Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

sabato 27 marzo 2010

Chiesa di San Matteo. Oggi, abbiamo porto l'estremo saluto a Don Peditto















Messina, Chiesa di San Matteo di Giostra. Sabato, Ore 10:30, una partecipazione massiccia da ogni parte della Sicilia per la Messa dell'estremo saluto a Don Peditto Marino. Messa presieduta dall'Arcivescovo di Messina Mons. Calogero La Piana e concelebrata anche dal diacono aliese Pippo Giannetto. Convenuti, anche numerosi sacerdoti provenienti dai paesi della riviera jonica. Fra i numerosi gruppi che in questi anni sono nati e divenuti numerosi e fiorenti grazie al sapiente e paziente lavoro di Don Peditto, si sono potute apprezzare nutrite rappresentanze ai banchi della chiesa intitolata a San Matteo, per voce dei loro rappresentanti, costoro, in alcuni casi hanno voluto porgere il loro commosso "Grazie" al buon prete salesiano dal pulpito dell'altare.

Prima che la Santa Messa avesse inizio, uno dei preti aveva voluto leggere un sunto della laboriosa e difficile vita del Santo Parroco. Avendo io come gli altri ascoltato, posso semplicemente dire che non ci sono parole per descrivere una tale missione di Fede e sacrificio. Certamente possiamo comprendere oggi meglio che in questi anni, il senso dei ragionamenti e dei consigli di Don Peditto in decenni di incontri di preghiera. Certamente, da oggi sarà il nostro più vivido intercessore presso Gesù insieme ai tanti Santi, ma dobbiamo ricordare che le sue parole erano: "chiedete a Dio ciò che è la sua volontà e non la vostra", e questo sarà difficile anche per chi ha fede, perchè siamo in molti quelli che consideriamo il ricorso alla Fede come ad una risorsa da sfruttare ai fini dei nostri bisogni. Don Peditto è volato dal Padre Celeste, come faremo senza di lui? Ebbene, egli stesso ci direbbe se fosse vivo: "ognuno di voi può proseguire il cammino da me intrapreso".
Giovanni BonarRIGO
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venerdì 26 marzo 2010

E' spirato Padre Marino Peditto, per anni punto di riferimento spirituale per l'intero comprensorio jonico

E’ morto ieri a Pedara, nella casa salesiana, don Marino Peditto. Il sacerdote era stato a lungo ad Alì Terme, Taormina e, di recente, presso la parrocchia S. Matteo di Giostra, a Messina, dove saranno celebrati i funerali, domani alle ore 10:30.
Don Peditto, parroco Salesiano, che per lunghi anni fin dalla gioventù fu missionario in India, era molto noto nella riviera jonica, tra l’altro per aver ricoperto il ruolo di padre spirituale dell’associazione Progetto speranza. Era un punto di riferimento per tutto il territorio, in particolare per i gruppi del Rinnovamento nello spirito. Vogliamo ricordarlo con somma commozione, per essere stato nostra Guida spirituale nel Gruppo di Rinnovamento dello Spirito di Alì Terme, di Furci (negli incontri della chiesetta di Grotte e presso Centro Polivalente, in occasione del Ritiro una domenica al mese), di Santa Teresa di Riva, presso la chiesa della Madonna del Carmelo (Gruppo Gesù Re). Ovunque lo si chiamasse per dare conforto in Cristo, Don Peditto non si tirava indietro, nonostante le sue precarie condizioni di salute e l’anziana età. Umile Servo di Dio, uomo di cultura e di saggezza, nei suoi discorsi biblici e di sue esperienze missionarie (rivolti in modo elementare per essere capiti da ognuno) a noi fedeli, ripeteva instancabilmente che: “Tutti gli uomini sono chiamati ad essere Santi”, ciò per ribadire, qualora ce ne fosse di bisogno, che la Fede è un bene rivolto a tutta l’umanità e nella quale ognuno è chiamato, anche se pochi sono coloro che rispondono “Si”. Un “Si” pieno e totale, come quello che quest’uomo di Dio ha dimostrato di aver testimoniato, attraverso le opere di una vita. Diceva: “Toglietevi almeno un difetto all’anno”. Don Peditto, aveva ricevuto da Dio dei doni dello Spirito che io stesso sento a ricordare per quanti fossero, uno di questi fu la “Conoscenza”. Don Peditto ti leggeva dentro, ti conosceva meglio di te stesso e, sapeva orientare il tuo cambiamento qualora tu lo volessi veramente. Si, quando pensiamo a coloro che anno conosciuto in vita, Santi come Pio da Pietralcina, allora dovremmo pensare di aver avuto anche noi questa fortuna e fare tesoro di quanto ci è stato piantato dentro il cuore. Il cammino del prete uomo peccatore come tutti noi è terminato ieri, ma è già iniziato il viaggio del Santo in quel Paradiso da lui sempre annunciatoci. Nelle pene di ogni famiglia, nelle sofferenze di quanti credono, hanno creduto e crederanno, Don Peditto, da oggi diventa figura immortale, viva per sempre.
Giovanni BonarRIGO

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mercoledì 24 marzo 2010

Roccalumera. Passeggiata nel greto di un torrente in secca



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lunedì 22 marzo 2010

Per: FOGLIODISICILIA.IT IL TEMPO E' POSITIVO? Certamente!



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Cari amici del Blog, da circa un mesetto è in rete il nostro nuovo sito fogliodisicilia.it. Un sito che vuole entrare in punta di piedi nell'immenso mondo dei internet e dell'informazione globale ma che vuole crescere e molto col Tempo, che ci auguriamo sia POSITIVO. Sappiamo già che, perfino a livello locale jonico sono tanti i siti informativi e tutti più o meno validi e avviati. Già intitolarlo "Di SICILIA" è una grossissima responsabilità che ci potrebbe portare a deludere aspettative troppo grandi per un territorio altrettanto vasto quale è l'isola di Trinacria, ma chiamarlo "RoccalumeraNews", ci sembrava troppo riduttivo, perfino "JonioInformazione" ci è sembrato una brutta copia di quanto si può facilmente rintracciare sulla rete, quindi FOGLIODISICILIA. Si, la cara e bella Sicilia, sia essa vista come "territorio", sia essa vista come Storia, Cultura, Turismo, e politica (buona o mala), ecc. ecc.

"Ora si fannu i favi", si diceva una volta quando ci si aspettava che da lì a poco sarebbe arrivato il peggio. Beh! state a vedere, anzi, partecipate, scriveteci. Periodicamente pubblicheremo le vostre mail, siano esse anche di opinione diametralmente opposta alla nostra. Accoglieremo i COMUNICATI STAMPA e (come da ormai tre anni faccio da solo su "ILGRIDO"), vi relazioneremo sui Consigli comunali a cui assisteremo, sui Convegni, andremo sul territorio a cercare la notizia e... se lo riterrete interessante, ci saranno ancora interviste a sindaci. Vi sembra poco? Suggeriteci!

