Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

sabato 20 marzo 2010

Sicilia. Quanti problemi gravi, nessun problema!

ATO RIFIUTI, QUANTO CI COSTERAI?
A livello regionale, la nostra cara Sicilia ha parecchi (e grossi) problemi. Ne citiamo uno su tutti che non è nemmeno il più grave: Trattasi dell'enorme debito che l'ATO (ora in via di riforma), ha caricato sulle spalle dei Comuni (fra cui Roccalumera), i quali Comuni a tutt'oggi rimangono insolventi perchè ritengono che il RADDOPPIO dei costi per un servizio rifiuti a loro offerto fin oggi, non corrisponde come qualità ed efficienza, nemmeno a quello precedente, che veniva eseguito con la modesta manodopera locale dei vari Comuni. Nel contenzioso Comuni-ARS, l'on. Cateno De Luca, (che, in quanto sindaco di Fiumedinisi ha invece transattato), si spera di trovare quantomeno un accordo, altrimenti, il pellegrinaggio a Palazzo de Normanni da parte di tutti i sindaci colpiti, non sarebbe che una delle manovre indispensabili a scongiurare tantissimi commissariamenti per dissesto economico.

DISSESTO IDROGEOLOGICO, NE VOGLIAMO PARLARE?
Se vogliamo parlare invece di un altro tipo di "dissesto", e cioè quello idrogeologico, (ultimo dramma, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo, nel paese dei Nebrodi, San Fratello), la questione diventa di proporzioni macroscopiche. Centinaia di milioni di euro che sarebbero necessari per la sola messa in sicurezza delle zone a rischio frane. Nessuno avrà dimenticato, spero, i drammi di Scaletta e Giampilieri, (per mensionare solo due fra i tanti Comuni colpiti dalla tragedia dello scorso 1 Ottobre, che, causa lo scorrimento a valle di fiumi di fango, detriti, massi e perfino edifici, ha decimato intere famiglie, contando ben trentasette vittime e migliaia di sfollati a tutt'oggi ancora "ospiti" di alberghi, o parenti. In questo caso, l'aver incaricato centinaia di tecnici per lo studio del territorio, evidenziato sulla carta suddividendolo per zone di rischio (dalle zone "rosse" ad alto rischio, da demolire, alle zone "verdi" a rischio zero, nelle quali è già iniziato il ritorno dei proprietari), non risolve certo un problema che lascia ancora insoluti perfino i pagamenti alle tante ditte che si sono occupate dello sgombero della terra e che ormai vanno verso un più che probabile fallimento. Nella migliore delle ipotesi, (i siciliani del popolino, sono sempre stati e sempre saranno quelli del "meglio poco che niente"), saranno pagati dei minimi anticipi alle ditte e verranno operati dei minuscoli interventi tampone (beffa) su circoscritte e limitate zone del fronte collinare colpito, per poter dire alle prossime elezioni, che qualcosa poi si è fatto. Giampilieri superiore, intanto, che non vuole affatto le new town, (manco quelle faranno), attende la messa in sicurezza delle sue colline e la ricostruzione.
CAPO SCALETTA. LA GALLERIA PARAMASSI E' STATA BOCCIATA, MA...
Parlando del "Capo Scaletta" (e Capo Alì), invece, ci dovremmo trovare di fronte ad un caso di proporzioni minime in confronto ai due già mensionati. In realtà nei decenni, i soliti interventi tampone hanno reiterato una situazione di rischio per chi percorreva e percorre ogni giorno la SS.114 verso e da Messina. Inoltre, più volte lo strappo della rete paramassi causa frana, ha provocato l'interruzione del transito in circostanze in cui lo stesso avrebbe potuto salvare la vita a parecchia gente alluvionata (vedi 25 ottobre 2007), e la contemporanea interruzione a valle della linea ferroviaria, ora per la caduta di un masso di parecchie tonnellate (che, se avesse centrato il treno in transito avrebbe provocato una strage), o l'erosione sotto gli stessi binari, a causa del fango proveniente dalle stesse colline franate. Ebbene: raccolte migliaia di firme (ho firmato anch'io), e completato e presentato un serio progetto (che, chi di dovere non ha nemmeno sbirciato), per la realizzazione di una GALLERIA PARAMASSI che risolverebbe definitivamente il problema, di recente ne è stata decretata la bocciatura a favore del solito INTERVENTO TAMPONE (solo apparentemente meno oneroso per le casse della Regione, in quanto, come nella barzelletta della "spina sul molare del paziente", che veniva - a pagamento - pennellata con un unguento ma mai tolta). La scusa? E' sempre quella: "non ci sunnu soddi". Ma no. Voglio essere per una volta ottimista. Questa piccola grande crociata la vinceremo!

Concludendo: la Sicilia ha un futuro? Ma certamente! hanno affermato, quando sono stati al potere i politici di Destra, di Sinistra e di Centro. Infatti, i gravi problemi di cassa, che stanno portando le istituzioni dell'isola a svendere il patrimonio storico-artistico per poi affittarlo a spese nostre, infondo, che problemi sono? Che strano, però. In Sicilia circolano fiumi di denaro, che magari (dico magari per il beneficio del dubbio), vanno nelle solite tasche di potenti politici e boss mafiosi, e poi... tanto la gente sa aspettare e aspettare e sperare, di legislatura in legislatura. E da Roma? Quali soluzioni? Mi sa che, "l'elezione diretta del premier", la riforma dellla Costituzione e della giustizia, i viegati decreti ad personam... e la scesa in piazza di oggi dei "piddiellini" illusi o collusi... non siano esattamente questioni atte a risolvere i problemi della disoccupazione, della sanità, dell'istruzione, della ricerca siciliana e italiana. Svegliamoci!
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