"FIUMEDINISI al dissesto!". Repici accusò, De Luca minimizzò e passò ad altre emergenze.
Non ho potuto presenziare ai due comizi, il primo del Gruppo di minoranza consiliare fiumedinisana (tenutosi lo scorso 27 Agosto in Piazza San Pietro), e il secondo (Domenica 29 Agosto, in Piazza Matrice), diretto ed eseguito dall'On. Cateno De Luca.
Ma, poichè già da tempo mi sono reso conto che quanto succede a Fiumedinisi è argomento di interesse non solo del loro Comune ma comprensoriale se non addirittura dell'intera isola, mi sono rivolto alle puntuali repliche TV.
Il comizio del capogruppo Francesco Repici:
Saltata (per questioni di tempo), tutta la parte riguardante gli interventi propedeutici a quello di Repici, (riguardanti: Nino Maisano, presidente dell'Associazione "Pietraossa" e la naturalista Anna Giordano), ho cercato di non farmi sfuggire nemmeno una parola di quanto stava per riferire il giovane Repici, che -io in quanto blogger e non giornalista- mi permetto di definirei grintoso ma alquanto acido nell'esposizione scenica nonchè di animo semplice e dalle chiare speranze. Dall' elenco valanga di abusi, disservizi e dissesti segnalatici dallo stesso, non poteva mancare il più volte citato muro sul torrente Nisi. Ma andiamo per ordine:
1) L'orrendo muro, al dire di Repici, è stato realizzato là dove erano previsti dei "gabbioni" di pietre e posto molto più al centro del greto del torrente stesso per dar spazio e superficie alle terre di C.da "Vecchio" di proprietà del da lui definito "Conte Ruggero" (ove costruire la Fiumedinisi "Nuova", ndr). Tale obbrobbriosa opera, restringerebbe talmente la larghezza del suddetto torrente, tanto da costituire in caso di pieno un serio pericolo di esondazione sulla sponda opposta.
2) La Via di fuga, (che condurrà un domani al costruendo "Centro Benessere" e ad un complesso turistico residenziale provvisto anche di campo da calcio regolamentare e quant'altro, ndr), anch'essa tema più volte dibattuto pubblicamente, non sarebbe -secondo Repici- un capolavoro di proggettazione e percorribilità, (su questo il sottoscritto non può dargli torto, avendola percorsa più volte in auto ed avendone constataro la tortuosita unita ad una larghezza non adeguata proprio nelle curve, ove un autobus turistico dovrebbe transitare, situazione che si complicherebbe nell'ipotesi di incrocio di questi con altro veicolo proveniente dal senso opposto), ma sul resto preferiamo sorvolare.
3) Il "Centro Benessere", che Repici reputa un "mostro ecologico" (così denotando una sua sensibilità ambientalista), è opera dichiaratamente di proprietà dello Stesso De Luca, pardon "Conte Ruggero", è quì segnala un ulteriore abuso: sorgerebbe proprio in mezzo alla linea di compluvio di due colline. Chiaramente quì si rimanda all'eventualità di frane da alluvione (come nello scorso 1 Ottobre 2009), con probabili conseguenti nuovi disastri.
Ma, poichè già da tempo mi sono reso conto che quanto succede a Fiumedinisi è argomento di interesse non solo del loro Comune ma comprensoriale se non addirittura dell'intera isola, mi sono rivolto alle puntuali repliche TV.
Il comizio del capogruppo Francesco Repici:
Saltata (per questioni di tempo), tutta la parte riguardante gli interventi propedeutici a quello di Repici, (riguardanti: Nino Maisano, presidente dell'Associazione "Pietraossa" e la naturalista Anna Giordano), ho cercato di non farmi sfuggire nemmeno una parola di quanto stava per riferire il giovane Repici, che -io in quanto blogger e non giornalista- mi permetto di definirei grintoso ma alquanto acido nell'esposizione scenica nonchè di animo semplice e dalle chiare speranze. Dall' elenco valanga di abusi, disservizi e dissesti segnalatici dallo stesso, non poteva mancare il più volte citato muro sul torrente Nisi. Ma andiamo per ordine:
1) L'orrendo muro, al dire di Repici, è stato realizzato là dove erano previsti dei "gabbioni" di pietre e posto molto più al centro del greto del torrente stesso per dar spazio e superficie alle terre di C.da "Vecchio" di proprietà del da lui definito "Conte Ruggero" (ove costruire la Fiumedinisi "Nuova", ndr). Tale obbrobbriosa opera, restringerebbe talmente la larghezza del suddetto torrente, tanto da costituire in caso di pieno un serio pericolo di esondazione sulla sponda opposta.
