Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

mercoledì 22 giugno 2011

RIVIERA JONICA. "MARTUFFO" DICE: "FINIMOLA!"

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Mi chiedo a volte: "vaddarisi o specchiu e vidirisi beddi jeti facili?" Senza difetti, nè fisici ne comportamentali, dico. Adesso giriamo la domanda al paese in cui viviamo. In cui trascorriamo cioè i 365 giorni dell'anno solare. E' decente, è progredito è promettente sto paese? Se si, perchè, se no allora perchè non denunciarne le pecche o meglio proporre rimedi fino alla soluzione? Si, perchè ho avuto modo di notare che ciò che il residente (ad es. roccalumere, ma anche nizzardo, santateresino, furcese ecc. ecc.) non vede, lo vede il turista oriundo. Quel turista che ritorna in estate per passare con i propri cari la bella stagione nell'altettanto bella spiaggia ed al sole... più bello del mondo.

Ieri sera a Sciglio, tornando dalla Santa Messa celebrata in onore dei 51 anni di sacerdozio di don Gaetano Murolo, (a proposito, auguri), notavo -percorrendo la via S. Cosimo- una (a mio mero parere) scarsa illuminazione. Chiesto ad un passante il perchè, mi sentivo candidamente rispondere: "da un paio di giorni l'hanno sistemata, prima era "o scuru".

Vallo a spiegare al turista che meglio di così non si poteva fare? Vagli a spiegare il perchè di certi pali Enel che stanno su per puro miracolo, di cassonetti stracolmi, di spiagge (puntualmente ogni anno) sporche, di lungomare sempre più simili al Gruviera piuttosto che all'Hemmental svizzero, di fiumiciattoli di fogna che si riversano sul'arenile mentre la gente fa il bagno con i bambini piccoli.

E se sto turista (che sia di destra di sinistra o di centro o di vattelappesca, poco ci interessa), raffronta questo paese delle sue vacanze con quello in cui (magri) è stato costretto ad emigrare per necessita e lo stesso è sito in provincia di "Padania!"? Magari tirando fuori aspre critiche, che gli rispondiamo noi? "Boh, chinnisacciu iò!". Tiriamo sù le spalle, ci facciamo gli affari nostri.

Ma sai, la crisi... la Provincia, la Regione, la politica ladronaaaaa. Fatto sta, che sto turista ha argomenti e noi sembriamo tuttalpiù rassegnati o furbi.


Una bella notizia c'è: siamo alle battute finali al rigurdo del famoso albergo di Roccalumera. Si, andate a vedere, bello no? Quindi, lavoratori jonici, ci siamo. E, se decolla il più volte paventato "Paese Albergo" nei Comuni, allora... è la svolta, ragazzi! Ragazzi, per modo di dire.

Ma FINIMOLA, una volta buona. Come uno stufo padre romano nominò all'anagrafe l'ennesima figlia femmina, stufo, per averne avute già sette di femmine.

Finiamola di farci prendere in giro da certi Politici della Provincia piuttosto che della Regione se non anche del Comune, di certi rappresentanti della Cultura (sempre politici) che l'unica Cultura che conoscono è quella della tasca del portafogli, anzi, del conto in banca.
Come mi suggeriva oggi un amico in rete, bisogna finirla (Finimola, appunto), di votare perchè quello è un amico o perchè mi ha fatto un favore o perchè me lo potrebbe fare, anche se so bene che quello lì in quel posto non merita di starci.

Detto tutto ciò, salviamo almeno una cosa: che il tal sindaco vada ai funerali, (precisiamo a tutti e non a quelli politici o parentali), è segno quantomeno di rispetto dal quale tutti dovremmo (compreso lo scrivente), prendere esempio.

"MARTUFFO"





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mercoledì 1 settembre 2010

"FIUMEDINISI al dissesto!". Repici accusò, De Luca minimizzò e passò ad altre emergenze.




Non ho potuto presenziare ai due comizi, il primo del Gruppo di minoranza consiliare fiumedinisana (tenutosi lo scorso 27 Agosto in Piazza San Pietro), e il secondo (Domenica 29 Agosto, in Piazza Matrice), diretto ed eseguito dall'On. Cateno De Luca.
Ma, poichè già da tempo mi sono reso conto che quanto succede a Fiumedinisi è argomento di interesse non solo del loro Comune ma comprensoriale se non addirittura dell'intera isola, mi sono rivolto alle puntuali repliche TV.

Il comizio del capogruppo Francesco Repici:
Saltata (per questioni di tempo), tutta la parte riguardante gli interventi propedeutici a quello di Repici, (riguardanti: Nino Maisano, presidente dell'Associazione "Pietraossa" e la naturalista Anna Giordano), ho cercato di non farmi sfuggire nemmeno una parola di quanto stava per riferire il giovane Repici, che -io in quanto blogger e non giornalista- mi permetto di definirei grintoso ma alquanto acido nell'esposizione scenica nonchè di animo semplice e dalle chiare speranze. Dall' elenco valanga di abusi, disservizi e dissesti segnalatici dallo stesso, non poteva mancare il più volte citato muro sul torrente Nisi. Ma andiamo per ordine:

1) L'orrendo muro, al dire di Repici, è stato realizzato là dove erano previsti dei "gabbioni" di pietre e posto molto più al centro del greto del torrente stesso per dar spazio e superficie alle terre di C.da "Vecchio" di proprietà del da lui definito "Conte Ruggero" (ove costruire la Fiumedinisi "Nuova", ndr). Tale obbrobbriosa opera, restringerebbe talmente la larghezza del suddetto torrente, tanto da costituire in caso di pieno un serio pericolo di esondazione sulla sponda opposta.

2) La Via di fuga, (che condurrà un domani al costruendo "Centro Benessere" e ad un complesso turistico residenziale provvisto anche di campo da calcio regolamentare e quant'altro, ndr), anch'essa tema più volte dibattuto pubblicamente, non sarebbe -secondo Repici- un capolavoro di proggettazione e percorribilità, (su questo il sottoscritto non può dargli torto, avendola percorsa più volte in auto ed avendone constataro la tortuosita unita ad una larghezza non adeguata proprio nelle curve, ove un autobus turistico dovrebbe transitare, situazione che si complicherebbe nell'ipotesi di incrocio di questi con altro veicolo proveniente dal senso opposto), ma sul resto preferiamo sorvolare.

3) Il "Centro Benessere", che Repici reputa un "mostro ecologico" (così denotando una sua sensibilità ambientalista), è opera dichiaratamente di proprietà dello Stesso De Luca, pardon "Conte Ruggero", è quì segnala un ulteriore abuso: sorgerebbe proprio in mezzo alla linea di compluvio di due colline. Chiaramente quì si rimanda all'eventualità di frane da alluvione (come nello scorso 1 Ottobre 2009), con probabili conseguenti nuovi disastri.
4) Il ponte pedonale, opera in legno (che sostituisce una vecchia passerella costituita da due tavoloni da carpenteria posti sul torrente, ndr), oggi collega la via comunale al "Centro Benessere". Ebbene, secondo Repici, tale opera costituirebbe pericolo in caso di piena perchè troppo bassa. (Avesse guardato il nuovo ponte di Allume, allora... ci avrebbe fatto Causa?).