Cari amici del blog, come tutti saprete, tutto ciò che noi immettiamo sullarete (nello specifico le nostre foto), diventa patrimonio di tutti e tutti ne possono usufruire. Nel caso specifico che sto per raccontarvi, la cosa mi fa piacere, anzi, immenso piacere. Innanzitutto, sapete cos'è una Banca del Tempo? Si, una associazione di livello nazionale (ed internazionale), nella quale non il vile denaro viene messo in "banca", ma il tempo dei soci iscritti, in un interscambio di ore e di piccoli grandi lavori e compagnia, dove ognuno vale per il suo sapere e può dare o ricevere da tutti gli altri. Bene! per un convegno BdT (credo mi abbiano riferito di Milano, ma potrei sbagliarmi), da internet è stato estratta la foto di un mio quadro, (titolo: "IL TEMPO POSITIVO", che vedete quì sopra), che io stesso avevo realizzato nel 2006 per il convegno denominato "Festa nazionale di INIZIO ESTATE" avutosi ad Alì Terme nel Giugno di quell'anno. Il mio quadro è divenuto simbolo non solo delle BdT, ma anche della POSITIVITA'.
Di recente, mi è giunto un messaggio da parte di Luisa Brambilla, presidente della BdT di Vimercate, dove essa stessa cura un giornalino per la "Banca del Tempo 25° Ora". Ebbene, Luisa, mi informava che sul numero 32 (di Gennaio 2010), in copertina hanno pubblicato il mio quadro "IL TEMPO E' POSITIVO" chiedendomi se mi facesse piacere. Naturalmente, la mia perentoria risposta è stata si. Certo!
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sabato 20 marzo 2010

Sicilia. Quanti problemi gravi, nessun problema!

ATO RIFIUTI, QUANTO CI COSTERAI?
A livello regionale, la nostra cara Sicilia ha parecchi (e grossi) problemi. Ne citiamo uno su tutti che non è nemmeno il più grave: Trattasi dell'enorme debito che l'ATO (ora in via di riforma), ha caricato sulle spalle dei Comuni (fra cui Roccalumera), i quali Comuni a tutt'oggi rimangono insolventi perchè ritengono che il RADDOPPIO dei costi per un servizio rifiuti a loro offerto fin oggi, non corrisponde come qualità ed efficienza, nemmeno a quello precedente, che veniva eseguito con la modesta manodopera locale dei vari Comuni. Nel contenzioso Comuni-ARS, l'on. Cateno De Luca, (che, in quanto sindaco di Fiumedinisi ha invece transattato), si spera di trovare quantomeno un accordo, altrimenti, il pellegrinaggio a Palazzo de Normanni da parte di tutti i sindaci colpiti, non sarebbe che una delle manovre indispensabili a scongiurare tantissimi commissariamenti per dissesto economico.

DISSESTO IDROGEOLOGICO, NE VOGLIAMO PARLARE?
Se vogliamo parlare invece di un altro tipo di "dissesto", e cioè quello idrogeologico, (ultimo dramma, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo, nel paese dei Nebrodi, San Fratello), la questione diventa di proporzioni macroscopiche. Centinaia di milioni di euro che sarebbero necessari per la sola messa in sicurezza delle zone a rischio frane. Nessuno avrà dimenticato, spero, i drammi di Scaletta e Giampilieri, (per mensionare solo due fra i tanti Comuni colpiti dalla tragedia dello scorso 1 Ottobre, che, causa lo scorrimento a valle di fiumi di fango, detriti, massi e perfino edifici, ha decimato intere famiglie, contando ben trentasette vittime e migliaia di sfollati a tutt'oggi ancora "ospiti" di alberghi, o parenti. In questo caso, l'aver incaricato centinaia di tecnici per lo studio del territorio, evidenziato sulla carta suddividendolo per zone di rischio (dalle zone "rosse" ad alto rischio, da demolire, alle zone "verdi" a rischio zero, nelle quali è già iniziato il ritorno dei proprietari), non risolve certo un problema che lascia ancora insoluti perfino i pagamenti alle tante ditte che si sono occupate dello sgombero della terra e che ormai vanno verso un più che probabile fallimento. Nella migliore delle ipotesi, (i siciliani del popolino, sono sempre stati e sempre saranno quelli del "meglio poco che niente"), saranno pagati dei minimi anticipi alle ditte e verranno operati dei minuscoli interventi tampone (beffa) su circoscritte e limitate zone del fronte collinare colpito, per poter dire alle prossime elezioni, che qualcosa poi si è fatto. Giampilieri superiore, intanto, che non vuole affatto le new town, (manco quelle faranno), attende la messa in sicurezza delle sue colline e la ricostruzione.
CAPO SCALETTA. LA GALLERIA PARAMASSI E' STATA BOCCIATA, MA...
Parlando del "Capo Scaletta" (e Capo Alì), invece, ci dovremmo trovare di fronte ad un caso di proporzioni minime in confronto ai due già mensionati. In realtà nei decenni, i soliti interventi tampone hanno reiterato una situazione di rischio per chi percorreva e percorre ogni giorno la SS.114 verso e da Messina. Inoltre, più volte lo strappo della rete paramassi causa frana, ha provocato l'interruzione del transito in circostanze in cui lo stesso avrebbe potuto salvare la vita a parecchia gente alluvionata (vedi 25 ottobre 2007), e la contemporanea interruzione a valle della linea ferroviaria, ora per la caduta di un masso di parecchie tonnellate (che, se avesse centrato il treno in transito avrebbe provocato una strage), o l'erosione sotto gli stessi binari, a causa del fango proveniente dalle stesse colline franate. Ebbene: raccolte migliaia di firme (ho firmato anch'io), e completato e presentato un serio progetto (che, chi di dovere non ha nemmeno sbirciato), per la realizzazione di una GALLERIA PARAMASSI che risolverebbe definitivamente il problema, di recente ne è stata decretata la bocciatura a favore del solito INTERVENTO TAMPONE (solo apparentemente meno oneroso per le casse della Regione, in quanto, come nella barzelletta della "spina sul molare del paziente", che veniva - a pagamento - pennellata con un unguento ma mai tolta). La scusa? E' sempre quella: "non ci sunnu soddi". Ma no. Voglio essere per una volta ottimista. Questa piccola grande crociata la vinceremo!

Concludendo: la Sicilia ha un futuro? Ma certamente! hanno affermato, quando sono stati al potere i politici di Destra, di Sinistra e di Centro. Infatti, i gravi problemi di cassa, che stanno portando le istituzioni dell'isola a svendere il patrimonio storico-artistico per poi affittarlo a spese nostre, infondo, che problemi sono? Che strano, però. In Sicilia circolano fiumi di denaro, che magari (dico magari per il beneficio del dubbio), vanno nelle solite tasche di potenti politici e boss mafiosi, e poi... tanto la gente sa aspettare e aspettare e sperare, di legislatura in legislatura. E da Roma? Quali soluzioni? Mi sa che, "l'elezione diretta del premier", la riforma dellla Costituzione e della giustizia, i viegati decreti ad personam... e la scesa in piazza di oggi dei "piddiellini" illusi o collusi... non siano esattamente questioni atte a risolvere i problemi della disoccupazione, della sanità, dell'istruzione, della ricerca siciliana e italiana. Svegliamoci!
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venerdì 19 marzo 2010

Oggi si festeggia San Giuseppe, padre putativo di Gesù















Tanti auguri a tutti i Giuseppe, i Giuseppina, i Pippo, i Peppino ecc. Dalle mie parti si usa fare dei dolcetti fatti in casa, chiamati "crispeddi". C'è ne sono di diverso tipo, (io ne conosco due tipi), "cà passula" (uva passa), praticamente (per chi leggesse da territori differenti dal nostro), sono delle frittelle di farina, e "cà ricotta": dei veri e propri panzerotti ripieni di ricotta. Queste "crispeddi", fanno parte della nostra tradizione e... anche dei miei ricordi di ragazzino.