2) La Via di fuga, (che condurrà un domani al costruendo "Centro Benessere" e ad un complesso turistico residenziale provvisto anche di campo da calcio regolamentare e quant'altro, ndr), anch'essa tema più volte dibattuto pubblicamente, non sarebbe -secondo Repici- un capolavoro di proggettazione e percorribilità, (su questo il sottoscritto non può dargli torto, avendola percorsa più volte in auto ed avendone constataro la tortuosita unita ad una larghezza non adeguata proprio nelle curve, ove un autobus turistico dovrebbe transitare, situazione che si complicherebbe nell'ipotesi di incrocio di questi con altro veicolo proveniente dal senso opposto), ma sul resto preferiamo sorvolare.
3) Il "Centro Benessere", che Repici reputa un "mostro ecologico" (così denotando una sua sensibilità ambientalista), è opera dichiaratamente di proprietà dello Stesso De Luca, pardon "Conte Ruggero", è quì segnala un ulteriore abuso: sorgerebbe proprio in mezzo alla linea di compluvio di due colline. Chiaramente quì si rimanda all'eventualità di frane da alluvione (come nello scorso 1 Ottobre 2009), con probabili conseguenti nuovi disastri.
4) Il ponte pedonale, opera in legno (che sostituisce una vecchia passerella costituita da due tavoloni da carpenteria posti sul torrente, ndr), oggi collega la via comunale al "Centro Benessere". Ebbene, secondo Repici, tale opera costituirebbe pericolo in caso di piena perchè troppo bassa. (Avesse guardato il nuovo ponte di Allume, allora... ci avrebbe fatto Causa?).
5) La viabilità rurale e il cimitero, sarebbero oggi in condizioni di totale abbandono. In una contrada che ha precisato, sarebbe stata segnalata, oltre alla sporcizia, anche la presenza di topi moti. Repici precisa in siciliano: "ci sunu i pulici, i piddizzuni e i surici motti".
6) L'illuminazione del paese, sarebbe talmente ammalorata dallo spegnersi al primo scroscio di pioggia, ma anche la manutenzione del verde pubblico sarebbe in stato di abbandono.
7) Un palazzo di fronte alla chiesa di San Pietro. Sarebbe prevista fra i le opere da realizzare, una palazzina (credo con scopi turistici anch'essa), che dovrebbe sorgere proprio di fronte alla chiesa di San Pietro, oscurandone e deturpandone la secolare bellezza. (Quì - se autenticamente - il giovane Repici denota la sua sensibilità verso il partrimonio storico-monumentale).
8) La fontana realizzata nel 1896, è anch'essa oggetto di attenzione nel discorso accorato di Repici. In effetti, nel terreno sovrastante e retrostante starebbe nascendo l'ennesima struttura in cemento armato. Potrebbe trattarsi di un altro albergo. Ancora attaccamento alla storia del proprio paese?
Questi otto, Vi sembrano punti di poca importanza? A voi lettori la sentanza. Ma se pensiamo che il tutto è a corollario 16 milioni di finanziamenti già incassati (che per la Minoranza sono stati ottenuti per opere totalemente inutili, vedi Scuola degli antichi mestieri), denaro ottenuto da Fiumedinisi in questi anni, mentre il Comune sarebbe ormai al dissesto, allora ci sarebbe da riflettere seriamente. Intanto, carte bollate all'indirizzo della Corte dei Conti e ricorsi al TAR di Catania. Infatti, le stesse avrebbero interessato oltre alla tematica di un presunto dissesto, numerosi abusi quali: il Consorzio degli Antichi Mestieri e l’”Unione dei Comuni Valle del Nisi Area delle Terme”, il cui Statuto è stato giudicato pregiudizievole per un effettivo sviluppo del territorio a cui si rivolge l'Unione.
Infine, in un sussulto di estremo coraggio (dote che non gli manca), Repici definisce "il Conte Ruggero", il peggiore sindaco di sempre e si augura che la vera rinascita inizi con la sua estromissione.
