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domenica 26 aprile 2009

A Valdina, Convegno sul Federalismo Fiscale e… sull'evasione















24-04-09 –A Valdina, comune collinare di circa mille abitanti sito a due passi da Milazzo, si è tenuto un convegno (organizzato dalla società consortile “Tirreno Ecosviluppo 2000”), che, in previsione dell’approvazione al Senato della legge sul Federalismo Fiscale, ha voluto rivolgersi a Consulenti Ragionieri, Sindaci ed tecnici comunali della provincia di Messina, per esplicitare le future “modalità di partecipazione degli enti locali all’accertamento delle entrate erariali ed alle attività di contrasto all’evasione”.

In tale occasione, i rappresentanti dei comuni consorziati: Valdina, San Filippo del Mela, Venetico, Torregrotta, Manforte San Giorgio, San Pier Niceto, Condrò, Rometta, Pace del Mela, Villafranca Tirrena, Santa Lucia del Mela, Spadafora, Saponara, Roccavaldina e Gualtieri Sicaminò, hanno potuto valutare, previo intervento degli illustri relatori intervenuti, i vantaggi del protocollo d’intesa con l’Agenzia delle entrate. Vorrei dire che, in generale, si è proposto ai Comuni di dare il loro apporto alla lotta all’evasione, in compenso di un 30% sulle somme riscosse dall’Erario, a seguito delle “segnalazioni qualificate” indirizzate all’Agenzia con possibili ricadute anche sul versante dei tributi locali.

Moderatore del Convegno il Prof. Luigi Ferlazzo Natoli, fra i relatori, la dott.ssa Valeria Fusconi ha raccontato il Federalismo Fiscale attraverso la citazione di Leggi e Decreti a partire dalla Riforma Tributaria del ’71 – ’72, passando per il D.L. n° 56 del 2000, fino a citare il D.L. n° 203 del 2005 nel suo Art. 1, ai commi 1° e 2°. La dott.ssa Fusconi, in definitiva ha ribadito quello che potrà e dovrà essere un cambiamento nel procedimento di accertamento fiscale, esortando i comuni a dotarsi od a rafforzare i propri Uffici Tributi.
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Al breve intervento, del il dott. Rag. Francesco Vito, (consulente con studio a Roccalumera, nonché Coordinatore interregionale di Calabria e Sicilia, Unione Nazionale Giovani Commercialisti ed Esperti Contabili), ha dato seguito al dott. Castrenze Giamportone, (Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate della Sicilia), il quale, nel suo lungo intervento mi ha colpito con le seguenti parole: “non ci interessa chi si copre una veranda, ma ci interessa chi costruisce un piano abusivo”, e “Capita spesso che ci siano persone sconosciute al Fisco, o la cui attività non corrisponda a quella effettivamente rilevata in loco”. Giamportone ha evidenziato fra i vari stratagemmi utilizzati dagli evasori, le residenze fittizie all’estero, ed ha individuato quale “indicativo di maggiore capacità contributiva”, i beni mobili ed immobili posseduti dall’individuo.
Ma, l’intervento che più di tutti (sempre secondo me), ha dato il polso della situazione, è stato quello del giovane Capitano Danilo Persano (Comandante della G. di Finanza di Milazzo). Persano, ha rotto il ghiaccio con una breve barzelletta sulla Finanza, per poi scendere nel dettaglio più serio e concreto della realtà del nostro territorio e del suo di appartenenza in particolare. Ha detto: "Noi abbiamo 69 Reparti Operativi per un totale di quasi 5000 uomini, ci adoperiamo fra verifiche sostanziali e controlli fiscali, tuttavia, nella realtà, si disperdono le nostre risorse". Poi ha distinto fra evasori totali, che sarebbero il 50%, ed evasori parziali. Gli evasori totali, per ovvie ragioni di vantaggio economico, farebbero concorrenza sleale a chi paga le tasse regolarmente, e questi dunque, per non fallire, sarebbe costretto a pagarne di meno. Riferendosi poi all’effettivo “scambio continuo di informazioni con gli enti locali” attraverso il quale si arriverebbe all’evasore, ha voluto precisare che, se per grandi Comuni questa soluzione darà certamente dei vantaggi all’Erario, per le piccole comunità di paese, dove tutti si conoscono e dove tutti conoscono personalmente il Sindaco, tale indagine potrà esse intesa dal popolo come “spiare” sulla propria vita privata.
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Al Convegno di Valdina, in realtà non si è assistito che ad una tappa di un lungo giro che il prossimo 8 Maggio farà sosta a Taormina. L’evasione fiscale, è innegabilmente una piaga che colpisce non solo la Sicilia, ma l’Italia intera. Volerla sconfiggere per aiutare nel contempo chi (con tanti sacrifici) le tasse le ha sempre pagate, è forse una chimera, volerla contrastare con decisione, è invece possibile e quindi, caso per caso bisogna che gli enti locali si adoperino non a “inquisire” i figli di nessuno, ma a “appesantire” il più possibile il carico fiscale a chi ha fin’ora evaso cifre da capogiro, passando, magari, per un semplice disoccupato.