5) La viabilità rurale e il cimitero, sarebbero oggi in condizioni di totale abbandono. In una contrada che ha precisato, sarebbe stata segnalata, oltre alla sporcizia, anche la presenza di topi moti. Repici precisa in siciliano: "ci sunu i pulici, i piddizzuni e i surici motti".

6) L'illuminazione del paese, sarebbe talmente ammalorata dallo spegnersi al primo scroscio di pioggia, ma anche la manutenzione del verde pubblico sarebbe in stato di abbandono.

7) Un palazzo di fronte alla chiesa di San Pietro. Sarebbe prevista fra i le opere da realizzare, una palazzina (credo con scopi turistici anch'essa), che dovrebbe sorgere proprio di fronte alla chiesa di San Pietro, oscurandone e deturpandone la secolare bellezza. (Quì - se autenticamente - il giovane Repici denota la sua sensibilità verso il partrimonio storico-monumentale).

8) La fontana realizzata nel 1896, è anch'essa oggetto di attenzione nel discorso accorato di Repici. In effetti, nel terreno sovrastante e retrostante starebbe nascendo l'ennesima struttura in cemento armato. Potrebbe trattarsi di un altro albergo. Ancora attaccamento alla storia del proprio paese?

Questi otto, Vi sembrano punti di poca importanza? A voi lettori la sentanza. Ma se pensiamo che il tutto è a corollario 16 milioni di finanziamenti già incassati (che per la Minoranza sono stati ottenuti per opere totalemente inutili, vedi Scuola degli antichi mestieri), denaro ottenuto da Fiumedinisi in questi anni, mentre il Comune sarebbe ormai al dissesto, allora ci sarebbe da riflettere seriamente. Intanto, carte bollate all'indirizzo della Corte dei Conti e ricorsi al TAR di Catania. Infatti, le stesse avrebbero interessato oltre alla tematica di un presunto dissesto, numerosi abusi quali: il Consorzio degli Antichi Mestieri e l’”Unione dei Comuni Valle del Nisi Area delle Terme”, il cui Statuto è stato giudicato pregiudizievole per un effettivo sviluppo del territorio a cui si rivolge l'Unione.

Infine, in un sussulto di estremo coraggio (dote che non gli manca), Repici definisce "il Conte Ruggero", il peggiore sindaco di sempre e si augura che la vera rinascita inizi con la sua estromissione.

La replica di De Luca:
il comizio del Deputato-Sindaco, che lo vedeva chiamato a rispondere (ancora una volta) a tante accuse più o meno gravi, lo vede invece sornione, ironico e perfino baldanzoso. Chiaramente il primissimo suo riferimento è rivolto al Capogruppo di minoranza, del quale dice: "certi signori, per i loro imperanti disturbi, forse fanno uso di psicofarmaci". Poi, passa ad occuparsi delle tematiche che a suo dire provengono da pseudo jettoatori, e cioè riferite a invocate piene del torrente. Risponde a proposito del famigerato muro d'argine, (o "difesa spondale"), che là dove sono stati realizzati utilizzando "gabbioni di pietre" (e quì gli posso dare ragione), proprio la piena li ha spazzati via con estrema facilità. Il chiaro riferimento è a quelli recentemente realizzati sul territorio di Savoca.

Il Deputato di Sicilia Vera, quasi da subito sorvola sui tanti punti mossigli ad accusa e si fa forza dei consensi elettorali ottenuti, prima come Sindaco nel 2003, poi come Deputato MPA nel 2006 e poi ancora come Sindaco (con quasi il 70% dei fiumedinisani a suo favore), e ancora riconfermato Deputato due anni orsono. Sul suo grande palco, infatti siedono alle sue spalle diversi sindaci a lui riconoscenti e fedeli, fra i quali: Giuseppe Di Tommaso (Nizza di Sicilia), Carmelo Satta (Alì), il sindaco di Scaletta Zanclea, di Mandanici... oltre al Consigliere Provinciale Pippo Lombardo.

Ammette anche di aver commesso degli errori, De Luca, pur dichiarando di non essersi mai abbattuto e di non farlo adesso, di fronte a fiumane di querele anonime, di Cause in Tribunale e quant'altro, piovutegli a suo dire da invidiosi e politici scorretti. Poi, vola alto, molto alto e il suo discorso si allontana da quella che è la classica caciara di paese per atterrare a "Palazzo dei Normanni". A Palermo. Tema anche questo già dibattuto da lui stesso in passato, i debiti dell'intera Sicilia. Enormi debiti, si parlerebbe di 600milioni ma lui sussura -e non smentito da alcuno al Palazzo, dice- di... ben sei miliardi di euro. O forse ho sentito male?
Aggiunge: "ad Ottobre gli impiegati non potranno più essere pagati". Ritorna così a parlare di giochi ed inciuci politici di dimensioni macroscopiche che riportano la Sicilia ad un triste realtà da sempre subìta dal suo popolo. Di fronte a tale immenso problema -dice- non ci dovrebbero più essere divisioni di "colori" o casacche.

Torna poi alle tematiche di Fiumedinisi, che inneggiano anche al topo morto. Ancora sarcastico, dichiara: "nessuno gli ha detto di mangiarselo" e prosegue: "La verità, è che spesso la gente si rivolge al sindaco per richieste che non gli competono". Per il servizio di pulizia oggi c'è l'ATO, probabilmente questa non fa bene il proprio lavoro.

Dimenticavo. Verso la metà del suo lungo comizio, De Luca fa portare sul palco due coppie di regali, (un quadro-poster della Madonna Annunziata -patrona del paese- e il suo libro-tesi di laurea che racconterebbe economia e storia di una Sicilia travagliata). Uno, da consegnare ovviamente al Capogruppo Repici e l'altro a tale "ragionier fantozzi" (così lo definisce), che altrimenti nomina come il "paisano".

RIFLESSIONE PERSONALE:
Cateno De Luca, persona dal temperamento alquanto focoso, dai modi spesso rudimentali, (lui stesso si definisce "rurale"), persona con la quale io stesso ho avuto più volte modo di discutere sia pur per brevi momenti, ha indiscutibilmente mire e disegni molto ambiziosi. Uomo generoso d'animo, guarda si al suo paese (Fiumedinisi), si al territorio di appartenenza (quello jonico), ma più ancora all'intera economia siciliana senza trascurare gli equilibri di governo che imperano a Roma.
Infatti, pur dando (io personalmente) per scontata la sua onestà politico-imprenditoriale, (infatti, se pensassi ad abusi di potere e collusioni, allora dovrei aprire un diverdso discorso fatto di prove e non di chiacchere di piazza), ritengo che le sue mire progressiste si scontrano e si scontreranno sempre più con una mentalità di paese. Paese che si sarebbe accontentato di molto ma molto meno. Questo, i sindaci, le maggioranze e la politica che ha preceduto De Luca lo sapevano bene, e per questo (magari sfuttando debolezze e bisogno per disoccupazione) hanno ciclicamente "giocato" la carta delle promesse da reiterare di legislatura in legislatura. "Tanto poi la gente si dimentica ed il tempo passa".

