Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

venerdì 28 agosto 2009

Giovani siciliani d'oggi, marionette o carnefici?



Riporto quì, alcuni commenti (fra cui i miei) -a proposito dei giovani di oggi- scrittimi sul mio portale Facebook. Giovani d'oggi: spesso se ne parla come di una generazione "stanca", distaccata dai valori più profondi del rispetto degli altri, della cosa pubblica e delle regole stesse della civiltà, ma credo non sia giusto generalizzare. Giovani italiani all'università che non sanno nemmeno scrivere in un'italiano corretto, usano ormai il linguaggio degli SMS anche nella scrittura corrente, xkè, anke, tvb, nn, solo per fare degli esempi, ma non è certo questo il problema. Secondo Leviatan, i difetti non devono per forza essere patrimonio del giovane biologico, ma gli stessi, possono appartenere a persone adulte che tali (e tanti) difetti non hanno voluto correggere. Io sono daccordo.
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Ho spesso notato che le persone di una certa età, giustificano il loro precedente operato (specie se non brillante) con frasi fatte, tipo: "ommài chìddu chi avìa fari iò u fici, uora cci tocca e figghiòli ruddàrisi i mànichi". Ciò non è corretto, in quanto, ad ogni età corrisponde una diversa capacità dell'essere umano, che va dal vigore più o meno coscente della giovinezza, alla maturità, alla esperienza acquisita che può essere trasmessa alle successive generazioni nel rispetto delle nuove esigenze. Ma non sempre e così.
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"Incamminandoci in un discorso come questo che potrebbe deviare sul filosofico e perdere il senso della realtà sul territorio, in questo caso la Sicilia, bisogna rimanere con i piedi per terra". I giovani, secondo Sebastiano "Adduso", non sarebbero altro che "vittime" della cultura in cui vivono (solo con delle eccezioni), ma dove lo mettiamo il DNA, il carattere individuale del giovane, l'ambizione e la ricerca evolutiva? Forse, (dando parzialmente ragione ad "Adduso"), il "fermo" del nostro territorio, più che provocarlo i giovani, sono proprio gli anziani e i cosidetti maturi ad imporlo. I giovani sono lasciati spesso liberi dai loro genitori, ma liberi di fare che cosa? Sesso tale libertà si limita a: discoteca, alcool, vizi, ma è invece molto lenta la loro entrata nella società occupazionale, pensante e del potere. Tutto ciò fa il "gioco" della classe politica dirigente, che bypassa il volere e le necessità dei giovani (tanto loro pensano solo a quelle cosucce), e si rivolgono direttamente a quella generazione che si dichiara ormai "passata" ma che decide eccome. In sintesi, in una famiglia di due genitori e quattro figli maggiorenni... basta cercare il voto al padre detentore... della terza media serale. E si potrebbe continuare il discorso. Quindi, stiamo parlando di una gioventù siciliana bruciata? Come detto, ci sono delle eccezioni.
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Leviatan Kiranov
I giovani non sono tanto diversi da chi ha qualche anno più di loro. Le loro debolezze e i loro vizi sono tali e quali a chi dovrebbe avere più esperienza di loro, dal momento che si può vivere tantissimo ma non aver corretto neanche un difetto di sé, e si può essere biologicamente giovani ma aver già acquisito una certa intelligenza esistenziale.
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Leviatan Kiranov
Esistono giovani violenti, pigri, insofferenti, narcisisti, irrazionali, incoerenti. Esistono non-giovani violenti, pigri, insofferenti, narcisisti, irrazionali, incoerenti. Non vedo, dunque, perché si debbano puntare i riflettori soltanto sui biologicamente giovani. Sarò dura, ma penso che sia un'autogiustificazione per scaricare su altri la propria parte di responsabilità quando ci si rende conto che "qualcosa" nella società non va. "Ormai il mio tempo l'ho vissuto, ormai la mia condotta è quella, tocca ai giovani cambiare le cose, io la mia parte l'ho fatta (ma quale parte?) e, giacché ho qualche anno più di loro, mi sento in diritto di dispensare moniti nei loro confronti, cosa che mi fa anche sentire saggio/a e gratificato/a". Scusami la franchezza.
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Giovanni BonarRigo
SAREBBE LUGO IL DISCORSO:In realtà, quì non si vuole portare al tavolo inquisitorio la classe giovane, mè scagionare a priori quella immediatamente precedente.Il Grande Sandro Pertini, Presidente della Repubblica fin alla veneranda età di oltre novant'anni, inneggiava ai giovani come il futuro su cui costruire e mai (lui maturo) si tirava indietro di fronte al suo dovere. Lui che era stato prigioniero in quanto partigiano.E' vero, tanti della mezza età (da noi) si scaricano dicendo "iò a me vita ma fici... ora ci tocca e figghioli", e sbagliano perchè in ogni fase della nostra età siamo chiamati a dare un'apporto differente ma utile.Tuttavia, molti giovani d'ggi (e forse anche di ieri), prendono coscienza della loro responsabilità di uomini abbastanza tardi. Colpa anche di genitori accomodanti, che li tratterebbero da "bambini" anche a sessant'anni.
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Adduso Sebastiano
Tutti gli animali nascono con dei dettami già inseriti propri della specie. I nostri cugini mammiferi già hanno bisogno di imparare dai grandi per sopravvivere. Gli uomini, nella prima parte della vita, in genere fino all'adolescenza compiuta, sono fortemente segnabili, salvo patologie fisiologiche già in fase embrionale come notoriamente ad esempio la schizofrenia, o che sopravvengano postumi, pure per traumi o effetti collaterali di malattie, ad esempio cardiovascolari, tumori, ecc.Quindi i giovani di oggi, come tanti del passato, non sono così perchè sono nati a questa maniera, se non per una percentuale un po' comune a tutta la nostra specie, sono in questa maniera perchè li abbiamo fatti crescere così, insegnandogli il nulla a cominciare dalla scuola attuale dove ancora si studia come il sole girava intorno alla terra. Poi invece la realtà è tutta diversa, confondendoci il cervello.
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"No ! Ricondurre tutto alle sole famiglie lo trovo riduttivo per gli esseri umani. Anzi lo trovo elusivo quando lo affermano ad esempio nelle televisioni dei blasonati professionisti chiaramente prepagati o prezzolati per l'occasione. Noi abbiamo creato lo Stato, delegando dei rappresentati eletti dal popolo, affinchè si raggiungano fini ed interessi comuni. La formazione delle generazioni, quindi anche dei nostri padri che prima erano giovani anch'essi, nel momento in cui da umani abbiamo inventato lo Stato, è delegata a quest'ultimo. La favola che la responsabilità è solo dei genitori, che a loro volta erano giovani inconsapevoli, è un'ignobile quanto fuorviante tesi veicolata dai nostri, oggi più che mai, padroni politici ed istituzionali, tramite i venduti ordini dei vari professionisti, per scaricarsi uno dei primari motivi per il quale esiste lo Stato, quello di guidare e quindi formare i singoli individui senza abbandonare mai nessuno. Vale a dire l'esatto opposto di oggi."
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Giovanni BonarRigo
In parole povere... (secondo Adduso), i giovani sarebbero "con eccezioni" vittime o privilegiati in base all'ambiente da cui provengono, e dovrebbe essere lo Stato la vera guida che non abbandona gli ultimi nè privilegia i primi. DNA? Carattere? Ambizione? Ricerca evolutiva? Avrebbero dunque nello Stato il maggiore oppositore?
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4 Commenti:

  • Giovanni, visitanto il tuo blog ho visto che hai pubblicato i commenti che ti avevo fatto su Facebook, senza però avvisarmi della tua autonoma iniziativa. Se ci saranno prossime volte, vorrei essere informata preventivamente (Facebook non è un luogo totalmente pubblico, mentre il tuo blog sì, inoltre sul tuo articolo del blog hai aggiunto PRIMA del mio commento altre considerazioni che su Facebook, dove io avevo originariamente commentato, non c'erano). Grazie.

    Di Blogger Leviatan Kiranov, Alle 28 agosto 2009 alle ore 17:41  

  • Leviatan,
    non avevo minimamente considerato Facebook come un gruppo privato, ansi, mi pregiavo di coinvolgerti nell'argomento in quanto giovane. Comunque, seguirò il tuo consiglio è ti informerò qualora volessi ancora avvalermi dalla tua validissima partecipazione.

    Quanto alle aggiunte (mia e di Adduso), PRECEDENTI e successive ai tuoi commenti, non sono altro che l'ampliamento di un discorso che non è che all'inizio.

    Dal mio punto di vista, almeno.

    Cordialmente,
    Giovanni BonaRRIGO

    Di Blogger BonarRIGO, Alle 29 agosto 2009 alle ore 01:24  

  • La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

    Di Anonymous Anonimo, Alle 8 novembre 2009 alle ore 20:23  

  • Per anonimo:
    Prego non c'è di che, ma da dove scrivi?

    Di Blogger BonarRIGO, Alle 9 novembre 2009 alle ore 09:41  

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