Se anche nel calendario non viene segnata come Festa nazionale ("non signa russu", si diceva un tempo), la giornata dedicata a San Giuseppe, padre putativo di Gesù e sposo di Maria Santissima, (giornata che è anche festa dei papà). Questa giornata, ha per me una valenza di profonda religiosità e tradizione, rafforzata nel percorso cristiano quaresimale, che ci porta alla Santa Pasqua. Se è festa di San Giuseppe - patrono dei lavoratori - quindi, è festa della famiglia tutta, è festa dell'unione fra le genti e perchè no, dell'amicizia, della condivisione terrena e spirituale.
La nostra giornata, sia dedicata alla preghiera rivolta a San Giuseppe. Il nostro pensiero sia rivolto agli anziani soli, ai più deboli, agli emarginati. La nostra preghiera sia per gli altri, non per noi stessi. I nostri gesti, siano d'augurio. Un augurio che venga dal profondo del cuore.
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martedì 16 marzo 2010

Difendiamo la LIBERTA' DI STAMPA!!!!



Fra gli innumerevoli gruppi (alcuni anche scabrosi) di Facebook, uno è stato denominato (come potete leggere sopra) "Difendiamo la libertà di stampa". Sotto, potete leggere uno dei tanti messaggi che mi giungono, quale facente parte del gruppo. Secondo voi che leggete i quotidiani, che guardate la TV e in essa cercate programmi di approfondimento sulla realtà vissuta dal nostro Paese, voi che navigate nella rete, che vi confrontate su opinioni di parte, ottimismo politicizzato o pessimismo mirato, cosa ne pensate della soppressione in tempo di campagna elettorale di programmi come "ANNO ZERO" di Santoro, Marco Travaglio e Fauro, piuttosto che Ballarò...?
Giovanni BonarRIGO

"Ragazzi, purtroppo, è di oggi la notizia che, nonostante la decisione del Tar del Lazio con la quale si dava "il via libera" alla ripresa dei programmi di approfondimento politico, il CDA della Rai ha deciso a maggioranza (con 5 voti favorevoli e 4 contrari)di confermare il blocco. Siamo ancora una volta di fronte ad un vero attacco alla libertà di stampa, ribbelliamoci, è inammissibile che la Tv pubblica, per la quale tutti noi paghiamo il canone, debba rimanere "muta" in campagna elettorale, soprattutto in un contesto, come quello italiano, dove la maggioranza delle Tv private nazionali è di proprietà del maggiore esponente del PDL.Esiste una legge sulla parcondicio, è sufficiente rispettarla per garantire la parità di trattamento. Personalmente sono indignato di quanto stia accadendo e sono convinto che tanti altri, non soltanto di sinistra, ma anche di centrodestra come me, si trovano nelle stesse mie condizioni, la libertà di stampa è un diritto che va difeso e garantito a ognuno di noi, a prescindere dal colore politico".
15-03-2010
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sabato 13 marzo 2010

ROCCALUMERA. "ALCOLISMO QUANTO MI COSTI", MEDICI AL CENTRO SOCIALE












ROCCALUMERA, Centro Sociale "Giovanni Paolo II" (11-03-2010). Riunione informativa sull'alcolismo, dal titolo: "Alcool quanto mi costi". Nell'intervento del chirurgo urologo dott. Enzo Saccà, (coadiuvato dalla proiezione Power Point su maxischermo, preparata dalla figlia), ha sapientemente quanto esaurientemente illustrato in che cosa consiste l'alcolismo, le sue complicanze cliniche e fisiche, nonchè la dipendenza psicologica e fisica che da esso possono provenire e tanto altro ancora. Al tavolo della conferenza, anche Carmelo Spadaro (consigliere comunale di minoranza a Roccalumera), e Fabio Orlando (originario di Roccafiorita, consigliere provinciale). Di seguito, un sunto che proviene da un persona (non medico), che è il sottoscritto, ma che si sente sensibilizzata e vuole sensibilizzare al problema chi leggerà queste poche righe.

Saccà, parlando delle lesioni ai vari organi provocate dall'alcolismo, ha evidenziato non solo il fegato ma il cuore, le cui patologie posso portare alla morte. Statisticamente, sarebbe il sesso maschile ad essere il più colpito.
GLI EFFETTI: l'effetto immediato - a parlare è ancora Saccà - provocato dall'alcol alla sua ingestione, è di benessere, di piacevolezza, così si aumenta la dose e quì avvengono tutte le alterazioni.
I SEGNI DELLA DIPENDENZA: Viso arrossato (naso rosso), crampi, nausea, diarrea, insonnia, vertigini, orinazione frequente, lingua secca con bordi irregolari, fratture costali, malattie polmonari.
FEGATO: Steatosi, cirrosi, ascite... tumori. L'allucinazione e delirio, possono essere fra i segni riscontrabili nella persona che soffre l'astinenza da alcol da alcuni giorni.
MEDICINE: Benzodiazepine (un farmaco che si utilizzerebbe verso i vent'anni ma che ha la controindicazione di "nascondere" la gravità del danno); Disulfiram o Anabuse o Alcover (che sono farmaci specifici).
COME USCIRNE: "Innanzitutto, per uscire dalla dipendenza, bisogna sapersi autodenunciare". In effetti, in passato molti sono stati i casi di persone che, emarginandosi dalla società vergognandosi della propria dipendenza e stato fisico, si astenevano anche dal curarsi.

Matteo Francilia. Un breve intervento, prima di salutare gli intervenuti in sala, è stato porto dal consigliere provinciale, il quale, mostrandosi particolarmente colpito dalla gravità dell'argomento fra i giovani, ha auspicato che l'argomento, in futuro, si portato nelle scuole.

Dell'intervento della dott.ssa Suderi, mi limiterò ha riportare una semplice frase: "Diamo voce alla sofferenza. La politica si deve dare una mossa, bisogna fare, ma fare meglio. Bisogna dare voce ai ragazzi".
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IL MIO COMMENTO
In effetti, queste "riunioni informative", meriterebbero di essere reiterate e seguite con molta più attenzione da platee ben più nutrite. In questi anni, la scienza e la tecnica hanno fatto passi da gigante per la salute e la sicurezza della gente, ma forse, proprio nelle piccole comunità paesane, non esiste una coscienza culturale ben radicata, tale da porre attenzione derso determinati problemi. Diamoci tutti una svegliata, non diciamo: "questo non è un mio problema, a me non interessa", pensiamo agli altri, pensiamo al nostro domani.

