Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

giovedì 26 febbraio 2009

Imprenditoria Giovanile per rinascere? ...finalmente!



I contenuti dell'incontro di giovedì 26-02-09, (a cui io sono stato presente fino alla fine), avutosi presso il Circolo di Cultura di Alì Terme, io li ho apprezzati molto. In sala, gente non solo giovane ma di ogni età e... numerosissima. Fra i vari relatori: lo stesso Carlo Mastroeni, (promotore), l'On. Antonio D'Aquino, il Consulente (nonchè presidente dell'Agenzia Sviluppo Jonico) Andrea Ceccio, il giovane UDC Matteo Francilia ed altri. Meglio di chiunque altro, però, (a mio avviso), ha spiegato la Legge Regionale Siciliana n° 23 o "Legge Gianni" l'autore stesso della Legge, l'Assessore all'Industria Pippo Gianni. Si tratta di una legge sull'Imprenditoria Giovanile e Femminile. Ma, ciò che più di ogni altra cosa mi ha convinto, (più ancora della concretezza ed attuabilità della "legge Gianni"), è stato il suo ragionamento (con tangibili esempi di battaglie, di esperienze personali, di iniziative per il futuro), su una Sicilia ormai sfruttata e buttata via da decenni e che, (fosse la volta buona), può rialzarsi adesso, (nonostante la crisi mondiale che fiacca la grande indistria), attraverso l'impegno privato di ognuno di noi siciliani, favorito anche dai fondi previsti nella "23". L'Onorevole ha detto: "Questo è solo l'inizio di una vera autonomia, legata all'Autonomia economica siciliana". Ha raccontato alla platea i suoi viaggi in giro per il mondo alla ricerca di investitori, (fra essi in Israele, nel deserto del Negheb), ad incontrare, (lui ha detto) il più grande scienziato del mondo, che è poi venuto in Sicilia. A quanto pare, c'è gia stato un protocollo d'intesa con questo stato e l'accordo (per costruire da noi una fabbrica per la desalinificazione) che avverrà il 9 Marzo prossimo.
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UNA LEGGE NATA IN 55 GIORNI. (sempre in sintesi), entriamo un po' nel dettaglio di questa nuova "legge per i Giovani Imprenditori". Sulla Gazzetta Ufficiale, già possiamo leggere e interpretare i suoi dieci articoli, e già da adesso sappiamo, che per "giovani", intenderà uomini fino a 36 anni, mentre per le donne non ci sarà limite di età. Costoro, dovranno riunirsi in associazioni (eventualmente con un 50% anche di persone adulte), per la costituzione di micro, mini ed anche medie imprese, che potranno interessare ad es. il settore del Trasporto turistico, Centri Benessere, Assistenza Infermieristi e quant'altro dimostrato valido ed utile al territorio. Lo so anch'io, altre leggi sono state già varate in passato e (in parte) sfuttate per l'imprenditoria giovanile, senza tuttavia frenare in modo serio la "fuga di cervelli" verso gli altri stati dell'Unione Europea od addirittura dell'America, ma voglio (ancora) credere ad un "progetto", voglio (ancora) fidarmi della buona volontà di un uomo politico che quella sera è stato Pippo Gianni.

LANCIO DUNQUE UN APPELLO
(la mia e-mail è: info@giovannibonarrigo.it ed il mio numero di cellulare è: 347 8743184) a quanti vorranno incontrarmi e discutere ed eventualmente associarsi per concretizzare un progetto di imprenditoria con il sottoscritto.
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The report of the meeting which was held on Thursday 26th February at the Circolo Culturale of Ali Terme.

I was present throughout the meeting and appreciated the content immensely. The hall was packed with people of all ages, both young and old.
Among the various speakers were: Carlo Mastroeni (promoter) the honorable Antoni D’Aquino, who is the consulate and president of “Agenzia Sviluppo Jonico” , Andrea Ceccio, the young UDC Matteo Francilia and a few others.

In my opinion, the best speaker was the assessor for Industry Pippo Gianni and it was he who explained in detail the Sicilian Regional Law No. 23 (Legge Gianni). He is also the author of this law. It deals with the entrepreneurial Law aimed at young people and women. The most interesting thing that I found (more than the solidity and novelty of “Legge Gianni”) was, his reasoning, (with practical examples of his struggle and personal experiences and plans for the future) about the Sicily that for years has been taken advantage of and thrown away and that (maybe for the first time) can now lift itself (in spite of the world crisis that is threatening the Larger Industries) through private enterprise in every Sicilian’s favor, by the funding, foreseen in the Law No, “23”.
The Honorable Pippo Gianni Said: “ This is only the beginning of a true autonomy together with the Economical Sicilian Autonomy”.

He recounted his trips around the world in search of investors. He also visited Israel where he met one of the world’s most renowned scientist who has since visited Sicily. It seems that there is and understanding with this state (to build a desalinization Factory) which should begin on the 9th March.

A LAW THAT WAS BORN 55 DAYS AGO
(Referring to the above)
We take a detailed and in-depth look at this New Law; “Law for Young Business men”.
We can read and interpret the ten articles, and with this, we understand that “Young Men” are intended those to the age of 36 years, whereas for women there is no age limit. (They will have to form businesses or associations of which 50% can also be adults) these can be: large, small or medium businesses in sectors such as Touristic Transport, Health Centers, Nursing Assistants and whatever else can be demonstrated to
benefit of the territory.