Oggi, leggittimamente, alla paura paesana si aggiunge il terrore di un progresso troppo faraonico per essere reale e quindi non lo si vuole, si teme altresì un potere troppo concentrato nelle mani di un solo cognome. De Luca. E poi, dalle nostre parti si è sempre "tiratu a campari", e magari certa gente pensa: "chi troppo promette lo fa per scopi suoi, non certo per il popolo". La gente si è sempre accontentata con L'UOVO OGGI piuttosto che con la GALLINA DOMANI. Qualche cantiere scuola (comunque, oggi anche quelli bloccati da Palermo, mentre c'è chi dice che i soldi se li sono spartiti i Sindaci), qualche favoruccio a qualche amico che porta voti e... per gli altri che tirassero la cinghia.

Il dubbio stesso che le travi ed i pilastri di oggi, rimangano opere incompiute ai posteri quali "Mostri ecologici" il cui unico valore sarà il costo di demolizione nonchè il trasporto dei relativi calcinacci a rifiuto, è quindi leggittimo anch'esso.

La speranza, (difficoltosissima) invece, e che il "pazzo" Cateno (o Conte Ruggero che dir si voglia), trasformi veramente la già retrograda ed isolata Fiumedinisi nella "NUOVA TAORMINA", è il gancio in mezzo al cielo al quale si aggrappano gli ottimisti. Là dove ancora oggi pascolano le pecore e le capre, dove sono fluenti rovi e sterpaglie, un domani... chissà.
Ed il Comprensorio Jonico che negli ultimi trent'anni ha gridato al miracolo per la realizzazione della semplice rete fognaria piuttosto che per l'acqua potabile nelle case, che ha giudicato impossibile che un giorno arrivasse la rete metanifera nella nostra zona, diviso su ogni decisione sempre, un giorno non lontanissimo potrebbe finalmente sfruttare il turismo e VIVERE di orgogliosa risorsa propria. Un Comprensorio, che possa accogliere manodopera locale disoccupata è quindi solo un sogno?

Forse De Luca si rivelerà solo un imbroglione, un falso come tanti altri politici che lo hanno preceduto. Ma questa non sarà una vittoria per nessuno, nemmeno per i suoi detrattori. Tantomeno io ho la SFERA DI CRISTALLO per leggere il futuro mio e della mia Terra, ma se fossi Repici e compagni, indagherei anche sulla concretezza dei piani dei capoccia che spingono il progetto alternativo a De Luca, piuttosto che guardare solo al favore personale. E non parlo di Fiumedinisi ma del Comprensorio Jonico e della Sicilia, quella si dei Baroni e dei lecchini ed infine del popolo sottomesso ed illuso nei secoli.

Forse De Luca altri non è che un BLUFF? Allora cominciamo già adesso a individuare chi non lo è (in alto a Palermo, dico), perchè ogni anno della nostra vita trascorsa ad elemosinare i tre mesi all'ATO piuttosto che un incarico temporaneo al Comune, è un anno perso. E mentre l'odio non risolve ma tritura il fegato di chi lo detiene, il tempo inesorabilmente trascorre e magari c'è qualcun'altro (magari più di uno), che in questo momento ride sulle spalle di Repici, Maisano e Co. i quali infieriscono... sullo scomodo e nemico Deputato Cateno De Luca a Palermo.





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lunedì 30 agosto 2010

"C.A.I. a r.l." Vi raccontiamo la ditta premiata sul palco della Sagra del Verdello di Sciglio













C.A.I.? Di che razza di Azienda si tratta? Sul palco dell'ultima Sagra del Verdello di Sciglio è stato premiato (VIII Premio Fiore di Zagara alla “Sicilia che Lavora” alla Società Agricola Cooperativa Agricoltori Ionici C.A.I. ar.l. - vedi nostra foto in alto), il suo Presidente Salvatore Scarcella. Abbiamo voluto saperne di più.

L'AZIENDA:
La O.P. Società Agricola Cooperativa Agricoltori Ionici C.A.I. a r.l. nasce nel 1987 come cooperativa, grazie all’esperienza dei suoi fondatori che già dal 1954 hanno svolto un’intensa attività nel commercio degli agrumi.La società ha ottenuto il riconoscimento come organizzazione produttori nel 2003. Oggi riunisce 4 cooperative, per un totale di 991 soci e 1800 ettari di terreni agrumetati. I prodotti commercializzati sono: Limoni (90%) e Arance (10%).

Nel 2008, la società ha inaugurato (nella zona artigianale), il nuovo stabilimento sito a Furci Siculo (Me) dotato di un moderno impianto per la lavorazione degli agrumi.

CAI, noi li abbiamo visitati. Brevemente ed informalmente: così, abbiamo appreso dalla stessa voce del Presidente Salvatore Scarcella, che i loro rapporti commerciali sono buoni soprattutto con la Germania, dove esportano il loro agrumi provenienti da varie parti della Sicilia (fra i quali possiamo elencare: "l'Affogliato" - posto in casse di plastica 40 x 30 cm. - lo "Sfuso Limoni" - in casse in cartone 60 x 40 cm. - lo "Sfuso limoni bio" - in casse in cartone 60 x 40 cm. - lo "Sfuso arance" - in casse in cartone 60 x 40 cm. e lo "Sfuso arance bio - in casse di cartone 60 x 40 cm.

Sul coloratissimo sito della C.A.I. (dal quale abbiamo estrapolato alcune delle foto che vedete), alla pagina "NEWS ED EVENTI", riscontriamo quanto ci è stato aggiunto dal Presidente, e cioè che una loro delegazione è stata (dal 3-5 Febbraio), alla Fruit Logistic 2010 di Berlino, ed esattamente alla: Hall 4.1/B-14. Diversamente, una delegazione della Lettonia, (il 7 Dicembre 2009), è venuta a visitare l'Azienda, per instaurare un rapporto commerciale in quanto interessati ad i nostri agrumi.

Insomma, il prodotto siciliano è (come ha affermato Scarcella), il migliore sul mercato ed è molto apprezzato soprattutto all'estero. Il più grave degli inconvenienti che ne frenano la domanda è (come già in più occasioni discusso su questo stesso sito), il costo di produzione e quindi di vendita. Ma, se non abbiamo capito male, altre zone della Sicilia, (vedi Scordìa CT o Ragusa), sono organizzate comunque meglio di noi della riviera jonica.

BREVI ESPERIENZE PERSONALI:
Gli invasi artificiali
(detti anche "laghetti"), che noi pensiamo di realizzare prima o poi, (ma c'è chi è molto pessimista sulla loro reale fattibilità), li ho visti io stesso transitando (più di dieci anni fa) dalle parti di Trapani. Nel trapanese, infatti, l'acqua costa molto meno dei 20 euro l'ora del nostro territorio. Incredibilmente, gli stessi terreni agricoli, più pianeggianti e attrezzati dei nostri, hanno prezzi molto inferiori. Sempre nel trapanese, si produce un ottimo olio d'oliva e un altrettanto pregiato vino. Aziende di medie dimensioni (all'interno delle quali abbiamo apprezzato modernissimi silos in acciaio inox alti come torri), producono e vendono in grande stile, seguendo l'intera "filiera" produttiva (fin dalla pianta), con metodi quantomeno simili agli standard europei.

