Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

mercoledì 28 gennaio 2009

Gioacchino Genchi nel mirino di Berlusconi


INTERCETTAZIONI, Berlusconi allarma il popolo: "Un signore, in accordo con un giudice, ha messo 350.000 persone sotto controllo" Ancora Berlusconi: "Sarà il più grande scandalo della nostra storia". Il "signore" a cui si riferisce Silvio, (che dovrebbe far scoppiare il maxi scandalo), è Gioacchino Genchi, Vicequestore della Polizia di Stato, nonchè consulente in molte inchieste per Mafia, fra cui quelle che portarono avanti (fino alla loro morte), i Magistrati Falcone e Borsellino.
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Ieri sera, su MATRIX, attraveso i servizi e le domande al consulente Genchi, fatte dal direttore Mentana, abbiamo potuto chiarirci le idee su cosa sia l'utilizzo delle INTERCETTAZIONI TELEFONICHE, e di quanto esse abbiano "pesato", sia per condannare a mafiosi altrimenti innocenti, che per scagionare innocenti, altrimenti condannati senza nulla aver commesso.

DOBBIAMO PREOCCUPARCI? Secondo Berlusconi, noi tutti, italiani buoni e cattivi, dobbiamo pensare ogni istante, che ogni nostra telefonata sarà spiata. E allora? Ecco un nuovo Decreto (alla Silvio), in via di approvazione, che limiterà l'uso delle INTERCETTAZIONI a condanne oltre i cinque anni, limitando il numero di giorni ed il costo. Rimarrebbero così come sono adesso le norme sulle INTERCETTAZIONI relative a reati per Mafia. La cosa ci deve rassicurare? Di Pietro, dice no. Secondo l'ex Magistrato di "mani Pulite, "si sta cercando di mettere il bavaglio alla Magistratura ai fini della politica corrotta". Cio, favorendo, con maggiore facilità, che in futuro molte indagini vengano archiviate per mancanza di prove. Io, non sottovaluterei le affermazioni di TONINO DI PIETRO.

Proprio il ministro Angelino Alfano, (già fautore del omonimo Lodo Alfano, che garantirebbe l'immunità... guarda caso a Berlusconi), prima, afferma (giustamente) che: "La giustizia italiana ha un grande avversario, che è la sua lentezza", e dopo (da buon soldatino di Silvio), afferma l'assoluta necessità di limitare le intercettazioni, adducendo (secondo me, false e forvianti) motivazioni di diritto alla privacy per gli italiani.

Gioacchino Genchi, fossi in lui, da oggi in poi starei molto attento alla vita. Infatti, dopo aver partecipato con successo ad innumerevoli indagini (fra cui il sequestro di Silvia Melis in Sardegna) Genchi è colpevole di aver "ascoltato" tante conversazioni segretissime e compromettenti. Oggi, è parte determinante nell'indagine "WHY NOT" tra la Procura di Salerno e quella catanzarese... e quì dovremo parlare del Giudice De Magistris. Dovremo parlare della Dottoressa Boccassini, della Procura di Caltanissetta e di altro ancora. Genchi, a Matrix ha affermato candidamente che il suo lavoro lo impegna "almeno" 18 (DICIOTTO) ore al giorno. Penso proprio, che i boss della politica e della mafia, vorrebbero che si riposasse. Magari... per sempre!
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3 Commenti:

  • HO SCRITTO SUL BLOG DI CATENO DE LUCA:

    Il “Gap infrastrutturale” di cui parla Cateno, (assieme alla disoccupazione), è qualcosa sulla quale la politica, la mafia e le istituzioni contano per tenere le redini dell'elettorato.

    Purtroppo ad aggravare la situazione che ci vede in affanno non solo nei confronti della Spagna, c'è una certa PAURA della gente comune. Paura su cui contano i capoccia della politica di Messina, di Palermo e di Roma.

    Un tempo sarebbe passato "U Banniaturi" ed avrebbe detto: "Stati attenti cristianiii, tuttu stu cimentu 'ntò vostru paisi prestu vi leva a paci di vostri casi!".

    La gente, ha (in realtà) più paura del progresso, (che pure bisogna valutare attentamente nei suoi punti di forza e nei suoi lati negativi), che desiderio di CRESCITA OCCUPAZIONALE. La politica, questo lo ha capito da tempo e su questa "paura" costruisce gli Spot elettorali.

    La massa (inoltre) si sa accontentare di poco. L'ambizione e l'imprenditorialità... è patrimonio di una striminzita minoranza. La Mafia, approfittando del fatto che in pochi OSANO... ha terreno fertile nel chiedere il pizzo.

