierino e la connivenza della Banca d'Italia; l'appogio di un classe politica che ha perso la fede nei propri ideali e il bavaglio alla stampa con l'intenzione di mettere tutto a tacere e tirare avanti, tirare avanti per favorire sempre quella riverginazione del potere deviato che da sempre violenta l'Italia. Nel 1893 Giolitti si dimise; non oso neanche metterlo a confronto con Berlusconi: la storia impallidirebbe. Il potere deviato è sempre forte ma la verità getta luce sul presente e sul passato, e dissipa le ombre dell'ignoranza sul futuro. Qui sta l'importanza della memoria storica da tradurre in azione con l'augurio che questo 5 dicembre possa scuotere dal basso le fondamenta della menzogna e della delinquenza che reggono le nostre più alte istituzioni.
Ivan Saltarel

IL MIO COMMENTO
Ieri sera, ho visto la prima puntata del film in due episodi con Beppe Fiorello, "Lo scandalo della Banca Romana". Avrete già letto sopra i riferimenti (di Ivan Saltarel), a questa vergogna tipicamente italiana di ben 120 anni fa. E poi dicono... una volta le cose andavano meglio! Indiscutibilmente da sempre, dove girano soldi, tanti soldi, la corruzione, le mazzette, i prestanome, la collusione politica con la criminalità, i giornali prezzolati ora da questo ora da tale potere corrotto, ecc. ecc. sono addirittura normali. Cambiano gli "attori" ma la realtà non cambia di certo in meglio.
Semmai, c'è da fare una riflessione ulteriore sul personaggio che Beppe Fiorello interpreta: si tratta di un giornalista editore di paese, (lasciamo perdere il discorso del padre banchiere...), il quale è costretto a chiudere ed a cercare fortuna a Roma. Una fortuna che arriva all'improvviso, frutto di circostanze, prima legate ad una tragedia e poi interessate da taluni capoccia alla diffamazione dell'unico uomo onesto che vede... ciò che non si dovrebbe. Insomma, come finirà (io, che non conosco i fatti) lo saprò vedendo la puntata di stasera, ma certamente, anche oggi, i giornalisti, rimanendo puliti ed indipendenti... strada (se ne fanno), ne fanno molto poca. Da sempre!
Giovanni BonarRIGO
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domenica 17 gennaio 2010

Terremoto ad Haiti. Immane tragedia che deve far riflettere il mondo
















PORT-AU-PRINCE - E' una tragedia di proporzioni inimmaginabili, il terremoto che ha colpito Haiti, il paese più povero dell'intero continente americano. Secondo una stima di Save the Children, sono un milione 800 mila le persone colpite. Gravissimo il bilancio dei morti: il presidente di Haiti, René Preval, secondo quanto riferisce il sito del Miami Herald, teme che il terremoto abbia provocato "migliaia di morti". Ma per l'ambasciatore di Haiti presso l'Osa, l'organizzazione degli Stati Americani i morti sarebbero decine di migliaia.

Tra queste anche l'arcivescovo della capitale Serge Miot, il cui cadavere e' stato ritrovato sotto le macerie dell'arvicescovado. Preval ha anche riferito del crollo del Parlamento haitiano, cosi' come di edifici che ospitavano scuole ed ospedali. 'Alcune scuole sono piene di cadaveri', ha detto. "E' una catastrofe - ha aggiunto sua moglie, Elisabeth Preval - per le vie della città si inciampa in corpi senza vita. Vi sono centinaia di persone sotto le macerie, l'ospedale generale è crollato. Abbiamo bisogno di aiuto".

SENATORE LOCALE TEME MEZZO MILIONE DI MORTI
Potrebbero essere mezzo milione i morti a causa del terremoto che ha colpito Haiti. Ad affermarlo secondo alcuni media americani è il senatore haitiano di opposizione Youri LaTortue, nipote dell'ex presidente Gerard Latortue.

PREMIER: POSSIBILE OLTRE CENTOMILA MORTI - Il premier haitiano Jean Max Bellerive ha detto oggi che il terremoto potrebbe avere causato oltre centomila morti. Il premier di Haiti ha fatto la sua catastrofica previsione, sul possibile bilancio del devastante terremoto, in un'intervista telefonica oggi con la rete televisiva CNN. Alla richiesta di fare una stima delle dimensioni della tragedia il premier haitiano ha risposto che i morti "potrebbero essere oltre 100 mila".