Giovanni BonarRIGO
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venerdì 12 marzo 2010

PER NON DIMENTICARE. A VOLTE, RITORNANO?

Oggetto: PER NON DIMENTICARE

Circola da qualche settimana in rete questo scritto di Elsa Morante.

Lo riproduciamo per chi se lo fosse perso:

"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini?

Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale.

La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.

Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.

Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare."

Qualunque cosa abbiate pensato, il testo, del 1945, si riferisce a B.Mussolini...
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IL MIO COMMENTO
Ma guarda un po' (fino ad oggi con i dovuti distinguo), i casi della storia... italiana!
Giovanni BonarRIGO
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martedì 9 marzo 2010

ROCCALUMERA. Il referendum popolare ha decretato l'OK al senso unico














COMUNICATO STAMPA del 9 MARZO 2010
REFERENDUM PER IL SENSO UNICO

Si sono svolti ieri sera le operazioni di scrutinio del referendum svoltosi nei giorni scorsi a Roccalumera circa la istituzione del senso unico sulla via Umberto I.
Il seggio elettorale, presieduto dal vice sindaco dott. Rosario Foscolo e composto dalla dott.ssa Domenica Puglisi, dirigente I settore, dalla dott.ssa Rosamaria Deodato, dirigente dell’anagrafe e ufficio elettorale e dal vigile Carmelo Smillo, coordinatore del corpo di Polizia Municipale, ha proceduto ieri 8 marzo alle ore 17.30 allo scrutinio dei voti che ha dato il seguente risultato:
VOTANTI: 1107
SCHEDE BIANCHE:22
SCHEDE NULLE:19
FAVOREVOLI: 684 pari al 64,165%
CONTRARI: 382 pari 35,834%
Viene così dato il via libera, per volontà popolare, al senso unico che verrà istituito entro la fine del mese di aprile.
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IL MIO COMMENTO
Come da prassi consolidata, purtroppo, chi scrive si attende che,
(nonostante il referendum sia stato realizzato nel modo più semplice, democratico e segreto, nonostante le lettere con le schede per il referendum recapitate ai roccalumeresi con la posta ordinaria contenevano dei fogli formato A4 sui quali dover - semplicemente - barrare, SENSO UNICO SI o SENSO UNICO NO, e sulla stessa non si doveva apporre nome e cognome), ci saranno polemiche, soprattutto nei prossimi Consigli Comunali. In effetti, il Robin Hoob "di nujautri", addurrà (come già in passato), motivazioni gravi che peserebbero sugli affari dei commercianti, le cui botteghe sono ubicate sulla suddetta via Umberto I. Si terrà conto dell'esperienza fallimentare (le proteste dei cittadini lo hanno fatto revocare), di Nizza di Sicilia, senza magari evidenziare che a Furci e Santa Teresa di Riva esso è con successo in atto da anni ormai.
FACCIAMO ATTENZIONE, AMICI DI ROCCALUMERA: Innanzitutto far parte di un unico progetto Jonico ci rafforzerà nello spirito di GRANDE COMUNE, obbiettivo nel quale neanche l'Unione dei Comuni e delle Valli Joniche pare essere riuscita in lunghi anni di trattative e bisticci. Poi, con un accurato piano viario ed una attenta strutturazione dei parcheggi, (se possibile, che se ne realizzino anche di nuovi in aree strategiche), si permettera una scorrevolezza migliore - soprattutto nel marasma d'estate - del transito dei veicoli. Semmai, permane per adesso sul nostro lungomare (che ricordiamolo, rimarrà a doppio senso di marcia), la piaga dei mezzi pesanti, il transito dei quali potrà essere dirottato dallo svincolo su una nuova strada a monte, parallela alla Umberto I, e che per adesso è soltanto un progetto sulla carta. Pensiamo in grande, pensiamo ad uno sviluppo condiviso, voliamo alto. I nostri dubbi, poniamoli sotto forma di proposte, non in contrapposizione e polemiche, polemiche attraverso le quali qualcuno sicuramente ci speculerà ad arte.
Giovanni BonarRIGO
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lunedì 8 marzo 2010

Messina. Ospedale Piemonte. Assemblea anti chiusura













Messina. 08 - 02 - 2010. Aula Magna dell'ospedale "Piemonte". Ad iniziare i il dibattito è Silvano Arbuse, già conosciuto anche dai non addetti ai lavori per i suoi comunicati stampa su Facebook. Arbuse, presenta immediatamente il Primario dell'Ufficio analisi Giuseppe Falliti. Nuovo assunto ed in questo caso moderatore d'assemblea.

FALLITI inizia dicendo: "il motivo per il quale si vuole tenere in piedi l'ospedale non è per lo stipendio, ma per l'utente. Non c'è nessuna ragionevole certezza per il futuro, ma possiamo additare nella politica i responsabili delle decisioni su questa struttura. Con la scusa che non ci sono soldi. Vogliamo dare voce al popolo per tenere in vita questo servizio a i cittadini. Bisognerà "scavare" perchè tutte le strade percorribili allo scopo siano percorse.

CRISTINA FOTI (pubblicista) prende la parola: "voglio precisare che il Comitato spontaneo è apartitico e apolitico ed è presente su Facebook con 4405 iscritti in crescendo. Non solo, il Comitato vuole evitare la chiusura ma anzi vuole adeguare le strutture all'idoneità sismica. E' già prevista la ristrutturazione dei padiglioni 4, 5 e 6, per una spesa di 93.000 euro, che sarebbero stati stanziati per il 30% dalla Regione Sicili e per il restante 70% dalla Protezione Civile di Bertolaso. Inoltre, sono stati persi i fondi per un importo di ventuno milioni di euro (per la seconda piastra n.d.r.), fondi che potrebbero essere recuperati.

GIANLUCA NOVAC (avvocato e portavoce del comitato) inizia la sua arringa: "Anche l'indotto che ruota attorno all'ospedale è importante. Vorrei sapere il perchè di tutto questo accanimento nel voler chiudere una struttura che ospita ogni giorno migliaia di utenti. Gli altri ospedali messinesi sono pochi per soddisfare tutta l'utenza, e non tutti facilmente raggiungibili. Tra le 'belle parole' ascoltare, la trasformazione in Centro di Emergenza. Un contentino. Si trattano i messinesi come se avessero l'anello al naso".

Dal pubblico, interviene un dipendente e dice: "di assemblee come questa, negli anni passati se ne sono fatte tante senza risultati".

Interviene il moderatore FALLITI: "l'ospedale di Agrigento, on otto giorni se ne era decretata la chiusura perche la sua realizzazione sarebbe stata fatta con cemento depotenzia (visti i fatti de L'Aquila n.d.r.). Dopo l'opposizione della gente (qualcuno dice grazie all'intervento del giorno dopo di Angelino Alfano, n.d.r.), il tutto è rientrato nella normalità".
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Prende la parola il dott. MICELI, (che nell'ospedale lavora al reparo Endocrinologia): "Premetto che io sono prossimo alla pensione. Il caso di Agrigento ci deve far riflettere. Quì, già da tempo si parlava di riduzione dei posti letto. A poco a poco, perdiamo pezzi. Mercoledì, la strumentazione per la gastroscopia dovrà essere smontata per essere trasferita al Papardo. Al 30 Giugno, questa progressiva riduzione si dovrà concludere, lasciando pochi posti letto. Questo ospedale non è a norma, ma comincio a pensare che ci siano altre volontà, questioni che non sono chiare. Una volontà politica ben chiara in passato che volle realizzare le "piastre". Oggi non più. Andremo tutti al Policlinico, ospedale già intasato". Applausi.

