Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

lunedì 23 febbraio 2009

Politica italiana. C'è chi se ne va... e chi Vince!


Parlo da semplice elettore, da cittadino d'Italia. No, non capisco una parola della politica di palazzo e, della politica di Roma. O forse si, capisco che Silvio ha vinto ancora. Il PDL ha trionfato in Sardegna... contro la Sinistra. Ormai, che ci piaccia o no, (ma forse ci piace, visto che lo votiamo e lo rivotiamo), Silvio vince sempre. Ma no, come Benigni a Sanremo, non voglio parlare di Silvio Berlusconi. Voglio parlare dell'Italia. Di quell'Italia che affonda nella disoccupazione e si consola (anzi, si appassiona proprio) guardando il "Grande Fratello", di quell'Italia che si riempie gli occhi ammirando le conigliette di Playboy (o la pornostar in topless) in TV al Festival di Sanremo, di quell'Italia in cui le "male parole" fanno parte del nuovo vocabolario parlato. Ce le insegnano (casomai non le sapessimo ancora) i programmi TV, le Fiction, i Reality Show.

Intanto, Walter Veltroni (che fu anche sindaco di Roma), abbandona. Forse, adesso farà il missionario in Africa? Walter, passa la mano a un certo Franceschini. Cosa cambierà nel dualismo fra il Governo e il "Governo ombra"? In Sardegna, il Partito Democratico, pur allendosi con Casini (e non con lo scomodo Di Pietro), ha (ri)perso. Veltroni ci aveva messo la faccia, Berlusconi anche. Ma non voglio parlare di Silvio Berlusconi, di un uomo di destra che è sempre insoddisfatto se si tratta di potere, e che tassello dopo tassello, sta conquistando il monopolio politico in Italia. No, non voglio parlare di Silvio, in quanto ormai, anche chi ne parla male (e lo fanno in tanti), fa ugualmente il suo gioco. Ne rafforza l'imagine di vincente, di imbattibile. Intanto, lui lo sa bene, per cambiare la Costituzione a sua immagine, servono i due terzi del Parlamento... quello è l'obiettivo di Berlusconi. Ma no, non voglio parlare di Silvio.

Walter, invece, con il suo buonismo alla Don Abbondio nei "Promessi Sposi", ci ha dato una sensazione di debolezza, di perdente. Ripeto, io non capisco una parola di politica, di inciuci, di strategie all'Italiana, ma so che la sinistra ha perso consensi. Molti. Forse, ha perso anche la sua vera identità di partito del Popolo (alla Peppone in "Peppone e Don Camilo" per intenderci), si è divisa da se stessa, si è frammentata e dispersa. Silvio Berlusconi (ma, non dovevo non pararne più?), invece, agisce con metodo mediatico e spot pubblicitari, Silvio "vende" la sua propaganda con estrema scaltrezza, (Indro Montanelli, a suo tempo lo definì, il più grande venditore di fumo al mondo, e aggiunse: se Silvio vendesse cessi, farebbe venire da pisciare a tutto il pianeta). Infatti, in tempo di crisi (che pochi di noi sanno quanto grave), ci trasmette ottimismo e... una Social Card.
Intanto, gli immigrati contianuano ad arrivare, a sbarcare da quelle "carrette del mare" e... disperati, portano disperazione. Non solo a Lampadusa, dove tutti sanno della recente tragedia, ma anche a Porto Empedocle e anche in molte altre parti d'Italia. Anche nella Capitale, dove i ROM vivono in veri e propri lagher perfino da trent'anni. E, quì, la colpa non è solo di Silvio. Oggi, la nuova legge del governo Berlusconi (ma basta, sempre con lui ce l'ho), permette che si coistituiscano delle ronde di civili (anziani ex militari, "disarmati" in pensione), che sorveglino le zone a rischio. Forse, chi ha ideato questa legge, si è ispirato al "Giustiziere della Notte" film in cui Bronson si fa giustizia da se. Solo che l'attore, nel film era armato. Quando il "poliziotto fai da te" (compito che non mi piace per niente perchè darà spazio al razzismo indiscriminato) incontrerà un gruppo di stupratori, rumeni, marocchini o italiani... cosa importa, che cosa farà? Li farà scappare semplicemente facendo gli occhi storti? Siamo proprio in Italia. Ci sarebbe tanto altro da dire, ma, visto che non sarò certo io a poter risolvere tali e tanti problemi, lascio a tanti italiani l'illusione che li risolverà Silvio, magari, aumentando (come ha fatto) da due mesi a sei la permanenza dei disperati nei centri di accoglienza in Sicilia. In attesa che venga rilasciato il benestare per un rimpatrio che non avverrà mai.
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giovedì 19 febbraio 2009

L'Italia cantata al Festival, e' specchio dei tempi?