Articolo, pubblicato su jonialife.it: (VEDI)

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Su Jonia News di Aprile: Pag. 30 Roccalumera:intervista a Miasi di G. BonarRIGO

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1 Commenti:

  • Federalismo Fiscale, ovverosia qui al SUD, il "pizzo forzoso".
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    E’ interessante e pure (per come la vedo io) molto eloquente il resoconto che hai fatto di questo incontro sul Federalismo.

    Tuttavia, ho la sgradevole sensazione che il federalismo, così come sarà inteso in Italia, in particolare qui al Sud, diverrà una sorta di “pizzo fiscale” delle varie autonomie locali, alle quali dovremo versare pure il nostro “sangue” affinché continuino a mantenere i loro privilegi e interessi personali, parentali, concubinari e così via.

    Non solo, proprio come immaginavo, questo federalismo tenderà anche a favorire più di oggi questo interfacciarsi degli Enti locali con le società di riscossione sbandierando “l’alibi” della evasione, anzi prevedo che ne sorgeranno persino anche di locali. A chi li daranno da gestire le riscossioni, ai vari “esattori” della mafia ?

    Continuo a sostenere dal mio mero punto di vista, che non può esistere un federalismo civile se poi ad amministrarlo saranno sempre gli stessi “lupinari” che già ci “pascolano”. Il federalismo, quanto meno qui al SUD, sarà l’apoteosi della mafiosità.

    Forse abbiamo già dimenticato che con la modifica del titolo V della Costituzione nel 2001, ad opera dell’allora centrosinistra, i poteri e l’organizzazione ad esempio della sanità sono stati demandati alle Regioni (almeno questo leggo su internet) affinché la gestissero in autonomia senza essere vincolati da decisioni centrali. Ebbene il risultato è sotto gli occhi di chi può ancora vedere, in 8 anni al Sud si sono mangiati la Sanità, ovverosia il nostro diritto gratuito alle cure e all’assistenza che il mondo intero ci invidiava scricchiola da tutte le parti (vedi tiket, tempi di prenotazione nelle strutture pubbliche, unità pubbliche locali che chiudono, ecc.). E l’attuale Governo di centrodestra ha pure pensato bene di cancellare il Ministero della Sanità (ho il dubbio a volte che vogliano introdurre le Assicurazioni come negli Stati Uniti), accorpandolo a quello del lavoro e delle politiche sociali (come mischiare degli alimenti come l’olio, il vino, il latte e poi uno se la beve).

    Sono dell’avviso che prima di parlare di federalismo si sarebbero dovute emanare delle leggi di ferrea e alta responsabilità personale e familiare per chi amministra (quali sequestro dei beni, del Tfr, di ogni e qualsiasi proprietà, ecc) che dessero garanzia ai cittadini e contribuenti.

    Invece, allo stato attuale (a mio modesto parere), quando arriverà definitivamente il federalismo fiscale al Sud, si istaurerà (più di quanto già c'è) con questa notoria quanto diffusa mentalità mafiosa, un sistema politico-istituzionale-affaristico da “bacia mani” e "comparse".

    Insomma, saremo come “il pianeta delle scimmie”
    (http://www.cuntrastamu.org/wordpress/?p=646)

    Di Blogger Adduso, Alle 26 aprile 2009 alle ore 14:46  

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