ONU, COLPITO OLTRE UN TERZO POPOLAZIONE - Tra i 3 e i 3,5 milioni di persone, oltre un terzo della popolazione totale, sono state colpite in un modo o in un altro dal terremoto di Haiti. Lo ha detto John Holmes, sottosegretario Onu agli affari umanitari oggi a New York.

Il mondo intanto si mobilita. Il presidente americano Obama ha assicurato il pienosostegno degli Stati Uniti alle vittime, annunciano l'invio di squadre di soccorso nelle prossime ore. L'amministrazione Usa ha ordinato interventi 'rapidi e coordinati', ha detto ancora Obama sollecitando, per gli aiuti, uno sforzo internazionale. Anche il Papa ha lanciato un appello alla 'generosita' di tutti. Aiuti sono stati annunciati dalla Germania come da Israele, dalla Banca Mondiale come dalla Caritas. La Francia ha fatto partire due aerei con soccorritori e materiale, uno dalla Martinica e uno da Marsiglia. Dall'Italia partirà oggi un C130 militare con un ospedale da campo, personale medico e una squadra della Protezione civile.

Con il passare delle ore intanto si definscono le dimensioni della tragedia. La capitale, Port-au-Prince, di fatto non esiste più anche se, secondo le ultime informazioni, e' operativo l'aeroporto. La maggior parte degli edifici non ha retto, non ha potuto reggere, forse, ad uno sciame di scosse devastanti, cominciato con un colpo di maglio come mai si era sentito nella regione caraibica.

L'ipocentro delle scosse, ad appena 10 chilometri di profondità: le case sono venute giù come pezzi di domino su un tappeto sbattuto. Sono crollati tre ospedali su quattro, il quartier generale delle Nazioni Unite è raso al suolo, il palazzo presidenziale, che fu di 'Papa Doc' Francois Duvalier e del figlio 'Baby Doc', si è afflosciato come un soufflé. Ci sono vittime anche tra i Caschi Blu dell'Onu. E dopo il terremoto, l'orrore degli sciacalli, che si sono scatenati subito in un paese che è il 203/o su 229 al mondo per reddito pro-capite annuo.

Tutto è cominciato alle 16:53 locali di ieri (le 22:53 italiane), quando una terrificante scossa di 7.0 gradi Richter ha spezzato la normalità. Da allora sono già 33 gli altri scrolloni, tutti oltre magnitudo 4.5. L'ultimo finora registrato dal servizio sismografico statunitense Usgs è stato alle 2:23 (le 8:23 di Roma), ma i geologi si aspettano che il mostruoso terremoto che si è scatenato ad appena una trentina di chilometri dalla capitale dove vivono oltre due milioni di persone All'Aquila il primo colpo fu di 5.8. Ad Haiti, questo é stato il livello delle 'scosse di assestamento''.

Dopo il primo incredibile minuto di terrore, Port-au-Prince si è trasformata in una distesa dirovine, un'enorme nube grigia di polvere con migliaia di persone inghiottite sotto le macerie. Con il calare della notte, mentre i soccorritori hanno cominciato a reagire in ordine sparso, la città è diventata una macchia di oscurità totale, popolata di spettri accasciati sulle strade senza sapere dove andare. "Tutto ha ballato, la gente urla, le case hanno cominciato a crollare. Il caos è totale". E' stata la prima testimonianza di un paese in cui non c'é più nulla.

Sono circa 190, secondo la Farnesina, gli italiani che dovrebbero essere presenti sull'isola. Il capo dell'unità di crisi della Farnesina, Fabrizio Romano, ha dichiarato che al momento non risultano italiani coinvolti, ma ha precisato che "a mancanza di informazioni non vuol dire che non ce ne siano". "Non riusciamo a metterci in contatto con Haiti - spiega il portavoce dell'ambasciata italiana a Santo Domingo, Gianfranco Del Pero -. E' un problema nostro, dei colleghi francesi, americani, tedeschi e spagnoli con i quali stiamo collaborando. Nessuno ha davvero notizie per adesso. Tutti siamo in attesa di riallacciare le comunicazioni. Ma per ora è impossibile".
Silvano Arbuse
SMS AL 48541 DA TIM E VODAFONE O TEL. FISSO TELECOM
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sabato 16 gennaio 2010

Roccalumera. Gianni Miasi, Rosa Nicita, Carmelo Briguglio, Pippo Currenti in VIDEO:



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