La replica di De Luca:
il comizio del Deputato-Sindaco, che lo vedeva chiamato a rispondere (ancora una volta) a tante accuse più o meno gravi, lo vede invece sornione, ironico e perfino baldanzoso. Chiaramente il primissimo suo riferimento è rivolto al Capogruppo di minoranza, del quale dice: "certi signori, per i loro imperanti disturbi, forse fanno uso di psicofarmaci". Poi, passa ad occuparsi delle tematiche che a suo dire provengono da pseudo jettoatori, e cioè riferite a invocate piene del torrente. Risponde a proposito del famigerato muro d'argine, (o "difesa spondale"), che là dove sono stati realizzati utilizzando "gabbioni di pietre" (e quì gli posso dare ragione), proprio la piena li ha spazzati via con estrema facilità. Il chiaro riferimento è a quelli recentemente realizzati sul territorio di Savoca.
Il Deputato di Sicilia Vera, quasi da subito sorvola sui tanti punti mossigli ad accusa e si fa forza dei consensi elettorali ottenuti, prima come Sindaco nel 2003, poi come Deputato MPA nel 2006 e poi ancora come Sindaco (con quasi il 70% dei fiumedinisani a suo favore), e ancora riconfermato Deputato due anni orsono. Sul suo grande palco, infatti siedono alle sue spalle diversi sindaci a lui riconoscenti e fedeli, fra i quali: Giuseppe Di Tommaso (Nizza di Sicilia), Carmelo Satta (Alì), il sindaco di Scaletta Zanclea, di Mandanici... oltre al Consigliere Provinciale Pippo Lombardo.
Ammette anche di aver commesso degli errori, De Luca, pur dichiarando di non essersi mai abbattuto e di non farlo adesso, di fronte a fiumane di querele anonime, di Cause in Tribunale e quant'altro, piovutegli a suo dire da invidiosi e politici scorretti. Poi, vola alto, molto alto e il suo discorso si allontana da quella che è la classica caciara di paese per atterrare a "Palazzo dei Normanni". A Palermo. Tema anche questo già dibattuto da lui stesso in passato, i debiti dell'intera Sicilia. Enormi debiti, si parlerebbe di 600milioni ma lui sussura -e non smentito da alcuno al Palazzo, dice- di... ben sei miliardi di euro. O forse ho sentito male?
Aggiunge: "ad Ottobre gli impiegati non potranno più essere pagati". Ritorna così a parlare di giochi ed inciuci politici di dimensioni macroscopiche che riportano la Sicilia ad un triste realtà da sempre subìta dal suo popolo. Di fronte a tale immenso problema -dice- non ci dovrebbero più essere divisioni di "colori" o casacche.
Torna poi alle tematiche di Fiumedinisi, che inneggiano anche al topo morto. Ancora sarcastico, dichiara: "nessuno gli ha detto di mangiarselo" e prosegue: "La verità, è che spesso la gente si rivolge al sindaco per richieste che non gli competono". Per il servizio di pulizia oggi c'è l'ATO, probabilmente questa non fa bene il proprio lavoro.
Dimenticavo. Verso la metà del suo lungo comizio, De Luca fa portare sul palco due coppie di regali, (un quadro-poster della Madonna Annunziata -patrona del paese- e il suo libro-tesi di laurea che racconterebbe economia e storia di una Sicilia travagliata). Uno, da consegnare ovviamente al Capogruppo Repici e l'altro a tale "ragionier fantozzi" (così lo definisce), che altrimenti nomina come il "paisano".
RIFLESSIONE PERSONALE:
Cateno De Luca, persona dal temperamento alquanto focoso, dai modi spesso rudimentali, (lui stesso si definisce "rurale"), persona con la quale io stesso ho avuto più volte modo di discutere sia pur per brevi momenti, ha indiscutibilmente mire e disegni molto ambiziosi. Uomo generoso d'animo, guarda si al suo paese (Fiumedinisi), si al territorio di appartenenza (quello jonico), ma più ancora all'intera economia siciliana senza trascurare gli equilibri di governo che imperano a Roma.
Infatti, pur dando (io personalmente) per scontata la sua onestà politico-imprenditoriale, (infatti, se pensassi ad abusi di potere e collusioni, allora dovrei aprire un diverdso discorso fatto di prove e non di chiacchere di piazza), ritengo che le sue mire progressiste si scontrano e si scontreranno sempre più con una mentalità di paese. Paese che si sarebbe accontentato di molto ma molto meno. Questo, i sindaci, le maggioranze e la politica che ha preceduto De Luca lo sapevano bene, e per questo (magari sfuttando debolezze e bisogno per disoccupazione) hanno ciclicamente "giocato" la carta delle promesse da reiterare di legislatura in legislatura. "Tanto poi la gente si dimentica ed il tempo passa".
