Unità d'Italia? ne fece le spese la Sicilia!
Umberto Bossi e i padani: Negli ultimi quindici anni, con l'affermazione della Lega Nord nella politica italiana, ha preso piede con più vigore, lo stereotipo del Sud parassita e del Nord assistenzialista, che accomuna le convinzioni di generazioni di "padani" che, oggi, invocano il federalismo fiscale per poter godere della ricchezza prodotta, senza elargire alle regioni meno sviluppate. Evidentemente, sono a conoscenza che i fatti un tempo erano invertiti e che è stato con la conquista piemontese e l'Unità d'Italia, che il primato borbonico in materia fiscale, a detta di molti economisti, indiscutibilmente il più spedito, semplice e sicuro d'Italia, si è perso si è perso definitivamente. In questo, storiografi e scrittori, sembrano oggi essere abbastanza concordi, ammettendo che la cattiva gestione sabauda causò l'impoverimento del sud Italia, impoverimento sia economico che culturale, intendendo per cultura quella civica e amministrativa che faceva di quello borbonico un sistema esemplare.
L'unità d'Italia: Evento magnificato sui libri di scuola, cheppur (a noi Siciliani) costò gravissime perdite di vite umane. Si era riunita finalmente l'Italia sotto una sola bandiera. Ancora rieccheggia l'impresa di Giuseppe Garibaldi e dei Mille, che sbarcarono a Marsala... per liberarci dall'oppressore. Ma, da documenti storici, c'è chi definisce tale "impresa", una forzata e violenta "piemontesizzazione" nei confronti delle popolazioni meridionali.
Con l'annessione, al Sud ed alla Sicilia in particolare, ne derivarono nuove tasse (la comunale, la provinciale, l'addizionale, la tassa sul macinato, la tassa di successione, l'imposta immobiliare etc. e dire che sotto i Borboni, l'unica tassa da pagare era l'imposta progressiva sul reddito), il servizio militare obbligatorio dal quale sino allora i siciliani erano esenti, la vendita all'incanto dei beni ecclesiastici (che gettò sul lastrico nella sola Palermo circa 10.000 famiglie), le emigrazioni, il brigantaggio con feroci repressioni e gli eccidi che ne seguirono. Per reprimere il brigantaggio, che non fu altro che un fenomeno di guerra sociale e civile dei renitenti e dei contadini contro i nuovi padroni dell'isola, furono perpetrate dal generale Govone, chiamato ad operare in Sicilia, in virtù di poteri illimitati che gli concedeva la legge Piga, tremende repressioni come arresti indiscriminati e fucilazioni sul posto di migliaia di siciliani. Lo stesso Garibaldi, nel 1866, scrivendo ad Adelaide Cairoli, rimordendogli la coscienza affermava: "Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Ho la coscienza di non avere fatto del male. Certo se dovessi ripercorrere le strade di Sicilia non lo rifarei perchè i siciliani mi prenderebbero a sassate".
La cosa che mi ha fatto saltare sulla sedia, (almeno a me), è l'aver scoperto che (seppur sempre sottomessi), in "regime" borbonico, il Sud e la Sicilia godevano di un tenore di vita nettamente superiore a quello delle popolazioni del nord Italia (in "regime sabaudo"). Non è dunque assolutamente vero, che il Sud e la Sicilia, siano sempre stati territori arretrati e popolati da fanulloni Affermerei piuttosto, che, il Sud e la Sicilia, se "gestiti" bene, hanno (nella storia) dimostrato valore e ricchezza. BOSSI, O LA STORIA NON L'HAI LETTA, OPPURE L'HAI LETTA FIN TROPPO BENE E... NON VUOI FAR FARE ALLA PADANIA... LA FINE DELLA SICILIA!
L'unità d'Italia: Evento magnificato sui libri di scuola, cheppur (a noi Siciliani) costò gravissime perdite di vite umane. Si era riunita finalmente l'Italia sotto una sola bandiera. Ancora rieccheggia l'impresa di Giuseppe Garibaldi e dei Mille, che sbarcarono a Marsala... per liberarci dall'oppressore. Ma, da documenti storici, c'è chi definisce tale "impresa", una forzata e violenta "piemontesizzazione" nei confronti delle popolazioni meridionali.