I know that other laws have been proposed in the past which took advantage of the young entrepreneurs by taking their ideas and utilizing them in other European Union Countries and even in the United States.
With this new law, I wish to believe in a “project”. I still want to trust in the good will of a political man, who on the evening of the 26 February was Pippo Gianni.

I am putting out an appeal:
(my e-mail address is: info@giovannibonarrigo.it
) . My mobile number is: 347 874 3184) To whomsoever wishes to contact me for a meeting and discussion and to come together and concretize any business project they might have in mind.

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lunedì 23 febbraio 2009

Politica italiana. C'è chi se ne va... e chi Vince!


Parlo da semplice elettore, da cittadino d'Italia. No, non capisco una parola della politica di palazzo e, della politica di Roma. O forse si, capisco che Silvio ha vinto ancora. Il PDL ha trionfato in Sardegna... contro la Sinistra. Ormai, che ci piaccia o no, (ma forse ci piace, visto che lo votiamo e lo rivotiamo), Silvio vince sempre. Ma no, come Benigni a Sanremo, non voglio parlare di Silvio Berlusconi. Voglio parlare dell'Italia. Di quell'Italia che affonda nella disoccupazione e si consola (anzi, si appassiona proprio) guardando il "Grande Fratello", di quell'Italia che si riempie gli occhi ammirando le conigliette di Playboy (o la pornostar in topless) in TV al Festival di Sanremo, di quell'Italia in cui le "male parole" fanno parte del nuovo vocabolario parlato. Ce le insegnano (casomai non le sapessimo ancora) i programmi TV, le Fiction, i Reality Show.

Intanto, Walter Veltroni (che fu anche sindaco di Roma), abbandona. Forse, adesso farà il missionario in Africa? Walter, passa la mano a un certo Franceschini. Cosa cambierà nel dualismo fra il Governo e il "Governo ombra"? In Sardegna, il Partito Democratico, pur allendosi con Casini (e non con lo scomodo Di Pietro), ha (ri)perso. Veltroni ci aveva messo la faccia, Berlusconi anche. Ma non voglio parlare di Silvio Berlusconi, di un uomo di destra che è sempre insoddisfatto se si tratta di potere, e che tassello dopo tassello, sta conquistando il monopolio politico in Italia. No, non voglio parlare di Silvio, in quanto ormai, anche chi ne parla male (e lo fanno in tanti), fa ugualmente il suo gioco. Ne rafforza l'imagine di vincente, di imbattibile. Intanto, lui lo sa bene, per cambiare la Costituzione a sua immagine, servono i due terzi del Parlamento... quello è l'obiettivo di Berlusconi. Ma no, non voglio parlare di Silvio.

Walter, invece, con il suo buonismo alla Don Abbondio nei "Promessi Sposi", ci ha dato una sensazione di debolezza, di perdente. Ripeto, io non capisco una parola di politica, di inciuci, di strategie all'Italiana, ma so che la sinistra ha perso consensi. Molti. Forse, ha perso anche la sua vera identità di partito del Popolo (alla Peppone in "Peppone e Don Camilo" per intenderci), si è divisa da se stessa, si è frammentata e dispersa. Silvio Berlusconi (ma, non dovevo non pararne più?), invece, agisce con metodo mediatico e spot pubblicitari, Silvio "vende" la sua propaganda con estrema scaltrezza, (Indro Montanelli, a suo tempo lo definì, il più grande venditore di fumo al mondo, e aggiunse: se Silvio vendesse cessi, farebbe venire da pisciare a tutto il pianeta). Infatti, in tempo di crisi (che pochi di noi sanno quanto grave), ci trasmette ottimismo e... una Social Card.
Intanto, gli immigrati contianuano ad arrivare, a sbarcare da quelle "carrette del mare" e... disperati, portano disperazione. Non solo a Lampadusa, dove tutti sanno della recente tragedia, ma anche a Porto Empedocle e anche in molte altre parti d'Italia. Anche nella Capitale, dove i ROM vivono in veri e propri lagher perfino da trent'anni. E, quì, la colpa non è solo di Silvio. Oggi, la nuova legge del governo Berlusconi (ma basta, sempre con lui ce l'ho), permette che si coistituiscano delle ronde di civili (anziani ex militari, "disarmati" in pensione), che sorveglino le zone a rischio. Forse, chi ha ideato questa legge, si è ispirato al "Giustiziere della Notte" film in cui Bronson si fa giustizia da se. Solo che l'attore, nel film era armato. Quando il "poliziotto fai da te" (compito che non mi piace per niente perchè darà spazio al razzismo indiscriminato) incontrerà un gruppo di stupratori, rumeni, marocchini o italiani... cosa importa, che cosa farà? Li farà scappare semplicemente facendo gli occhi storti? Siamo proprio in Italia. Ci sarebbe tanto altro da dire, ma, visto che non sarò certo io a poter risolvere tali e tanti problemi, lascio a tanti italiani l'illusione che li risolverà Silvio, magari, aumentando (come ha fatto) da due mesi a sei la permanenza dei disperati nei centri di accoglienza in Sicilia. In attesa che venga rilasciato il benestare per un rimpatrio che non avverrà mai.
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giovedì 19 febbraio 2009

L'Italia cantata al Festival, e' specchio dei tempi?

