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martedì 20 ottobre 2009

Gli anziani. La società ed i figli, li stanno abbandonando?


















Qualche settimana fa un anziano mi diceva: "non vedo i miei figli da più di venti giorni", "pòzzu mòriri quannu vogghiu". Qualche giorno fa, un altro anziano mi diceva: "picchì i criscìa e me fìgghi, si poi mi bannunaru? non c'è chiù rispettu pì vecchi". Erano solo dei casi isolati? In realtà la società moderna (in particolare la famiglia moderna), è ancora unita come quella di un tempo o no? Cosa ha decretato, se lo ha fatto, la "morte" della grande famiglia, fatta di nonni, zii, padri, figli, nipoti e pronipoti, talvolta seduti attorno ad un grande tavolo a pranzo od a cena e spesso uniti nella condivisione dei problemi quotidiani?

Come dimenticare tempi andati ma neanche tanto lontani, nei quali il nonno e la nonna, erano una fonte di saggezza a cui attingere? La visita ai propri vecchi, fin nella generazione a me precedente, era un irrinunciabile atto di rispetto per figli e nipoti. Proprio adesso, a due mesi dal Santo Natale, già si avverte il senso della unione familiare che organizza l'Evento, piuttosto che quella disunione che smembra in mille problemi piccoli o insormontabili le diverse generazioni.

A mio avviso, in una società che guarda al futuro ed al progresso vero, l'evoluzione tecnologica fatta di microcip, di digitale terrestre e play station, non potrà mai sostituirsi al vecchio nucleo familiare. Dispiace apprendere perciò, che taluni anziani malati e abbandonati, debbano ricorrere ai servizi sociali, (lì dove esistono e sono sufficianti al fabbisogno dell'utenza), perfino per farsi comprare un chilo di pane o un medicinale urgente, anche in paesini dove i parenti abitano ad un tiro di schioppo. E non mi dite che c'è lo stress, che c'è il lavoro che impegna, che non c'è più tempo, perchè il lavoro (e durissimo) dei nostri antenati, mai ha impedito a quelle famiglie di "remare insieme", anzi, proprio l'unione delle varie famiglie in occasione della raccolta delle olive o dei limoni, rappresentava un vero e proprio giorno di festa e di gioia pur nella fatica.

E, che dire di quelle famiglie spezzate dall'odio e dalla incomprensione, che in realtà nulla ha di insormontabile se non l'orgoglio o la pretesa di non accettare consigli ma solo denaro qualora questo ci fosse. Senza denaro, l'anziano diventa di colpo non più necessario? Se l'anziano è malato diventa un peso, se è allettato diventa un incubo, e non sempre questo innocente vecchio, ha il denaro (o una congrua pensione), per potersi permettere di trascorrere gli ultimi anni della propria vita in una "Casa di Cura per Anziani".

Dove sta andando la società moderna? Se perdiamo i valori, se facciamo tutto per fare come gli altri, e gli altri buttano a mare la loro identità, la loro religione, il rispetto per i più deboli e per (sempre loro) i propri anziani, che fine faremo noi... domani? Ci abbiamo pensato?
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