Con l'annessione, al Sud ed alla Sicilia in particolare, ne derivarono nuove tasse (la comunale, la provinciale, l'addizionale, la tassa sul macinato, la tassa di successione, l'imposta immobiliare etc. e dire che sotto i Borboni, l'unica tassa da pagare era l'imposta progressiva sul reddito), il servizio militare obbligatorio dal quale sino allora i siciliani erano esenti, la vendita all'incanto dei beni ecclesiastici (che gettò sul lastrico nella sola Palermo circa 10.000 famiglie), le emigrazioni, il brigantaggio con feroci repressioni e gli eccidi che ne seguirono. Per reprimere il brigantaggio, che non fu altro che un fenomeno di guerra sociale e civile dei renitenti e dei contadini contro i nuovi padroni dell'isola, furono perpetrate dal generale Govone, chiamato ad operare in Sicilia, in virtù di poteri illimitati che gli concedeva la legge Piga, tremende repressioni come arresti indiscriminati e fucilazioni sul posto di migliaia di siciliani. Lo stesso Garibaldi, nel 1866, scrivendo ad Adelaide Cairoli, rimordendogli la coscienza affermava: "Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Ho la coscienza di non avere fatto del male. Certo se dovessi ripercorrere le strade di Sicilia non lo rifarei perchè i siciliani mi prenderebbero a sassate".
La cosa che mi ha fatto saltare sulla sedia, (almeno a me), è l'aver scoperto che (seppur sempre sottomessi), in "regime" borbonico, il Sud e la Sicilia godevano di un tenore di vita nettamente superiore a quello delle popolazioni del nord Italia (in "regime sabaudo"). Non è dunque assolutamente vero, che il Sud e la Sicilia, siano sempre stati territori arretrati e popolati da fanulloni Affermerei piuttosto, che, il Sud e la Sicilia, se "gestiti" bene, hanno (nella storia) dimostrato valore e ricchezza. BOSSI, O LA STORIA NON L'HAI LETTA, OPPURE L'HAI LETTA FIN TROPPO BENE E... NON VUOI FAR FARE ALLA PADANIA... LA FINE DELLA SICILIA!
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Etichette: ARTE, POLITICA italiana, Sicilia ieri e oggi
5 Commenti:
Questi sono i nostri “Governanti”:
“… Al termine, un momento di «evasione» sull’autoscontro del personale «Luna Park» allestito da Berlusconi nel vasto giardino di Villa Certosa. Tutti, compreso il premier che vestiva come un Cavaliere mascherato, sono saliti sulle macchinine elettriche. In principio, nessuno osava scontrarsi con lui. Ma quando l’euforia di essere tornati bambini ha fatto presa, qualcuno ha iniziato a toccare l’automobilina del presidente. Provocando più di un tamponamento. Ed il premier, dicono, era molto divertito …”.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=41071&sez=HOME_ECONOMIA
Quando ho letto l’ultimo capoverso di questa notizia, sono rimasto allibito. Mentre almeno un buon 30-50% di popolazione è alle prese con incertezze molto serie per il proprio futuro e alcuni non ne hanno più, i nostri “Governanti” potrebbero pure risparmiarsi certe ostentazioni. Ma i nostri “Governanti” pensano bene di non sentirsi in colpa, alla fine loro si “divertono” pure, poiché la responsabilità di tutto è solamente dei servi e picciotti, che ormai a milioni li sostengono.
Ma la responsabilità è anche di quel centro destra che sta a sinistra, che non si capisce cosa vogliono e dove vogliono arrivare.
Di Adduso, Alle 7 gennaio 2009 alle ore 23:23
LETTERA INVIATA A: jonionotizie.it e Furcisiculo.net
SFIDA roccalumerese... per una scaletta!
Sono seriamente commosso, trattengo a stento le lacrime di fronte a tanto affetto e dedizione da parte del gruppo di minoranza roccalumerese. Un gruppo che "ama" veramente il proprio paese, ma che dico paese, "ama" i propri concittadini. Che schifo il lungomare abbandonato a se stesso, scalinate per scendere in spiaggia, fatiscenti, una è stata addirittura divelta dall'ultima mareggiata, scivole in sabbia inesistenti (sempre ad opera dell'ultima mareggiata)... si è verificato perfino anche un incidente.
Pare sia caduta una persona da una scaletta, ...forse proprio quella?
Ma, mentre ci asciughiamo le lacrime, RIFLETTIAMO:
Se da un lato è giusto, anzi doveroso, che il gruppo di minoranza stia attento alle necessità del proprio paese, se è sacrosanto che ogni pur piccola (o grande) disattenzione venga celermente portata al primo punto dell'ordine del giorno, sarebbe altrettanto corretto, se ciò non lo si facesse in modo plateale, per il semplice scopo di voler dimostrare "SE C'ERO IO... A QUEST'ORA...". Forse, l'assessore Santisi non sarà Spedy Gonzales, (vista la sua mole simile alla mia... cammina lentamente), ma, personalmente ho visto nei giorni scorsi risistemare le scivole in sabbia per le barche. Ora, non vorrei dire che ho anche visto il fabbro a lavoro, ma una cosa la vorrei (infine) aggiungere:
per verificare i tempi de reazione del Sindaco Miasi, (al posto di Campagna e C.), il sottoscritto avrebbe commissionato di persona ad un fabbro una scaletta in ferro... che poi avrebbe pagato di tasca propria. Solo così, qundo, passando "du firràru" si sarebbe sentito (magari) dire... "iaiu tantu travagghiu"... avrebbe moderato i termini sull'altrui operato.
