Università a Catania, tutti sapevano, ma tacevano!
Chi era Emanuele Patanè? Era un ragazzo che... maneggiando sostanze radioattive o comunque cancerogene, lavorava (con contratti a termine di tre mesi e con una paga irrisoria), per trovare nuove cure alle tante malattie di noi tutti. Emanuele, era un giovane, un giovane come tanti, che lavorava in un laboratorio di ricerca farmaceutica di una università di Catania.
Qual'è stata la causa della sua morte? Emanuele Patanè è morto di cancro ai polmoni. Emanuele è morto consapevole del motivo che gli aveva provocato il cancro. Respirare benzopirene tutti i giorni, lavorare in un laboratorio in cui le cappe di aspirazione aria non funzionavano e... che sono state rese funzionanti solo dopo la sua morte e solo perchè è scoppiato un CASO. Lavorare in spazi angusti e con mezzi obsoleti e fatiscenti, mentre nelle alte sfere delle università di tutta Italia pullulano gli sprechi, ad es. quel rettore che ha speso 90.000 euro per un'auto da sogno, oppure (a Roma), sono stati spesi 200.000 euro più IVA, per sostituire il logo dell'universita, non mi sembra nè giusto nè da Stato democratico. Il Caso di Emanuele deve far riflettere e INDIGNARE.
Ma, i morti accertati sono dodici. Sarebbero quindi dodici i morti per tumore, i quali lavoravano in quel laboratorio. Come mai nessuno ne ha parlato fino ad oggi? Forse il padre di Alfredo, che (a "L'ARENA" del 14-12-08) ha dichiarato di aver fatto tutto il possibile per mettere la collettività a conoscenza dei fatti, è stato l'unico ad avere coraggio? Di che cosa avranno avuto paura, se ne hanno avuta, i ricercatori malati e le loro stesse famiglie? Forse, essendo dei semplici "operai" a termine, (e mai stabilizzati), erano ricattabili?
Chi sono i colpevoli? E' giusto chiarirlo, stiamo parlando di un semplice caso di incuria oppure di crimini veri e propri perseguibili penalmente? E se di crimini si tratta, chi sono i colpevoli? Dov'era l'università prima?
L'università si dichiara offesa! Eppure, sembra a molti, che la stessa università debba dar conto di quanto sia successo e succede al suo interno. Stiamo parlando di morti per cancro, non di aule sporche o di muri imbrattati.
Lo Stato da pochi soldi alla ricerca: In uno dei suoi interventi, Vittorio Sgarbi ha sollevato questo quesito. Sarebbero le stesse statistiche a dargli ragione. In effetti, l'Italia è la "venticinquesima" nazione europea (penultima, e perfino dopo la Romania), per investimenti nella ricerca. Inoltre, l'attuale governo, come colpo di grazia, ha praticato ulteriori tagli alla spesa di questo importante settore, devolvendo poi ai famosi "sedici" di nuova Alitalia.
"Cervelli" italiani in fuga: Alessandra Lanzara (solo per fare un nome), una giovane fisico, è emigrata in America ed oggi è molto ben retribuita e gratificata. Gli americani stessi l'hanno voluta. Quì, nel migliore dei casi avrebbe dovuto farsi bastare 800 euro al mese. E' qunque il caso di muoversi, affinchè cambi finalmente qualcosa in questa bistrattata Sicilia ed in questa strozzata (dalla politica) Italia? Fatemi sapere cosa ne pensate in merito!
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Ma, i morti accertati sono dodici. Sarebbero quindi dodici i morti per tumore, i quali lavoravano in quel laboratorio. Come mai nessuno ne ha parlato fino ad oggi? Forse il padre di Alfredo, che (a "L'ARENA" del 14-12-08) ha dichiarato di aver fatto tutto il possibile per mettere la collettività a conoscenza dei fatti, è stato l'unico ad avere coraggio? Di che cosa avranno avuto paura, se ne hanno avuta, i ricercatori malati e le loro stesse famiglie? Forse, essendo dei semplici "operai" a termine, (e mai stabilizzati), erano ricattabili?
Chi sono i colpevoli? E' giusto chiarirlo, stiamo parlando di un semplice caso di incuria oppure di crimini veri e propri perseguibili penalmente? E se di crimini si tratta, chi sono i colpevoli? Dov'era l'università prima?
L'università si dichiara offesa! Eppure, sembra a molti, che la stessa università debba dar conto di quanto sia successo e succede al suo interno. Stiamo parlando di morti per cancro, non di aule sporche o di muri imbrattati.
Lo Stato da pochi soldi alla ricerca: In uno dei suoi interventi, Vittorio Sgarbi ha sollevato questo quesito. Sarebbero le stesse statistiche a dargli ragione. In effetti, l'Italia è la "venticinquesima" nazione europea (penultima, e perfino dopo la Romania), per investimenti nella ricerca. Inoltre, l'attuale governo, come colpo di grazia, ha praticato ulteriori tagli alla spesa di questo importante settore, devolvendo poi ai famosi "sedici" di nuova Alitalia.
"Cervelli" italiani in fuga: Alessandra Lanzara (solo per fare un nome), una giovane fisico, è emigrata in America ed oggi è molto ben retribuita e gratificata. Gli americani stessi l'hanno voluta. Quì, nel migliore dei casi avrebbe dovuto farsi bastare 800 euro al mese. E' qunque il caso di muoversi, affinchè cambi finalmente qualcosa in questa bistrattata Sicilia ed in questa strozzata (dalla politica) Italia? Fatemi sapere cosa ne pensate in merito!
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Etichette: ARTE, Degrado Sicilia, POLITICA italiana
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