L'Italia di Toto Cutugno, che cantò "L'italiano" all'Ariston di Sanremo oltre vent'anni fa, era un'Italia ottimistica, fiera e pariottica, un'Italia all'amatriciana se vogliamo, ma che inneggiava con orgoglio al suo Presidente della Repubblica Sandro Pertini (guarda il video), quale ex partigiano nella seconda guerra mondiale. Forse, il cantante fu troppo benevolo e ottimista allora? Forse, scrisse quella canzone solo per accattivarsi la simpatia degli italiani e... vendere più dischi, oppure, infondo, rectava semplicemente una bella (e compianta) verità italiana?
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La canzone di Cutugno, recitava pressappoco così:

Lasciatemi cantare, con la chitarra in mano,
lasciatemi cantare, sono un italiano.

Buongiorno Italia con gli spaghetti al dente,
e un partigiano come Presidente,
con la bandiera sempre nella mano destra
e un canarino sopra la finestra.

Buongiorno Italia, buongiorno Maria,
con gli occhi pieni di malinconia,
buongiorno Dio, lo sai ci sono anch'io.

Lasciatemi cantare, perchè ne sono fiero,
lasciatemi cantare, sono un italiano vero.

Marco Masini, 59° Festival della Canzone italiana, (carattere e stile totalmente differenti da quelli di Toto, basta ricordare il titolo di un'altra sua canzone "Vaffanculo"), nell'edizione 2009, ritrae un'Italia totalmente opposta a quella descritta allora da Cutugno. Un'Italia in cui avvengono gli stupri, in cui, ricchezza sfrenata e "solita merda" convivono e nello stesso tempo sono divise da un muro, un'Italia di cui, invece di andarne fieri, ce ne si deve vergognare, un'Italia (dice Masini) "che cià rotto i coglioni". E' già nata una polemica calcistica, per quella sua strofa sull'Italia "rimasta fra i pali... come Zoff", certamente, l'Italia, negli ultimi anni ha segnato il passo, rispetto a gran parte d'Europa, ma... il riferimento in negativo al grande portiere Dino Zoff, è forse il meno azzeccato. Perfino il finale della canzone è pessimistico! Quella "storia d'amore" mensionata da Masini, e secondo lui ancora attesa dagli italiani, altri non è, (secondo me), che la chimera di un risveglio e di un improbabile miracolo.

La canzone di Masini, recita pressappoco così:

E' un paese l'Italia dove tutto va male,
lo diceva mio nonno ch'era meridionale.

E' un paese l'Italia, di ragazze stuprate...
"E' un paese l'Italia dove un muro divide a metà
la ricchezza più assurda dalla solita merda

...coppe gay dalle coppie normali

E' un paese l'Italia... che rimane fra i pali Come Zoff!"

E'un paese l'Italia, che ci ha rotto i coglioni,
(e finisce affermando...)
...di un'Italia che aspetta, la sua storia d'amore!

Cosa è successo dunque a questa nostra cara Italia? Sono solo canzoni quelle di Cutugno e Masini, oppure sono sintomi di un cambiamento italiano fortemente tendente al peggio? Era veramente così bella e serena l'epoca italiana (neanche tanto distante da noi), in cui Toto cantava "L'italiano"? E' invece così catastrofica la nostra realtà di oggi, da farci votare e preferire (quasi ad ammettere che ciò che afferma Marco è vero), un Masini piuttosto che un Al Bano, escluso? Ci riconosciamo ormai pià in gente con "i coglioni rotti", piuttosto che in gente in... Amore? Ci abbiamo pensato, fratelli d'Italia?
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domenica 15 febbraio 2009

Il lebbroso si inginocchia davanti a Gesù



Sacra Bibbia: Gesù, Il Maestro, contravvenendo alle regole di quel tempo, (che mai avrebbero consentito che un lebbroso fosse solo avvicinato, ma anzi che fosse confinato fuori dalla città nel lebbrosario, la legge imponeva che lo stesso, passando fra la gente, (bendato fino al labbro superiore, esclamasse a gran voce: impuro, impuro), ben sapendo che tale gesto del malato di lebbra era mosso dalla fede, tocca il lebbroso. Gesù lo guarisce, compie il miracolo.

La mia riflessione di oggi, Domenica, prende come spunto il miracolo del lebbroso guarito per fede, ma vuole contemporaneamente allacciarsi al gesto della genuflessione, dell'essere IN GINOCCHIO. Quanta gente oggi è "in ginocchio"? Sono certamente in ginocchio tutti i malati, coloro che soffrono nel silenzio e nella solitudine; sono in ginocchio i drogati di ogni età che non trovano la forza nè il conforto di alcuno per risollevarsi da quella spirale di morte; sono in ginocchio i poveri del terzo mondo, più poveri di chiunque altro... che muoiono di fame e di sete; sono in ginocchio anche le famiglie, le nostre famiglie.

La Famiglia, primo mattone della società di ogni epoca. Anche oggi, che mille difficoltà deve superare ogni giorno, cade "in ginocchio" quando, perseguitata dalle malattie, oppressa dalla disoccupazione, strangolata da una società che spesso non trasmette più quei valori di unione e di rispetto, di condivisione e di umiltà, perde la fede e la speranza nel futuro. Una famiglia "in ginocchio" è quella che non riesce a vedere il bene che tuttavia esiste in ogni essere umano. Una famiglia spaccata è una famiglia povera di spirito.

