Debora (dalla Liguria) esamina le convergenze della sua regione con la Sicilia
Mi chiamo Debora ho quasi trentadue anni e sono nata a Genova dove vivo e lavoro come fotografa freelance.
Mi è stato chiesto da un amico di scrivere della Sicilia e vi posso solo dire, nonostante non abbia visitato questa regione, che per molto tempo ho avuto un piacevole legame con una famiglia catanese.
Tutt'ora ricordo quella mamma piena di energia ed ironia e quel figlio, mio caro amico che mi è stato vicino in momenti della vita un po' spigolosi.
Soprattutto mi ricordo del loro infinito amore per la loro terra e la voglia di tornare ogni volta possibile per rivedere l'intera famiglia.
Un'altra cosa bella di loro era la vitalità, il sorriso sempre pronto a nascere con totale spontaneità.
E' grazie a loro che ho sempre nutrito un profondo affetto per la Sicilia e ho sempre cercato di immaginarmi angoli di mare, piuttosto che l'Etna e Agrigento...
...sono certa che un giorno visiterò quest'isola e non mi soffermerò a visitare le cose che ho appena citato, che sono palesemente le più famose, ma troverò senz'altro spunti per fotografare una realtà piena di colori e profumi tersi di mediterraneo.
La verità è che penso che in Sicilia come per molte regioni del Sud Italia, la vita venga vissuta intensamente con tutte le sue sfumature, dall' evento positivo a quello più doloroso.
Non posso affermare che sia lo stesso in Liguria, dove per altro siamo noti per essere molto chiusi e poco ospitali.
In realtà non è proprio così, ma è vero che forse dopo un po' ci stanchiamo di tutto e le novità non ci piacciono molto.
Siamo dei mugugnoni e io per prima mi sento di poterlo confessare.
Eppure trovo delle affinità tra le due regioni.
La mia sensazione è che agli occhi del resto d'Italia, i nostri problemi passino in secondo piano.
Ho ragione di credere che l'attenzione di tutti per le nostre terre si manifesti al momento dell’arrivo delle bella stagione quando i luoghi di maggiore attrazione turistica si riempono.
Nessuno però si preoccupa di quello che succede attorno alle nostre città ricche d'arte e le nostre spiagge gremite.
Si dimenticano delle fabbriche chiuse, le attività commerciali che giorno dopo giorno si spengono lasciando nell'oscurità e nella desolazione anche le strade più importanti delle città.
Ogni giorno percorriamo strade bucate, rotte, ferme dai cantieri che permangono mesi, anni e progetti che non partono mai ed altri che invece decollano rovinosamente.
Poi sopraggiungono gli eventi naturali a piegarci e attendiamo avviliti e feriti che le istituzioni ci aiutino a rinascere.
E infine la cosa che mi deprime ancora di più è il degrado della politica e delle istituzioni, la crudeltà del potere che ci priva del rispetto,della dignità, del buon senso.
Non c'è più logica.
Non c'è più amore né tanto meno passione per la nostra Italia.
Per me non esiste il Nord e non esiste il Sud, esiste solo una nazione, l'Italia, la nostra patria, la nostra casa.
Ci stanno togliendo tutto, soprattutto il diritto di esistere, di poterci esprimere, di lavorare onestamente e soprattutto di costruirci una sana e felice famiglia.
Io voglio lottare per il mio paese perché non voglio fuggire lontano da casa, perché io qua ci sono nata e vorrei anche che un giorno i miei figli facessero lo stesso.
In questa piccola nicchia nell'immensa rete di internet lancio questo grido: non molliamo, non facciamoci prendere in giro ancora, lottiamo per la Liguria per la Sicilia per tutta l'Italia, perché siamo un'unica grande famiglia.
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Mi è stato chiesto da un amico di scrivere della Sicilia e vi posso solo dire, nonostante non abbia visitato questa regione, che per molto tempo ho avuto un piacevole legame con una famiglia catanese.
Tutt'ora ricordo quella mamma piena di energia ed ironia e quel figlio, mio caro amico che mi è stato vicino in momenti della vita un po' spigolosi.
Soprattutto mi ricordo del loro infinito amore per la loro terra e la voglia di tornare ogni volta possibile per rivedere l'intera famiglia.
Un'altra cosa bella di loro era la vitalità, il sorriso sempre pronto a nascere con totale spontaneità.
E' grazie a loro che ho sempre nutrito un profondo affetto per la Sicilia e ho sempre cercato di immaginarmi angoli di mare, piuttosto che l'Etna e Agrigento...
...sono certa che un giorno visiterò quest'isola e non mi soffermerò a visitare le cose che ho appena citato, che sono palesemente le più famose, ma troverò senz'altro spunti per fotografare una realtà piena di colori e profumi tersi di mediterraneo.
La verità è che penso che in Sicilia come per molte regioni del Sud Italia, la vita venga vissuta intensamente con tutte le sue sfumature, dall' evento positivo a quello più doloroso.
Non posso affermare che sia lo stesso in Liguria, dove per altro siamo noti per essere molto chiusi e poco ospitali.
In realtà non è proprio così, ma è vero che forse dopo un po' ci stanchiamo di tutto e le novità non ci piacciono molto.
Siamo dei mugugnoni e io per prima mi sento di poterlo confessare.
Eppure trovo delle affinità tra le due regioni.
La mia sensazione è che agli occhi del resto d'Italia, i nostri problemi passino in secondo piano.
Ho ragione di credere che l'attenzione di tutti per le nostre terre si manifesti al momento dell’arrivo delle bella stagione quando i luoghi di maggiore attrazione turistica si riempono.
Nessuno però si preoccupa di quello che succede attorno alle nostre città ricche d'arte e le nostre spiagge gremite.
Si dimenticano delle fabbriche chiuse, le attività commerciali che giorno dopo giorno si spengono lasciando nell'oscurità e nella desolazione anche le strade più importanti delle città.
Ogni giorno percorriamo strade bucate, rotte, ferme dai cantieri che permangono mesi, anni e progetti che non partono mai ed altri che invece decollano rovinosamente.
Poi sopraggiungono gli eventi naturali a piegarci e attendiamo avviliti e feriti che le istituzioni ci aiutino a rinascere.
E infine la cosa che mi deprime ancora di più è il degrado della politica e delle istituzioni, la crudeltà del potere che ci priva del rispetto,della dignità, del buon senso.
Non c'è più logica.
Non c'è più amore né tanto meno passione per la nostra Italia.
Per me non esiste il Nord e non esiste il Sud, esiste solo una nazione, l'Italia, la nostra patria, la nostra casa.
Ci stanno togliendo tutto, soprattutto il diritto di esistere, di poterci esprimere, di lavorare onestamente e soprattutto di costruirci una sana e felice famiglia.
Io voglio lottare per il mio paese perché non voglio fuggire lontano da casa, perché io qua ci sono nata e vorrei anche che un giorno i miei figli facessero lo stesso.
In questa piccola nicchia nell'immensa rete di internet lancio questo grido: non molliamo, non facciamoci prendere in giro ancora, lottiamo per la Liguria per la Sicilia per tutta l'Italia, perché siamo un'unica grande famiglia.
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Leggi l'altro mio blog: "IOGEOMETRA"
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Etichette: POLITICA italiana, Racconti, Sicilia ieri e oggi
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