Silvano ARBUSE, riprende la parola: "potrebbe esserci un sisma come già accaduto in passato, e questa struttura potrebbe rivelarsi indispensabile agli aiuti. In questi ultimi tempi, c'è stato un assordante silenzio da parte dei politici. E' stato chiuso il Centro prelievi esterno, da pochi giorni, e voglio ricordare che la rianimazione non ce l'ha nessuno, sono posti letto che costano 2.000 euro al giorno. Decidiamo di agire per proprio conto e di vigilare sugli atti. Su cinquecento ospedali, è possibile che chiude solo il Piemonte? Il sospetto è che se si scomoda il senatore Ignazio Marino, che da Roma, con la sua collega pardon Signora, viene a Messina fare il Killer. L'Ing. Sciacca, capo del Genio Civile, ha detto che i padiglioni 4, 5 e 6 possono essere messi a norma, e non stiamo parlando di ammodernamento. Giustamente la direzione non è stupida ed ha cercato di metterci una pezza. Perchè i sindacati hanno firmato? Richiederemo tutti gli atti, perchè i progettisti per la realizzazione della Seconda Piastra li abbiamo pagati. Apriremo una colletta popolare, l'Ospedale Piemonte si chiama "Piemonte" perchè fu realizzato grazie ad una colletta dei piemontesi. Adesso la colletta la dobbiamo fare noi per impedirne la chiusura". Applausi.

Dal pubblico seduto ai banchi, interviene una persona: "non vedo Consiglieri comunali, alle ore 17:00 verrà l'assessore regionale Rasso, persona arrogante che ha già detto in passato che la struttura è pericolosa".

Un nuovo intervento dal pubblico: "In questi lunghi anni, ci sono stati numerosi casi di lasciti da parte della gente a favore dell'ospedale, appartamenti, terreni, quadri... dove sono finiti?" Applausi e consenzi in sala.

Presente, interviene il rappresentante del Consiglio di quartiere: "come vedete qualcuno è venuto (dal comune n.d.r.). Secondo me, purtroppo, il Comitato si vuolesolo piangere addosso, io dico no alla colletta popolare, in quanto i cittadini pagano già il servizio nazionale. Sarebbe il fallimento della politica. Bisogna sondare la posizione dell'ARS".
Interviene ancora il moderaratore: "Dobbiamo convocare il sindaco".
Prende la parola avvicinatosi al tavolo del comitato un uomo che dice di essere un politico il quale fra l'altro dichiara: "a Messina un'altro ospedale ha già chiuso, il "Regina Margherita, non dimentichiamolo".
Giovanni BonarRIGO
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domenica 7 marzo 2010

VECCHI DURI, VECCHI IMPENITENTI, VECCHI... ABBANDONATI


RIFLESSIONE PER LA SETTIMANA

Una volta, quando da fanciullo siedevo accanto "a bracera" nelle serate d'inverno, e insieme ai miei nonni paterni guardavo la TV, tante cose erano differenti da adesso. Si, quanto scorre lenta eppur veloce questa nostra vita. Vita fatta di sogni di bambini, di compiti di scuola, di voti sulla pagella, di sorrisi d'estate e di ginocchia sbucciate, di regali scartati sotto l'albero, di lunedì di pasquetta trascorsi in campagna e, poi tutto d'un tratto di ricordi, di rimpianti amari per un caro perduto.
Una volta, come nelle belle favole raccontate dai nonni, certi valori avevano il loro peso. Gli anziani stessi erano una risorsa di cui non poter mai fare a meno anche se piccini. Mi nutrivo dei loro ricordi, dei loro ripetuti racconti e, anche se a volte mi annoiava il doverli riascoltare ancora e ancora, mai mi alzavo mentre il nonno recitava la sua storia, la sua poesia di vita.
Ma quanto tempo è passato, se oggi, siamo noi stessi degli uomini e donne maturi (o sposati) e quei vecchi non sono più fra noi? Adesso sarebbero i nostri padri e madri a voler raccontare la loro storia ai nostri nipoti, ai nostri figli. Ma dove sono i ragazzi? Non c'è più il vecchio braciere accanto al quale rannicchiarsi, ma più ancora manca quel rispetto e quel senso di appartenenza alla vecchia famiglia. Noi corriamo ogni giorno, inseguiti da noi stessi, dalle nostre cose, e guardiamo avanti. Ma non siamo migliori.
Oggi, i vecchi sono un peso di cui scaricarsi, e forse di loro ci interessa tutto tranne la loro esperienza. Domani, un lontano domani... saremo noi stessi vecchi, e allora? Che ne sarà di noi?
Mi rammarico di constatare che la sofferenza di certe famiglie non sfocia nella reciproca condivisione e reciproco aiuto. Forse, basterebbe allungare una mano. Condivisione fatta anche di piccole cose, forse anche di un pezzo di pane mangiato al tavolo di cena con quegli anziani caduti di moda e rifiutati. Quegli anziani a volte duri, retrogradi se vogliano, e per noi impenitenti.
No, non vuole essere mera retorica la mia, essa invece, vuole rappresentare una riflessione su quella grande "pianta" che è la famiglia, la famiglia patriarcale di cui i vecchi erano orgogliose e graditissime radici. Tante paure anche nei tempi passati hanno minato l'unione dei questi nuclei d'amore e di povertà, ma c'era un'arma data loro da Dio, il reciproco perdono. A volte certe fratture ideologiche sembrano insanabili. A tutto si può porre rimedio finchè la vita ci dona il suo alito di speranza. Io credo ancora in quei valori, forse sarò un retrogrado anch'io, certamente un peccatore impenitente anch'io, ma non "vedo" una Santa Pasqua senza vera condivisione in famiglia e con la famiglia. No, non quella che in siciliano su suole definire "facci lavata", la condivisione. La condivisione è solo quella che scaturisce dal cuore. Un regalo vale se fatto con il cuore, un'azione, una visita ad un anziano solo, vale se fatta con spirito di condivisione e senza scopo di lucro. Fanciullo nipote mio, ben tornato, siedi accanto "a bracera", sono tuo nonno che ti vuole bene!
Giovanni BonarRIGO
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giovedì 4 marzo 2010

ROCCALUMERA. IL SINDACO SCRIVE AI MASSIMI DIRIGENTI DI CAS ed ANAS



RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Oggetto: Svincolo autostrada: Gianni Miasi scrive ai massimi dirigenti di Cas e Anas

