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lunedì 26 gennaio 2009

Il genocidio ebraico e testimonianze di guerra


Domani, (27 Gennaio 2009) ricorre la "giornata della memoria". Mai avrei voluto scrivere di ciò! Seconda guerra mondiale, io non ero nemmeno nato. Dalle poche decine di testimonianze che ho ascoltato, dai pochi libri che ho letto, dai pochi documentari e film che ho visto in questi miei anni, di tutte le cose orrende subite dal genere umano in quegli anni, quella dei campi di sterminio nazisti è la peggiore. Della sola Polonia, il più famoso fu Auschwitz, ma ci furono anche Chelmno e Betzek e tanti altri. In Germania, perfino Buchenwald, (da cui proviene la foto) che non viene ad oggi considerato un vero e proprio campo di sterminio, ma si sa che in esso vi era la camera a gas, dal luglio del 1937 si stima che vi morirono 56.545 persone. Molteplici sono gli esempi di "macchine di distruzione umana". La Shoah, (termine ebraico che significa "sterminio"), perpetrata da Hitler in nome di una pazzesca "pulizia etnica" e di una altrettanto delirante idea di "razza ariana"... (in realtà), nascondeva un disegno di ben altro fine. Il dominio del genere umano.

ANTISEMITISMO E GENOCIDIO. Milioni di Ebrei, (spesso benestanti e stimati), privati prima delle loro abitazioni e dei loro averi, rinchiusi in ghetti come neanche cani randagi, deportati nei campi di concentramento, privati di ogni dignità, sottomessi a lavori forzati, vennero uccisi nelle camere a gas o fucilati, (uomini donne e bambini), senza nessuna pietà, senza battere ciglio. Montagne di cadaveri, fosse comuni, morte. Assieme agli Ebrei, (che è una appartenenza religiosa ma non per forza etnica, e bastava che una persona fosse stata anche per poco ebrea per essere perseguitata e uccisa), vennero deportate e trucidate anche altre catagorie fra cui zingari, omosessuali e tutti gli altri oppositori del regime nazista.

MI HANNO RACCONTATO: La crudeltà nazista e della guerra. Qualche anno fa, in una sala d'aspetto di un medico, un anziano mi raccontò di una sua esperienza vissuta in guerra. Non era un Ebreo, era "solo" un prigioniero in fila con tanti altri soldati italiani. "Poichè erano stati uccisi un paio di tedeschi e se ne cercavano i (partigiani) colpevoli, non avendoli trovati, chissà perchè, all'improvviso, senza nessun processo senza nessun motivo, i soldati tedeschi aprirono il fuoco sulla fila di italiani. Li mitragliarono fino ridurre i corpi in tanti pezzi. Ddà vicinu c'era na saja d'acqua... i bbrazza e i testi di suddati chi caderu dda intra, si puttoi pi ssùttà". Qualche anno dopo, ad una commemorazione degli eroi di guerra, un altro anziano (anche questo non era un Ebreo), mi raccontò (commosso) della sua "Campagna di Russia". Mi disse: "MORTE e SPORCIZIA! "Eravamo in Russia, sul ghiaccio, ad un tratto ci trovammo i soldati russi davanti, e noi ormai stremati, affamati e sporchi, tentammo una disperata fuga. Molti, nel terrore di essere uccisi, nella corsa scivolarono su una placca di ghiaccio, e caddero, uno dopo l'altro dalla montagna. Vidi i oro corpi, sbattere sulle rocce e farsi in tanti pezzi".

E DIO DOV'ERA? Forse qualcuno dirà: e Dio dov'era? Dov'era il Dio dei giusti e degli innocenti? Il Dio di Mosè, il Dio di Abramo e di Isacco? Il Dio che liberò gli Ebrei dalla schiavitù d'Egitto? Perchè il popolo ebraico, proprio il POPOLO ELETTO da Dio, ha dovuto, prima vagare per il mondo e poi subire un tale massacro? Perchè la strage italiana delle Foibe? Io non so rispondere a tutto questo. So che è accaduto e che qualcuno ha perfino avuto l'orrenda sfacciataggine di negare il genocidio. So che anche oggi, sono tante le guerre. Tanta gente innocente viene massacrata (in estremo oriente o in Africa o altrove). Tanta gente, ancora oggi, viene uccisa per la propria appartenenza religiosa (e non sono Cristiani), eppure non ripudiano il loro Dio.
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Un mio anziano bisnonno, (di religione cattolica e che ebbi la fortuna di conoscere), ebbe a partecipare sia alla prima che alla seconda Guerra Mondiale. In una stanza della sua casa, due cornici racchiudono ancora oggi le sue tante medaglie al valore. Tornò vivo dalla guerra, ma poi pianse la morte di un figlio poco più che ventenne. Partì ancora e lo cercò fra i cadaveri di Messina. Lo trovò e lo portò a casa. Mio bisnonno, ancora oggi, la gente lo ricorda, non come un eroe, ma come un Uomo di Dio che onorava le feste Sante. Lo posso affermare: fu un uomo di Dio!
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