Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

venerdì 20 marzo 2009

DDL sulle intercettazioni telefoniche, confronti.



Cari amici del blog, torniamo ad occuparci di nuove leggi del Governo italiano. Il "pezzo" che sto per proporvi, mi è stato attenzionato da "ADDUSO". Potete leggere di seguito:, (L'Italia vs "messico" d'Europa?), un post, per la verità, non inedito. Avviamente, ove essere il più obiettivo possibile su una tematica che regolerà le metodologie di Giustizia del nostro futuro, ho ricercato sulla rete il testo integrale del DDL. Ecco il testo integrale del DISEGNO di LEGGE: (LEGGETELO).

Il blogger Giuseppe Caminiti (dalla Germania), interrogato preventivamente sulla bontà o meno del DDL sulle intercettazioni telefoniche, così si è espresso: "Si tratta ancora di un disegno di legge che deve essere approvato/aggiustato dal Senato. A me sembra che con questa legge, l'Italia si sia allineata ad altri Stati Europei, come la Germania per esempio. Comunque vedremo in seguito, quando diverrá legge, adesso é inutile specularci sopra".

Sono andato oltre. Sul sito Panorama.it, (appartenente, per la verità, al gruppo di S.B.), ho rintracciato un articolo dal titolo: Intercettazioni: approvato il disegno di legge del Governo. Tale articolo (in data Venerdì 13 Giugno 2008), riportava quanto segue:

Via libera del Consiglio dei ministri riunito questa mattina al disegno di legge sulle intercettazioni. Il provvedimento, approvato all’unanimità, vieta le intercettazioni per reati, le cui pene sono inferiori a 10 anni. È inoltre prevista una deroga per i reati contro la pubblica amministrazione e le intercettazioni da parte della magistratura non potranno durare più di 3 mesi e dovranno essere decise da un tribunale, non da un singolo soggetto.Durante la conferenza stampa che si è svolta al termine del Cdm a palazzo Chigi il ministro della Giustizia, Angelino Alfano ha spiegato la ratio del disegno di legge: “Il sistema delle intercettazioni era degenerato e il nostro provvedimento risponde a quanto prevede la Costituzione italiana all’articolo 15 e ha piena copertura europea in merito alla Convenzione dei diritti dell’uomo”.Poi il Guardagilli è entrato nel merito spiegando alcune tecnicalità del ddl che ora passa all’esame del Parlamento – da cui lo stesso Alfano ha detto di aspettarsi contributi migliorativi – : “Le intercettazioni sono inutilizzabili se attinte in riferimento ad un processo nel corso di un altro processo. E saranno applicabili solo per il futuro e non per i procedimenti in corso. Quindi – ha detto perentorio il ministro della Giustizia - non c’è nessuna retroattività”. E ancora: “Le intercettazioni saranno sempre possibili nei reati di mafia, di terrorismo, per quelli che prevedono l’ergastolo e per tutti i reati di grande allarme sociale”.Quindi rispondendo al leader dell’opposizione, Walter Veltroni, che riteneva le intercettazioni non fossero una priorità del Paese, Alfano ha spiegato: “Infatti sulle priorità, come la sicurezza, i rifiuti e le tasche dei cittadini siamo già intervenuti anche per decreto. Questo disegno di legge è coerente con quanto detto in campagna elettorale e con quanto previsto dal programma del Pdl e poi – ha aggiunto il Guardasigilli - si ispira alla filosofia del ddl Mastella pur non prevedendo le stesse sanzioni”. Ma Alfano – proseguendo nella sua ottica di buoni rapporti con la magistratura ha anche spiegato che le toghe non devono avere paura di questo disegno di legge. “Perché non devono lavorare solo con le cuffie…”. Alfano ha detto durante la conferenza stampa “Enfatizzando il ruolo eccessivo delle intercettazioni si fa un torto alla magistratura. Che invece gode di mezzi ampi nel codice: non hanno bisogno della cuffia alle orecchie. Si possono servire di tutti gli elementi del codice. E i cittadini avranno la bella conseguenza che avranno tutelata la loro sicurezza e la loro privacy”. Infine nel ddl sono previste pene da 1 a 3 anni per i giornalisti che pubblicano le intercettazioni.
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L'Italia vs "messico" d'Europa?
(“Ridurre al 10% le intercettazioni”, un chiaro ed evidente “favore” alla “mafia”)
Qualche giorno addietro, la sera del 13-03-09, seguivo un interessante confronto su una rete privata di Reggio Calabria (RTV – “Puntata speciale del Salotto” riportato sul relativo sito il 14-03-09) tra il PM dott. Gratteri, ed un gruppo di persone, tra i quali diversi giovani. Alla domanda sulle intercettazioni, con molta semplicità e chiarezza, il dott. Gratteri faceva osservare (se ho capito bene e riassumo qui di seguito con parole mie) che per controllare un cellulare di un indagato che in quel momento ad esempio si trovasse a Roma, e quindi anche i suoi eventuali spostamenti (perché com’è noto è possibile anche questo seguendo il segnale del cellulare), il costo si aggira intorno ai 16 euro al mese. Invece se ciò non dovesse più essere effettuato mediante le modalità delle intercettazioni attuali, significherebbe dovere inviare almeno 4 volanti da Reggio a Roma, con relativi poliziotti, e anche con il timore continuo di essere scoperti, oltre che con costi quindi smisuratamente più alti.
Inoltre, altro punto importante evidenziato dal dott. Gratteri , è che da qualche tempo, alcuni adottano il sistema di usare cellulari stile usa e getta, e quindi cambiano continuamente numero di telefono. Pertanto la magistratura è costretta per captare queste persone a dovere integrare la stessa indagine nei confronti della medesima persona con un’altra intercettazione che non può essere considerata come nuova, bensì semplicemente è cambiato il numero di cellulare, ma la persona di fatto rimane sempre identica.
Invece quando si danno le quantità delle intercettazioni in Italia (guarda caso) si fa solo espresso riferimento ai numeri e non invece, come dovrebbe logicamente essere, alle persone indagate, le quali a volte, e forse molto spesso, non hanno certo problemi a fornirsi di parecchie schede e cellulari.Mi pare, da modesto cittadino quale sono, che il dott. Gratteri, ha chiaramente messo in luce un aspetto che mi dimostra come in realtà, tutto quello che ci sta “raccontando” certa nota “politica” sul numero e sul costo delle intercettazioni, non trova alcun reale fondamento, tanto più se poi in mancanza delle attuali intercettazioni lo Stato fattivamente dovrà spendere con tutta evidenza molto, ma molto di più tra mezzi e uomini.
Anzi, aggiungo, che questo è pure alquanto inquietante, poiché, se la motivazione principale (ufficiale) per la quale si vogliono abolire le intercettazioni è soprattutto di natura economica, devo dedurre che in futuro non si potranno più fare indagini, con terrorizzante per noi, ma grande gioia per mafiosi, ndranghetisti, camorristi, politici ed istituzionali corrotti e concussori, ecc., in quanto poi, di nuovo, sono certo, si solleverà chiaramente il problema che le indagini costerebbero addirittura ancora di più di adesso, e come è noto, anzi, come ci ripetono (infinocchiano) da anni, “mancano i soldi”. Mi viene oggettivamente da domandarmi, ma con l’abolizione delle intercettazioni, l’Italia si avvia ad essere quindi il nuovo e purtroppo, “messico” d’Europa?
Infine, vi segnalo quanto è riportato in questo blog, (LEGGI) e lasciatemi aggiungere che forse, noi cittadini, senza neanche volercene rendere conto, stiamo visibilmente entrando in “un giro più grande di noi”, perché palesemente, certa “politica”, in nostro nome e con il nostro “presente e futuro”, sta evidentemente “giocando” una sua “partita” con la “mafia”, solo che, come sempre e come al solito, saremo solo noi a perderla.
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LE MIE IMPRESSIONI:
E' vero, dobbiamo uniformarci all'Europa, ma... (su questo argomento torneremo). Il DDL, "vieta le intercettazioni per reati, le cui pene sono inferiori a 10 anni"... E' possibile stabilire a priori, a quale tipo di reato porterà un'indagine? E se dietro ad un apparente reato minore, stupro, minacce per racket, ecc. (come evidenziato dalle interviste del tecnico Gioacchino Genchi), si nascondesse un giro di Mafia? Non sarebbe preventivamente preclusa una indagine importantissima? Il DDL, inoltre, prevede che: "le intercettazioni da parte della magistratura non potranno durare più di 3 mesi e dovranno essere decise da un tribunale, non da un singolo soggetto". Sebbene siano previste delle deroghe alla durata di tali indagini con utilizzo di intercettazioni telefoniche, una durata delle indagini di soli tre mesi, (lo capirebbe anche un bambino), quasi mai porterà a risultati tangibili. Anche la motivazione economica per la riduzione delle intercettazioni, non mi convince, e non sono tanto credulone da non pensare a secondi fini o copertura di reati ad opera di chi sa di poterli e volerli compiere.

