Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

lunedì 23 marzo 2009

Scie chimiche nei nostri cieli, cosa sono?

Cari amici del blog, diamo un'occhiata sopra le nostre teste. Guardiamo su al cielo. Infatti, Se osserviamo il cielo, ogni giorno molti aerei anonimi rilasciano, da appositi erogatori, scie persistenti di sali metallici di bario, alluminio ed altre sostanze che creano nuvole biancastre che rendono lattginoso il cielo.
Perché tanti aerei cisterna, anonimi, scaricano nel cielo tonnellate di particelle chimiche in lunghe scie che offuscano l'azzurro?
Perché alluminio e bario sono abnormemente presenti nei cibi, nel terreno e nel nostro corpo?
Perché bruciori agli occhi, recidive affezioni respiratorie, dolori muscolari inconsueti?
Chiedi analisi per l'alluminio e bario in vini, cibi, acqua.
Esegui un 'mineralogramma del capello' per bario e alluminio nel corpo.
Coinvolgi i politici e i media.

Roma, Piazza Venezia: queste sarebbero più di otto 'normali' scie di condensa create da 'normali' aerei civili di linea in 'normale' rotta incrociata sul centro di Roma? clicca per vedere la foto.
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Perchè tante interrogazioni di Parlamentari italiani ed europei contro le Scie Chimiche sparse nel cielo da aerei cisterna?
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- Deputato greco Fortis Kuvelis, 5 Febbraio 2007
- Senatore D.S. Gianni Nieddu, 13 Giugno 2006
- Deputato fedesco Hyltrud Breyer (Verdi) al Parlamento Europeo, 17 ottobre 2006
- Deputato Comunisti Italiani Severino Galante, 3 Febbraio 2005
- Deputato D.S. Pietro Ruzzante (2003)
- Consiglieri Regione Sardegna di Rifondazione Comunista Davoli, Uras, Pisu, 30 Maggio 2006
- Parlamento Europeo: "considera il sistema militare USA di manipolazione ionosferica HAARP, la più grave minaccia militare... per l'ambiente globale e la salute umana" A4-1999
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L'On. Antonio di Pietro ha presentato una interrogazione parlamentare sulle scie chimiche
il 17 settembre 2008.> LEGGI
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Disinformazione: 8/11/08. Il Giornale 'ridicolizza' la interrogazione parlamentare di Di Pietro. > LEGGI
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Chi di noi ci ha mai pensato? Chi conosce la verità?
Scie chimiche nei nostri cieli (GUARDA IL VIDEO)
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5 Commenti:

  • grazie per diffondere la verità.
    da questi aeroplani militari ci escono delle robe strane.......

    Di Anonymous Anonimo, Alle 25 marzo 2009 alle ore 17:06  

  • Una domanda semplice quanto scontata mi nasce spontanea:

    Se queste scie bianche fossero così nocive come si afferma, in quanto trattasi di “esperimenti”, forse addirittura militari, e considerato che se producono contaminazione, essendo in cielo, non fanno certamente distinzione tra ricchi e poveri, tra governanti e sudditi, tra scienziati e profani, tra militari e civili, (insomma dal cielo non si guarda nessuno sulla terra), mi chiedo e domando, come mai, ricchi, governanti, scienziati e militari, non si preoccupano quanto meno per se stessi e per i propri familiari ?

    Di Blogger Adduso, Alle 4 aprile 2009 alle ore 18:42  

  • mi chiedo e domando, come mai, ricchi, governanti, scienziati e militari, non si preoccupano quanto meno per se stessi e per i propri familiari ?

    X Adduso:
    ho paura di conoscere la risposta. Certevolte, la più logiaca è anche la più azzeccata. Magari non tutti gli scienziati, ma tanti straricchi, IGNORANO la gravità delle "scie chimiche". Saranno anche governanti... ma stanno sottovalutando il problema, perchè ne ignorano la gravità.

    Nel mondo militare, vige il segreto più assoluto. La TV, ha qualche mese fa segnalato un diverso esperimento (a terra), di proporzioni mostruose... gli scienziati, (nel deserto), starebbero tentando di ricreare artificialmente un "buco nero" per studiarlo più approfonditamente.

    Chi ha una pur minima conoscienza scientifica nel settore... sa che le reazioni per il genere umano non saranno certo benefiche.

    Di Blogger BonarRIGO, Alle 5 aprile 2009 alle ore 12:36  

  • I dubbi che fai nascere sono molto più reali di quanto noi comuni cittadini possiamo immaginare.

    Ti riporto questa notizia e pensa che siamo nel campo civile, immagina quindi cosa c'è nel mondo militare.

