La “valìa”, la “civile mafiocrazia” e gli “scimpanzé umani”.
Figghioli, ni diciunu mi gghicàmu a schina, mi nnì rrunchiamu i manichi, ni diciunu chi non'avemu valìa... io ci rispunnu: nomm'aia fattu mai arreti!
ADDUSO, mi dice: Ho preferito inviarti un post per rispondere ad un tuo commento ed anche ad un messaggio che hai pubblicato di recente sul tuo blog.
Significativo e piuttosto vero il detto di tuo nonno Giovannino: "Cu jeti a cavaddu non cunsiddira cu jeti a ppèti". Lo condivido anche per esperienza diretta, poiché, in sostanza, essendomi trovato per ineluttabili percorsi di vita su due posizioni diametralmente opposte, oggi, posso capire “l’altro fronte”, cosa che, di fatto, non potevo comprendere prima, seppure all’epoca lo credevo.
Invece per De Luca, devo dirti che, intanto, non lo conosco se non per televisione. Ha comunque, a mio modesto avviso, una “penetrante” gestualità, sebbene in generale lo siamo un po’ tutti in Sicilia e chi non capisce questo istrionismo rimane spesso quanto meno “incantato”. D’altronde, una persona che ritengo piuttosto approfondita in materia di comunicazione, di recente mi diceva che a suo avviso anche Obama utilizzerebbe “l’ipnosi linguistica”, per la quale ci sarebbero veri e propri corsi, istruttori e mentori. Ecco perché noi comuni elettori italiani, e soprattutto siciliani, dobbiamo, con urgenza, ritornare a sviluppare il pensiero e la critica, altrimenti, tra noi ed i nostri “cugini” scimpanzé non rimarrà a breve molta differenza davanti ad una “banana”.
Ma ritornando alla questione. Se anche personalmente non mi hanno “appassionato” certe scelte di De Luca di alcuni “amici di cordata” locali, persone peraltro di cui ho avuto modo di conoscere in passato la cultura palesemente “arrogante alla siciliana” (ma questa è anche una mia relativa considerazione soggettiva), devo dire che la frase di De Luca, che hai riportato, che non c’è “valia”, rivolta, ritengo a livello locale, mi pare piuttosto realistica.
Poi, non biasimo se, come tanti altri, che invece lo celano, ha un introito annuale consistente. I politici in Italia (e particolarmente in Sicilia) hanno questi notori vantaggi ed autoreferenze. Il punto è che, se da un lato questo aspetto inizialmente infastidisce in quanto lo stipendio dei nostri Parlamentari (che loro stessi si sono prepotentemente legiferato) appare troppo alto (ma, ho letto, che sarebbe pure agganciato, guarda caso, agli aumenti di quello dei Magistrati) dall’altro lato ciò che più di ogni altra cosa non è sopportabile è la loro conclamata indolenza e a volte persino la loro ostentata altezzosità. Al riguardo mi ha colpito di recente la moglie di un deputato nazionale del PD, anch’essa parlamentare (quindi due stipendi in una famiglia di qualche decina di migliaia di euro al mese) che, ho letto, in un suo libro dava degli individualisti agli Italiani, dopo che proprio questi stessi deputati, insieme ad altri del loro precedente schieramento, avevano, per chiaro calcolo accentratore, “tagliato le gambe” alla Sinistra (che poi tutti questi politici che scrivono libri, ma dove lo trovano il tempo … oppure e forse pure, chi glieli scrive?).
Un altro esempio sulla “valìa”. Sono sicuro che ufficialmente e formalmente, il 99% delle persone locali direbbe del tuo blog che è un sano esempio di libera espressione di pensiero e critica (la visibile differenza tra noi e gli scimpanzé), ma poi per un atro verso, ed appena svoltato l’angolo, commenterebbe, con un sorrisetto “scimmiesco”, che hai tempo da perdere perché non hai “chi fari” (e forse mi sono pure contenuto). E questo generale atteggiamento si manifesta notoriamente anche quando chiunque fa qualcosa di ulteriormente positivo, come un’attività, un’impresa, una iniziativa occupazionale, un appalto pubblico trasparente e persino quando si progetta un’opera che porti un civile introito e miglioramento collettivo.
