Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

martedì 30 dicembre 2008

Mandanici, per rinascere si affida all'Arte!
















Ieri, invitato dal drammaturgo Tino Caspanello, sono stato a Manadanici. Lì, per apprezzare la sua commedia teatrale "Mari", opera già insignita del "Premio Riccione" nel 2004. Tino, che ricordiamolo è originario di Pagliara, (un comune collinare fra Roccalumera e Mandanici), è stato fortemente voluto a Mandanici, in quanto viene ormai unanimemente considerato un simbolo di cultura siciliana messinese, che si diffonde in Europa. La rappresentazione teatrale di Tino, (che si è svolta nell'ex chiesa di San Salvatore, ora restaurata), pur rimanendo nel "mondo" dialettale siciliano, si è svolta in un modo del tutto differente dalle solite commedie brillanti e comiche insieme. Il tema che ha tenuto attaccati alla sedia i tanti intervenuti, è stato un dialogo fra un uomo e sua moglie, in riva al mare e... di notte. Se non ci fosse stato un (evidente) attento studio delle battute, quel dialogo di un'ora, fra una donna che richiama il marito a tornare a casa e questi invece che le preferisce una solitudine allietata solo dal fruscìo delle onde del mare, la commedia sarebbe certamente risultata banale e perfino noiosa. Eppure, forse per le tipiche frasi nostrane, forse interrogati da un dubbio: "la donna, alla fine andrà via e lascerà il marito pescare in pace, oppure resterà con lui a riscopire antichi ricordi ed emozioni mai dichiarate prima?", la gente è sembrata proprio aver apprezzato lo spettacolo al termine ed all'uscita dalla ex chiesa.

Mandanici, ieri e oggi per... domani.
Mandanici, un comune altrimenti famoso per il buon olio extravergine d'Oliva, un paese di contadini, che negli anni ha drasticamente ridotto la sua popolazione dagli oltre tremila abitanti di un trentennio fa, ai poco più di seicento di oggi. Un paesino dal quale i giovani scappano, perchè non trovano lavoro, o non trovano quel lavoro che vorrebbero per sentirsi realizzati nel terzo millennio. Eppure, sono proprio dei giovani, che stanno promuovento l'arte ed i percorsi turistici, fra chiese e antichi palazzi nobiliari, (che sono stati via via restaurati) o fra antichi borghi, financo realizzare una biblioteca nella quale molti libri antichi sono stati rimessi a nuovo e resi disponibili a chiunque ne sappia apprezzare il valore storico e culturale.
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Ma, basterà tutto questo?
Proprio uno dei giovani di dell'associazione mandanicese, ieri sera mi illuminava sulla volontà di riscoperta del passato e della cultura del suo paese. Sembrava chiaramente orgoglioso di essere lì, e non accennava nemmeno all'idea di andare via al nord italia a all'estero. Quello che gli ho detto io, invece, è stato: "sono contento che voi giovani abbiate cura di riscoprire un'anima nuova in un paese (Mandanici), che altrimenti sprofonderebbe nella disoccupazione, sono altresì felice di vi afidiate alla cultura ed al turismo, tuttavia, essendo io abbastanza maturo da ricordarmi quale era la vecchia connotazione economica del tuo paese, e di come possa essere difficile la metamorfosi positiva verso una potenziale attrattiva turistica, personalmente, pur evidenziando LA CULTURA, non tralascerei i prodotti tipici, (che non sono una sagra della salsiccia ogni tanto, ma un insieme di tradizioni e sapori), ed il collegamento in rete con tante altre realtà circonvicine, che insieme darebbero al turista, (365 giorni all'anno), una varietà di espressioni culturali e paesaggiastiche. Mare e collina insieme, per intenderci".

Quel giovane di vedute limitate:
Il giovane, a queste mie affermazioni, mi si è un po' irriggidito, quasi sentitosi espropriato di una convinzione o di una certezza sua. Ciò ho dedotto dalla sua fredda chiusura del discorso. In realtà, LARGHE VEDUTE, e prospettive di realizzabile successo affaristico, sarebbero quelle che non si limitano e non si fanno limitare, nè dalla strumentalizzazione politica del momento, (che cambia a seconda di chi sale al potere, e spesso rade al suolo e ricomincia da zero, iniziative pur buone ed intelligenti ma di altri), nè dall'ostruzionismo di coloro che, infondo infondo, vogliono solo che non ci sia confusione in paese e quella monotonia a loro piace. BUON 2009 a TUTTI!