Oggi, leggittimamente, alla paura paesana si aggiunge il terrore di un progresso troppo faraonico per essere reale e quindi non lo si vuole, si teme altresì un potere troppo concentrato nelle mani di un solo cognome. De Luca. E poi, dalle nostre parti si è sempre "tiratu a campari", e magari certa gente pensa: "chi troppo promette lo fa per scopi suoi, non certo per il popolo". La gente si è sempre accontentata con L'UOVO OGGI piuttosto che con la GALLINA DOMANI. Qualche cantiere scuola (comunque, oggi anche quelli bloccati da Palermo, mentre c'è chi dice che i soldi se li sono spartiti i Sindaci), qualche favoruccio a qualche amico che porta voti e... per gli altri che tirassero la cinghia.
Il dubbio stesso che le travi ed i pilastri di oggi, rimangano opere incompiute ai posteri quali "Mostri ecologici" il cui unico valore sarà il costo di demolizione nonchè il trasporto dei relativi calcinacci a rifiuto, è quindi leggittimo anch'esso.
La speranza, (difficoltosissima) invece, e che il "pazzo" Cateno (o Conte Ruggero che dir si voglia), trasformi veramente la già retrograda ed isolata Fiumedinisi nella "NUOVA TAORMINA", è il gancio in mezzo al cielo al quale si aggrappano gli ottimisti. Là dove ancora oggi pascolano le pecore e le capre, dove sono fluenti rovi e sterpaglie, un domani... chissà.
5) La viabilità rurale e il cimitero, sarebbero oggi in condizioni di totale abbandono. In una contrada che ha precisato, sarebbe stata segnalata, oltre alla sporcizia, anche la presenza di topi moti. Repici precisa in siciliano: "ci sunu i pulici, i piddizzuni e i surici motti".
6) L'illuminazione del paese, sarebbe talmente ammalorata dallo spegnersi al primo scroscio di pioggia, ma anche la manutenzione del verde pubblico sarebbe in stato di abbandono.
7) Un palazzo di fronte alla chiesa di San Pietro. Sarebbe prevista fra i le opere da realizzare, una palazzina (credo con scopi turistici anch'essa), che dovrebbe sorgere proprio di fronte alla chiesa di San Pietro, oscurandone e deturpandone la secolare bellezza. (Quì - se autenticamente - il giovane Repici denota la sua sensibilità verso il partrimonio storico-monumentale).
8) La fontana realizzata nel 1896, è anch'essa oggetto di attenzione nel discorso accorato di Repici. In effetti, nel terreno sovrastante e retrostante starebbe nascendo l'ennesima struttura in cemento armato. Potrebbe trattarsi di un altro albergo. Ancora attaccamento alla storia del proprio paese?
Questi otto, Vi sembrano punti di poca importanza? A voi lettori la sentanza. Ma se pensiamo che il tutto è a corollario 16 milioni di finanziamenti già incassati (che per la Minoranza sono stati ottenuti per opere totalemente inutili, vedi Scuola degli antichi mestieri), denaro ottenuto da Fiumedinisi in questi anni, mentre il Comune sarebbe ormai al dissesto, allora ci sarebbe da riflettere seriamente. Intanto, carte bollate all'indirizzo della Corte dei Conti e ricorsi al TAR di Catania. Infatti, le stesse avrebbero interessato oltre alla tematica di un presunto dissesto, numerosi abusi quali: il Consorzio degli Antichi Mestieri e l’”Unione dei Comuni Valle del Nisi Area delle Terme”, il cui Statuto è stato giudicato pregiudizievole per un effettivo sviluppo del territorio a cui si rivolge l'Unione.
Infine, in un sussulto di estremo coraggio (dote che non gli manca), Repici definisce "il Conte Ruggero", il peggiore sindaco di sempre e si augura che la vera rinascita inizi con la sua estromissione.
La replica di De Luca:
il comizio del Deputato-Sindaco, che lo vedeva chiamato a rispondere (ancora una volta) a tante accuse più o meno gravi, lo vede invece sornione, ironico e perfino baldanzoso. Chiaramente il primissimo suo riferimento è rivolto al Capogruppo di minoranza, del quale dice: "certi signori, per i loro imperanti disturbi, forse fanno uso di psicofarmaci". Poi, passa ad occuparsi delle tematiche che a suo dire provengono da pseudo jettoatori, e cioè riferite a invocate piene del torrente. Risponde a proposito del famigerato muro d'argine, (o "difesa spondale"), che là dove sono stati realizzati utilizzando "gabbioni di pietre" (e quì gli posso dare ragione), proprio la piena li ha spazzati via con estrema facilità. Il chiaro riferimento è a quelli recentemente realizzati sul territorio di Savoca.