Ecco, io penso che qualsiasi deputato che viene eletto in questa zona, oppure viene a trovarci, ma anche che non è un politico, chiunque insomma, e che ha un po’ di esperienza di vita, si rende subito conto che questo è un territorio in cui la responsabilità è un disvalore, il confronto è un disvalore, la verità è un disvalore, il dibattito è un disvalore, il rispetto civile è un disvalore, l’educazione è un disvalore, e così via. L’unica valore esistente pare essere solo l’opportunismo e la soddisfazione immediata del proprio interesse o portafoglio, e ciò a discapito di chiunque e qualsiasi struttura. Che poi è pure il lampante “messaggio” mediatico delle nostre blasonate televisioni nazionali, con qualche eccezione, per fortuna ancora.
Il paradosso, o sarebbe il caso di dire, la risaputa autenticità ufficiosa, è che in queste nostre zone, abbiamo una tanto sommersa quanto “mafiosa” ammirazione per i “furbetti del quartiere” e di contro una incivile disistima e quasi diffidenza per le persone che cercano o quanto meno si sforzano, di essere “chiari” e lineari, quasi fossero dei “diversi” o dei ”visionari”. Ecco perché, a mio avviso, forse, non c’è più nulla da prendere in queste aree.
D’altronde, immagino che avrai assistito a certi dibattiti organizzati in queste zone, soprattutto aperti agli studenti o ad altro pubblico. Sono, a mio mero vedere, degli evidenti soliloqui ed esibizioni, con ostentazioni personali e propagandistici di chi li organizza e di chi è chiamato alla retorica di turno, mentre chi assiste, generalmente per opportunità, convenienza, conoscenza, e militanza, sta li aspettando che passino quelle ore, quasi come fossero una punizione o al massimo esponendo una domanda, il più delle volte già preparata, di cui non solo non c’è spesso una risposta, ma quand’anche ci fosse neanche si sente perché, guarda caso, gli altoparlanti sono messi a volume basso o disposti lontani. Ma quello che è ancora più “nauseante” sono quasi tutti i conseguenti servizi dei vari “mezzi d’informazione” di queste zone, Messina e provincia, cui, a detta di tutti, la maggior parte “asserviti” per “affiliazione” o sopravvivenza, che infarciscono di enfasi questi confronti e queste manifestazioni cosiddette culturali ed “istruttive”, dando un pessimo quanto dannoso esempio alle nuove generazioni, le quali crescono con la razionalità che dalle nostre parti è tutta una preordinata platealità formale.
Quindi, per non dilungarmi, ritengo da semplice cittadino che sotto l’aspetto della “valia” (se ho interpretato bene) ha ragione De Luca. Tuttavia, se siamo ridotti a questo livello di originari “primati”, è pure perché c’è palpabilmente intorno a noi un prevaricatore “sistema” fatto di Politici, Istituzionali, Magistrati, Professionisti, Avvocati, Consulenti, ecc. (SENZA OVVIAMENTE GENERALIZZARE), che ci “pascola” e “condiziona” come e quando vuole e, da troppo tempo, anche perché dispone pure di servi, picciotti e zerbini dislocati dappertutto, mischiati e confusi tra la gente comune.
Infatti, a mio semplice considerare, in generale in Italia, nel Meridione, In Sicilia, e soprattutto in queste zone, non si dovrebbe più parlare di Democrazia (governo del popolo), ma a detta di tutti e per chi può ancora “vedere” con il proprio cervello, siamo in piena “CIVILE MAFIOCRAZIA”.
La soluzione? Mi spiace, nell’immediato non ne ho la più consapevole quanto umile idea. Più a lungo termine, ritengo che vada velocemente riportato il civile dibattito, il tollerante confronto e la nozionistica dialettica tra la gente comune, e soprattutto nelle scuole (non la “farsa”) ovverosia l’allenamento del cervello, prima che di contro, invece di parlare come degli esseri umani ci ritroviamo solo con il gesticolare come i nostri (simpatici) “cugini” scimpanzé.
Certo, è pure chiaramente palese, che al nostro visibile “sistema mafioso” Politico-Istituzionale-Affaristico-Mediatico, sono preferiti gli “scimpanzé umani”, i quali non devono pensare, non devono parlare, ma solo tacere, votare, produrre, consumare e pagare. Ma questa, storicamente, è anche la “via” che prima o poi fa prevalere la parte più arcaica e violenta del nostro cervello. Vedi recenti casi. E poi, pure la criminalità organizzata, non può che ringraziare anche per questo altro “bacino”, già di conseguenza predisposto.