    I VIRUS PER COSTRUIRE BATTERIE

    "Il MIT ha messo a punto una tecnica che prevede l'impiego di virus per la costruzione degli elettrodi delle batterie. Il processo di produzione pare essere a bassissimo impatto, ma quanto è sicura una batteria di questo tipo?

    Un gruppo di ricercatori del MIT ha dimostrato di poter impiegare un virus geneticamente modificato per costruire gli elettrodi negativi e positivi di una batteria agli ioni di litio.

    Angela Belcher, coordinatrice del progetto, illustra come sia possibile produrre tali elettrodi a temperatura ambiente, con un processo economico e piuttosto semplice che non richiede l'impiego di solventi. Belcher dichiara inoltre che i materiali impiegati per la produzione di questo tipo di batterie non sono tossici.

    Gli ioni di litio presenti nelle più comuni batterie ad oggi in circolazione si spostano dall' anodo, elettrodo carico negativamente e di norma realizzato in grafite, verso il catodo, elettrodo carico positivamente e realizzato in ossido di cobalto o fosfato di litio-ferro.

    Tre anni fa lo stesso gruppo di ricerca ha documentato la produzione di un anodo utilizzando un virus modificato capace, ricoprendosi di ossido di cobalto e oro, di autoassemblarsi per formare un nanocavo. Con quest'ultimo lavoro il gruppo si è concentrato sulla realizzazione di un catodo che potesse essere utilizzato con l'anodo precedentemente creato. Il catodo è, di norma, più difficile da realizzare perché deve essere altamente conduttivo per poter avere un elevato trasferimento elettronico e, paradossalmente, i materiali maggiormente adatti alla realizzazione di un catodo sono altamente isolanti.

    Per raggiungere tale obiettivo i ricercatori hanno realizzato geneticamente un virus in grado di ricoprirsi autonomamente con fosfato di ferro e successivamente in grado di "raccogliere" una piccola quantità di nanotubi di carbonio per creare una rete di materiale ad alta conducibilità. Gli elettroni possono così muoversi lungo queste reti ad elevata velocità.

    Questa tecnica consente di incrementare in maniera considerevole la conducibilità del catodo senza incrementare significativamente il peso della batteria. I test di laboratorio hanno dimostrato come le batterie realizzate con questa nuova tecnica sono in grado di affrontare fino a 100 cicli completi di carica-scarica senza che la capacità della batteria stessa venga intaccata. Attualmente le batterie realizzate in maniera tradizionale sono in grado di sostenere un maggior numero di cicli completi, ma i ricercatori affermano che si tratta solamente di questione di tempo per produrre una batteria confrontabile con le attuali batterie al litio.

    La scorsa settimana il presidente del MIT ha mostrato un prototipo di questa particolare batteria ad un press briefing con la Casa Bianca, dove anche il presidente Obama ha parlato della necessità di fondi federali per l'avanzamento delle tecnologie pulite.

    Ora, sebbene i ricercatori del MIT dichiarino che la produzione di queste batterie avvenga con materiali non tossici e per quanto il virus impiegato sarebbe un comune batteriofago innocuo per l'uomo, sarebbe opportuno disporre di qualche rassicurazione in più in merito all'effettiva non tossicità di una batteria di questo tipo, soprattutto nel caso in cui (ammesso e non concesso che venga messa in produzione) non venga smaltita in maniera consona.

    (l'articolo originale riportato dal sito:
    http://web.mit.edu/newsoffice/2009/virus-battery-0402.html)

    Di Blogger Adduso, Alle 8 aprile 2009 alle ore 05:46  

  • X Adduso:
    Intanto ti faccio i miei complimenti. Navighi in internet molto più speditamente di me, ed i risultati si ...leggono.

    Relativamente alle batterie di cui mi parli, (se stiamo parlando dello stesso articolo), avevo letto da qulache parte di accumulatori infinitamente più capaci e dalla velocità di carica notevolmente più efficace delle attuali batterie al litio.

    Gli esempi di carica che ricodo sono: per un telefonino, circa 3 - 5 secondi, e per un'autovettura... mezzora.

    Attualmente, le cosiddette auto elettriche vere e proprie hanno una diffusione molto limitata, (richiedono un apposito vano sottoscocca o nel rertotreno, di rilevanti dimensioni e di un lungo periodo di ricarica). Il loro costo di acquito, inoltre è per adesso molto elevato.

    Sono diffuse invece le "ibride", (ciclo otto + batterie), di cui ricordiamo gli esempi più riusciti di Toyota e Honda.

    Il problema della crisi economica, e della futura probabile crisi energetica, sta convincendo tutti i colossi dell'auto a studiare nuove tecnologie denominate ecologiche.

    Entrare nello specifico di eventuali "effetti collaterali" però, è un vero lavoro scientifico inquisitorio.

    Di Blogger BonarRIGO, Alle 8 aprile 2009 alle ore 08:59  

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