Il Deputato di Sicilia Vera, quasi da subito sorvola sui tanti punti mossigli ad accusa e si fa forza dei consensi elettorali ottenuti, prima come Sindaco nel 2003, poi come Deputato MPA nel 2006 e poi ancora come Sindaco (con quasi il 70% dei fiumedinisani a suo favore), e ancora riconfermato Deputato due anni orsono. Sul suo grande palco, infatti siedono alle sue spalle diversi sindaci a lui riconoscenti e fedeli, fra i quali: Giuseppe Di Tommaso (Nizza di Sicilia), Carmelo Satta (Alì), il sindaco di Scaletta Zanclea, di Mandanici... oltre al Consigliere Provinciale Pippo Lombardo.
Ammette anche di aver commesso degli errori, De Luca, pur dichiarando di non essersi mai abbattuto e di non farlo adesso, di fronte a fiumane di querele anonime, di Cause in Tribunale e quant'altro, piovutegli a suo dire da invidiosi e politici scorretti. Poi, vola alto, molto alto e il suo discorso si allontana da quella che è la classica caciara di paese per atterrare a "Palazzo dei Normanni". A Palermo. Tema anche questo già dibattuto da lui stesso in passato, i debiti dell'intera Sicilia. Enormi debiti, si parlerebbe di 600milioni ma lui sussura -e non smentito da alcuno al Palazzo, dice- di... ben sei miliardi di euro. O forse ho sentito male?
Aggiunge: "ad Ottobre gli impiegati non potranno più essere pagati". Ritorna così a parlare di giochi ed inciuci politici di dimensioni macroscopiche che riportano la Sicilia ad un triste realtà da sempre subìta dal suo popolo. Di fronte a tale immenso problema -dice- non ci dovrebbero più essere divisioni di "colori" o casacche.
Torna poi alle tematiche di Fiumedinisi, che inneggiano anche al topo morto. Ancora sarcastico, dichiara: "nessuno gli ha detto di mangiarselo" e prosegue: "La verità, è che spesso la gente si rivolge al sindaco per richieste che non gli competono". Per il servizio di pulizia oggi c'è l'ATO, probabilmente questa non fa bene il proprio lavoro.
Dimenticavo. Verso la metà del suo lungo comizio, De Luca fa portare sul palco due coppie di regali, (un quadro-poster della Madonna Annunziata -patrona del paese- e il suo libro-tesi di laurea che racconterebbe economia e storia di una Sicilia travagliata). Uno, da consegnare ovviamente al Capogruppo Repici e l'altro a tale "ragionier fantozzi" (così lo definisce), che altrimenti nomina come il "paisano".
RIFLESSIONE PERSONALE:
Cateno De Luca, persona dal temperamento alquanto focoso, dai modi spesso rudimentali, (lui stesso si definisce "rurale"), persona con la quale io stesso ho avuto più volte modo di discutere sia pur per brevi momenti, ha indiscutibilmente mire e disegni molto ambiziosi. Uomo generoso d'animo, guarda si al suo paese (Fiumedinisi), si al territorio di appartenenza (quello jonico), ma più ancora all'intera economia siciliana senza trascurare gli equilibri di governo che imperano a Roma.
Infatti, pur dando (io personalmente) per scontata la sua onestà politico-imprenditoriale, (infatti, se pensassi ad abusi di potere e collusioni, allora dovrei aprire un diverdso discorso fatto di prove e non di chiacchere di piazza), ritengo che le sue mire progressiste si scontrano e si scontreranno sempre più con una mentalità di paese. Paese che si sarebbe accontentato di molto ma molto meno. Questo, i sindaci, le maggioranze e la politica che ha preceduto De Luca lo sapevano bene, e per questo (magari sfuttando debolezze e bisogno per disoccupazione) hanno ciclicamente "giocato" la carta delle promesse da reiterare di legislatura in legislatura. "Tanto poi la gente si dimentica ed il tempo passa".
