Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

sabato 10 aprile 2010

Gesù, non è morto inutilmente!














L'altro giorno, leggevo un accorato articolo su un sito di un'amica di paese. Mi colpiva scorrere con lo sguardo fra quelle righe di scritto nelle quali la donna nonchè madre, raccontava il proprio lunedì di pasquetta trascorso in semplicità assieme alla propria famiglia, occasione per apprezzare ogni piccolo gesto e ogni frutto della terra raccolto in quella mezza giornata di pace in campagna. In quella riflessione, la scrivente ricordava i sacrifici degli ormai anziani genitori e della madre in particolare, madre con i calli alle mani, il volto rugoso ma sempre speranzosa che tanto amore da lei donato alla famiglia, fosse tramandato un giorno alla memoria di chi succedendo, l'avrebbe testimoniato e magari tramandato.

Nell'articolo però, in un sussulto di quasi rabbia, la stessa si rivolgeva a quanti (a suo dire) "si battono il petto andando in chiesa ogni domenica, mentre tanta gente muore di fame", quì facendo riferimento alla gente che ha perso tutto nella recente alluvione dell1 Ottobre scorso, oppure a persone ammalate che non possono nemmeno lavorare per guadagnarsi da vivere ed avrebbero bisogno di un aiuto pratico e concreto. Così aggiungeva: "quella gente che si batte il petto in chiesa, non partecipa a quella merda di colletta alimentare che abbiamo organizzato per i poveri".
Ebbene, basso della mia modesta esperienza personale, quasi tralasciando il fatto che io stesso faccio parte di coloro che in chiesa ci vanno ogni domenica, voglio ragionare su quanto leggittimamente dichiara questa mia amica.

E' vero, non basta frequentare la chiesa per essere dei buoni Cristiani e tantomeno ci si può ritenere migliori per aver fatto ciò, anzi, ritengo siano più vicini a Dio coloro che (praticanti o non) nel silenzio e lontano dai clamori dell'ostentazione di se, operano il bene e non lo pubblicizzano, agendo in silanzio.

Tuttavia, noi Cristiani cattolici, siamo liberi di frequentare la santa Messa ogni domenica o di non farlo affatto, sebbene a mio modesto parere, come è sbagliato "battersi il petto" professandosi giusti con le mani giunte e poi uscendo da quell'ora di Messa solenne ignorarsi appena superato lo scalino della chiesa (se non anche all'interno della stessa "Casa di Cristo"), è altrettanto errato giudicare da fuori coloro che frequentano la chiesa e ascoltano la "parola di Dio" magari solo perchè coscienti di non volerlo fare a propria volta.

E' anche vero che, le stesse astuzie della vita, le stesse prevaricazioni, lo stesso distinguo pratico fra classi sociali, (cose che probabilmente l'amica mia conosce anche meglio di me), spesso si possono ritrovare anche fra i banchi di una chiesa o nell'assegnazione di certi seggi o compiti in occasione di Feste Comandate e perfino di riunioni di preghiera nei "Gruppi di Presenza biblica". E' vero, noi peccatori, spesso, ansichè portare fuori dalla chiesa l'insegnamento della "Parola di Gesù", portiamo dentro le sue mura le nostre miserie, i nostri delicati equilibri sociali, le nostre furbizie, se non addirittura ire e frustrazioni. Ma, ciò non significa per forza che dobbiamo "buttare a mare tanto grano raccolto, solo perchè insieme ad esso coesiste la zizzania". Ricordiamolo ancora: fra i Fedeli della Chiesa, (quì da noi come ovunque nel mondo), c'è anche tanta brava gente che Crede e mette tutta se stessa in ciò che fa anche fuori dell'orario della Messa, questa gente non lo va certo a raccontarlo in giro ed è così che bisogna fare per essere buoni cristiani.

Giovanni BonarRIGO
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