TUTTAVIA: Non siamo quì per criticare sempre e comunque tutto il Governo o tutte le istituzioni, ma per dimostrare che noi ci siamo. Noi siamo abitanti della Sicilia e dell'Italia, terra che amiamo per la sua storia e, principalmente per i suoi uomini giusti. Noi, indagheremo perchè si conosca la verità. Per la vera giustizia. Sempre!
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1 Commenti:

  • Hai fatto un lavoro completo e direi oggettivo.

    Vorrei aggiungere, a proposito del pezzo che hai riportato da panorama sul ddl, ove è scritto "... le intercettazioni ... dovranno essere decise da un tribunale, non da un singolo soggetto ...", che da profano di diritto mi viene da chiedermi e domandare:

    Se un singolo magistrato, come ad esempio il GIP può rinviare a giudizio una o più persone, oppure ad esempio se un singolo magistrato che presiede un giudizio, solitamente di primo grado, può addirittura infliggere l'ergastolo, quale è quindi la motivazione logico giuridica per la quale l’autorizzazione di mere intercettazioni dovrebbe essere collegiale ???

    Ecco già per questo aspetto, che razionalmente non comprendo, questa legge non mi appare chiara e credibile.

    E chi mi ha mai letto, sa bene che non sono certo un “fan” di certa magistratura, ma qui non è in gioco la magistratura, qui "qualcuno", a mio modestissimo parere, per i suoi "interessi", ci sta palesemente vendendo alla "mafia”.

    Di Blogger Adduso, Alle 20 marzo 2009 alle ore 22:35  

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