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venerdì 10 ottobre 2008

Valli Joniche, lo sviluppo passa dall'Agenzia?











Costituita (con atto del Notar Terranova del 28 novembre 2007), la "Società per lo Sviluppo delle Valli Joniche dei Peloritani S.p. A." mi ha invitato (tramite mail dell'Avvocato Logorelli), oggi, al Convegno tenutosi nella rinnovata Villa Ragno di Santa Teresa di Riva (Me). Ad aprire i lavori, (come si usa dire in questi casi), è stato il Sindaco di Sant'Alessio Siculo, Giovanni Foti. Tanti sono stati poi i relatori che hanno illustrato i programmi di Sviluppo e potenzialità di questa nuova "Agenzia". Ottimo il discorso del neo Presidente Dott. Andrea Ceccio. Ma andiamo per ordine! Cosa è emerso di nuovo, (e di differente) da altre innumerevoli precedenti "chiaccherate" organizzate da altre Associazioni, sul tema "Sviluppo Jonico"? E' certamente emerso, che, fino ad adesso si è fatto molto poco. Non solo nella Riviera Jonica messinese, ma nell'intera Sicilia. E questo già si sapeva. E' stata evidenziata la dipartita di quattro Comuni Jonici, i quali hanno preferito "remare per conto proprio" e salutare la "Grande Unione dei Comuni".
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Sperando che l'esempio dei "Quattro", non faccia proseliti aprendo la strada ad ulteriori e multiple "separazioni" fra i Comuni Jonici dell'Unione, questa neo "Agenzia per lo Sviluppo", saprà, (come dichiarato oggi dall'Industriale-Sindaco Foti), riunire le forze dei Consorzi e dei singoli, aggredire i Fondi Europei, ma prima ancora... saprà sconfiggere lo scetticismo dei piccoli e piccolissimi imprenditori di zona. Certamente, (come si è proposto di fare in questa mattinata), l'informazione, nelle sue molteplici forme, (Tele 90, Gazzetta Jonica, Gazzetta del Sud, Siti Internet vari e perfino il passaparola), potrà e dovrà "martellare" sul tema "aggregazione". Uniti si Vince!
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I prodotti che noi stessi produciamo, sono spesso molto superiori in qualità a quelli delle Grandi Aziende del nord. Ma, non hanno l'HCCP, non hanno il marchio D.O.P., e fra le altre tante disorganizzazioni, non dispongono di una adeguata pubblicità su scala Nazionale. Men che meno Internazionale. L'olio d'oliva prodotto dal singolo contadino a spese esorbitanti, (oltre a quanto accennato sopra), manca soprattutto della quantità minima per essere accettato dalle Grandi Reti di Vendita. Consorziarsi, serve anche a questo, proporre grandi quantità di prodotto buono... a prezzi possibilmente concorrenziali. Inoltre, realizzare un "paniere" di (trasformati e non) di alta qualità, darebbe la possibilità all'acquirente di poter scegliere. Non solo Olio d'oliva, non solo "Limone Interdonato", non solo marmellata "Rocca Alumera".
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Se la stragrande maggioranza dei Commercianti avrà fiducia, (prima ancora che nell'"Agenzia"), nell'aggregazione fattiva fra siciliani, i frutti si vedranno di certo. Inoltre, attivando una utile politica Regionale dell'interscambio interno dei prodotti "Made in Sicilia", si rafforzerà non solo la nostra Economia, ma perfino lo spirito di appartenenza alla Terra Nostra! Il discorso sarebbe lungo e articolato... ed è per questo che ci saranno altre occasioni per parlarne. Certamente, io Ve ne racconterò... i futuri successi, o... FALLIMENTI!
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PER VEDERE IL VIDEO SUL TURISMO IN SICILIA CLICCATE SULL'IMMAGINE (sopra). Vi saluto tutti.
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1 Commenti:

  • Vanno avanti le prove di … federalismo fiscale … .

    Quando passerà definitivamente il cosiddetto “federalismo fiscale”, che a mio modesto avviso al Sud sarà un chiaro ed evidente, tranne per chi non può e non potrà vedere neanche allora, un “federalismo mafioso” in cui i nostri politic-anti e i nostri blasonati istituzionali, distretto giudiziario in testa, e “logge e famiglie a seguito”, ci “pascoleranno” come un “branco di ruminanti” che dovrà dare solo latte, lana e quando anche sangue e carne, allora, forse, ma proprio forse, capiremo in che “recinto” ci siamo fatti chiudere.

    Ma è già quasi tardi ora, figurarsi per allora.

    Di Blogger Adduso, Alle 12 ottobre 2008 alle ore 19:09  

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