Come risollevare la nostra società dai suoi tanti mali? Cominciando ad intervenire sui valori della famiglia! Una famiglia senza fede, non è per forza una famiglia perduta, (anche fra gli atei ci sono illustri esempi di uomini saggi e di benefattori) ma è spesso una piccola "comunità di estranei" senza nessun punto in comune se non il consumismo senza il rispetto dell'altro. Bisogna recuperare la visita all'anziano, al nonno, alla nonna, bisogna costruire il futuro, che sia moderno e tecnologico quanto vogliamo, ma facendo tesoro della saggezza di chi ha vissuto prima di noi e ne è testimone vivo. Bisogna indirizzare la prole (fin dalla più tenera età), ad avere degli obiettivi sani da perseguire e non piuttosto a vivere alla giornata, facendosi (magari) tirare dal "branco" in azioni violente ed insensate. Appiccare il fuoco ad un extracomunitario, significa ardere vivo un essere umano come noi... non un pezzo di legno! Tirare delle pietre da un cavalcavia o sui binari di un treno in corsa, non può essere considerato un passatempo perchè ci si annoiava, ma un crimine contro la vita umana. Un crimine da impedire prima ancora che condannare.
Fra le tante cose da farsi per risollevare una FAMIGLIA IN GINOCCHIO, (sembrerà banale), c’è la necessità di riscoprire e rispettare la natura (bruciare le foreste è un crimine contro noi stessi) ed anche gli animali domestici. Non dobbiamo abbandonare per strada il nostro cane, (regalato a Natale), solo perchè nostro figlio non ci vuole più giocare. A volte, per ritrovare la serenità toltaci dalla routine settimanale in città o in paese, basta anche semplicemente, passare un paio di ore con la famiglia fra il verde della campagna ed il cinguettìo degli uccelli liberi.

The leper kneels in front of Jesus

Sacred Bible: Jesus, The Teacher, contravening to the rules of that time, (what would ever have allowed that a leper was alone approached, but rather that he confined out of the city, laws that imposed that the same, passing among the people, (bandaged up to the superior lip), he exclaimed to big voice: impure, impure), well knowing that such gesture of the sick of leprosy had moved from the faith, it touches the leper. Jesus recovers it, he completes the miracle.

My reflection of today, Domenica, takes as I sprout the leper's miracle recovered for faith, but she contemporarily wants to lace him to the gesture of the genuflexion, of the being In Knee. How much people is it today "in knee"? They are certainly in knee all the sick, those people who suffer in the silence and in the loneliness; they are in knee the drug addicts of every age that find neither the strength nor the comfort of some for to rise again from that spiral of death; they are in knee the poor men of the third world, more poor men of whoever other... that they die of hunger and of silk; they are also in knee the families, our families.

The Family, first brick of the society of every epoch. Also today, that thousand difficulty owes to overcome every day, it falls "in knee" when, persecuted by the illnesses, oppressed by the unemployment, strangled by a society that it doesn't often transmit that values of union and respect anymore, of sharing and of humility, it loses the faith and the hope in the future. A family "in knee" it is that that doesn't succeed in seeing the good that nevertheless it exists in every human being. A broken family is a poor family of spirit.

How to rise our society from his so many evil? Starting to intervene on the values of the family! A family without faith, is not for strength a lost family, (also among the atheists there are illustrious examples of wise men and benefactors) he is often a small "community of extraneous" without any point in common if not the consumerism without the respect of the other. It Needs to recover the visit to the elderly one, to their grandfather, to their grandmother, it needs to build the future, that Is he modern and technological as we want, but treasuring the wisdom of whom has lived before us and he is witness of it alive. It needs to address the issue (since the most tender age), to have some healthy objectives to pursue and not rather to live to the day, doing itself (even) to throw from the "flock" in violent and foolish actions. Hang the fire to an bum, mean to burn alive a human being as us... not a wood piece! To throw some stones from a crossover or on the platforms of a train in run, a pastime cannot be considered because it annoyed us, but a crime against the human life. A crime to still be prevented first that to condemn.
Among the so many things to make herself for risollevare a Family In Knee, (it will seem banal), there is the necessity to rediscover and to respect the nature (to burn the forests is a crime against ourselves) and also the pets. We don't have to abandon for road our dog, (given as a present to Christmas), only because our child it doesn't take more to play. At times, to find again the serenity removed by us by the weekly routine in the city or in country, enough also simply, a couple of hours to pass with the family among the green of the country and the song of the free birds.
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giovedì 12 febbraio 2009

Scuola italiana allo sfascio, quella svedese eccelle!


















(08-02-09) "Presa Diretta", Rai 3, un programma di approfondimento che ha evidenziato come la scuola italiana, proprio non avesse bisogno di ulteriori tagli alla spesa. Sud, Calabria, (ultima in Italia in questo settore), condizioni di degrado delle strutture dei fabbricati su cui insistono le classi dei ragazzi. Edifici vecchi, rimasti immutati da oltre cinquant'anni. Un solo bagno per tutta la scolaresca. Ancora Calabria, edifici privati che ospitano in ordine sparso (vedi in palazzine e zone differenti della città), le classi di uno stesso istituto. Sopra abita il proprietario con la propria famiglia e sotto c'è la classe.

Ancora una volta, denaro buttato! Esistono edifici scolastici appositamente costruiti, ultimati da tempo ed a norma, che giacciono abbandonati e, aperti solo ai vandali che hanno depredato e distrutto gli arredi e gli infissi, hanno sfasciato tutto. Altro caso calabrese: in una scuola, hanno cambiato tutti gli infissi ed hanno (ri)tinteggiato l'intero plesso scolastico, ma, avendo omesso a suo tempo di fare un'indagine geologica sul terreno d'imposta del fabbricato (che, visto il posizionamento dello stesso su una palude, era più che indispensabile), si scopre a lavori di manutenzione ultimati, che l'edificio ha gravi danni strutturali ed è quindi è inagibile. Altri soldi buttati al vento!