Torniamo alla breve intervista al Presidente Scarcella: "Noi esportiamo solo prodotto siciliano" ha affermato più volte! Siciliano non vuol dire jonico, aggiungiamo noi. Comunque, come dargli torto? Tuttavia, ove essere ottimisti, riportiamo anche il messaggio conclusivo di Scarcella, nel quale si dichiara disponibile ad una collaborazione con il territorio jonico per un prossimo futuro commerciale. Ma su questo, ci confronteremo sul territorio e nelle aziende. Meglio verificare!






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venerdì 16 aprile 2010

GEMELLAGGI: da Kenilworth, una mail mi testimonia entusiasmo ed impegno, ma...














Cari lettori del blog, come potete leggere voi stessi (quì in esclusiva), vi pubblico (la copia) del contenuto di una recente mail che da Kenilworth informa il sindaco di Roccalumera avv. Gianni Miasi (attraverso l'ufficio pubbliche relazioni del Comune) sugli sviluppi futuri in tema di interscambio di visite fra i due Comuni gemellati. Si parla di: visite a Maggio per due gruppi di visitatori; di itinerari sul territorio inglese in occasione del 'Kenilworth Festival', fra cui una gita in pullmann al Duomo di Lichfield e al palazzo 'Shugborough Hall', ecc. Poi anche ad Agosto... ma leggete pure voi stessi.

Allego inoltre le immagini del bimensile "La Voce degli Italiani di Gennaio-Febbraio 2010 nel quale viene riportato l'entusiasmo di Gino Bonarrigo (che fra l'altro è anche mio zio di primo grado), e poi su "CATENA" del Febbraio 2010 addirittura titolato "Gino's Dream" (il sogno di Gino), dove viene raccontata nei dettagli la visita avvenuta a Roccalumera nell'Ottobre scorso.

Tutto ciò, sebbene mi commuova profondamente, non mi strabilia ancora. Poichè, per quanto serio e attento sia il lavoro sia del sindaco di Kenilworth, sia di Gino Bonarrigo e altrettanto di Gianni Miasi primo cittadino di Roccalumera, a mio modesto parere, siamo ancora (per quanto interessa una collettività popolare roccalumerese) in una fase embrionale ed esplorativa. Quasi una festa fra amici, per intenderci. Io, che grazie a mio zio in Inghilterra ci sono stato già due volte e sono pronto a ritornarci, guardo molto lontano. Guardo al TURISMO con la "T" maiuscola. Fratelli di Kenilworth, coinvolgete me, ho delle idee in proposito!
Giovanni BonarRIGO


Subject: Visita Kenilworth

Date: Mon, 1 Mar 2010 15:41:22 +0000

Egregio Sindaco Miasi
Grazie per le email ricevute da Lei e la Sig.ra Angelica il 29 gennaio e 14 gennaio, confermando l'arrivo dei 2 gruppi qui a Kenilworth – il primo, composto di 8 persone a Maggio e il secondo, di 25 persone all'inizio di agosto. Lei avrà già ricevuto una risposta dal Sig. Gino Bonarrigo in data 11 febbraio, proponendo una data tra giovedì 30 luglio e il2 o 3 agosto per la visita ufficiale. Spero che questa data lei vada bene. Magari alcuni ospiti vorranno fermarsi per conto loro per qualche giorno dopo la visita.
Vorrei fornirle alcuni ulteriori dettagli a riguarda la visita a maggio. Questa rappresenta la visita ufficiale da Eppstein, e coglieremo l'occasione per festeggiare il 15° anniversario del gemellaggio. Il gemellaggio nato nel 1994 è stato festeggiato l'anniversario l'anno scorso in Eppstein. Un gruppo di 3' persone dovrebbe arrivare giovedì il 13 maggio con partenza lunedì il 17, ma il Bergomeister Peter Reuss non sarà presente. Inoltre, ci sarà un gruppo di 8 persone da Langeais, Francia – gemellata con Eppstein, e dalla nostra città gemellata Bourg-la-Reine, Francia. In entrambi casi, i sindaci non saranno presenti.
Il nostro sindaco di Kenilworth, Sig. Richard Davies passerà il ruolo al nuovo sindaco Signora Susan Howell la sera di 13 maggio e per questo motivo la signora potrebbe non essere disponibile quella sera per dare il benvenuto ai sigg. visitatori. Avrà diversi impegni collegati al Festival durante il fine-settimana. Ci sarà comunque un buffet di benvenuto quella sera.
Venerdì il 14 maggio abbiamo organizzato una gita in pullman al Duomo di Lichfield e al palazzo 'Shugborough Hall', pranzo compreso.
I giorni sabato 15 e domenica 16, ci auguriamo che tutti gli ospiti parteciperanno, insieme a chi li ospita, agli eventi organizzati come parte del 'Kenilworth Festival' – che include anche la gara 'sedia sedan' di cui ho già parlato nella mia email precedente. Abbiamo organizzato un pranzo per sabato e ci sarà una serata con rinfresco e la possibilità di fare il gioco dei birilli domenica sera.
In agosto, organizzeremo un programma di visite che permetteranno a lei e il resto del gruppo di fare un assaggio del nostro paese. E' prevista che La Signora Sindaco Susan Howell sarà disponibile per ricevervi nella consueta tradizione.
Colgo l'occasione per porgere i miei saluti più cordiali
Malcolm Trewick, Chairman Kenilworth Twinning Association
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mercoledì 14 aprile 2010

Patti di fratellanza o "gemellaggi". Servono veramente a qualcosa oppure no?



E' di questi giorni il gemellaggio fra Octeville sur mer e Furci Siculo. Un evento che sembra aver portato un lampo di gioia ed ottimismo, quantomeno fra coloro che hanno preso parte alla manifestazione. Porta invece la data del cinque Dicembre 2009 la firma del Patto di Fratellanza (siglato presso l'auditorium comunale di Nizza), fra Nizza di Sicilia e Priekuli, (nella foto i due sindaci: Mara Jasupa e Giuseppe Di Tommaso) ma in questi ultimi anni quanti, tanti dei nostri Comuni jonici hanno "giocato" questa attualissima "carta", o se vogliamo: hanno creduto in questa opportunità di scambio interculturale e intereconomico.

Gennaio 2007. Roccalumera (dopo aver inviato una sua delegazione nella meravigliosa cittadina maltese, fra cui il sindaco Miasi e signora), a sua volta una nutrita rappresentanza di Pembroke viene per circa una settimana a Roccalumera. Visite guidate nei paesi vicini con pranzi a base di prodotti tipici, poi incontri con le categorie della scuola nello stesso nostro paese, categorie del commercio del turismo e via fino alla bellissima sfilata per la via centralissima via Umberto I fra Bande musicali e rappresentanze di Croce Rossa ed associazioni varie. Ancora Roccalumera, qualche tempo dopo siglava (questa volta con molti minori clamori) un patto con la cittadina (torinese) di Carmaglola. Lì, invia successivamente una sua delegazione per la importante Sagra del peperone, dalla quale sagra tanto avremmo dovuto apprendere, ma poi com'è finità? Boh! Successivamente, grazie all'"Amore patriottico" di un emigrante roccalumerese d'origine di nome Gino Bonarrigo, la cittadina inglese di Kenilworth (che lo ospita ormai da cinquant'anni), ha intrapreso il lungo e vorticoso percorso verso uno nuova fratellanza fra popoli e culture differenti. Quì, poco informato sui fatti, il sottoscritto sa soltanto di una ormai remota visita dei siciliani nella bassa Inghilterra, e (di poco successiva all'alluvione dell'uno Ottobre 2009), un loro pellegrinaggio a Roccalumera, con serata clou proprio presso l'antica filanda.

