Cari lettori del blog, in questa occasione vi voglio parlare di quel nuovo
“palazzo bianco” prospiciente sul lungomare, e sito a pochi metri dalla chiesa Madonna del Carmelo di Roccalumera. Una struttura a lungo attesa e che, una volta inaugurata,
(si spera in Aprile), diverrà il nuovo
Centro-Culturale, nonché
Centro-Anziani per i roccalumeresi. Un’opera da non considerarsi a se stante, ma inserita in un progetto di integrazione culturale e ricreativa per l'intera cittadinanza. Seguitemi nel racconto!
C'era una volta il mattatoio: Solo su questo termine, potrei scrivere per ore, in quanto già da piccolo (
quando libero dagli impegni scolastici, se martedì) andavo a far compagnia a mio padre nei giorni della macellazione. Forse, in questi anni la memoria di molti avrà semicancellato quelle scene di ordinario lavoro di uomini di forza e di coraggio, ma fra i tanti episodi
(che sono sempre una minima parte di quella che fu una realtà ormai sepolta), che io ho vissuto di presenza, uno ve lo voglio accennare: era un martedì come tanti, fortunatamente era stata già realizzata la cinta muraria attorno al macello, mio padre stava per tirare un toro all'interno del macello, quando la bestia s'imbizzarrì. Era legata a varie corde tenute da vari macellai, ma in un'attimo il toro si liberò di molte code, tirando. Io
(come altri), scappai fuori dal cancello e rimasi lì. Pensate, rimaneva una sola corda a tenere la belva infuriata contro mio padre, la tenevamo in tre, e... bastò uno strattone dell’animale per farmela scorrere fra le mani come fosse una sega elettrica. A quel punto, non vidi più il toro, non vidi più neanche mio padre. Dov’è gridai, mi risposero: tuo padre dev'essere dentro il macello, il toro sarà dietro il recinto. Passò un'attimo e la belva ritornò ad attaccare. Erano ormai tutti fuori, qualcuno era salito sul muro di cinta, ma ecco che il toro si alzò sulle zampe posteriori con la bava alla bocca e glio occhi unfuocati, mai avevo visto una tale scena, mai avevo ascoltato un urlo lacerante di una tale bestia inferocita. Una montagna di muscoli, sollevandosi, arrivò a spingere con il muso una persona giù dal muro, fortunatamente costui cadde all'esterno e non si fece quasi nulla. Dopo un po’, vennero i carabinieri armati, gli spararono, una prima volta puntando alla testa, ma il toro si mosse e la pallottola gli forò il muso, una seconda volta, il grido aumentò ancora, il secondo proiettile e il terzo ed il quarto, gli penetrarono la spalla e poi ancora il cervello dell'animale che si accasciò al suolo. Adesso potevo cercare mio padre, era veramente riuscito a mettersi al sicuro? Assolutamente no! Seppi dopo, che era stato inseguito fin dove la cinta di mura portava ad un vicolo senza via d'uscita. Ma, si era salvato. Come aveva fatto? Una finestra che dava luce ai locali del veterinario, miracolosamente e per la prima volta era stata aperta da Bruno, il custode del macello. Era abbastanza alta, ma mio padre aveva avuto lo scatto della paura e era saltato, senza nemmeno avere il tempo di pensare che, quei due coltelli che portava appesi alla cintola, nella caduta, sarebbero potuti uscire dal fodero e infilzarlo. Mi raccontò dopo, che la bestia lo attese un po' prima di andare via da là dietro, prima di tornare fra i proiettili dei Carabinieri. Era un mattatoio, quello, in mezzo all’abitato, che
(se potesse parlare) tante storie ci potrebbe raccontare. Forse, quelle mura, tremano ancora di paura!