A fare da contraltare agli sprechi, (e ce ne sarebbero da verificare e da denunciare), spesso finanziati solo per scopi elettorali e politici, pare che in questi ultimi venti anni, siano stati operati TAGLI ALLA SPESA alle scuole, sia dai governi di "centro-destra", che dai governi di "centro-sinistra".

A Napoli: quartieri poveri. Ragazzi (in molti casi, figli di genitore in carcere), spesso sono assenti da scuola. Preferiscono dormire o scorrazzare con il motorino. Tutti i giorni, dieci, dodici assenti su venti in registro. Tutti i giorni risse fra ragazzi. Gli insegnanti? Precari, che non hanno preparazione specifica per intervenire adeguatamente sui disturbi psichici di questi ragazzi, e che anzi non vedono l'ora di andar via da quell'ambiente malsano. Aule vuote, fino a convincere una preside a partire e recuperarli dalle loro case.

IN SVEZIA INVECE?
Dirigenti di scuole svedesi di periferia, (scuole multietniche e fra le più povere della Svezia, ma provviste perfino di mensa, di ricche biblioteche e di moderne aule Internet), interrogati in merito del loro operato, hanno affermato: nonostante la crisi mondiale, grazie al nostro governo (di centro-destra come il nostro, ndr), gli investimenti per la scuola sono aumentati. Il nostro giornalista ribatte: ma siete i migliori d'Europa! E il dirigente risponde: noi, vogliamo essere i migliori al mondo!
I loro risultati, anche nell'integrazione razziale sono eccellenti, chi dovesse rimanere indietro viene aiutato. In un anno, su 360 alunni, un solo respinto (per abbandono). E, abbiamo accennato di scuole di periferia, pensate cosa saranno le migliori scuole svedesi.

Tuttavia, in Italia abbiamo una buona Scuola Elementare, (nonostante le risicate risorse), addirittura le nostre Elementari sono migliori di quella inglesi. La nuova legge Gelmini, (la famosa legge del maestro unico), affosserà anche questo nostro ultimo vanto. Ad esempio: con meno maestri, ci sarà meno spazio per chi rimane indietro con la preparazione scolastica, e dunque... più bocciati. Pensiamoci, la prossima volta, prima di apporre la ics sulla scheda elettorale!

Infine, una battuta del noto attore scomparso Walter Chiari, (recitata al Maurizio Costanzo Show del gennaio 1986): "Un tedesco, se non sa una cosa, si chiude in camera e, studia, studia, fino a quando la sa; l'italiano, se non sa una cosa... la insegna!"

Italian school to I unswathe, that Swede excels!

(08-02-09) "Presa Diretta", Rai 3, a program of close examination that has underlined as the Italian school, really it didn't need further cuts to the expense. South, Calabria, (last in Italy in this sector), conditions of I degrade some structures of the buildings on which the classes of the boys insist. Old buildings, were unchanged from over fifty years. A solo bath for the whole scoool. She anchors Calabria, private buildings that entertain in shed order (you see in villas and different zones of the city), the classes of a same institute. Above he lives the owner with his own family and bottom there is the class.

Once more, thrown money! Scholastic buildings costritis exist, completed for a long time on purpose and to norm, that they lie abandoned and, open only to the vandals that have plundered and destroyed you furnish him and the fixtures, have unswathed everything. Other Calabrian case: in a school, they have changed all the fixtures and they have painting the whole scholastic building, but, having omitted to his time to start a geologic investigation on the ground of tax of the building (what, seen the positioning of the same on a swamp, it was more essential), it discovers him to jobs of maintenance completed, that the building has serious structural damages and is therefore it is “inagibile”. Other money thrown to the wind!

The Wastes, (and they would be to verify and to report of it), often financed only for electoral and political purposes, it seems that in these last twenty years, Cuts have been operated Á. the Expense to the schools, both from the governments of "center-right", that from the governments of "center-left."

To Naples: poor districts. Boys (in many cases, parent's children in the jail), they are often absent from school. They prefer to sleep or to race with the scooter. Every day, ten, twelve absent on winds in register. Every day brawls among boys. The teachers? Precarious, that don't have preparation it specifies for adequately intervening on the psychic troubles of these boys, and that rather they don't see the time of to go away from that unhealthy environment. Empty classrooms, up to convince a headmaster to depart and to recover them from their houses.

IN SWEDEN INSTEAD?
Executives of Swedish schools of outskirts, (schools racial mules, and among the poorest of Sweden, but provided even of cafeteria, of rich libraries and of modern Internet classrooms), questioned in worth of theirs operated, they have affirmed: despite the world crisis, thanks to our government (of center-right as our), the investments for the school are increased. Our journalist beats: but you are the best in Europe! And the executive answers: we, let's want to be the best to the world!
Their results, also in the racial integration they are excellent, who had to remain back he is helped. In one year, on 360 pupils, a rejected only one (for abandonment). And, we have mentioned of schools of outskirts, you think what the best Swedish schools will be.