Solo per fare alcuni esempi: - anche la bella Savoca ha recentemente ospitato una delegazione per un gemellaggio, e perfino il Comune forse più piccolo d'Italia, Roccafiorita, vi ha fatto ricorso. La storia si farebbe lunga quindi. Infatti, oggi viaggiando in auto sulla via principale dei paesi jonici, è facilmente visibile un cartello che evienzia un gemellaggio ad inizio di quasi ogni Comune.

Insomma: sti GEMELLAGGI o PATTI DI FRATELLANZA o come vogliamo chiamarli, servono a qualcosa o sono fini a se stessi. Tanto fumo, "panza mia fatti ca panna" per pochi, escursioni sul bel vulcano Etana e poi scriviamoci come puerili fidanzatini? Boh! Meglio di niente, si potrebbe obiettare. E' vero, se non ci facciamo conoscere nessuno saprà mai che esistiamo e con noi rimarranno ignorate le nostre bellezze, usanze, il nostro partimonio culturale, storico-artistico, (tanto decantato ma mai veramente reso fruibile), enogastronomico, ecc. ecc. Ma, stante l'ormai risaputo grave dissesto economico dei bilanci di molti dei Comuni e la staticità atavica e arretratezza (tanto più affossata dai tragici eventi dello scorso primo Ottobre e non solo), in cui versano gli stessi Comuni jonici, a più di uno di noi sembra che si voglia costrire il palazzo iniziando dal tetto.

Non solo Taormina. Infatti, se è il tanto decantato TURISMO che vogliamo incrementare o lanciare, prima dovremmo essere in grado di offrire strutture adeguate in rete fra i vari pesi. Strutture che latitano: dalle spiagge attrezzate in estate ai "Paesi albergo" uniti ad itinerari turistico-culturali, per un'ospitalità non più fai da te e finalmente per tutto l'anno. Dato che, siamo fra i primi al mondo quanto ad ospitalità anche quando ci bussa alla porta l'amico mentre stavamo facendo la pennichella del pomeriggio, tanto più facile ci verrebbe trarre il massimo profitto nel rispetto ed a beneficio dell'ospite, per reperire finalmente posti di lavoro seri e definitivi a lungo attesi. Nulla a che vedere con gli atavici cantieri scuola, che hanno messo e mettono "una pezza temporanea", per poi restituire alla disoccupazione studenti e indigenti di ogni età, subito dopo i tre mesi di pseudo lavoro.

Diciamo subito che: a qualcuno i suddetti progetti di Gemellaggio servono comunque a sfruttare - diciamo così - la situazione del momento, ma quì parliamo di isolati casi in cui una scuola invia alcuni suoi alunni per un perfezionamento in terra madre (attingendo a fondi europei?), o addirittura i soliti noti della politica nostrana che fanno passerella e si pubblicizzano in barba alla crisi e noi... brindiamo alla loro salute.

Per farla breve. Se qualcuno dei miei tre lettori, jonico o no, siciliano oppure no, italiano o europeo o perfino residente dall'altro lato del Globo terrestre, ha qualcosa da dire in merito (cosa su cui nutro i miei dubbi), lo invito cortesemente a farsi avanti e scrivere, se gli è possibile smentirmi con i fatti, documentarmi e documentare chi ha ormai perso la fiducia sulla reale interazione fra eventi-convegni, progetti e ricaduta pratica sul mondo del lavoro. Lavoro, non chiacchere e panini con la salsiccia gratis il giorno prima delle elezioni.

Giovanni BonarRIGO
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sabato 1 agosto 2009

L'estate sta finendo...



L'Estate sta finendo... e un'anno se ne va... ve la ricordate la canzone dei Righeira? Chi come ne ha superato la soglia degli quaranta non può non ricordare quei due cantanti un po' pazzerelloni che furono il tormentone della metà degli anni ottanta. Al mese di Agosto appena iniziato, vengono adesso demandate tutte le speranze di fruizione del turismo che invece avrebbe dovuto arrivare numeroso almeno dall'inizio di Luglio per trovare spunti interesse e di relax fino alla fine di Settembre. I fatti dicono che anche Taormina è in calo e non ci aiuta certo l'apprendere che il Casinò non si farà, per non parlare del comprensorio jonico, dove a salvarsi sono i soliti quattro bar e due lidi sulle spiagge in riva al mare.

Tuttavia, molto di più che le amministrazioni comunali con i loro CARTELLONI ESTIVI SEMPRE PIU' TARDIVI, meritano i complimenti i gruppi più o meno numerosi di giovani e non, che autonomamente, con sacrifici e raccimolando sponsor quà e la, hanno organizzato o stanno per farlo: a Santa Teresa di Riva come a Roccalumera come a Furci o Casalvecchio (solo per fare degli esempi), giochi di gruppo che creano un po' di interesse anche da perte di chi proviene da zone distanti.

Come già detto e ridetto, in questo momento la crisi mondiale potrebbe essere chiamata sul banco degli imputati, ma non dovrebbe rispondere da sola per il "crimine" di stato di abbandono in cui versa in realtà da parecchi anni ormai l'intero Sud Italia, Sicilia in primis. Ebbene, proprio ieri, ci giungeva la bella notizia dello sblocco dei Fondi FAS per il Mezzogiorno (4,3 miliardi di Euro), da destinarsi alla lotta alla criminalità, (che al sud è l'unica azienda che produce sempre utili, (ed è insinuata: nel turismo, negli appalti dei ponti e delle autostrade, nella cultura, nell'edilizia residenziale, nella spazzatura, ovviamente negli stupefacenti e... chi più ne ha più ne metta), alle infrastrutture ed alla imprenditoria. E scusatemi se mi sono dimenticato almeno una trentina di altri settori.

I già menzionati fondi FAS (o Fondi per le Aree Sottosviluppate o... volendo addolcire l'ultimo termine, Sottoutilizzate), risolveranno da soli lo stato di abbandono in cui versa la Sicilia. Situazione, che il Presidente Lombardo dichiara tale e che nè Franceschini nè Berlusconi possono smentire? Chissà, forse la Mafia se ne è già assicurata una fetta non inferiore al 70% prima ancora che tali fondi fossero dichiarati disponibili? Beh! Sono in tanti i giovani a voler fare qualcosa per la propria terra, giovani che sarebbero anche disposti a scommetersi nel proggetto lanciato dall'On. Pippo Gianni, giovani che si rendono conto che molti loro coetanei versano in uno stato di degrado e di abbandono e che vorrebbero fare qualcosa per loro. Tuttavia, oltre al denaro, la gente che non china il capo si trova ad affrontare anche la tagliola della burocrazia, e poi se tutto va bene ed il proggetto del piccolo imprenditore riesce a prendere il via... bisogna augurarsi di non fallire nel giro di un'anno. Per non parlare... del "pizzo".

