Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

giovedì 23 aprile 2009

25 Aprile, festa della Liberazione d'Italia
















25 Aprile 2009, sono passati sessantaquattro anni da quel giorno di risveglio da un bruttissimo incubo che fu la seconda guerra mondiale. L'Italia festeggia la sua Liberazione dal regime fascista e nazista. Quanti partigiani sono morti, non solo in battaglia, ma spesso trucidati dai nazisti e dai fascisti per un ideale che fu la Patria libera. Voglio ricordare quel momento, senza distinguere fra partigiani di destra o di sinistra, ma gridando ITALIA, ideale e bandiera di un popolo orgoglioso e unito.

La Resistenza fu espressione di una volontà di riscatto dal fascismo e di difesa dell'Italia dall'aggressione tedesca e coinvolse complessivamente circa 300.000 uomini armati, che svolsero attività di guerriglia e di controllo, dove possibile, del territorio liberato dai nazifascisti. Fu dunque guerra patriottica di liberazione dall’occupazione tedesca".

I nostri nonni, hanno lottato per la Liberazione della propria Terra. Piemontesi o Siciliani, alcuni di loro hanno portato a casa delle medaglie, molti di loro non sono nemmeno tornati, ma tutti hanno meritato la gloria. Questa si, è una festa laica, dobbiamo però darle il giusto valore e non viverla come "la scampagnata del 25 Aprile". Si dice che i giovani di oggi non hanno ideali. Alcuni forse, ma tanti altri stanno dimostrando di avere le proprie idee, di conoscere la storia pur non avendola vissuta direttamente e voler combattere ancora oggi una battaglia per la libertà. Oggi infatti, i giovani vogliono essere liberi di esprimersi e di levare alta la loro voce contro chi comanda solo per se, per ribadire che in quel 25 Aprile i loro parenti morti non hanno combattuto e perso la vita per niente.
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(ANSA)
TORINO, 22 APR- 'Il 25 aprile non e' festa di una parte sola', ha detto il presidente della Repubblica inaugurando la Biennale della Democrazia. 'I valori dell'antifascismo e della Resistenza - ha aggiunto - non restarono chiusi in una logica di rifiuto, sprigionarono sempre impulsi propositivi e poterono tradursi con la Costituzione in principi condivisibili'. La Costituzione non e' intoccabile - ha detto - puo' essere modificata ma occorre procedere con 'uno sforzo di realismo e saggezza'.

IL GIORNALE.IT
In questo sessantaquattresimo anniversario del 25 Aprile lo scenario culturale e politico, non solo dell’Italia, è profondamente cambiato. Il Parlamento Europeo ha approvato il 2 aprile 2009 la Risoluzione che sancisce l’equiparazione di comunismo, nazismo e fascismo. Accolta favorevolmente da 553 deputati (con soli 44 no e 33 astensioni) la Risoluzione verte sul tema «Coscienza europea e totalitarismo». Anche da questo si avverte sempre più viva la necessità di un ampio coinvolgimento delle istituzioni per rendere possibile la più larga e libera partecipazione alle celebrazioni della Festa della Liberazione.

LA REPUBBLICA.IT
MILANO - L'unica certezza, al momento, è che Silvio Berlusconi parteciperà sabato, per la prima volta, alle celebrazioni per il 64° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Anche se non è ancora chiaro dove. Le ultime indiscrezioni parlano di Montelungo, dove si recherà il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ma restano ancora in piedi le ipotesi di una nuova visita del premier nelle zone terremotate dell'aquilano o che partecipi nel pomeriggio alla tradizionale manifestazione nazionale organizzata dall'Anpi a Milano, dove lo ha invitato nei giorni scorsi il segretario del Pd Dario Franceschini. Dal suo entourage, non trapela altro. Ma è sufficiente a far salire ulteriormente la tensione tra maggioranza e opposizione. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa rilancia: "I partigiani rossi meritano rispetto, ma non possono essere celebrati come portatori di libertà". Pronta la replica del portavoce del Pd Andrea Orlando: "La Russa ha oltrepassato il segno.

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Su Jonia News di Aprile: Pag. 30 Roccalumera:
intervista a Miasi di G. BonarRIGO

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5 Commenti:

  • Questo tuo post mi viene a pennello per una notizia che volevo appunto anche riportare sul tuo blog, la quale mi appare eloquente della circostanza che questo "25 Aprile" potrebbe invece rappresentare simbolicamente la fine dell'Italia e la nascita definitiva dell'Italiota, tanto che persino all’estero se ne parla.

    Da ora in avanti, ad esempio, non occorrerà più quindi che i giovani studino e pensino, basta solo che ballano, cantano e “stridono” , così hanno anche un posto assicurato e ben pagato in politica e pure in Europa in questo caso.


    “Le soubrette a scuola di politica”

    Il presidente del consiglio italiano, Silvio Berlusconi,
    vorrebbe presentare come candidate alle prossime elezioni
    europee modelle, attrici ed ex concorrenti di programmi
    televisivi, come il Grande fratello, per rinnovare
    l'immagine del suo partito. E così le ha mandate a
    studiare. Alcuni volti noti della televisione italiana
    hanno partecipato a un seminario formativo nella sede
    romana del Popolo della libertà per ricevere informazioni
    sulla linea politica del governo.

    http://www.pagina12.com.ar/diario/elmundo/4-123747-2009-04-23.html

    Di Blogger Adduso, Alle 23 aprile 2009 alle ore 11:29  

  • Addusos vedo mui bien che tu navigar mucio en internet.