Il progetto per la nuova struttura: I dati che state per leggere li ho acquisiti presso l'ufficio tecnico del Comune di Roccalumera. Il progetto,
(realizzato dall'Architetto Alessandro Costa), che nella sua stesura originaria era stato validato in data 30.12.2002, è stato successivamente adeguato
(richiesta verifiche tecniche del 20.03.2006) alla nuova classifica sismica del territorio
(subentrata in data in data 19 dicembre 2003), che ha incluso Roccalumera nella 1° categ. Sismica, predisponendo nel contempo, le strutture dell'organismo architettonico in oggetto ad una futura eventuale sopraelevazione. Come da pianta esplicativa
(allegata), mentre i siti
"A" e
"B", già si riferivano rispettivamente agli ex locali per la macellazione del bestiame ed alla visita veterinaria della interiora degli stessi, l'ampliamento in pianta della nuova struttura, si espandeva
(nella parte frontale dell'edificio, a nord-est) in una zona denominata
"C", in una laterale,
(definita da un profilo curvilineo, a sud) da una zona denominata
"D", e, nella parte opposta
(a nord), in una ulteriore zona chiamata
"E". Per quanto riguarda le strutture esistenti, dallo studio delle risultanze emerse dalle indagini conoscitive sui solai, travi e pilastri, si è ritenuto necessario per garantire un efficace ed efficiente adeguamento alle intervenute normative, provvedere ad una verifica di calcolo ed una conseguente stesura di progetto di recupero delle strutture
(datate 1967, di barre lisce), infatti, tutti i pilastri sono stati dotati di carpenterie costituenti "incamiciature", che ne hanno anche aumentato le dimensioni finali.
Scelte architettoniche del nuovo edificio: Da un'analisi ambientale del territorio roccalumerese, si è voluto "tradurre" formalmente alcuni suggerimenti che alcune emergenze storiche culturali indicavano. Così, nel DNA del nuovo Centro-Culturale, si sono voluti inserire degli elementi riconoscibili, che richiamassero la famosa Torre saracena. Infatti, seppur stilizzati, possiamo intravedere nel prospetto dell'opera, alcuni richiami alle mura merlate della torre di avvistamento e, nella sua zona sud, la stessa struttura circolare (in calcestruzzo a vista "lavato", è un chiaro riferimento alla fortificazione della torre stessa.
L'auditorium, il Palco, Il Foyer, gli spazi esterni: Al piano terrà, una ampia sala, verrà adibita "strategicamente" ad Auditorium. Il palco,
(struttura sopraelevata rispetto al piano d'imposta del pavimento), è rivestito in parquet in listoni di iroko. Questo è il corpo di fabbrica
(ampiamente finestrato ed illuminato), che occupa ad est, parte del cortile esistente. Le parti di terreno antistati,
(est) saranno curate a prato, mentre un tappeto pavimentato con pietra locale, collega l'adiacente via Caminiti con l'ingresso dell'edificio.
La riqualificazione in Centro Socio-Culturale: (da riferimenti della Relazione Tecnica). Il progetto originario del Centro Culturale, oggi viene collocato in un più ampio programma predisposto dall'attuale Amministrazione, finalizzato a dotare il Comune di attrezzature per attività culturali, sociali e per il tempo libero di cui il tessuto urbano è ancora carente. Infatti, la volontà progettuale rivolta al sito del ex-mattatoio rappresenta, sia un'opportunità di dotazione socio-culturale, sia un'importante occasione di riqualificazione urbana di un'area ormai degradata. Il recupero architettonico dell'organismo dismesso, collegato ad una nuova parte che la completa sia funzionalmente che architettonicamente, renderanno fruibile ai cittadini la vecchia struttura, divenendo, così, un punto di riferimento non solo sotto il profilo socio-culturale ma anche urbanistico-architettonico, vista la collocazione del sito sulla promenade del lungomare e al centro del tessuto urbanistico.
Tornerò su questo tema: Sperando di poter mantenere la promessa, mi auguro di intervistare il prossimo mese l’assesore ai Lavori Pubblici
(Ing. Francesco Santisi), e di chiedere ulteriori lumi allo stesso sindaco Gianni Miasi. Oggi ho voluto racchiudere fra una storia quasi fiabesca ma purtroppo vera, e una “metamorfosi” evolutiva, che, si spera, trasformerà ciò che è stato il orgoglioso passato… in ciò che sarà il nostro positivo futuro. Il futuro di Roccalumera.