All'inizio del discorso vi parlavo dell'estate che ormai volge al termine... nonostante Agosto sia tutto da gustare. Io vi dico: non di sole speranze estive (puntualmente disilluse) può vivere la nostra gente, ci sono i prodotti tipici per esempio ed l'immenso patrimonio storico di cui disponiamo. Quando ai convegni si parla di olio extravergine di oliva di produzione nostrana, spesso non si comprende che solo in associazione lo si può proporre alle grandi industrie internazionali e non "cavisu pi cavisu", e lo stesso discorso vale anche per i limoni e per gli insaccati e per l'origano e per i tanti prodotti della nostra terra che mai potranno spiccare il volo se non verranno proposti ragguppati ed associati ad una tradizione, ad un turismo storico-culturale rivolto all'Europa ed alle Nazioni d'oltreoceano. Inoltre, i nostri prodotti tipici, se non saranno nettamente distinti (con denominazioni tipo DOP), dal prodotto di massa a basso costo che ha ormai invaso i nostri supermercati le nostre tavole ed il mercato occidentale, saranno ugualamente destinati a rimanerci sulla pancia.

Sebbene negli ultimi vent'anni in Sicilia abbiamo fatto dei progressi importanti, tali progressi, paragonati con quelli dei paesi d'oriente diventano d'un colpo infinitesimali e ridicoli. Se mi consentite il termine, il vero "nemico" (esclusa la malavita organizzata) è quello che proviene da fuori dai confini dello Stato. Chi pensa ancora che cambiando sindaco in qualche comunello, proponendo una ricetta politica ormai scaduta, vetusta e puzzolente, o è un illuso oppure un valente delinquente. Il presunto salvatore della patria vorrà tuttalpiù migliorare il proprio conto in Banca. Infatti, interessi personali, manifesti di insulti e contromanifesti... possono resistere al progredire dei tempi solo da noi popolo sottosviluppato e sottoutilizzato. Infine, vestendomi per un'attimo da francescano... fatemelo dire: politicanti di paese unitevi, non siate "fimmini curtigghiari". Se tutto funzionasse a dovere, anche voi ne avreste un grande beneficio indiretto. Per quanto Tizio possa spodestare Caio strafottendosene della collettività, costui avrà fatto solo un personale passettino in avanti, ma in un terreno ancora accidentato, ancora ostile, ancor più velenoso ed eternamente sottosviluppato nel quale ognuno cercherà all'infinito il colpevole.

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Cari lettori, se veramente credete che quanto affermo ed ho affermato in questo mio blog risponda in qualche modo a verità, Vi prego di passare parola fra amici e conoscenti. Infatti, (sebbene con questo caldo estivo siciliano ci sia di meglio che mettersi davanti al PC), solo dicendo la nostra, noi onesti, potremo frenare in qualche modo la menzogna e la perversione di certi sistemi.

Cordialità, Giovanni BonarRIGO

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giovedì 26 febbraio 2009

Imprenditoria Giovanile per rinascere? ...finalmente!



I contenuti dell'incontro di giovedì 26-02-09, (a cui io sono stato presente fino alla fine), avutosi presso il Circolo di Cultura di Alì Terme, io li ho apprezzati molto. In sala, gente non solo giovane ma di ogni età e... numerosissima. Fra i vari relatori: lo stesso Carlo Mastroeni, (promotore), l'On. Antonio D'Aquino, il Consulente (nonchè presidente dell'Agenzia Sviluppo Jonico) Andrea Ceccio, il giovane UDC Matteo Francilia ed altri. Meglio di chiunque altro, però, (a mio avviso), ha spiegato la Legge Regionale Siciliana n° 23 o "Legge Gianni" l'autore stesso della Legge, l'Assessore all'Industria Pippo Gianni. Si tratta di una legge sull'Imprenditoria Giovanile e Femminile. Ma, ciò che più di ogni altra cosa mi ha convinto, (più ancora della concretezza ed attuabilità della "legge Gianni"), è stato il suo ragionamento (con tangibili esempi di battaglie, di esperienze personali, di iniziative per il futuro), su una Sicilia ormai sfruttata e buttata via da decenni e che, (fosse la volta buona), può rialzarsi adesso, (nonostante la crisi mondiale che fiacca la grande indistria), attraverso l'impegno privato di ognuno di noi siciliani, favorito anche dai fondi previsti nella "23". L'Onorevole ha detto: "Questo è solo l'inizio di una vera autonomia, legata all'Autonomia economica siciliana". Ha raccontato alla platea i suoi viaggi in giro per il mondo alla ricerca di investitori, (fra essi in Israele, nel deserto del Negheb), ad incontrare, (lui ha detto) il più grande scienziato del mondo, che è poi venuto in Sicilia. A quanto pare, c'è gia stato un protocollo d'intesa con questo stato e l'accordo (per costruire da noi una fabbrica per la desalinificazione) che avverrà il 9 Marzo prossimo.
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UNA LEGGE NATA IN 55 GIORNI. (sempre in sintesi), entriamo un po' nel dettaglio di questa nuova "legge per i Giovani Imprenditori". Sulla Gazzetta Ufficiale, già possiamo leggere e interpretare i suoi dieci articoli, e già da adesso sappiamo, che per "giovani", intenderà uomini fino a 36 anni, mentre per le donne non ci sarà limite di età. Costoro, dovranno riunirsi in associazioni (eventualmente con un 50% anche di persone adulte), per la costituzione di micro, mini ed anche medie imprese, che potranno interessare ad es. il settore del Trasporto turistico, Centri Benessere, Assistenza Infermieristi e quant'altro dimostrato valido ed utile al territorio. Lo so anch'io, altre leggi sono state già varate in passato e (in parte) sfuttate per l'imprenditoria giovanile, senza tuttavia frenare in modo serio la "fuga di cervelli" verso gli altri stati dell'Unione Europea od addirittura dell'America, ma voglio (ancora) credere ad un "progetto", voglio (ancora) fidarmi della buona volontà di un uomo politico che quella sera è stato Pippo Gianni.

LANCIO DUNQUE UN APPELLO
(la mia e-mail è: info@giovannibonarrigo.it ed il mio numero di cellulare è: 347 8743184) a quanti vorranno incontrarmi e discutere ed eventualmente associarsi per concretizzare un progetto di imprenditoria con il sottoscritto.
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The report of the meeting which was held on Thursday 26th February at the Circolo Culturale of Ali Terme.

I was present throughout the meeting and appreciated the content immensely. The hall was packed with people of all ages, both young and old.
Among the various speakers were: Carlo Mastroeni (promoter) the honorable Antoni D’Aquino, who is the consulate and president of “Agenzia Sviluppo Jonico” , Andrea Ceccio, the young UDC Matteo Francilia and a few others.

In my opinion, the best speaker was the assessor for Industry Pippo Gianni and it was he who explained in detail the Sicilian Regional Law No. 23 (Legge Gianni). He is also the author of this law. It deals with the entrepreneurial Law aimed at young people and women. The most interesting thing that I found (more than the solidity and novelty of “Legge Gianni”) was, his reasoning, (with practical examples of his struggle and personal experiences and plans for the future) about the Sicily that for years has been taken advantage of and thrown away and that (maybe for the first time) can now lift itself (in spite of the world crisis that is threatening the Larger Industries) through private enterprise in every Sicilian’s favor, by the funding, foreseen in the Law No, “23”.
The Honorable Pippo Gianni Said: “ This is only the beginning of a true autonomy together with the Economical Sicilian Autonomy”.