Significativo e piuttosto vero il detto di tuo nonno Giovannino: "Cu jeti a cavaddu non cunsiddira cu jeti a ppèti". Lo condivido anche per esperienza diretta, poiché, in sostanza, essendomi trovato per ineluttabili percorsi di vita su due posizioni diametralmente opposte, oggi, posso capire “l’altro fronte”, cosa che, di fatto, non potevo comprendere prima, seppure all’epoca lo credevo.
Invece per De Luca, devo dirti che, intanto, non lo conosco se non per televisione. Ha comunque, a mio modesto avviso, una “penetrante” gestualità, sebbene in generale lo siamo un po’ tutti in Sicilia e chi non capisce questo istrionismo rimane spesso quanto meno “incantato”. D’altronde, una persona che ritengo piuttosto approfondita in materia di comunicazione, di recente mi diceva che a suo avviso anche Obama utilizzerebbe “l’ipnosi linguistica”, per la quale ci sarebbero veri e propri corsi, istruttori e mentori. Ecco perché noi comuni elettori italiani, e soprattutto siciliani, dobbiamo, con urgenza, ritornare a sviluppare il pensiero e la critica, altrimenti, tra noi ed i nostri “cugini” scimpanzé non rimarrà a breve molta differenza davanti ad una “banana”.
Ma ritornando alla questione. Se anche personalmente non mi hanno “appassionato” certe scelte di De Luca di alcuni “amici di cordata” locali, persone peraltro di cui ho avuto modo di conoscere in passato la cultura palesemente “arrogante alla siciliana” (ma questa è anche una mia relativa considerazione soggettiva), devo dire che la frase di De Luca, che hai riportato, che non c’è “valia”, rivolta, ritengo a livello locale, mi pare piuttosto realistica.
Poi, non biasimo se, come tanti altri, che invece lo celano, ha un introito annuale consistente. I politici in Italia (e particolarmente in Sicilia) hanno questi notori vantaggi ed autoreferenze. Il punto è che, se da un lato questo aspetto inizialmente infastidisce in quanto lo stipendio dei nostri Parlamentari (che loro stessi si sono prepotentemente legiferato) appare troppo alto (ma, ho letto, che sarebbe pure agganciato, guarda caso, agli aumenti di quello dei Magistrati) dall’altro lato ciò che più di ogni altra cosa non è sopportabile è la loro conclamata indolenza e a volte persino la loro ostentata altezzosità. Al riguardo mi ha colpito di recente la moglie di un deputato nazionale del PD, anch’essa parlamentare (quindi due stipendi in una famiglia di qualche decina di migliaia di euro al mese) che, ho letto, in un suo libro dava degli individualisti agli Italiani, dopo che proprio questi stessi deputati, insieme ad altri del loro precedente schieramento, avevano, per chiaro calcolo accentratore, “tagliato le gambe” alla Sinistra (che poi tutti questi politici che scrivono libri, ma dove lo trovano il tempo … oppure e forse pure, chi glieli scrive?).
Un altro esempio sulla “valìa”. Sono sicuro che ufficialmente e formalmente, il 99% delle persone locali direbbe del tuo blog che è un sano esempio di libera espressione di pensiero e critica (la visibile differenza tra noi e gli scimpanzé), ma poi per un atro verso, ed appena svoltato l’angolo, commenterebbe, con un sorrisetto “scimmiesco”, che hai tempo da perdere perché non hai “chi fari” (e forse mi sono pure contenuto). E questo generale atteggiamento si manifesta notoriamente anche quando chiunque fa qualcosa di ulteriormente positivo, come un’attività, un’impresa, una iniziativa occupazionale, un appalto pubblico trasparente e persino quando si progetta un’opera che porti un civile introito e miglioramento collettivo.
Ecco, io penso che qualsiasi deputato che viene eletto in questa zona, oppure viene a trovarci, ma anche che non è un politico, chiunque insomma, e che ha un po’ di esperienza di vita, si rende subito conto che questo è un territorio in cui la responsabilità è un disvalore, il confronto è un disvalore, la verità è un disvalore, il dibattito è un disvalore, il rispetto civile è un disvalore, l’educazione è un disvalore, e così via. L’unica valore esistente pare essere solo l’opportunismo e la soddisfazione immediata del proprio interesse o portafoglio, e ciò a discapito di chiunque e qualsiasi struttura. Che poi è pure il lampante “messaggio” mediatico delle nostre blasonate televisioni nazionali, con qualche eccezione, per fortuna ancora.