    Non ho certo studiato lo spagnolo, e si vede. Una cosa è sicura, la Spagna ci è balzata davanti (mi hanno detto nel turismo), ma non solo nel turismo.

    Un'altra cosa è certa:
    Non è Silviuccio a far ridere l'europa, ma questa italianità di commediografi di serie "Z" e di "tragediatori" (come si usa dire in Sicilia), che sono quelli che piangono a comando e fanno quattro facce al giorno.

    Tu li chiami "italioti", eppure io credo che la gente valida, onesta e pulita, esista ancora. Soprattutto, credo che sia esistita gente che ha dato la vita per un ideale che è stato la Patria e la Bandiera. Per questo, mi rammarico di essere solo uno che scrive e scrive!

    Di Blogger BonarRIGO, Alle 23 aprile 2009 alle ore 21:17  

  • Neanche io conosco lo spagnolo, l’ho trovato già tradotto.

    Relativamente poi alle “italiote” strategie della nostra politica, non è che dall’altro lato non facciano pure delle “manovre” elettorali finalizzate palesemente pure a raggirare ad esempio le inchieste della Magistratura:

    http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=24876

    Il termine italioti, è da un pezzo diffuso sulla rete, e individua, purtroppo, quella che sembra una stragrande maggioranza di noi (mi ci metto anch’io) di italiani che sembriamo avere smarrito la sana autocritica e la critica altrui. E molti di ciò ne stanno pure approfittando.

    Invece, le tue ultime parole hanno quasi un sapore di amarezza, che poi, mi pare, è piuttosto diffusa tra chi, nel suo piccolissimo, prova a cercare di milgiorare se stesso e sensibilizzare anche gli altri, ma allo stesso tempo gli sembra tutto inutile.

    Penso che quelli come te, e sono tanti, dovreste scommettervi anche pubblicamente, d'altronde ancora l’energia per fortuna non vi manca. Dovreste coalizzarvi localmente e gradualmente scendere in politica, anche solo iniziando nel vostro paese, se non persino dai quartieri. Certo non è mai una passeggiata (anzi, il minimo è che ti fanno sentire persino che ti trema il terreno sotto i piedi). Purtroppo, forse oggi più di prima, è pure vero che molti preferiscono la nota "scorciatoia" di iniziare facendo i gratta-natiche di qualche “padrino” locale e non.

    E tuttavia, se non ci provate (ma solo unendovi (perchè da soli oggi non si va più da nessuna parte) a portare in maniera sana le idee nella strada, finirà che il vuoto che non è riempite da voi, sarà subito colmato da quelli che usano le "scorciatoie", ovverosia i servi del capitale, i picciotti dei partiti e gli zerbini delle istituzioni, che ormai nella nostra società si stanno diffondendo come i pidocchi su del pelo sudicio.

    In un mio commento, su un altro blog, ho riportato un’affermazione analoga. Se non accade qualcosa, tipo una rivoluzione politico-culturale,nel mondo giovanile lavorativo ed intellettuale, intendo dai 20 ai 50 anni, non potrà esserci più una ripresa civile. I “grandi”, per la maggior parte, ormai vivono solo chiusi nel loro psicotico egoismo, sognando di fare ciò che il “sistema” mediatico gli stimola continuamente e che, ai loro tempi, non hanno fatto. Quest’arma psicologica è chiaramente dirompente nel cervello, specialmente per chi ha una certa età.

    Le priorità nella nostra nazione sono visibilmente cambiate e tra queste non ci sono più le nuove generazioni. Ufficialmente ne parlano e con enfasi, ma ufficiosamente pensano solo che chi verrà vedrà.

    Di Blogger Adduso, Alle 24 aprile 2009 alle ore 06:10  

  • ADDUSO,
    hai letto bene fra le mie parole. Solo una mia discesa in politica (per quanto problematica e pericolosa), mi potrebbe dare uno sbocco sociale e per il popolo.

    Potrei anche riuscire ad entrare per poi trovarmi tutti contro. Ma, intanto, pensiamo a questo quesito: VEDRESTE BENE VOI, GIOVANNI BONARRIGO IN POLITICA?

    Di Blogger BonarRIGO, Alle 27 aprile 2009 alle ore 10:53  

  • Perché non dovresti farlo.

    Tu almeno hai delle idee che esponi, le quali si possono o meno condividere, ma comunque le hai.

    Molti che fanno politica dalle nostre parti, quando parlano è più con le mimiche che riescono a comunicare che con le parole, per non parlare pure dei loro (chiarissimi …)concetti così come dell’ altrettanta loro (lineare ...) associazione di pensieri.

    L'importante che non sei solo, ma in un gruppo. Oggi da soli non si va più visibilmente da nessuna parte, anche perché poi la Sicilia è sempre la stessa, come la Calabri, come la Campania, purtroppo in generale il Sud ha sempre le stesse "malattie":

    http://www.enricodigiacomo.org/2009/04/il-caso-sicilia-su-3450-dipendenti-ai-beni-culturali-ci-sono-770-dirigenti-linchiesta-di-g-a-stella/

    Di Blogger Adduso, Alle 27 aprile 2009 alle ore 19:57  

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