He recounted his trips around the world in search of investors. He also visited Israel where he met one of the world’s most renowned scientist who has since visited Sicily. It seems that there is and understanding with this state (to build a desalinization Factory) which should begin on the 9th March.

A LAW THAT WAS BORN 55 DAYS AGO
(Referring to the above)
We take a detailed and in-depth look at this New Law; “Law for Young Business men”.
We can read and interpret the ten articles, and with this, we understand that “Young Men” are intended those to the age of 36 years, whereas for women there is no age limit. (They will have to form businesses or associations of which 50% can also be adults) these can be: large, small or medium businesses in sectors such as Touristic Transport, Health Centers, Nursing Assistants and whatever else can be demonstrated to
benefit of the territory.

I know that other laws have been proposed in the past which took advantage of the young entrepreneurs by taking their ideas and utilizing them in other European Union Countries and even in the United States.
With this new law, I wish to believe in a “project”. I still want to trust in the good will of a political man, who on the evening of the 26 February was Pippo Gianni.

I am putting out an appeal:
(my e-mail address is: info@giovannibonarrigo.it
) . My mobile number is: 347 874 3184) To whomsoever wishes to contact me for a meeting and discussion and to come together and concretize any business project they might have in mind.

Articolo pubblicato su JoniaLife.it (GUARDA)
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venerdì 12 dicembre 2008

Turismo in Sicilia, grande risorsa... inespressa!



Cari lettori del Blog, in varie occasioni, in Sicilia, lamentando la solita cronica disoccupazione giovanile e non solo giovanile, (ciò ben prima che l'attuale crisi mondiale mandasse anche in tutta Italia, migliaia di operai in cassa integrazione), si è cercato di "rispolverare" la carta TURISMO (VEDI ESEMPIO). Infatti, in Sicilia, le attrazioni turistiche storico-monumentali, non ci mancano di certo. Abbiamo oltre il 25% del partimonio dell'intera Italia.

Normalmente, la stragrande maggioranza dei turisti che si riversa in Sicilia, lo fa in estate, ma anche per le feste natalizie c'è chi preferisce (ancora) la "Terra del Sole" a ben più organizzate mete europee e perfino d'oltreoceano. Come ho avuto modo di (RACCONTARVI) in altre occasioni, l'Industria del turismo, (tranne che in rare eccezioni) NON è all'altezza della concorrenza mondiale, il prodotto "servizio" è spesso scadente, ed i prezzi (vedi Taormina, ma anche paesini viciniori), sono spesso molto più alti che altrove. Per farVi un'idea sulle reali prospettive e difficoltà alla voce TURISMO nel nostro territorio, potete leggere ciò che mi ha dichiarato il Sindaco di Casalvecchio Siculo, (comune collinare jonico), oppure la mia intervista al Sindaco di Nizza di Sicilia, (comune marittimo jonico).

Vi trascrivo di seguito una breve E-mail inviatami qualche giorno fa da mio zio Gino, (il quale vive a due passi da Coventry, Gran Bretagna, da oltre quarant'anni) e che, a proposito di turismo in Sicilia, dice:

IL mio commento dalle volte e meglio non COMMENTARE ! ma" tutti gli emigrati che dal nulla sono arrivati a atri livelli sociali, e!" anche i lavoratori emigrati ( NOI ) contribuiamo a promuovere la nostra ITALIA E" SICILIA elevando tutto quello che la nostra terra OFFRE noi emigranti con il nostro lavoro, non solo ci facciamo rispettare, incorraggiamo gli stranieri a visitare la sicilia nel (nostro caso) esempio stranieri che comprono, turisti che vengono, ecc ecc COSA DEVONO FARE I SICILIANI in particolare: Le "autorita municipale possono iniziare , promuovere, ma" i nostri cittadini devono essere meno paurosi e piu aperti all"ospitalita.
RICEVERE, SI" MA" DIMOSRARE APERTAMENTE come i SICILIANI SANNO COMPORTARSI sia con gli stranieri ma"anche con gli emigrati : poiche" pultroppo anche noi ci sentiamo stranieri nella nostra terra IN PARTICOLARE QUANDO LA NOSTRA TERRA A DI BISOGNO DI AIUTO . IN futuro ti faro avere altri pezzi , poi tu fai cosa vuoi

Daro' a atri italiani il tuo indirizzo webb con l"augurio che loro possono darti anche il loro parere.Un abbraccio GINO
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Nella foto, il recente invito che mi è stato inviato da un gruppo di amici del Perù. Io, invece, invito ciascuno di voi a dire la sua, confermando (o smentendo) quanto afferma il signor Gino.
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mercoledì 29 ottobre 2008

Fra i paesi della Val d'Agrò, Antillo suona la Campana!