Il paradosso, o sarebbe il caso di dire, la risaputa autenticità ufficiosa, è che in queste nostre zone, abbiamo una tanto sommersa quanto “mafiosa” ammirazione per i “furbetti del quartiere” e di contro una incivile disistima e quasi diffidenza per le persone che cercano o quanto meno si sforzano, di essere “chiari” e lineari, quasi fossero dei “diversi” o dei ”visionari”. Ecco perché, a mio avviso, forse, non c’è più nulla da prendere in queste aree.
D’altronde, immagino che avrai assistito a certi dibattiti organizzati in queste zone, soprattutto aperti agli studenti o ad altro pubblico. Sono, a mio mero vedere, degli evidenti soliloqui ed esibizioni, con ostentazioni personali e propagandistici di chi li organizza e di chi è chiamato alla retorica di turno, mentre chi assiste, generalmente per opportunità, convenienza, conoscenza, e militanza, sta li aspettando che passino quelle ore, quasi come fossero una punizione o al massimo esponendo una domanda, il più delle volte già preparata, di cui non solo non c’è spesso una risposta, ma quand’anche ci fosse neanche si sente perché, guarda caso, gli altoparlanti sono messi a volume basso o disposti lontani. Ma quello che è ancora più “nauseante” sono quasi tutti i conseguenti servizi dei vari “mezzi d’informazione” di queste zone, Messina e provincia, cui, a detta di tutti, la maggior parte “asserviti” per “affiliazione” o sopravvivenza, che infarciscono di enfasi questi confronti e queste manifestazioni cosiddette culturali ed “istruttive”, dando un pessimo quanto dannoso esempio alle nuove generazioni, le quali crescono con la razionalità che dalle nostre parti è tutta una preordinata platealità formale.
Quindi, per non dilungarmi, ritengo da semplice cittadino che sotto l’aspetto della “valia” (se ho interpretato bene) ha ragione De Luca. Tuttavia, se siamo ridotti a questo livello di originari “primati”, è pure perché c’è palpabilmente intorno a noi un prevaricatore “sistema” fatto di Politici, Istituzionali, Magistrati, Professionisti, Avvocati, Consulenti, ecc. (SENZA OVVIAMENTE GENERALIZZARE), che ci “pascola” e “condiziona” come e quando vuole e, da troppo tempo, anche perché dispone pure di servi, picciotti e zerbini dislocati dappertutto, mischiati e confusi tra la gente comune.
Infatti, a mio semplice considerare, in generale in Italia, nel Meridione, In Sicilia, e soprattutto in queste zone, non si dovrebbe più parlare di Democrazia (governo del popolo), ma a detta di tutti e per chi può ancora “vedere” con il proprio cervello, siamo in piena “CIVILE MAFIOCRAZIA”.
La soluzione? Mi spiace, nell’immediato non ne ho la più consapevole quanto umile idea. Più a lungo termine, ritengo che vada velocemente riportato il civile dibattito, il tollerante confronto e la nozionistica dialettica tra la gente comune, e soprattutto nelle scuole (non la “farsa”) ovverosia l’allenamento del cervello, prima che di contro, invece di parlare come degli esseri umani ci ritroviamo solo con il gesticolare come i nostri (simpatici) “cugini” scimpanzé.
Certo, è pure chiaramente palese, che al nostro visibile “sistema mafioso” Politico-Istituzionale-Affaristico-Mediatico, sono preferiti gli “scimpanzé umani”, i quali non devono pensare, non devono parlare, ma solo tacere, votare, produrre, consumare e pagare. Ma questa, storicamente, è anche la “via” che prima o poi fa prevalere la parte più arcaica e violenta del nostro cervello. Vedi recenti casi. E poi, pure la criminalità organizzata, non può che ringraziare anche per questo altro “bacino”, già di conseguenza predisposto.
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Etichette: Politica Jonica, Sicilia ieri e oggi, Solidarietà
10 Commenti:
Quando avevo inviato il mio post, che hai gentilmente pubblicato, non avevo ancora letto il secondo tuo commento del precedente tuo post. E capisco adesso la tua premessa, che chiaramente non posso che comprendere sotto ogni profilo.
Coincidenza vuole che due giorni addietro, una persona laureanda di queste parti, ha avuto all'incirca una analogo sfogo per due ore, e devo ammettere che non ho saputo dirle nulla, anche perché non saprei cosa fare. La colpa è di tutti, a cominciare anche da me.
Ma soprattutto la colpa è di questa "malattia" che ci portiamo addosso, che si chiama "sistema mafioso dello Stato", fatto di politici, istituzionali, avvocati, consulenti, ecc. (sempre senza generalizzare) che di questo territorio hanno fatto il loro intoccabile "feudo".