I continui incidenti che si verificano all’entrata e all’uscita del casello autostradale di Roccalumera hanno spinto il sindaco a scrivere ai massimi dirigente del Cas e dell’Anas per un incontro immediato. Il motivo è quello di trovare una soluzione congiunta per scongiurare gli incidenti automobilistici. La lettera, indirizzata all’architetto Matteo Zapparrata commissario straordinario del Consorzio Autostrade Siciliane e all’ing. Pierfrancesco Savoia responsabile del Compartimento Anas di Catania, spiega tra le righe la possibile soluzione del problema, a seguito di uno studio specifico dell’ufficio tecnico del comune di Roccalumera. “L’aumento esponenziale del flusso veicolare da e per il casello autostradale, scrive l’avv. Gianni Miasi ai due professionisti, crea una situazione di disagio e di pericolo per quanti giornalmente si immettono sull’autostrada o incrociano, viaggiando sulla Statale 114, i veicoli in uscita dal casello”. Il sindaco di Roccalumera a questo spiega la possibile soluzione al delicato problema. “Ritengo che la soluzione atta ad evitare fastidi, disagi e pericoli possa essere rappresentata dalla realizzazione di una rotatoria in grado di smistare il traffico in condizione di sicurezza e fluidità”. La possibile soluzione (rotatoria) è stata già indicata dall’ufficio tecnico comunale, a conclusione di specifici studi e accertamenti. In verità lo svincolo autostradale, ubicato al trentesimo chilometro della SS. 114 Messina Catania, quasi alla periferia del comune di Roccalumera, è causa frequente di incidenti, anche gravi, perché automobilisti indisciplinati non rispettano il segale di “stop” e quindi vanno a scontrarsi con altri mezzi che provengono dal senso opposto. In quel tratto la strada che porta allo svincolo è a maggior rischio perché si interseca in due punti con la Statale 114. E’ vero che spessissimo pattuglie di carabinieri e della polizia stradale stazionano in prossimità dell’incrocio, ma questo serve poco, perché gli automobilisti che vanno di fretta quasi mai osservano il segnale. L’iniziativa del sindaco di Roccalumera, di coinvolgere i massimi responsabili del Cas e dell’Anas per risolvere il problema, è stata accolta con soddisfazione da tutti gli automobilisti della zona.

IL MIO COMMENTO
Lo svincolo di Roccalumera, e pensare che dovrebbe essere una risorsa per il paese. Ovviamente, transitando spesso da Roccalumera verso Furci davanti allo svincolo, mi sono reso conto in questi anni del grado di pericolo costituito dalla quasi totale assenza di rispetto degli STOP da parte degli automobilisti che esconono dai caselli della A18. In più di un caso ho schivato a stento l'impatto, e ciò perchè pur avendo la precedenza sono transitato con estrema circospezione. Vero è che le pattuglie dei Carabinieri sono spesso posizionate nei pressi degli Stop a fare il loro dovere, ma perfino in loro presenza... qualcuno tira dritto e taglia la strada a chi sopraggiunge.
Mi permetto di ricordare che la normativa del Codice della Strada, (da me - come da tutti - studiata alla Scuola Guida), a proposito del segnale di stop (orizzontale e verticale), recita che: chi incontra lo stop si deve fermare anche se non passa nessun veicolo in quel momento, guardare a destra ed a sinistra e solo dopo transitare, mentre chi lo interseca deve moderare la velocità.
Il nostro sindaco ha giustamente attenzionato il problema alle autorità competenti e si spera che ci siano delle risposte concrete sul caso, ma non credo che sia questione di rotatoria o non rotatoria. Basterebbe himè un pò di rispetto delle regole e quì si leva il mio appello agli automobilisti schumacher (con la "s" minuscola, ovviamente), ad armarsi di calma e pazienza. Quanto alle rotatorie, quelle fin quì realizzate (che notevole successo hanno avuto chessò in Gran Bretagna), da noi nasce un nuovo problema ogni qual volta esse vengono realizzate, tutti vogliono passare per primi e così nascono immensi ingorghi dai quali è sempre difficile districarsi.

Giovanni BonarRIGO
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mercoledì 3 marzo 2010

Furci Siculo. Convegno "Over 55". Delegazioni da tutta Europa













(02 Marzo 2010) Aula Magna dell'Istituto "Oasi Sant'Antonio". Nonostante altri impegni, sono arrivato giusto in tempo per apprezzare le traduzioni degli interventi delle ultime delegazioni presenti in sala. Infatti, il progetto "Over 55", magistralmente promosso dalla Cooperativa "Tulipano 86" di Roccalumera, coinvolgeva numerose delegazioni di Associazioni pro anziani, provenienti da ogni parte d'Europa, (fra le nazioni: Inghilterra, Austria, Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia), aderenti al ProgettoEuropeo EuBia.

L'obbiettivo del convegno era lo scambio di esperienze per migliorare in tutti i Paesi i servizi in favore della terza età (con corsi detti "Seniors"), al fine di non lasciare questa fascia di popolazione abbandonata a se stessa, ma al contrario di farli sentire utilia se stessi ed alla comunità.

Encomiabili le iniziative elencate dai delegati, relizzate in questi ultimi anni a favore del coinvolgimento attivo degli anziani nella società. Iiniziative, atte ad impedire casi di discriminazione verso i più deboli, nonchè ad offrire tramite Corsi Universitari, (in modo speciale si è distinta l'Università di Leicester), un apprendimento che coinvolgesse non solo le fasce di età degli anziani propriamente detti, ma anche chi lavora con loro, nonchè le varie "Università della Terza Età".

I PROGETTI: bia-net - Netzwerk Building im Alter (Coordinatore) Schockelblickstrasse 2/3, 8044, AUSTRIA; METER Silesia, Ltd. Ostrava, Czech Republic; Hamburger Volkshochshule Hamburg, Germany; Workeres Educational Association NI (WEA NI) Belfast, Northerm Ireland; "Giustino Fortunato" Napoli, Italy; University of Leicester, Institute of Lifelong Learning Leicester, United Kingdom; PRO-MED Co Ltd. Gdansak, Poland; Cooperativa Tulipano 86 Roccalumera, Italy; Forum pre pomoc starsim Prievidza, Slovachia.
LE ASSOCIAZIONI EUROPEE: nowa - Netzwerk fur Berufsasausbildung Graz, Austria; University of Graz Hochschulerlnnenschaft, Austria; Silesian University in Opava - Institute of Nursing Opava, Czech Republik; Comenius University Department of Adragogy, Faculty of Arts, Bratislava, Slovakia; Association of Retired People at Gdansk Univ. of Tecnology Gddansk, Poland; Landes Seniorendeirat Hamburg, Germany.
Giovanni BonarRIGO

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martedì 2 marzo 2010

Roccalumera. Seminario su strutture portuali e nuovo polo turistico Giardini Naxos-Taormina-Leojanni



