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venerdì 5 settembre 2008

In Sicilia, vince la mediocrità sull'eccellenza


















L'italia è molto indietro nel settore pubblico rispetto alla media europea, seppure all'interno vi siano zone di eccellenza. Il settore privato, invece, nonostante l'improvvido rafforzamento dell'euro, che penalizza fortemente le esportazioni, è riuscito a migliorare le sue performances e quindi esporta di più e meglio. Ciò è accaduto perchè l'imprenditoria italiana ha individuato un modello di sviluppo azzeccato, consistente nel potenziare fortemente il cervello delle aziende, delocalizzando in parte, ove la manodopera costa di meno, mantenendo il controllo della distribuzione diretta ed indiretta, mediante franchising. Gli esempi più evidenti sono quelli della FIAT, che a Tychy, in Polonia, produce delle ottime vetture come la Panda o la "500", di Tod's che produce nell'Europa orientale scarpe e abbigliamento e, di tutte le altre griffes che basano sull'ideazione continua il loro successo.
Dove c'è competizione e dove si premia il merito, le cose funzionano e i risultati vengono. Dove invece si premia la mediocrità, vi è sempre un maggiore appiattimento e si sviluppa l'incapacità di realizzare obiettivi adeguati alle necessità.
La scuola è un disastro, perchè due terzi degli insegnanti sono raccogliticci, attraverso i punteggi, non hanno avuto un'adeguata formazione e spesso non hanno cognizione della loro fondamentale missione. Lo stesso accade in tutti gli altri versanti della pubblica amministrazione, adoperata da un ceto politico miope come stipendificio e ammortizzatore sociale.
Anche fra le imprese vi sono sacche di inefficienza, ma esse hanno un deterrente nella possibilità di fallire. La mediocrità diffusa è conseguenza anche di un basso tasso di lettura di libri, quotidiani e periodici. Al Sud tale tasso di lettura è molto più basso, con la conseguenza che non si può migliorare il livello culturale della società.
L'eccellenza va promossa in tutti i modi, in tutti i settori e costantemente. I giovani bravi e preparati vincono le sfide, i concorsi. Sono ingaggiati dalle imprese, che pagano loro cospicui compensi. Chi è bravo ha successo e non si preoccupa del rischio, perchè sa che con le sue capacità può affrontarlo e superarlo.
I mediocri, invece, aspettano sempre che qualcuno risolva loro il problema. Sono paurosi e infingardi. Non sono disposti a fare sacrifici, a lavorare e studiare 14 ore al giorno, cercano le comodità e pensano di essere sfortunati (e non incapaci) perchè le cose non vanno come vogliono loro.
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Quanto avete letto sopra, è stato tratto dall'editoriale di Carlo Alberto Tregua, in un suo recente numero del "Quotidiano di Sicilia". Non avrei trascritto tali riflessioni se non ne fossi anc'hio convinto attore. Ci sono pero da fare delle precisazioni, non già per smentire quanto affermato da Tregua, ma per fissarne geofraficamente ed eticamente i contenuti. Studiare convinti è fare sacrifici è segno di determinazione ovunque, raggiungere risultati a scuola... fino a laurearsi con centodieci e lode, è segno di eccellenza e bravura, oltre che di grande impegno. Quando però, l'ambito familiare in cui si vive, o peggio il modo di ragionare del proprio territorio, frenano il pur bravo giovane dal varcare i confini della propria regione e tantomeno dall'allontanarsi da casa per migliaia di chilometri, ecco che nasce una nuova categoria di giovani: Le eterne promesse. Per interi lustri, il sistema siciliano e del sud, ha creato illusioni. La politica stessa ha bruciato la volontà dei giovani: "perchè ti ammazzi a studiare... tanto basta una buona raccomandazione!" oppure: "guarda quello lì, dopo tanti studi, fa la fame, vive di lavoretti occasionali!" Di tutto questo, i mediocri (meglio definibili fannulloni), hanno fatto è fanno tesoro. Dicono, "faccio bene io a non ammazzarmi di lavoro!". Per giunta, in Sicilia, cresce oggi, (ma c'è sempre stata) una categoria: gente che vive bene senza aver mai preso un libro in mano o senza aver mai piegato la schiena. I furbi e i delinquenti di bassa lega, gente che ha interpretato scaltramente il sistema. Tuttavià, mentre mediocri e furbi fioriscono come margherite, sono sempre convinto che un solo eccellente ma coraggioso, valga cento o mille dei sopra mensionati.

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