Nevertheless, in Italy we have a good Elementary School, (despite the risicates resources), even ours Elementary are best of that English. The new law Gelmini, (the famous law of the unique teacher), it will remove from us also this last boast of ours. For instance: with less teachers there will be less space for the one who he remains back with the scholastic preparation, and therefore... more rejected. Let's think of us, next time, before to affix the ics on the electoral card!
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martedì 10 febbraio 2009

Hanno ucciso Eluana Englaro

Poche chiacchere, Eluana non "è stata accompagnata alla morte", Eluana è stata uccisa. Uccisa in un un modo ipocrita. Uccisa come si farebbe ad una mosca coprendola con un bicchiere capovolto. Ebbene, la mosca morirebbe per asfissia... lentamente. Eluana, invece, è morta per mancanza di normalissimo cibo e idratazione, (che le venivano somministrati attraverso un sondino nasale), non mi è sembrato questo: un ACCANIMENTO TERAPEUTICO. Per volontà di Dio, la tortura si è conclusa molto prima di quanto ci si sarebbe aspettati. Certo, nessuno di noi può immaginare la sofferenza del padre. Prima, il giorno dell'incidente di Eluana in auto, e poi, durante questi lunghissimi diciassette anni di vita cosidetta vegetativa della fioglia, infatti non lo giudico, non lo posso giudicare.

Posizioni contrastanti in tutta Italia, per il caso di Eluana, si potrebbe dire "Italia spaccata in due", fra chi ha pansato che "accompagnando alla morte" Eluana, la si toglieva da una lunga sofferenza terrena, e chi invece ha pensato, che togliendole la vita, magari, l'uomo si anteponeva a Dio stesso ed alla sua volontà. Io sono per la seconda ipotesi.

Ipocrisia, strumentalizzazione, gesti di circostanza, in questi ultimi mesi. Silvio Berlusconi, che tanto si è mosso in questi giorni, mobilitando d'urgenza il Parlamento per un Decreto Legge che avrebbe dovuto salvare la vita ad Eluana, da dichiarazioni di Peppino Englaro, sarebbe stato informato del drammatico caso, già nell'ormai lontano 1984, quando (come adesso) era Presidente del Consiglio... e non avrebbe mosso un dito. Adesso che la ragazza è morta, noi tutti ci auguriamo che comunque in tempi brevissimi, (si parla di 15 giorni), si giunga all'approvazione della nuova legge. Una legge che tenga conto di quanti altri casi simili a quello di Eluana Englaro esistano in Italia e che impedisca arbitrari omicidi. Una legge, che faccia si, che la morte di Eluana non sia stata vana.

Certo, oggi ci immaginiamo tutti, quella ragazza in Paradiso con gli Angeli. Lei, che ci hanno raccontato fu piena di vita e di progetti, Lei, che a vent'anni era un uragano di azione e voglia di fare, ma, ricordiamo anche (e questa morte ce ne offre la riflessione), che per una Eluana che balza alle cronache di TV e giornali, tanti malati muoiono senza che nessuno se ne accorga nemmeno. Forse, Eluana, soffrendo e morendo, ha combattuto per il diritti di questi ultimi. Addio cara Eluana!
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domenica 8 febbraio 2009

Cari Politici, ma quanto ci costate?



CLICCA SULLA FOTO PER INGRANDIRLA! Per genrtile concessione dell'On. Cateno De Luca, (che saluto), Deputato Regionale all'A.R.S. di Palermo, ecco a voi una busta paga, (seppur vecchia di oltre un anno). Nel frattempo, gli introiti di tutti i politici sono aumentati considerevolmente. Potete leggere ad es: la voce RIMBORSO SPESE e, anche le considerevoli... TRATTENUTE.
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No, avete capito male, non è stata una confidenza personale, la fotocopia è stata distribuita a tutti i presenti ad un suo comizio, tenutosi a Furci Siculo lo scorso Giugno. Se non è trasparenza questa...!
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mercoledì 4 febbraio 2009

L'unione fa la forza ed... il risultato!














Sia che si parli di politica, sia che ci si trovi in quattro ad un tavolo per una partitella a briscola, l'unione (e l'intesa) fa la forza ed il risultato. Infatti, chi scrive in questo Blog, pur conscio di attenersi a tematiche serie e costruttive, pur consapevole di non avere una conoscenza globale di nessuna di esse, si impegna seriamente e costantemente nel voler sottoporre alla riflessione di chiunque, (e dico chiunque perchè la "Rete" è uno strumento di massa), i disservizi, le menzogne, i falsi storici ed i crimini della politica.

Pessimista a tutti i costi? No! Quando si esamina un "malato", individuando la malattia, spesso si giunge alla guarigione totale. Ma, bisogna prima accorgersi di essere malati (appunto), per poi ricercare chi possa avere le competenze a curare e guariure la malattia. La Sicilia, (in questo caso parliamo della mia terra... intesa come abitanti si intende), è malata!

Qual'è il cancro della Sicilia? L'arretratezza? l'Assistenzialismo? la Politica? la Mafia? Ma di quale Sicilia stiamo parlando? della Sicilia del dopoguerra, oppure della Trinacria dei tempi di Archimede? Fin dai tempi dell'Antica Gracia, la Sicilia era colonizzata, spezzettata, per fare un banale paragone, "era come una donna bellissima eternamente in cerca di marito ma che tutti trattavano da puttana traendone solo il piacere". Così, i libri di storia raccontano di magnifici paesaggi verdeggianti non più oggi esistenti, ci tramandano i templi, testimonianza di culture che non furono "la nostra cultura". Il nostro dialetto, il dialetto siciliano che va, via via scomparendo... anche esso è retaggio di dominazioni, tanto da differenziarsi (anche marcatamente), da zona a zona. Quando ricordiamo "I VESPRI SICILIANI", è come se volessimo affermare che i nostri avi si sono anche saputi ribellare. Quando ripensiamo allo sbarco dei "Mille" a Marsala, vogliamo forse ricordare che i nostri trisnonni erano valorosi. Qundo infine i nostri vecchi ci raccontano le imprese e le sofferenze della "Resistenza" contro il regime nazista... non possiamo fare altro che inchinarci di fronte a quei valorosi siciliani che hanno dato la vita per la LIBERTA'. Anche la nostra LIBERTA'!