L'Italia di Toto Cutugno, che cantò "L'italiano" all'Ariston di Sanremo oltre vent'anni fa, era un'Italia ottimistica, fiera e pariottica, un'Italia all'amatriciana se vogliamo, ma che inneggiava con orgoglio al suo Presidente della Repubblica Sandro Pertini (guarda il video), quale ex partigiano nella seconda guerra mondiale. Forse, il cantante fu troppo benevolo e ottimista allora? Forse, scrisse quella canzone solo per accattivarsi la simpatia degli italiani e... vendere più dischi, oppure, infondo, rectava semplicemente una bella (e compianta) verità italiana?
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La canzone di Cutugno, recitava pressappoco così:

Lasciatemi cantare, con la chitarra in mano,
lasciatemi cantare, sono un italiano.

Buongiorno Italia con gli spaghetti al dente,
e un partigiano come Presidente,
con la bandiera sempre nella mano destra
e un canarino sopra la finestra.

Buongiorno Italia, buongiorno Maria,
con gli occhi pieni di malinconia,
buongiorno Dio, lo sai ci sono anch'io.

Lasciatemi cantare, perchè ne sono fiero,
lasciatemi cantare, sono un italiano vero.

Marco Masini, 59° Festival della Canzone italiana, (carattere e stile totalmente differenti da quelli di Toto, basta ricordare il titolo di un'altra sua canzone "Vaffanculo"), nell'edizione 2009, ritrae un'Italia totalmente opposta a quella descritta allora da Cutugno. Un'Italia in cui avvengono gli stupri, in cui, ricchezza sfrenata e "solita merda" convivono e nello stesso tempo sono divise da un muro, un'Italia di cui, invece di andarne fieri, ce ne si deve vergognare, un'Italia (dice Masini) "che cià rotto i coglioni". E' già nata una polemica calcistica, per quella sua strofa sull'Italia "rimasta fra i pali... come Zoff", certamente, l'Italia, negli ultimi anni ha segnato il passo, rispetto a gran parte d'Europa, ma... il riferimento in negativo al grande portiere Dino Zoff, è forse il meno azzeccato. Perfino il finale della canzone è pessimistico! Quella "storia d'amore" mensionata da Masini, e secondo lui ancora attesa dagli italiani, altri non è, (secondo me), che la chimera di un risveglio e di un improbabile miracolo.

La canzone di Masini, recita pressappoco così:

E' un paese l'Italia dove tutto va male,
lo diceva mio nonno ch'era meridionale.

E' un paese l'Italia, di ragazze stuprate...
"E' un paese l'Italia dove un muro divide a metà
la ricchezza più assurda dalla solita merda

...coppe gay dalle coppie normali

E' un paese l'Italia... che rimane fra i pali Come Zoff!"

E'un paese l'Italia, che ci ha rotto i coglioni,
(e finisce affermando...)
...di un'Italia che aspetta, la sua storia d'amore!

Cosa è successo dunque a questa nostra cara Italia? Sono solo canzoni quelle di Cutugno e Masini, oppure sono sintomi di un cambiamento italiano fortemente tendente al peggio? Era veramente così bella e serena l'epoca italiana (neanche tanto distante da noi), in cui Toto cantava "L'italiano"? E' invece così catastrofica la nostra realtà di oggi, da farci votare e preferire (quasi ad ammettere che ciò che afferma Marco è vero), un Masini piuttosto che un Al Bano, escluso? Ci riconosciamo ormai pià in gente con "i coglioni rotti", piuttosto che in gente in... Amore? Ci abbiamo pensato, fratelli d'Italia?
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