Cari lettori del Blog, da diversi anni seguo con interesse le vicende che vengono vissute nel mio territorio. In più occasioni ho denunciato (dalle pagine di questo blog), le numerose manchevolezze, storture amministrative, promesse mai mantenute, avutesi nei nostri comuni jonici e dell'entroterra della provincia di Messina. In questa occasione, invece, voglio raccontarvi (con lode) di un paesino collinare. Antillo!
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Antillo o "àntddu" come lo chiamano i suoi cittadini "antiddòti" solo trent'anni fa, era un dei tanti gruppetti di case in collina. Paesini a vocazione contadina, ma all'epoca, in quelle case era usanza allevare all'interno delle proprie mura domestiche (o comunque nelle immediate vicinanze), chi dei maiali, chi delle pecore, chi perfino dei buoi o delle mucche da latte. Non esistendo ancora i grossi commercianti e tantomeno le carni di importazione estera... i macellai (anche della "marina"), si rivolgevano direttamente al contadino-allevatore, che con sacrifici e l'impegno di un anno intero ingrassava le bestie da vendere. Da ciò ne derivava carne genuina, (poichè le bestie venivano nutrite con l'erba, le fave ed i prodotti della terra e non certo con gli estrogeni di oggi), ma anche un'economia dei paesini che si autososteneva decentemente. I tempi erano quelli in cui si viveva con poco ma serenamente.
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Passarono gli anni e, a poco a poco quelle casupole a tetto di Antillo, (dove la famiglia viveva spesso nella unica stanza al piano superiore che si raggiungeva tramite una scala in legno senza ringhiera, "supra u sulàru ì lignu" di case in pietra senza balcone, mentre al piano terra si ingrassavano buoi, maiali, le pecore, le galline, e si "parcheggiava" l'asino che serviva da traino per arare la terra), andarono via via facendo posto a moderni fabbricati in cemento armato a più piani. Appartamenti con ampi balconi e terrazzi panoramici. Quindi, sempre meno gente si dedicò all'allevamento. Le nuove generazioni, ebbero più di un motivo per abbandonare la campagna così visceralmente amata dai propri padri e nonni. Avveniva difatti un cambiamento epocale, che dai paesi marittimi, risaliva fino al più isolato dei villaggi collinari.
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UN BALZO AL PRESENTE: Tuttavia, questo "modernismo" indotto dallo svolgersi dei tempi, aveva fatto cadere nella crisi economica paesi marittimi e collinari. Dopo almeno due decenni di fughe di giovani, (che non trovando lavoro in loco fuggivano al nord), Antillo si interrogava e tentava una mossa strategica per reagire. Come offrire lavoro ai giovani che non ne volevano più sapere di campagna e di animali? Ecco presentarsi all'orizzonte una risorsa (mai veramente sfruttarta dai siciliani), il TURISMO. Di recente, Antillo, (ma non solo Antillo), si è dato una connotazione turistica credibile, inventando diverse sagre nell'arco dell'anno. Sagre che attirano immense folle di turisti (spesso venuti in camper), sagre che diventano momenti di commercio di prodotti caserecci, sagre che (nello stesso tempo), pubblicizzano un paese altrimenti sconosciuto ai più. Sempre lontano da raggiungere, con le sue strade a tornanti, ma ora completamente asfaltate, Antillo è quell'Oasi di genuinità, che fa rivivere ciò che di bello gli anni settanta ci avevano regalato. Prodotti fatti in casa, cibi rustici e saporiti, insomma, riscoperta delle antiche tradizioni pur vivendo nell'epoca della fredda tecnologia.
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LA CAMPANA PER LA PACE: L'idea della "Campana per la Pace", da dedicare a chi non tornò mai dalla guerra, risale al 1983. Un gruppetto di antillesi, volle far realizzare una grande campana da intitolare (prima al mondo) "ai dispersi di tutte le guerre". Nel 1992, la "Marinelli Pontificia Fonderia" di Agnone, (la più antica fonderia la mondo), ha completato e consegnato l'opera del peso di 5 tonnellate e con una circonferenza di 6 metri. Benedetta dal Santo Pontefice in Vaticano, Giovanni Paolo II° (il 21 Aprile 1993), portata ad Antillo visse anni di oblio ed abbandono dentro il cortile della Scuola Elementare, dopo aspre lotte e divisioni fra opposte correnti di pensiero, finalmente dopo 14 anni, installata nel suo sito definitivo di Pizzo Monaco, il 21 settembre 2007, veniva inaugurata. Grandiosa la cerimonia, alla quale parteciparono (oltre a molti ex combattenti), delegazioni di molti comuni siciliani, dell'UNESCO, delle Forze Armate, ed autorevoli asponenti, fra cui il Presidente della Provincia Regionale di Messina.
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Da quel giorno, Antillo (sognando progetti ben più ambiziosi), si da la denominazione (allegata allo stemma del paese) di
Città per la Pace. ________________________________________________________
VIDEO: FESTE RELIGIOSE JONICHE (Estate 2008)
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giovedì 31 gennaio 2008

In Sicilia ci sono le terme ma non i turisti... perchè?

ROMA - Dopo aver registrato la debacle del "turismo verde" vi elenco quì i dati relativi al "turismo termale in Sicilia". Ebbene, su 603 mila italiani che hanno scelto nel 2006 questo tipo di vacanza, 18 mila hanno deciso di trascorrere qualche giorno nella nostra Isola. Dato curioso, di questi 18 mila, il 61% proveniva dalla Lombardia. Il rimanente 39% era invece costituito da siciliani i quali oltre a crogiolarsi al caldo sole della terra natìa, hanno deciso un bagno nel benessere delle terme emiliane, toscane e venete.
I dati dell'osservatorio nazionale sul turismo italiano di Unionecamere-Isnart, sono quelli relativi all'indagine sui comportamenti turistici degli italiani per il 2006. Sempre secondo Isnart, la capacità ricettiva nelle destinazioni del turismo termale conta circa 220 mila posti letto di cui oltre la metà (coerentemente con il mercato del prodotto) di tipo alberghiero (la metà 3 stelle, circa un quarto 4 stelle). In queste destinazioni però si contano anche 60 mila posti letto in alloggi in affitto, dedicati cioè ad un segmento di domanda diverso rispetto al turista termale tradizionale che soggiorna in hotel facenti parte del centro di cure e di benessere

Le terme, sono i luoghi prescelti
per le cure benessere e il relax

Come detto, nel 2006 gli italiani hanno effettuato 603 mila vacanze principali nelle località termali. Ma quali sono le motivazioni che spingono i vacanzieri a scegliere questo tipo di località? Le cure/benessere sono le motivazioni di vacanza del 76,4% dei turisti nelle località termali. Ma le terme sono anche luogo ideale per riposare (12,8%) e per godere delle bellezze naturalistiche (7,2%). Il 40,6% di questi vacanzierisceglie le terme perchè vi era già stato, il 35,3% su consiglio di amici e parenti. Tra gli altri, il 13,9% si informa su Internet, il 6,2% si fa consigliare dall'agenzia di viaggio ed il 4,8% è influenzato dalla pubblicità in TV. Riguardo alle attività svolte, oltre a quella termale, i turisti italiani visitano le bellezze naturalistiche (37%), si riposano (24,8%), e visitano monumenti e siti archeologici (16,2%).
Detto della Sicilia, che nella speciale classifica delle mete termali più visitate si piazza al settimo posto in graduatoria, quali sono le altre località preferite dagli italiani? Sicuramente la Toscana, preferita dal 29,4% degli italiani. Seguono il Veneto con il 22,6% delle preferenze, l'Emilia Romagna con il 16,6%, il Lazio con il 10,6%, la Campania con il 10% e il Trentino Alto Adige con il 6,1%. La Sicilia, segue con il 3% delle preferenze totali.

E... anche l'Italia segna il passo!

Nella radiografia fornita dall'Iasnart sul turismo termale, emerge anche la consistenza degli stranieri che hanno scelto il Belpaese e le sue terme per vacanza. Ebbene, sul totale delle presenze in Italia, il turismo termale rappresenta il 14,1% del turismo del Regno Unito, il 12,8% del turismo dell'Australia, il 12,4% del turismo della Spagna, il 9,3% del turismo della Germania, l'8,2% del turismo degli USA, il 7,8% del turismo della Francia, il 4,5% del turismo dell'Olanda, il 4,4% del turismo del Giappone, il 3,8% del turismo della Svizzera. Come si può vedere i mercati più presenti in queste destinazioni sono il Regno Unito, la Germania e gli USA, mentre quelli la cui quota di incidenza del prodotto è più interessante, risultano Regno Unito, Australia e Spagna. Gli stranieri risultano poi più soddisfatti dei loro servizi offerti.

Le principali località termali in Sicilia sono:

Le acque di origine vulcanica di Acireale (Ct), erano note e sfruttate in epoca romana.
Nel messinese sono tre le località termali: Alì Terme, dove nel 1800, accanto ad una sorgente già attiva nel 1700, furono scoperte le due fonti delle Terme Marino e le cinque delle Terme Granata Cassibile; Terme Vigliatore, già sito termale degli antichi Romani che diedero alla sorgente il nome di "Fonte di Venere", questa località è chiamata anche Castroreale Terme. Infine vi ricordo le Terme di Vulcano nelle isole Eolie. In provincia di Palermo sono famose le terme di Termini Imerese. Furono usate dai Romani, dagli Arabi edai Normanni. Al 1800 risale l'attuale struttura termo alberghiera, recentemente ristrutturata.Si ricordano inoltre, le "Terme Segestane" del trapanese, quelle di "Acqua Pia Montevago" e di Sciacca nell'agrigentino.

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