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domenica 17 gennaio 2010

Terremoto ad Haiti. Immane tragedia che deve far riflettere il mondo
















PORT-AU-PRINCE - E' una tragedia di proporzioni inimmaginabili, il terremoto che ha colpito Haiti, il paese più povero dell'intero continente americano. Secondo una stima di Save the Children, sono un milione 800 mila le persone colpite. Gravissimo il bilancio dei morti: il presidente di Haiti, René Preval, secondo quanto riferisce il sito del Miami Herald, teme che il terremoto abbia provocato "migliaia di morti". Ma per l'ambasciatore di Haiti presso l'Osa, l'organizzazione degli Stati Americani i morti sarebbero decine di migliaia.

Tra queste anche l'arcivescovo della capitale Serge Miot, il cui cadavere e' stato ritrovato sotto le macerie dell'arvicescovado. Preval ha anche riferito del crollo del Parlamento haitiano, cosi' come di edifici che ospitavano scuole ed ospedali. 'Alcune scuole sono piene di cadaveri', ha detto. "E' una catastrofe - ha aggiunto sua moglie, Elisabeth Preval - per le vie della città si inciampa in corpi senza vita. Vi sono centinaia di persone sotto le macerie, l'ospedale generale è crollato. Abbiamo bisogno di aiuto".

SENATORE LOCALE TEME MEZZO MILIONE DI MORTI
Potrebbero essere mezzo milione i morti a causa del terremoto che ha colpito Haiti. Ad affermarlo secondo alcuni media americani è il senatore haitiano di opposizione Youri LaTortue, nipote dell'ex presidente Gerard Latortue.

PREMIER: POSSIBILE OLTRE CENTOMILA MORTI - Il premier haitiano Jean Max Bellerive ha detto oggi che il terremoto potrebbe avere causato oltre centomila morti. Il premier di Haiti ha fatto la sua catastrofica previsione, sul possibile bilancio del devastante terremoto, in un'intervista telefonica oggi con la rete televisiva CNN. Alla richiesta di fare una stima delle dimensioni della tragedia il premier haitiano ha risposto che i morti "potrebbero essere oltre 100 mila".

ONU, COLPITO OLTRE UN TERZO POPOLAZIONE - Tra i 3 e i 3,5 milioni di persone, oltre un terzo della popolazione totale, sono state colpite in un modo o in un altro dal terremoto di Haiti. Lo ha detto John Holmes, sottosegretario Onu agli affari umanitari oggi a New York.

Il mondo intanto si mobilita. Il presidente americano Obama ha assicurato il pienosostegno degli Stati Uniti alle vittime, annunciano l'invio di squadre di soccorso nelle prossime ore. L'amministrazione Usa ha ordinato interventi 'rapidi e coordinati', ha detto ancora Obama sollecitando, per gli aiuti, uno sforzo internazionale. Anche il Papa ha lanciato un appello alla 'generosita' di tutti. Aiuti sono stati annunciati dalla Germania come da Israele, dalla Banca Mondiale come dalla Caritas. La Francia ha fatto partire due aerei con soccorritori e materiale, uno dalla Martinica e uno da Marsiglia. Dall'Italia partirà oggi un C130 militare con un ospedale da campo, personale medico e una squadra della Protezione civile.

Con il passare delle ore intanto si definscono le dimensioni della tragedia. La capitale, Port-au-Prince, di fatto non esiste più anche se, secondo le ultime informazioni, e' operativo l'aeroporto. La maggior parte degli edifici non ha retto, non ha potuto reggere, forse, ad uno sciame di scosse devastanti, cominciato con un colpo di maglio come mai si era sentito nella regione caraibica.

L'ipocentro delle scosse, ad appena 10 chilometri di profondità: le case sono venute giù come pezzi di domino su un tappeto sbattuto. Sono crollati tre ospedali su quattro, il quartier generale delle Nazioni Unite è raso al suolo, il palazzo presidenziale, che fu di 'Papa Doc' Francois Duvalier e del figlio 'Baby Doc', si è afflosciato come un soufflé. Ci sono vittime anche tra i Caschi Blu dell'Onu. E dopo il terremoto, l'orrore degli sciacalli, che si sono scatenati subito in un paese che è il 203/o su 229 al mondo per reddito pro-capite annuo.

Tutto è cominciato alle 16:53 locali di ieri (le 22:53 italiane), quando una terrificante scossa di 7.0 gradi Richter ha spezzato la normalità. Da allora sono già 33 gli altri scrolloni, tutti oltre magnitudo 4.5. L'ultimo finora registrato dal servizio sismografico statunitense Usgs è stato alle 2:23 (le 8:23 di Roma), ma i geologi si aspettano che il mostruoso terremoto che si è scatenato ad appena una trentina di chilometri dalla capitale dove vivono oltre due milioni di persone All'Aquila il primo colpo fu di 5.8. Ad Haiti, questo é stato il livello delle 'scosse di assestamento''.

Dopo il primo incredibile minuto di terrore, Port-au-Prince si è trasformata in una distesa dirovine, un'enorme nube grigia di polvere con migliaia di persone inghiottite sotto le macerie. Con il calare della notte, mentre i soccorritori hanno cominciato a reagire in ordine sparso, la città è diventata una macchia di oscurità totale, popolata di spettri accasciati sulle strade senza sapere dove andare. "Tutto ha ballato, la gente urla, le case hanno cominciato a crollare. Il caos è totale". E' stata la prima testimonianza di un paese in cui non c'é più nulla.

Sono circa 190, secondo la Farnesina, gli italiani che dovrebbero essere presenti sull'isola. Il capo dell'unità di crisi della Farnesina, Fabrizio Romano, ha dichiarato che al momento non risultano italiani coinvolti, ma ha precisato che "a mancanza di informazioni non vuol dire che non ce ne siano". "Non riusciamo a metterci in contatto con Haiti - spiega il portavoce dell'ambasciata italiana a Santo Domingo, Gianfranco Del Pero -. E' un problema nostro, dei colleghi francesi, americani, tedeschi e spagnoli con i quali stiamo collaborando. Nessuno ha davvero notizie per adesso. Tutti siamo in attesa di riallacciare le comunicazioni. Ma per ora è impossibile".
Silvano Arbuse
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