E questi "signori" decidono notoriamente tutto quello che vogliono e quando e come vogliono, protetti pure da una "LEGGE" altrettanto "prevaricatrice" perché deliberata in un Parlamento di altrettanti "prepotenti" (sempre senza generalizzare).
Infatti, quello che avevi scritto nel tuo commento in questione è profondamente eloquente di come siamo "pascolati":
"... un amico mi disse: “mi ricordo di te a scuola, venivi sempre carico di libri e studiavi… io invece non studiavo un cazzo, poi ci siamo diplomati tutti e due, tu fai ancora avanti e indietro ed io ho subito preso il posto”.
Anche questa orda di incapaci, opportunisti della politica, che hanno tutti avuto il posto nella pubblica amministrazione, sono poi un altro ostentato “cancro” inestirpabile, che ci succhia letteralmente il poco sangue rimastoci. Per carità, molti che cercano di compiere il proprio dovere ci sono, e per fortuna, ma sono notoriamente la minoranza. Mentre la restante parte ragiona a detta di tutti (e pure a detta degli stessi in causa) ritenendo lo stipendio mensile un dovuto "sussidio", mentre il "resto" intende guadagnarselo facendo i servi, i picciotti o gli zerbini dei loro "Padroni" che gli hanno fatto avere il “posto”, a discapito di tutti e chiunque. E poi quando vanno nelle televisioni locali, così come accade in quelle nazionali o sui giornali, ci fanno la morale.
E persino quando vanno in pensione, questa gente continua o in nero oppure mediante incarichi presso studi o aziende private (hanno molti "amici" e "compari"), e così togliendo pure eventuali posti ai giovani che continuano a fare i disoccupati, e quando gli va “bene” i precari.
Come si esce ?
Di Adduso, Alle 2 febbraio 2009 alle ore 17:15
Non ti rodere però:
http://www.ilmessaggero.it/home_blog.php?blg=P&idb=493&idaut=14
All'anno, “ ... Come direttore generale invece potrà conservare uno stipendio compreso tra i 550 e i 650 mila euro, più un premio legato ai risultati ...”
E noi, popolo, che ci facciamo la "guerra tra poveri" (si ma ... pure "poveri imbecilli")
Di Adduso, Alle 3 febbraio 2009 alle ore 16:56
Anni fa, un amico (dichiaratamente Comunista PCI), mi disse: "se tutti pagassero le tasse, pagheremmo tutti di meno!"
Adesso che faccio come te dei ragionamenti su chi ha troppo e su chi TROPPO POCO... qualcuno da (come se fosse un'offesa), del comunista a me!
Tu piuttosto, mi spieghi perchè affermi:
"La colpa è di tutti, a cominciare anche da me"???
Di BonarRIGO, Alle 3 febbraio 2009 alle ore 18:19
Il mio addebitarmi anche della responsabilità, è una civile reazione a tutta questa orda di “falsari”, politici, istituzionali, consulenti, professionisti, esperti, guru, ecc., che ci passano davanti agli occhi in televisione, sui giornali, e nelle manifestazioni e dibattiti "farsa all’italiana”, per i quali la colpa è sempre di qualcun'altro.
Invece a proposito di certi “comunisti”. Molti di loro si sono visibilmente rivelati dei contestatori degli anni passati che desideravano invece, dimostrandolo oggi, ciò che controbattevano. Insomma, il loro celato “dio” era invece SB, tanto che attualmente con tutta evidenza lo “emulano”. E i figli di questi … mi sembrano ancora peggio. Figurarsi quelli nel centrodestra.
Di Adduso, Alle 4 febbraio 2009 alle ore 08:09
Se non vuoi parlarne, padronissimo di farlo, ma, credo di aver capito che tu vuoi "addebitarti delle responsabilità" riferendoti ad un fatto accadutoti realmente e nel quale (magari) non eri nemmeno l'attore principale.
Tornando ai partiti:
Destra, Centro, Sinistra.
Mio nonno Giovannino mi diede delle indicazioni sui tre orientamenti. (in estrema sintesi voglio elencarli)
Oggi, enormemente frammentato, quello che unito era il vecchio PCI, rappresentava il Partito del Popolo, il partito dei lavoratori, tutti uguali, ma che riferendoci al Comunismo russo, altri non era che un popolo sottomesso allo Stato sovrano.
