Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

sabato 16 maggio 2009

Tornano i comizi, ciarlatani nelle piazze.













"Cittadiniii, per il partitooo della Pagnottaa, questa sera parlerà l'onorevole Bisazza. Non mancate questa sera alle ore venti in piazza. Intervenite tutti dunque cittadini di Roccacannuccia, questa sera alle ore venti nella piazza dell'albero grande".

"Vidi chi stasira c'eti un comiziu! No sapevi? 'Ntà ghiàzza ill'abbirazzu... parra l'onrevuli Bisazza". Intanto, passa la macchina col megafono che grida: "Votantonio, votantonio, votantonio... vataa.. Antonio La Trippa!".
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Elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo. Il 6 e 7 Giugno prossimi. Certamente meno sentite da parte del popolo votante, rispetto alle Comunali od anche alle Provinciali e Regionali. In realtà, "il popolo della ics" viene sempre rispolverato ed importunato in occasioni di voto qualsiasi esse siano. Alla fine, c'è chi si schiera a Destra od a Sinistra, c'è chi si appassiona e si accalora in piazza, c'è chi si è rotto della solita solfa politica, si distacca dalle masse e non va nemmeno più a votare.

Chi ha ragione? Chi ha torto? Votare è un diritto ed un dovere di ogni cittadino italiano. Ogni cittadino, infatti, dovrebbe essere "sovrano" in quanto dalla sua scelta elettorale nascerà la nuova classe politica che lo rappresenterà e lo tutelerà nei posti che contano. In realtà, è risaputo come tutto ciò sia falso, poichè "l'uomo delle stelle", che predicava miracoli in Sicilia, che urlava nelle strade dei paesi dei contadini, attirando innumerevoli ingenui bontemponi... altri non era che un venditore di fumo. Passati gli anni, cambiato il simbolo del partito, succedutisi i figli e parenti dei politici di un'epoca di disoccupati, torna ancora "l'uomo delle stelle", a bordo non più di un carrozzone munito di megafono, ma questa volta, fornito di tecnologiche apparecchiature Hi Fi e tecnologia informatica.

Attraverso la TV, attraverso manifesti 6 x 3, attraverso SMS e telefonate e persino Facebook, il popolo della ics viene raggiunto e cortesemente aggredito... in uno scenario di personaggi illustri, di sponsor politici istituzionali, di candidati calati dall'alto come novelli Messìa. Ci si chiede a bordo comizio: faranno questi ciò che quelli prima di loro e tanti altri non hanno fatto? Siamo siciliani. Siamo i siciliani delle promesse elettorali, uomini che si sanno arrangiare, uomini che sono passati dalla casa col cesso di un metro quadrato nel balcone (o addirittura senza cesso), ai più moderni appartamenti con cucina, soggiorno, letto matrimoniale, camera dei bambini e bagno con vasca e bidet. Noi, siamo l'ex popolo dei bottegai che hanno perso il lavoro quando sono nati i supermercati. Noi siamo il popolo dei commercianti che hanno consigliato ai figli di fare qualcos'altro... perchè i tempi erano già cambiati. Noi, siamo il popolo degli ex proprietari di terreni ad agrumeto, che una volta (senza aiuto della politica), mantenevano intere generazioni ed adesso non valgono nemmeno il costo dell'acqua per irrigarli e del sale per concimarli. Noi popolo siciliano di oggi, siamo molto più colti eppure, in certi casi più depressi, più informati eppure ugualmente scavalcati, più ben vestiti... eppure ugualmente schiavi della politica... considerati.

Ditemi che mi sbaglio, ditemi che questo o quel politico jonico, (secondo voi) da soli bastano ad invertire la tendenza all'esodo dei cervelli verso i grandi Paesi dell'Europa, ditemi che la recente "Legge Gianni" da sola basta a recuperare anche solo il 30% dei disoccupati giovani e meno giovani dell'isola. Ditemi, che andando ad un qualsiasi comizio, oggi, domani o doman l'altro... ascolterò vere e sostanziali novità per la nostra terra, ditemi questo, e... da oggi stesso smetterò di scrivere sulle problematiche dei nostri paesi e della nostra amata Sicilia.

Andiamo a votare, amici! Si, perchè se non lo facciamo comunque altri decideranno per noi. Ma, nelle sedi più opportune, smettiamola di accontentarci di promesse o di minuscoli favori. Smettiamola di farci prendere per il sedere. Smettiamola di viaggiare disuniti, pretendendo di inculare il vicino della porta accanto. E' fra noi che dobbiamo coalizzarci. Uniti, siamo una forza, disuniti, siamo delle pecore senza campana... ma, talvolta, con una matita in mano.

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