Oggi, leggittimamente, alla paura paesana si aggiunge il terrore di un progresso troppo faraonico per essere reale e quindi non lo si vuole, si teme altresì un potere troppo concentrato nelle mani di un solo cognome. De Luca. E poi, dalle nostre parti si è sempre "tiratu a campari", e magari certa gente pensa: "chi troppo promette lo fa per scopi suoi, non certo per il popolo". La gente si è sempre accontentata con L'UOVO OGGI piuttosto che con la GALLINA DOMANI. Qualche cantiere scuola (comunque, oggi anche quelli bloccati da Palermo, mentre c'è chi dice che i soldi se li sono spartiti i Sindaci), qualche favoruccio a qualche amico che porta voti e... per gli altri che tirassero la cinghia.
Il dubbio stesso che le travi ed i pilastri di oggi, rimangano opere incompiute ai posteri quali "Mostri ecologici" il cui unico valore sarà il costo di demolizione nonchè il trasporto dei relativi calcinacci a rifiuto, è quindi leggittimo anch'esso.
La speranza, (difficoltosissima) invece, e che il "pazzo" Cateno (o Conte Ruggero che dir si voglia), trasformi veramente la già retrograda ed isolata Fiumedinisi nella "NUOVA TAORMINA", è il gancio in mezzo al cielo al quale si aggrappano gli ottimisti. Là dove ancora oggi pascolano le pecore e le capre, dove sono fluenti rovi e sterpaglie, un domani... chissà.
Ed il Comprensorio Jonico che negli ultimi trent'anni ha gridato al miracolo per la realizzazione della semplice rete fognaria piuttosto che per l'acqua potabile nelle case, che ha giudicato impossibile che un giorno arrivasse la rete metanifera nella nostra zona, diviso su ogni decisione sempre, un giorno non lontanissimo potrebbe finalmente sfruttare il turismo e VIVERE di orgogliosa risorsa propria. Un Comprensorio, che possa accogliere manodopera locale disoccupata è quindi solo un sogno?
Forse De Luca si rivelerà solo un imbroglione, un falso come tanti altri politici che lo hanno preceduto. Ma questa non sarà una vittoria per nessuno, nemmeno per i suoi detrattori. Tantomeno io ho la SFERA DI CRISTALLO per leggere il futuro mio e della mia Terra, ma se fossi Repici e compagni, indagherei anche sulla concretezza dei piani dei capoccia che spingono il progetto alternativo a De Luca, piuttosto che guardare solo al favore personale. E non parlo di Fiumedinisi ma del Comprensorio Jonico e della Sicilia, quella si dei Baroni e dei lecchini ed infine del popolo sottomesso ed illuso nei secoli.
Forse De Luca altri non è che un BLUFF? Allora cominciamo già adesso a individuare chi non lo è (in alto a Palermo, dico), perchè ogni anno della nostra vita trascorsa ad elemosinare i tre mesi all'ATO piuttosto che un incarico temporaneo al Comune, è un anno perso. E mentre l'odio non risolve ma tritura il fegato di chi lo detiene, il tempo inesorabilmente trascorre e magari c'è qualcun'altro (magari più di uno), che in questo momento ride sulle spalle di Repici, Maisano e Co. i quali infieriscono... sullo scomodo e nemico Deputato Cateno De Luca a Palermo.
Forse De Luca si rivelerà solo un imbroglione, un falso come tanti altri politici che lo hanno preceduto. Ma questa non sarà una vittoria per nessuno, nemmeno per i suoi detrattori. Tantomeno io ho la SFERA DI CRISTALLO per leggere il futuro mio e della mia Terra, ma se fossi Repici e compagni, indagherei anche sulla concretezza dei piani dei capoccia che spingono il progetto alternativo a De Luca, piuttosto che guardare solo al favore personale. E non parlo di Fiumedinisi ma del Comprensorio Jonico e della Sicilia, quella si dei Baroni e dei lecchini ed infine del popolo sottomesso ed illuso nei secoli.
Forse De Luca altri non è che un BLUFF? Allora cominciamo già adesso a individuare chi non lo è (in alto a Palermo, dico), perchè ogni anno della nostra vita trascorsa ad elemosinare i tre mesi all'ATO piuttosto che un incarico temporaneo al Comune, è un anno perso. E mentre l'odio non risolve ma tritura il fegato di chi lo detiene, il tempo inesorabilmente trascorre e magari c'è qualcun'altro (magari più di uno), che in questo momento ride sulle spalle di Repici, Maisano e Co. i quali infieriscono... sullo scomodo e nemico Deputato Cateno De Luca a Palermo.
Leggi l'altro mio blog: "IOGEOMETRA"
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