Centro Sociale "Giovanni Paolo II" - Ore 16:00. Ha avuto luogo un seminario su un tema innovativo ma dalle immenze potenzialità turistico ricettive. L'incontro, che già alcuni giorni fa era stato rinviato, in questa occasione ha purtroppo avuto una scarsissima presenza di pubblico, non certo presente come la volta scorsa. Assente il Sindaco Gianni Miasi, con disappunto di qualche relatore, assente anche il previsto Presidente della Provincia Regionale Nanni Ricevuto, c'erano comunque relatori del calibro dell'Arch. Mariella Antinoro (Dirigente servizio portualità turistica, Assessorato Regionale Turismo, Sport e Spettacolo) che ha spiegato brevemente le videate del maxischermo; Il Dottor. Agostino Porretto (esperto nel turisomo internazionale), che ha relazionato con ancora maggiore precisione le tematiche inerenti la portualità e le potenzialità; relatore il Col. Mario Roma (Presidente dell'Associazione Anfitrite). A rappresentare il Comune di Roccalumera, il presidente del Consiglio Comunale Arch. Antonio Garufi. In sala a rappresentare la politica, i giovani Consiglieri Provinciali Nino Muscarello e Matteo Francilia. Presente una giornalita dell'emittente TV Tirrenosat che ha fatto delle interviste

GLI INTERVENTI DEI RELATORI
L'introduzione del Col. Roma ha subito evidenziato che il tema sarebbe stato: "la cattura del turismo che viene dal mare". Immediatamente dopo, l'Arch. MARIELLA ANTINORO, ha introdotto il "Diportismo Nautico". Fra i punti salienti del suo discorso, i Piani di Sviluppo dei porti in Sicilia (a video si sono potuti apprezzare le quantità dei posti barca dei vari porti siciliani). Proseguendo sul Tem Portualità Turistica in Sicilia, ha accennato della possibilità di circumnavigazione delle coste dell'isola, appunto dei posti barca disponibili sui vari porti di cui ne ha elencati alcuni fra cui: la Marina di Ragusa (recentemente realizzato); il Porto di Riposto (con 600 posti barca); la Stazione Marittima di Lampedusa ed il Porto di Balestrate.
Il tema "destagionalizzazione" del turismo potrebbe avere successo, secondo la Antinoro, in una politica di fruizione del territorio attraverso la realizzazione di itnerari che dal mare vadano ad interessare anche le zone interne dell'isola, che altrimenti vanno via via spopolandosi. Il potenziamento del turismo, infatti dovrebbe sfruttare tutte quelle tecnologie, delle riserve naturali presenti e degli itinerari del Mediterraneo, il tutto tenendo conto della domanda ed offrendo una qulità del servizio.
PORTI VERDI: Sono spiagge attrezzate, detti anche Porti asciutti; PARCO BOE: Sono boe fisse, predisposte in funzione della lunghezza delle barche; PORTI TURISTICI "ELASTICI": Sono quei porti che racchiudono in se un po' tutte le caratteristiche delle altre tipologie di porti.
A seguire l'intervento del Dott. AGOSTINO PORRETTO, che ha spiegato (anche lui molto brevemente) cos'è la Strategia Economica, la Politica Turistica Mediterranea nell'ottica dello sviluppo "Etna-Taormina". Ha sottolineato inoltre che questo loro seminario (che è il terzo sul territorio (e ce ne sarà un quato a breve a Giardini Naxos), è posto a sensibilizzare lo sviluppo, capovolgendo il vecchio concetto. Infatti, non come protezione dal mare dovranno ancora definirsi i porti, ma come Strumento di Accoglienza Turistica verso il territorio. Proseguendo, Porretto ha aggiunnto che: "bisogna cambiare strategia per allungare il periodo di fruizione turistica a tutto l'anno e verso le zone interne del'isola". ITINERARI: Fin oggi, secondo Porretto, disponiamo di un turismo antiquato, ma egli stesso si è prima domandato "come si fa creare un turismo che non aggredisca il territorio?" e poi si è risposto: Attraverso i cosiddetti "Porti Verdi" che rispettano il territorio, aggiungendo che: Necessita inoltre una valutazione del territorio attraverso gli accadimenti naturali (il riferimento era alle fiumare abbandonate a loro stesse), e bisogna evitare aggressioni disordinate, impiantando "sistemi portuali minimali" che al grande porto preferiscano la realizzazione di più porti di piccole dimensioni. A conclusione, il punto sulle persone a cui si rivolge il progetto, che sono gli amministratori dei vari paesi ma anche dell'artigianato, l'agricoltura e la cucina tipica.

Il suo invito finale è stato rivolto al Grande Convegno che verrà organizzato prossimamente dopo questi seminari e che vedrà coinvolti Progettisti, Geologi e Tecnici specializzati, ove approfondire ulteriormente l'argomento.

Giovanni BonarRIGO
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lunedì 1 marzo 2010

L'Aquila, "PROGETTO CASE". Pro e Contro ad una presunta "IMPRESA", realmente foraggia compari













Di seguito riporto un pro ed un contro, relativo allla vicenda APPALTI POST TERREMOTO IN ABRUZZO.
Articoli che non relazionano fra loro. Per i PRO, la stessa firma (Alessandro Pagano), chiarisce che si tratta di un parlamentare del PDL, mentre per i CONTRO, il ragazzo che scrive fa parte di un Club il quale a sua volta fa capo al famoso giornalista Marco Travaglio...


RUTELLI: “IN ITALIA SI CROCIFIGGE CHI FA”
Alcune considerazioni in merito al presunto “scandalo Bertolaso”

1. Secondo quello che la gente comune pensa “Lo scandalo Bertolaso” è scoppiato per macchiare le grandi imprese realizzate dal Governo Berlusconi (i rifiuti a Napoli, il terremoto de l’Aquila, l’incendio di Viareggio e decine di altri casi) e che hanno reso celebre l’Italia nel mondo per le sue capacità nel saper affrontare e risolvere il caos.
2. Non esiste uno “scandalo Bertolaso”. Il capo della Protezione civile non viene coinvolto in alcun episodio che prefiguri un reato. Ha chiarito come due circostanze che lo tiravano in ballo sul piano strettamente personale fossero frutto di una lettura sbagliata e molto disinvolta delle intercettazioni. Ha ammesso da uomo onesto qual è, che qualcosa, nel vasto e sottostante mondo degli appalti per i grandi eventi, può essergli sfuggito; non per responsabilità diretta, certo. Ha messo a disposizione il proprio mandato, le dimissioni sono state più volte respinte.
3. Bertolaso ha anche avuto la pazienza e la cortesia di rispondere subito alle dieci domande di Repubblica, ormai un filone giornalistico non molto fortunato per la verità. Dieci domande poste da Eugenio Scalfari, e quindi paludate con tutta la solennità del caso. Poiché le risposte di Bertolaso andavano invece sul concreto, Scalfari non le ha gradite e – fatto assolutamente senza precedenti – le ha giudicate “non valide”. Insomma, ha fatto come quei bambini che dicono: non gioco più e porto via il pallone.
4. Appare sempre più evidente che non di “scandalo Bertolaso”, stiamo parlando, ma di un vasto giro di raccomandazioni e qualche intrallazzo in quel mondo, appunto sottostante, nel quale imprenditori privati (che non dipendono da Bertolaso o da Berlusconi) e un paio di dirigenti pubblici si scambiavano cortesie. Se lì ci sono estremi di reato, lo stabiliranno i processi.
5. I dirigenti pubblici non appartengono al centrodestra né sono stati nominati da questo governo, da Bertolaso o da Berlusconi. Significativa è proprio la carriera di Angelo Balducci, presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici. L’uomo intorno al quale, sempre secondo i pm, ruoterebbe l’intera vicenda, colui che tesseva i rapporti con i costruttori. Ebbene, Balducci venne nominato nel 1996 durante il primo governo Prodi, su proposta del ministro “competente”, che allora era, Antonio Di Pietro. Nel ’97 gli venne affidata, dalla sinistra, la gestione commissariale per il terremoto in Umbria e Marche (la cui ricostruzione è ancora lì che aspetta). Nel ’98, ancora dall’Ulivo, è promosso provveditore alle opere pubbliche del Lazio, ed in questa veste affianca la giunta ulivista di Roma per i lavori del Giubileo. Citiamo dal Corriere della Sera del 17/02/2010: “Da qui in avanti qualsiasi sia il governo, con Bertolaso o no, Balducci tira dritto. Fino ad arrivare a mettere le mani anche sui 150 anni dell’Unità d’Italia: nel comitato per le celebrazioni di questo anniversario lo nominò l’allora ministro della Cultura, Francesco Rutelli”.
6. E’ un vero peccato che dettagli di questo tipo - certamente non trascurabili se si vuole vedere una matrice politica nello “scandalo” – sfuggano all’occhio vigile dei catoni di Repubblica. E che anche il Corriere li releghi in coda ad un articolo minore, seppure molto informato.
7. Proprio alla luce di tutto questo, un politico più accorto e meno viziato dal pregiudizio come Rutelli, che certo di destra non è, ha detto: “In Italia si crocifigge chi fa”. Rutelli, con onestà intellettuale, ha ricordato di aver voluto lui Bertolaso al suo fianco, di conoscerlo come “lavoratore onesto e integro”. Ed infine punta l’indice contro “l’invidia di coloro che combattono chi realizza”.
Insomma, Francesco Rutelli è stato onesto e non si è fatto cogliere da vuoti di memoria. Non così, finora, altri leader e politici della sinistra. A cominciare proprio da Di Pietro.
Alessandro Pagano