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4 Commenti:

  • “…che, infondo infondo, vogliono solo che non ci sia confusione in paese e quella monotonia a loro piace …”
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    Innanzitutto Auguri a tutti, visto che oggi è il primo del 2009.

    Quest’ultima frase del tuo post, a mio semplice vedere, fotografa esattamente la indolenza generale dei nostri poltic-anti, i quali per un altro verso possono così farsi i loro “affari”.

    Quel giovane del tuo post, mi sembra analogo a tante generazioni prima di lui che si sono fatte abbindolare alla stessa maniera e con gli stessi slogan “turismo, cultura, teatro” e divagazioni analoghe.

    Anzi non escludo che quel suo irrigidimento, sia stato causato dalla mera e realistica riflessione di un terzo, il quale anche solo lontanamente ha potuto mettere in dubbio non solo le “chiacchiere” del “padrone-politico di turno”, ma soprattutto le possibili “fantasie” dallo stesso “prospettate” a questi giovani, i quali a quell’età e senza reali vedute per il futuro, si sorreggono solo su una sorta di ineluttabile “fiducia” per sopravvivere civilmente, a fronte della quale rifiutano persino di “aprire gli occhi”, pure perché sperano, anzi devono (tragicamente) augurarsi, che come è stato per i loro genitori, “qualcosa” alla fine anch’essi troveranno, facendo se necessario anche loro “anticamera” e “gavetta” di "segreterie".

    Per carità, gli auguro, anche così di “farcela (lungi da me il gratuito moralismo, almeno con questo Stato "mafioso") ma il mio modesto dubbio è che invece siamo ormai oltre la frutta e che non è rimasto più neppure “l’osso”, in quanto i nostri “padroni politici ed istituzionali” si sono “mangiati” anche quello. E comunque, se è vero come alcuni economisti affermano “sottovoce”, che la situazione economica è da “paura”, entro quest’anno lo dovremmo sapere.

    Ma chi e come glielo dici a quei giovani ?

    Di Blogger Adduso, Alle 1 gennaio 2009 alle ore 16:07  

  • Ricordo, negli anni '80, che (ogni fine anno), si parlava di un altro anno di transizione. Ero ventenne e partivo militare. Ma fu crisi nel mio paese, da lì a poco, tante botteghe chisero i battenti. Nacquero i supermercatini, poi i supermercati, poi esplose nei pressi di Giarre... il fenomeno Hard Discount.

    Vent'anni dopo, per risollevare i tanti comuni marittimi e collinari, ci si attacca alla chimera "turismo culturale". A mio avviso... noi, non sappiamo neanche cosa sia il "turismo", e pensiamo che "culturale" significhi fare qualche brosciure e restaurare due chiese abbandonate da anni.

    Ieri il Presidente Napolitano è stato chiarissimo: sarà un anno di crisi! Mai, ricordo un tale presagio nelle parole di un Presidente. E, sebbene Napolitano ha infine incitato noi italiani a reagire proprio limitando le disparità... i "piango" per le speranze dei giovani... che nulla di meglio di me (vent'anni fa) possono sperare. Anzi!

    Di Blogger BonarRIGO, Alle 1 gennaio 2009 alle ore 20:31  

  • Mi sono piaciute queste tue considerazioni.

    Invece, questo è quello che sanno fare (ma solo per loro) i nostri politic-anti regionali:

    Si sono assicurati un mutuo fino a 300 mila euro con un tasso al 2% e persino il funerale interamente pagato da noi fino ad una spesa di 5000 euro.

    http://palermo.repubblica.it/dettaglio/Regione-i-privilegi-dei-deputati-Dalla-prima-casa-alla-sepoltura/1569132?ref=rephp

    I cittadini Siciliani, siamo un “branco di sudditi”.

    Di Blogger Adduso, Alle 2 gennaio 2009 alle ore 19:31  

  • Grazie, INTELLIGENCE!

    Di Blogger BonarRIGO, Alle 5 febbraio 2009 alle ore 09:04  

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