Al via il ponte sullo Stretto. Berlusconi, i love you!
Impregilo vince la gara, è general contractor del Pone sullo Stretto di Messina. E' un'opera da 4,4 miliardi di Euro. "I lavori inizieranno il 23 dicembre di quest'anno e termineranno nel 2016". Questa si che è una notizia! Parola del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli. Il ministro ha dato la data precisa dell’inizio dei cantieri intervenendo a Sky Tg 24. Durata dei lavori sei anni, dunque. Si tratta, come ha spiegato, mercoledì, l’amministratore delegato della società concessionaria Stretto di Messina e commissario per il Ponte sullo Stretto, Pietro Ciucci, dei lavori propedeutici, cioè lo spostamento della linea ferroviaria che passa per Villa San Giovanni.
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Riguardo alle richieste, che dopo l’alluvione che ha colpito la provincia di Messina, le risorse del Ponte vadano spese per mettere in sicurezza le coste di Sicilia e Calabria, Matteoli le ha definite «una sciocchezza madornale. Non è che il ministero o il governo ha oltre cinque miliardi per costruire il Ponte, che invece verrà costruito attraverso il project financing. Se non si fa il Ponte questi soldi non ci sono. Il Ponte, a caduta, riuscirà a migliorare le infrastrutture in Sicilia e Calabria»… Il cantiere principale verrà aperto entro il 2010.
Riguardo alle richieste, che dopo l’alluvione che ha colpito la provincia di Messina, le risorse del Ponte vadano spese per mettere in sicurezza le coste di Sicilia e Calabria, Matteoli le ha definite «una sciocchezza madornale. Non è che il ministero o il governo ha oltre cinque miliardi per costruire il Ponte, che invece verrà costruito attraverso il project financing. Se non si fa il Ponte questi soldi non ci sono. Il Ponte, a caduta, riuscirà a migliorare le infrastrutture in Sicilia e Calabria»… Il cantiere principale verrà aperto entro il 2010.
Il ponte sullo stretto. Un'opera che ho sognato da bambino: Colossale, imponente, necessario per la Sicilia eppure assolutamente secondario di fronte al reale stato dei luoghi e dell'economia in ginocchio di oggi. Dubbio! Forse, una volta che il ponte sarà costrito e costituirà in se un valido collegamento che permetterà finalmente la realizzazione dell'Arteria autostradale-ferroviaria dell'alta velocita dalla Calabria fino a Palermo, una volta che la nuova "Banca del Mezzogiorno" (che non è un carrozzone), avrà finanziato la microimpresa, una volta che... il Mondo intero verrà in Sicilia... ad ammirare il Ponte sullo stretto, "il più lungo su una sola campata", la Sicilia guadagnerà quelle risorse necessarie per alzare la testa.
L'ALLARME DEGLI AMBIENTALISTI, E' INGIUSTIFICATO?
Due parole all'ecologia. Il danno ecologico, (saranno eretti piloni di calcestruzzo alti centocinqunta metri-immagginatevi le fondazioni- sia nella sponda calabra che in quella siciliana), non viene negato neanche degli stessi promotori, imprenditori e politici. Interi quartieri verranno demoliti, verde pubblico annientato, perfino cimiteri cancellati, il tutto verrà sradicato come al passaggio di un nuovo terremoto d'Abruzzo o di un'alluvione Jonica, tanto ormai gli ingegneri di Silvio hanno esperienza da vendere nella costruzione delle NEW TOWN. E chi la pensa diversamente, chi vuole restare nel suo paesello? Chi non vuole andare via? Verrà trascinato via con la forza militare? Penso proprio di si. Ma questi, per un cervello che pensa in grande sono problemi da niente.
MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORI CANCELLATI NELLE COMPAGNIE DEI TRAGHETTI?
In soldoni, possiamo accennare al problema della "Caronte" del dopo ponte. Sicuramente ci avranno pensato a questa gente che lavora e che domani si troverà per strada! Beh! i traghetti potranno essere convertiti in "villaggi turistici naviganti" con... vista sul ponte. Le guide, diranno: "Venite, turisti di tutta la Terra, ecco a voi la Nona Meraviglia, il Ponte-Berlusconi". Ma non scherziamo, un cervello di proporzioni planetarie ha già soluzioni di riconversione della manodopera in settori a noi sconosciuti, che noi mortali non possiamo comprendere. Forse. Speriamo.