Poco più di sessant'anni sono passati dalla fine dell'ultimo catastrofico conflitto mondiale... l'Italia tutta ha saputo reagire nel migliore dei modi, brillando durante il suo BOOM ECONOMICO come nessun altro Paese europeo. I progressi fatti anche in Sicilia sono stati enormi. Dall'analfabetismo imperante, dal dormire con maiali buoi e galline, senz'acqua corrente e senza luce, all'avere i doppi servizi, la stanza per i bambini, un televisore ogni camera... e i figli all'università. Abbiamo toccato il cielo con un dito! I nostri genitori, però, hanno voluto sognare per noi, hanno desiderato che finalmente la nostra cara Sicilia, diventasse non solo moderna e libera, ma AUTOSUFFICIENTE. Ciò, purtroppo, non è mai stato! Ancora oggi, nel terzo millennio, spesso chi vale deve esprimere altrove le proprie potenzialità. Addirittura, sembra oggi di dover rivivere i momenti tragici dell'EMIGRAZIONE. Ci furono tempi in cui i nostri avi partivano per terre lontane ben sapendo di non rivedere mai più la Sicilia, MENTRE... la crisi odierna, ci fa gelare il sangue nelle vene, vedendo ottanta nostri coisolani, cacciati da comuni operai del nord dell'inghilterra. Trattati peggio di quegli extracomunitari che sbarcano (giorno per giorno) a Lampedusa.

Sicilia ammalata, dicevo all'inizio. Isola piena di risorse e di bellezze di ogni genere, eppure... mai stata veramente AUTONOMA. Siciliani che gridano ai mali della politica ce ne sarebbero, chi nei bar, chi (come me) sui blog e sui giornali rivieraschi, ma chi arriverà fin nella "Clinica giusta" e riuscirà ad individuare "LA CURA" per un futuro siciliano AUTONOMO, FLORIDO ed ORGOGLIOSO!
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lunedì 2 febbraio 2009

La “valìa”, la “civile mafiocrazia” e gli “scimpanzé umani”.



Figghioli, ni diciunu mi gghicàmu a schina, mi nnì rrunchiamu i manichi, ni diciunu chi non'avemu valìa... io ci rispunnu: nomm'aia fattu mai arreti!
ADDUSO, mi dice: Ho preferito inviarti un post per rispondere ad un tuo commento ed anche ad un messaggio che hai pubblicato di recente sul tuo blog.

Significativo e piuttosto vero il detto di tuo nonno Giovannino: "Cu jeti a cavaddu non cunsiddira cu jeti a ppèti". Lo condivido anche per esperienza diretta, poiché, in sostanza, essendomi trovato per ineluttabili percorsi di vita su due posizioni diametralmente opposte, oggi, posso capire “l’altro fronte”, cosa che, di fatto, non potevo comprendere prima, seppure all’epoca lo credevo.

Invece per De Luca, devo dirti che, intanto, non lo conosco se non per televisione. Ha comunque, a mio modesto avviso, una “penetrante” gestualità, sebbene in generale lo siamo un po’ tutti in Sicilia e chi non capisce questo istrionismo rimane spesso quanto meno “incantato”. D’altronde, una persona che ritengo piuttosto approfondita in materia di comunicazione, di recente mi diceva che a suo avviso anche Obama utilizzerebbe “l’ipnosi linguistica”, per la quale ci sarebbero veri e propri corsi, istruttori e mentori. Ecco perché noi comuni elettori italiani, e soprattutto siciliani, dobbiamo, con urgenza, ritornare a sviluppare il pensiero e la critica, altrimenti, tra noi ed i nostri “cugini” scimpanzé non rimarrà a breve molta differenza davanti ad una “banana”.

Ma ritornando alla questione. Se anche personalmente non mi hanno “appassionato” certe scelte di De Luca di alcuni “amici di cordata” locali, persone peraltro di cui ho avuto modo di conoscere in passato la cultura palesemente “arrogante alla siciliana” (ma questa è anche una mia relativa considerazione soggettiva), devo dire che la frase di De Luca, che hai riportato, che non c’è “valia”, rivolta, ritengo a livello locale, mi pare piuttosto realistica.

Poi, non biasimo se, come tanti altri, che invece lo celano, ha un introito annuale consistente. I politici in Italia (e particolarmente in Sicilia) hanno questi notori vantaggi ed autoreferenze. Il punto è che, se da un lato questo aspetto inizialmente infastidisce in quanto lo stipendio dei nostri Parlamentari (che loro stessi si sono prepotentemente legiferato) appare troppo alto (ma, ho letto, che sarebbe pure agganciato, guarda caso, agli aumenti di quello dei Magistrati) dall’altro lato ciò che più di ogni altra cosa non è sopportabile è la loro conclamata indolenza e a volte persino la loro ostentata altezzosità. Al riguardo mi ha colpito di recente la moglie di un deputato nazionale del PD, anch’essa parlamentare (quindi due stipendi in una famiglia di qualche decina di migliaia di euro al mese) che, ho letto, in un suo libro dava degli individualisti agli Italiani, dopo che proprio questi stessi deputati, insieme ad altri del loro precedente schieramento, avevano, per chiaro calcolo accentratore, “tagliato le gambe” alla Sinistra (che poi tutti questi politici che scrivono libri, ma dove lo trovano il tempo … oppure e forse pure, chi glieli scrive?).