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2009, (non solo a Roccalumera) siamo di fronte ad una sfida ben più grande di quella per due lampioncini, un paletto fuori posto o una scaletta arrugginita divelta... La sfida è: "NONOSTANTE LA CRISI MONDIALE... MIASI (u sinnicu patri i famigghia), POTRA' MANTENERE LE PROMESSE DEL SECONDO QUINQUENNIO? Fino ad adesso, l'abbiamo capito, con l'altra amministrazione... due paletti ed una scalinata... sarebbero stati sistemati. (o forse nemmeno quello?). Sul resto? Solo Dio lo sa!
Un saluto particolare ai roccalumeresi,
Giovanni BonarRIGO
Di BonarRIGO, Alle 8 gennaio 2009 alle ore 10:53
Quella volta che andai a Vita (TP)
LEGGI il post:
http://ilgrido.blogspot.com/2008/06/lavoro-in-sicilia-si-tutti-alla-vita.html
VI RACCONTERO' I DETTAGLI!
Di BonarRIGO, Alle 9 gennaio 2009 alle ore 19:11
Non si può certo dire che non ne hai passate e devo ammettere che il tuo racconto mi ha fatto ricordare tante cose e tanti sbagli.
Però la colpa, non è tanto e solo degli imprenditori, che spesso ritengono di avere toccato il cielo, senza sapere che camminano sul sapone, ma di quei (vermi) di politicanti che popolano le nostre ed altre zone e che hanno il potere di condizionare e veicolare sia l’imprenditore che il lavoratore "sudditi".
Ora però, mi pare, stiamo arrivando quasi tutti al “capolinea”.
Basta dire in generale, che malgrado le “iniezioni” di danaro e aiuti alle grandi banche ed imprese mondiali, le borse internazionali sono sostanzialmente poco sopra i minimi e quel che è singolare che anche il nostro ministro del’economia, Tremonti, dice in sostanza (a differenza della propaganda di S.B.) che in effetti nessuno conosce la reale portata della crisi attuale:
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=41335&sez=HOME_ECONOMIA
Certo chi ha un lavoro pubblico, è in linea di massima tranquillo, almeno fino a quando politici ed istituzionali potranno continuare a “spremere” forzosamente i cittadini con tasse ed angherie varie.
Invece chi ha piccole attività private dovrebbe cominciare a stare più in guardia e pensare di “associarsi” (l’individualismo non pagherà più).
Chi poi ha un lavoro precario oppure insicuro o comunque non ha una certezza, si troverà sicuramente nei guai e grossi purtroppo.
Mi è stata segnalata da qualche giorno questa (incredibile) notizia:
http://www.nuovosoldo.it/Articoli/UnmaxiprogettodisviluppoturisticoecommercialenellaValledAgr%C3%B21242008.htm
Ecco (se non è la solita “bufala”), forse questa iniziativa dei Sindaci di Savoca, Santa Teresa di Riva e Santa Alessio, potrebbe veramente essere l’ultima spiaggia di questa riviera, perché la situazione dire che è potenzialmente tragica, è un eufemismo.
Se fallisce anche questa “notizia”, possiamo probabilmente solo pensare nuovamente di emigrare come all’inizio del 20° secolo negli “States”, perché al Nord e Centro Italia non credo che se la passeranno molto meglio.
Di Adduso, Alle 9 gennaio 2009 alle ore 20:58
ADDUSO, se (anche)fosse una notizia vera, (quella che mi hai segnalato), dimostrerebbe una volta per tutte, se diventasse realtà:
1)Che il concetto globale di turismo da noi non c'è mai stato e che gli interventi operati (a macchia di leopardo), sono serviti solo a "foraggiare" cumpari e amici dill'amici;
2)Che la Sicilia è ancora una terra fertile e appetibile, ma a "solo" un difetto... (tranne poche eccezioni, come mosche bianche)... è popolata da Siciliani!
3) Noi popolo di siciliani, (l'ho sempre pensato, purtroppo), siamo (tranne le eccezioni di prima), un popolo che ha bisogno di ordini, ha bisogno "dà 'zzòtta", perchè da soli non ci sappiamo autocomandare!
E POI, mio nonno diceva: "CU INTRA TI MENTI, FORA TI CACCIA".
Di BonarRIGO, Alle 10 gennaio 2009 alle ore 09:45
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