MAFIA E CAMORRA, COSA NOSTRA... STARANNO A GUARDARE?
Anche i sassi sanno, che in ogni medio o grande appalto pubblico siciliano e non solo, c'è la mano nera di "Cosa Nostra". Ma, non c'è nulla di male... "business is business". Infatti, a noi siciliani che paghiamo le tasse che ce ne frega, sono affari loro! E no, purtroppo sono affari nostri. Da dove verrà presa la manodopera specializzata? Impiegheranno per sei, dieci anni, onesti tecnici ed operai della provincia di Messina e della stessa Sicilia, oppure sarà ancora una volta "terra di conquista" la cara Trinacria? Una Terra in cui: Greci, Arabi, Normanni ecc... saccheggiarono e adesso... altri faranno altrettanto? E noi a leccarci le ferite delle alluvioni, ad aspettare il risanamento del disastro idrogeologico annunciato e più volte denunciato, a scutare il cielo pregando Dio che la prossima pioggia non ci sia fatale?
Matteo Francilia. UN GIOVANE "PAZZO" CONSIGLIERE PROVINCIALE SICILIANO CHE... SOGNA
Proprio Matteoli considera "sciocchezze madornali" proposte come quelle di Francilia, il quale chiede a gran voce che le risorse per il ponte vengano impiegate per il risanamento idrogeologico delle zone a rischio (che sono moltissime), della riviera jonica e della Sicilia. Anche quì, uno o un pool di "cervelli extraterrestri" ha già pianificato (attraverso il project financing, ossia il finanziamento di aziende private) il costo zero dell'opera per quanto riguarda il popolo italiano. Ma sarà vero? In realtà, voci meglio informate di me, raccontano di centinaia di milioni già sostenuti e che proprio noicontribuenti avremmo sborsato di tasse, tagli e quant'altro.
IL PONTE. UNA PORTA NUOVA, CHE DA SU UN CASOLARE PIENO DI CREPE
In un'intervista recente, proprio il Presidente della Provincia di Messina Nanni Ricevuto, parlava di "un territorio (il nostro) privo di viabilità e anche insicuro". Senza queste minime e basilari e fondamentali opere, come si può pensare di accogliere un turismo sempre più globale ed esigente? Ma no, se Berlusconi e Co. vogliono che si realizzi il Ponte, sicuramente lo fanno per "il nostro bene". Vabbè, noi, prima montiamo il costoso portone blindato sul prospetto di una casa piena di crepe, e poi si vedrà... magari fra tre, quattro, dieci... legislature, la risaneremo un po' quà un po' là. Magari, arriveranno finanziamenti per il dissesto dove mai si sono verificate alluvioni, magari questi paesi otterano più milioni di quanti ne avevano chiesti, magari gli stessi paesi saranno (per caso) i villaggi natali dei ministri Tizio e Sempronio, e magari... Scaletta, Giampilieri, Itala, Briga, Guidomandri, Molino... Alì Terme, ecc... attenderanno con la mano tesa di generazione in generazione.
L'ALLARME DEGLI AMBIENTALISTI, E' INGIUSTIFICATO?
Due parole all'ecologia. Il danno ecologico, (saranno eretti piloni di calcestruzzo alti centocinqunta metri-immagginatevi le fondazioni- sia nella sponda calabra che in quella siciliana), non viene negato neanche degli stessi promotori, imprenditori e politici. Interi quartieri verranno demoliti, verde pubblico annientato, perfino cimiteri cancellati, il tutto verrà sradicato come al passaggio di un nuovo terremoto d'Abruzzo o di un'alluvione Jonica, tanto ormai gli ingegneri di Silvio hanno esperienza da vendere nella costruzione delle NEW TOWN. E chi la pensa diversamente, chi vuole restare nel suo paesello? Chi non vuole andare via? Verrà trascinato via con la forza militare? Penso proprio di si. Ma questi, per un cervello che pensa in grande sono problemi da niente.
MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORI CANCELLATI NELLE COMPAGNIE DEI TRAGHETTI?
In soldoni, possiamo accennare al problema della "Caronte" del dopo ponte. Sicuramente ci avranno pensato a questa gente che lavora e che domani si troverà per strada! Beh! i traghetti potranno essere convertiti in "villaggi turistici naviganti" con... vista sul ponte. Le guide, diranno: "Venite, turisti di tutta la Terra, ecco a voi la Nona Meraviglia, il Ponte-Berlusconi". Ma non scherziamo, un cervello di proporzioni planetarie ha già soluzioni di riconversione della manodopera in settori a noi sconosciuti, che noi mortali non possiamo comprendere. Forse. Speriamo.
MAFIA E CAMORRA, COSA NOSTRA... STARANNO A GUARDARE?
Anche i sassi sanno, che in ogni medio o grande appalto pubblico siciliano e non solo, c'è la mano nera di "Cosa Nostra". Ma, non c'è nulla di male... "business is business". Infatti, a noi siciliani che paghiamo le tasse che ce ne frega, sono affari loro! E no, purtroppo sono affari nostri. Da dove verrà presa la manodopera specializzata? Impiegheranno per sei, dieci anni, onesti tecnici ed operai della provincia di Messina e della stessa Sicilia, oppure sarà ancora una volta "terra di conquista" la cara Trinacria? Una Terra in cui: Greci, Arabi, Normanni ecc... saccheggiarono e adesso... altri faranno altrettanto? E noi a leccarci le ferite delle alluvioni, ad aspettare il risanamento del disastro idrogeologico annunciato e più volte denunciato, a scutare il cielo pregando Dio che la prossima pioggia non ci sia fatale?
Matteo Francilia. UN GIOVANE "PAZZO" CONSIGLIERE PROVINCIALE SICILIANO CHE... SOGNA
Proprio Matteoli considera "sciocchezze madornali" proposte come quelle di Francilia, il quale chiede a gran voce che le risorse per il ponte vengano impiegate per il risanamento idrogeologico delle zone a rischio (che sono moltissime), della riviera jonica e della Sicilia. Anche quì, uno o un pool di "cervelli extraterrestri" ha già pianificato (attraverso il project financing, ossia il finanziamento di aziende private) il costo zero dell'opera per quanto riguarda il popolo italiano. Ma sarà vero? In realtà, voci meglio informate di me, raccontano di centinaia di milioni già sostenuti e che proprio noicontribuenti avremmo sborsato di tasse, tagli e quant'altro.
IL PONTE. UNA PORTA NUOVA, CHE DA SU UN CASOLARE PIENO DI CREPE
In un'intervista recente, proprio il Presidente della Provincia di Messina Nanni Ricevuto, parlava di "un territorio (il nostro) privo di viabilità e anche insicuro". Senza queste minime e basilari e fondamentali opere, come si può pensare di accogliere un turismo sempre più globale ed esigente? Ma no, se Berlusconi e Co. vogliono che si realizzi il Ponte, sicuramente lo fanno per "il nostro bene". Vabbè, noi, prima montiamo il costoso portone blindato sul prospetto di una casa piena di crepe, e poi si vedrà... magari fra tre, quattro, dieci... legislature, la risaneremo un po' quà un po' là. Magari, arriveranno finanziamenti per il dissesto dove mai si sono verificate alluvioni, magari questi paesi otterano più milioni di quanti ne avevano chiesti, magari gli stessi paesi saranno (per caso) i villaggi natali dei ministri Tizio e Sempronio, e magari... Scaletta, Giampilieri, Itala, Briga, Guidomandri, Molino... Alì Terme, ecc... attenderanno con la mano tesa di generazione in generazione.
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"SENTI A 'MMIA, PEPPI, SUCHITI ST'OVU E NON CI DIRI NENTI A NUDDU... MA TRAVAGGHIA, MI RACCUMANNU! SENTI A 'MMIA, CAMMELU, SUCHITI ST'OVU E NON CI DIRI NENTI A NUDDU..."
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