Oggetto: I BERTOLADRI DEI SOLDI NOSTRI

Sul piano dell'antropologia culturale si è spesso notato come esista in Italia quello che si potrebbe chiamare un "familismo amorale allargato". Chi ne è all'interno percepirebbe lo Stato e la società civile come qualcosa di radicalmente altro da sé e dal proprio microcosmo. La vera comunità da preservare sarebbe solo la famiglia, l'albero genealogico delle proprie clientele, il gruppo di appartenenza dominato da uno specifico diritto consuetudinario.Tutto ciò non corrisponde necessariamente ma è in stretta correlazione con il fenomeno corruttivo dilagante. Il fenomeno si presenta disomogeneo con caratteristiche diverse dal Nord al Sud del paese. E' indubbio che i vincoli familiari in Italia sono molto tenaci, sicuramente più stringenti di quelli di cittadinanza. Questo non sarebbe un difetto se molti, per fare i propri interessi, non ritenessero giusto violare la legge. La situazione diventa assai grave per quanto concerne la criminalità organizzata. E' stato notato che nella piana di Gioia Tauro la 'ndrangheta celebra il 70% dei matrimoni tra neo-coniugi appartenenti entrambi a famiglie mafiose. Probabilmente l'uso del ramo femminile della famiglia costituisce un'eco di ciò che per secoli hanno fatto le famiglie aristocratiche europee con un presciso scopo: consolidare le alleanze politico-militari. Il vincolo associativo è molto rafforzato dal vincolo di parentela.La stessa cosa avviene per la corruzione. Si prenda come esempio la condizione economica dei pubblici funzionari. Se sono onesti, non sono certamente benestanti; se sono corrotti, lo diventano rapidamente. Una domanda che sempre mi sono fatto è come facciano i loro familiari a non rendersi conto che in casa arriva molto più denaro del semplice stipendio. Sforzandosi un poco, si può credere che essi si illudano sul valore delle famigerate "consulenze" del coniuge, sulla remunerazione del suo lavoro nero. Questo però dà la sensazione dell'illegalità diffusa e della solidarietà del vincolo familiare. Purtroppo i familiari non prendono mai le distanze dal congiunto che scoprono corrotto. Non al momento della scoperta, quando i vincoli di solidarietà sono più che ovvi: neanche in precedenza. Non è noto il caso di un imputato i cui familiari l'abbiano ammonito o diffidato dal commettere reati magari con una presa di distanza. Pochi i casi di mogli che si sono separate dal marito corrotto. Noto è invece il caso di mogli che hanno denunciato il marito corrotto perché non passava loro un assegno degnamente consistente.E tra l'etica e la pelliccia che cosa prevale? Putroppo come ci insegnano i Bertoladri...la pelliccia!
Ivan Saltarel ha inviato un messaggio ai membri di Marco Travaglio fan club.

SOLO SU UNO DEI SETTE PUNTI DI ALESSANDRO PAGANO...
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Al primo punto del suo artcolo (in alto), l'on. Pagano afferma che: "lo scandalo Bertolaso è scoppiato per macchiare le grandi imprese del governo Berlusconi". Sarebbe lungo discutere sui pro e contro di queste "imprese", ma accenniamo soltanto che a L'Aquila, in questi giorni sono gli stessi aquilani a formare cortei, ad appendere le chiavi di casa alla rete della zona rossa chiusa, a raccogliere con le carriole (simbolicamente) quantità di detriti dagli immensi cumuli di macerie da un centro storico nel quale il recupero non è ancora iniziato.
Le "Case di Berlusconi", sono si nate in emergenza, ma per snellire gli iter burocratici... li hanno saltati in toto. Così, magari, era facile foraggiare imprenditori amici degli amici. La cosa è sfuggita a Bertolaso? Può essere, se chi ha affidato gli appalti agli amici è posizionato ben più in alto del capo della Protezione Civile.
Sono contrario alle dichiarazioni di quella gente alla quale è stata donata una nuova casa e che si lamenta "perchè le lenzuola e gli stessi letti e mobili sarebbero tutti uguali come negli ospedali". Invece... a lamentarsi dovrebbero essere coloro che hanno perso il lavoro, che vivono ancora nella costa all'interno degli alberghi, e per i quali le "Case di Berlusconi" non bastano affatto. Così, con costi di molto inferiori, (un terzo), si scopre che sono state realizzate (e si continuano a realizzare in aree adiacenti alle zone terremotate e non distanti) dalla Protezione Civile, casette di legno munite di tutti i confort.
Molte poi sarebbero le case lesionate di fascia "A", "B" e "C", che non necessiterebbero di grandi interventi per ritornare agibili e così ospitare i loro proprietari. Insomma, il "PROGETTO CASE" era veramente l'unica soluzione percorribile? E infine, dire che in passato, appaltatori come Balducci avevano operato anche sotto Di Pietro Ministro... non li affranca dalle loro immense truffe perpetrate a danno di noi contribuenti italiani, ansi, meglio scoprirli oggi che mai. Intanto, ci sono (e ci saranno sempre), uomini pro e contro, ma Rutelli quante casacche ha cambiato in questi anni.

Giovanni BonarRIGO
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