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sabato 7 novembre 2009

LIMITI DELLA PROFILASSI DELL'IGIENE MENTALE (prima parte)

Quello che limita l'efficacia dei consigli nell'igiene mentale è il fatto che le circostanze croniche dell'ambiente, che difficilmente possono essere mutate, hanno più importanza di qualsiasi misura educativa isolata. Le parole particolari con le quali una persona adulta reagisce ad un atto istintuale di un bambino non sono così decisive come gli atteggiamenti cronici e latenti dei genitori nei confronti degli istinti in genere. Le circostanze croniche, che non possono essere cambiate a volontà, consistono nell'inconscio degli educatori che determina non tanto le loro misure educative quanto il loro comportamento quotidiano. Molto importante è anche però l'istituzione della famiglia stessa, la relazione tra la famiglia e gruppi extrafamiliari, cioè le istituzioni sociali che li influenzano e le tradizioni culturali. Non dimentichiamoci che le istanze socioculturali sono anche depositate nel'inconscio degli educatori, e hanno contribuito alla loro stessa formazione.

L'educazione "progressiva", figlia del '68, essendo non meno dipendente dalle forze sociali della educazione autoritaria cercando di evitare gli errori del periodo precedente per prevenire delusioni, ha ecceduto, a volte, in senso opposto. "Evitare delusioni" è certamente impossibile. La realtà porta necessariamente delusioni; dunque un'infanzia artificialmente protetta è una ben misera preparazione alla realtà stessa; quanto più si evitano le prime delusioni tanto più piccole delusioni esteriori avranno più tardi lo stesso effetto di delusioni intense su persone allevate normalmente. La tendenza degli educatiori ad "essere sempre "gentili" porta le conseguenze che:
1) il bambino ha l'impressione che la aggressività sia terribilmente proibita e, ogni volta che si sente aggressivo deve reprimerla;
2) i genitori, nel somministrare questa educazione mite devono reprimere la loro aggressività la quale, senza dubbio, apparirà in maniera e in grado non desiderabile. L'aggressività è necessaria in molte situazioni della vita e una persona che non sia capace di usarla è ostacolata come un soggetto che abbia perduto le sue facoltà sessuali.

Antonio Miscia
(Psichiatra psicoanalista ipnotista)

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