    E venimo ai bilanci di Palazzo Dei Normanni: Casse siciliane, trasparenza? Esigerla ed in massa, sarebbe una assoluta novità. Ancora una volta, la crisi la pagherà il popolo e, scardinare un "sistema"... sarà per lungo tempo un MIRAGGIO!

    Di Blogger BonarRIGO, Alle 29 gennaio 2009 alle ore 20:31  

  • E' certo che la "gente" ha solo "paura", oppure, soprattutto nel Meridione, in Sicilia, e particolarmente a Messina e provincia, non siamo forse invece divenuti troppo pusillanimi, opportunisti, doppiogiochisti, troppo servi del capitale, picciotti della politica e zerbini delle Istituzioni, soprattutto e pure purtroppo anche le nuove generazioni, ed affetti tutti da una ossessiva "invidia feroce" però solo nei confronti degli altri come noi, la quale ci porta pure a farci facilmente strumentalizzare dai cosiddetti "potenti" locali, provinciali e regionali, insomma, i Politici e gli Istituzionali di turno.

    Ad esempio, in questo momento di grave crisi economica finanziaria di molte persone, di tante famiglie, sono normali tutte queste spese pubbliche, ma anche donazioni private (con nota “riserva”) pure palesemente enfatizzate, acclamate e volute dalla gente comune, per presepi, manifestazioni culturali, carnevalate varie, commemorazioni sfarzose , ecc. ?

    Non ho sentito ancora un'associazione, un’amministrazione, o ad esempio il “carro” dell’unione dei Comuni, oppure la provincia, iniziare a predisporre un piano per assistere eventualmente le persone o le famiglie che dovessero improvvisamente, con questa crisi galoppante, trovarsi “sotto i ponti” (può accadere a tutti coloro che come noi non hanno uno stipendio fisso e sicuro al mese), tanto più che a detta di tutti, la nota “organizzazione" dei fallimenti” fatta di Magistrati, Professionisti, Avvocati, Consulenti e “figure” varie, sta già affilando i “coltelli” ?

    A proposito di questo, nessuno dice (figurarsi in questo generale panorama informativo italiano di sudditanza, tranne qualche “voce”) che dopo la crisi del ’29 coloro che si arricchirono furono proprio Giudici, Avvocati, Consulenti, Professionisti, e “figure” varie, che “approfittarono” degli innumerevoli fallimenti.

    E’ chiaro ed evidente, per chi ancora ha il cervello che può vedere, che di contro, questo momento di crisi non lo è, e non lo sarà per nulla, per quelle persone o quelle “famiglie”che sono addentro alle Istituzioni, alla Politica, alla Magistratura o agli Ordini professionali, o che hanno un posto pubblico “sicuro ed intoccabile”, tanto è vero che questi “signori” e queste categorie che hanno la certezza di incassare regolarmente ogni mese lo stipendio (ed altro eventualmente) si trovano in una condizione ottimale per comprare a prezzi stracciati.

    E però, per un altro verso sconfortante, devo pure riconoscere, che quando in ultimo guardo un documentario sulla vita degli scimpanzé, mi chiedo come sia stato possibile che noi gente comune, sembriamo i loro “fratelli italiani”.

    Di Blogger Adduso, Alle 1 febbraio 2009 alle ore 10:47  

  • Grazie adduso per il tuo commento! Nel concordare le tue affermazioni, mi torna in mente una filastrocca del mio defunto nonno Giovannino: "Cu jeti a cavaddu non cunsiddira cu jeti a ppèti". Al mio commento (che leggi quì sopra il tuo), DE LUCA ha risposto: "non aviti valìa!". Gli dobbiamo dare torto (all'onorevole), perchè, gente che vuole lavorare e spende tutto se stesso "bussando" continuamente e ricominciando ogni giorno da zero, od arrangiandosi con quello che passa il convento, ce n'è moltissima ancora. Gli dobbiamo dare ancora torto, perchè la CRISI, le devono pagare sempre gli stessi. Gli dobbiamo dare ragione, perchè, tanti giovani campano sulle spalle dei loro genitori (e nonni), ma non cercano lavoro ma svago. De Luca, tu che dici di aver fatto il garzone del barista per comprarti la macchina e adesso dici di avere un utile netto di 350.000 Euro l'anno... dicci TU cosa dobbiamo fare!

    Di Blogger BonarRIGO, Alle 1 febbraio 2009 alle ore 19:27  

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