Un altro esempio sulla “valìa”. Sono sicuro che ufficialmente e formalmente, il 99% delle persone locali direbbe del tuo blog che è un sano esempio di libera espressione di pensiero e critica (la visibile differenza tra noi e gli scimpanzé), ma poi per un atro verso, ed appena svoltato l’angolo, commenterebbe, con un sorrisetto “scimmiesco”, che hai tempo da perdere perché non hai “chi fari” (e forse mi sono pure contenuto). E questo generale atteggiamento si manifesta notoriamente anche quando chiunque fa qualcosa di ulteriormente positivo, come un’attività, un’impresa, una iniziativa occupazionale, un appalto pubblico trasparente e persino quando si progetta un’opera che porti un civile introito e miglioramento collettivo.

Ecco, io penso che qualsiasi deputato che viene eletto in questa zona, oppure viene a trovarci, ma anche che non è un politico, chiunque insomma, e che ha un po’ di esperienza di vita, si rende subito conto che questo è un territorio in cui la responsabilità è un disvalore, il confronto è un disvalore, la verità è un disvalore, il dibattito è un disvalore, il rispetto civile è un disvalore, l’educazione è un disvalore, e così via. L’unica valore esistente pare essere solo l’opportunismo e la soddisfazione immediata del proprio interesse o portafoglio, e ciò a discapito di chiunque e qualsiasi struttura. Che poi è pure il lampante “messaggio” mediatico delle nostre blasonate televisioni nazionali, con qualche eccezione, per fortuna ancora.

Il paradosso, o sarebbe il caso di dire, la risaputa autenticità ufficiosa, è che in queste nostre zone, abbiamo una tanto sommersa quanto “mafiosa” ammirazione per i “furbetti del quartiere” e di contro una incivile disistima e quasi diffidenza per le persone che cercano o quanto meno si sforzano, di essere “chiari” e lineari, quasi fossero dei “diversi” o dei ”visionari”. Ecco perché, a mio avviso, forse, non c’è più nulla da prendere in queste aree.

D’altronde, immagino che avrai assistito a certi dibattiti organizzati in queste zone, soprattutto aperti agli studenti o ad altro pubblico. Sono, a mio mero vedere, degli evidenti soliloqui ed esibizioni, con ostentazioni personali e propagandistici di chi li organizza e di chi è chiamato alla retorica di turno, mentre chi assiste, generalmente per opportunità, convenienza, conoscenza, e militanza, sta li aspettando che passino quelle ore, quasi come fossero una punizione o al massimo esponendo una domanda, il più delle volte già preparata, di cui non solo non c’è spesso una risposta, ma quand’anche ci fosse neanche si sente perché, guarda caso, gli altoparlanti sono messi a volume basso o disposti lontani. Ma quello che è ancora più “nauseante” sono quasi tutti i conseguenti servizi dei vari “mezzi d’informazione” di queste zone, Messina e provincia, cui, a detta di tutti, la maggior parte “asserviti” per “affiliazione” o sopravvivenza, che infarciscono di enfasi questi confronti e queste manifestazioni cosiddette culturali ed “istruttive”, dando un pessimo quanto dannoso esempio alle nuove generazioni, le quali crescono con la razionalità che dalle nostre parti è tutta una preordinata platealità formale.

Quindi, per non dilungarmi, ritengo da semplice cittadino che sotto l’aspetto della “valia” (se ho interpretato bene) ha ragione De Luca. Tuttavia, se siamo ridotti a questo livello di originari “primati”, è pure perché c’è palpabilmente intorno a noi un prevaricatore “sistema” fatto di Politici, Istituzionali, Magistrati, Professionisti, Avvocati, Consulenti, ecc. (SENZA OVVIAMENTE GENERALIZZARE), che ci “pascola” e “condiziona” come e quando vuole e, da troppo tempo, anche perché dispone pure di servi, picciotti e zerbini dislocati dappertutto, mischiati e confusi tra la gente comune.

Infatti, a mio semplice considerare, in generale in Italia, nel Meridione, In Sicilia, e soprattutto in queste zone, non si dovrebbe più parlare di Democrazia (governo del popolo), ma a detta di tutti e per chi può ancora “vedere” con il proprio cervello, siamo in piena “CIVILE MAFIOCRAZIA”.

La soluzione? Mi spiace, nell’immediato non ne ho la più consapevole quanto umile idea. Più a lungo termine, ritengo che vada velocemente riportato il civile dibattito, il tollerante confronto e la nozionistica dialettica tra la gente comune, e soprattutto nelle scuole (non la “farsa”) ovverosia l’allenamento del cervello, prima che di contro, invece di parlare come degli esseri umani ci ritroviamo solo con il gesticolare come i nostri (simpatici) “cugini” scimpanzé.

Certo, è pure chiaramente palese, che al nostro visibile “sistema mafioso” Politico-Istituzionale-Affaristico-Mediatico, sono preferiti gli “scimpanzé umani”, i quali non devono pensare, non devono parlare, ma solo tacere, votare, produrre, consumare e pagare. Ma questa, storicamente, è anche la “via” che prima o poi fa prevalere la parte più arcaica e violenta del nostro cervello. Vedi recenti casi. E poi, pure la criminalità organizzata, non può che ringraziare anche per questo altro “bacino”, già di conseguenza predisposto.
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