La destra, mamco a dirlo, oggi rappresentata più ancora che da Gianfranco Fini, da Berlusconi stesso, una volta MSI destra nazionale, (il partito della fiamma tricolore) fu l'ex Fascismo di Benito Mussolini, "U PATTITU DI CHIDDI CU CAPPEDDU", in parole povere niente liberta di parola, niente libertà di opinione, solo: "BACIAMU LI MANI a VOSSIGNURIA" u signurinu, al quale si doveva dire "benediciti" altrimenti erano guai grossi.
Il Centro di oggi, che con Casini e compagni (ma ci sarebbero tante altre correnti) vorrebbe resuscitare la DC. Fu infatti la Democrazia Cristiana, partito di impronta religiosa (apparentemente) il miglior partito per gli italiani. Pensa, mio nonno impose ad un sindaco di allora di abbandonare lo stemma della FIAMMA, per lo scudo crociato, e vinsero le elezioni. DC, rappresentò per lunghi anni il partito mattatore, se al suo interno non ci fossero assassini e delinquenti, sarebbe stato l'unica vera soluzione. Centro = Libertà ma anche meritocrazia, chi più vale può dimostralo e svettare senza nulla togliere a chi preferisce l'ombra. Giulio Andreotti, che dominò per oltre cinquant'anni la scena politica italiana, (oggi diremmo mafioso e scagionato), ma ieri, avremmo detto: un uomo di grande intelliggenza alla quale nessun politico odierno è minimamente accostabile. Il discorso sarebbe lungo.
Di BonarRIGO, Alle 4 febbraio 2009 alle ore 10:45
Mi hai fatto sorridere per la prima parte. Il passato nella realtà locale è ormai è morto e sepolto.
Invece mi riferivo proprio a quello che ti ho scritto. Non sento mai nessuno più dire, la responsabilità è anche mia o nostra.
Di Adduso, Alle 4 febbraio 2009 alle ore 16:56
E... allora spero di farti sorridere ancora,
in quanto (secondo me), il comportamento che riserviamo nel presente alle persone, (in questo caso parleremmo di Istituzioni e Politica), è spesso condizionato dalle esperienze che queste persone ci hanno riservato in passato.
Che ci piaccia o no, attraverso i nostri atteggiamenti ed azioni, se chiediamo chiarezza è perchè ci è stata negata allora, (io chiedo chiarezza), se la Sicilia pur amandola ci sta stretta... è perchè già è stata avara con noi figli suoi.
C'è chi non si pone nemmeno la domanda, c'è chi se la pone e non trova la soluzione, c'è chi (in un modo o in un'altro) diventa "La" soluzione!
Di BonarRIGO, Alle 4 febbraio 2009 alle ore 18:18
Quando ho letto il tuo commento mi sono sentito come Edipo davanti alla Sfinge, solo che lui seppe capire i due indovinelli, invece io non ho compreso cosa hai voluto dirmi con: “c'è chi (in un modo o in un'altro) diventa "La" soluzione!”.
Spero che non devo essere divorato come faceva la Sfinge con chi non sapeva rispondere :-)
Di Adduso, Alle 4 febbraio 2009 alle ore 21:34
Tempo fa leggendo un tuo articolo su un altro blog, (esso trattava di verificare l'efficienza mentale di certi Matusalemme della politica), mi sono detto: ADDUSO, non so chi sia come persona nè da quale città provenga, ma mi sembra un "cervello" abbastanza sviluppato.
QUINDI:
Sebbene normalmente quando scrivo i miei post, (sono a detta di molti) chiaro e leggibile, Ti ho voluto riservare un trattamento adeguato. Oltre la banalità.
E veniamo ad "Edipo":
Il quesito è semplice, spiegarlo però, potrebbe renderlo banale.
POCHI si fanno delle domande, molti criticano la politica senza nemmeno sapere di cosa stanno parlando, soluzioni? ZERO!
Il mio "folle obiettivo" è dare un giorno una soluzione (almeno una) ai tanti problemi di questa politica. Sintetizzando... "essere io LA Soluzione".
"Fatti non foste per viver come bruti, ma..."
Di BonarRIGO, Alle 5 febbraio 2009 alle ore 08:28
Il sospetto lo avevo. Però poi ti rispondo con un post, sempre se vorrai pubblicarlo, perché vorrei, se ci riesco, farti un riscontro più articolato e forse più provocatorio.
Di Adduso, Alle 5 febbraio 2009 alle ore 14:46
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