Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

venerdì 19 giugno 2009

Sicilia jonica. Portualità turistica o turismo organizzato?



Sicilia Jonica:
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Credete che la portualità possa essere una soluzione per dare occupazione nel nostro territorio?
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Credete piuttosto che sia un'opera dispendiosa ed impossibile da realizzarsi?
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Quali altre soluzioni, credete siano più concrete e percorribili?
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11 Commenti:

  • Qualsiasi soluzione, basta che crea occupazione e reddito pulito.

    Certo, basta pure che non sia un'attività di produzione di sostanze nocive (tipo gassifica tori, inceneritori, e similari).

    Tuttavia quella portuale turistica è certamente uno degli eventuali progetti più idonee per la Riviera Ionica.

    E quelli che dicono che questo è mare aperto, farebbero bene ad uscire dalle loro “vasche da bagno cerebrali con relativa paperella mentale”, perché il mediterraneo rispetto all’oceano è come una pozzanghera, eppure da sempre in tutti gli oceani e ancora oggi, si costruiscono non porticcioli, ma pure super mega porti ed in zone dove i venti, i temporali, i marosi o le trombe d’aria sono notoriamente di gran lunga più devastanti.

    Infatti, a mio vedere e per esperienza in trincea,

    (se si toglie la cultura da "mafiosetti" imperante ad esempio a Messina e Provincia in tutte le sue strutture pubbliche, Istituzionali dello Stato, della Regione, della Provincia, dei Comuni e degli Enti vari, e quindi pure l'annessa cultura della maggioranza delle locali persone di sentirsi dei privileggiati rispetto agli altri nel fare i Servi, Picciotti e Zerbini delle blasonate quanto "sicilianizzate" strutture pubbliche prima citate),

    la Riviera Ionica dal punto di vista climatico, ambientale, e salutistico, rimane una delle migliori aree non solo di Italia, ma potrebbe competere con molte località estere.

    “Purtroppu nca non mannu i cristiani, speciamenti chiddi chi sunnu nte palazzi, pari chi iannu a malatia di mafiuseddi mto cu..”.

    A parte la battuta, ma non tanto, quella dei porti, specialmente turistici, soprattutto perché il vicino medio oriente è sempre più instabile per il turismo portuale, è la strada maestra da percorrere.

    Spero però, soprattutto per i giovani di questa Riviera, che ad esempio queste "Unioni dei Comuni" percorrano al più presto possibile questa strada, prima che finiamo di cannibalizzarci tra di noi definitivamente per fame.

    Le "unioni dei Comuni" si diano infatti una mossa per questi insediamenti turistici portuali, allo stesso modo di come hanno saputo, guarda caso, fare in fretta per le loro "commissioni permanenti".

    Peraltro questi insediamenti portuali locali hanno notoriamente bisogno anche di un grande indotto, quali officine di riparazione, rimesse, ristoro, pernottamento, ecc. ecc, d'altronde basta andare al solo porto di Riposto per vedere quanta gente lavora. Quindi si creerebbe con dei porti turistici anche altro annesso lavoro, altra occupazione, altro reddito.

    Sarebbe, forse, l'ultima salvezza per questa Riviera.

    Infine, per quanto possa apprendere leggendo, i porti turistici sono di quelle opere che interessano molto le grandi società d'investimento privato e la Riviera Ionica ha bisogno di soldi esteri e urgentemente (certo non ne sentono il bisogno i nostri padroni "parassiti" della Politica e delle Istituzioi dello Stato", che quelli per schiavismo li dobbiamo mantenere noi con il nostro sudore, sacrifici e pure sangue).

    (dovresti fare un articolo su questo su Jonia... visto che è un argomento del quale ti stai occupando, anche con interviste a “deputati, sindaci e presidenti locali”, chissà che non aiuti qualcuno ad "essere fulminato sulla via della ragione").

    Di Blogger Adduso, Alle 20 giugno 2009 alle ore 08:17  

  • Aduuso,
    sempre graditi i tuoi commenti e anzi ti prego di consigliarmi ancora. Ho deciso di orientare questo blog sulle richieste dei miei lettori... e in mancanza di richieste... di dedicarlo a storie ed aneddoti (come quella del ragno), che facciano riflettere laici e religiosi.

    Il video del Convegno, che spero avrai visto fino infondo su duesto post, ovviamente l'ho filmato e montato io stesso. Ho inserito le scritte per sottolinare le frasi salienti degli interventi.
    Spero che, -sebbene sintetizzato in cinque minuti- dia un'idea d'insieme della lucidità (o meno) delle idee di tecnici e politici jonici.

    p.s.
    L'Ingegnere Cesare Fulci, che ho brevissimamente intervistato nel dopo convegno, si aspetta (a breve)da me una risposta su un argomento roccalumerese. Io, intanto, la domanda la rivolgo all'amministrazione di Roccalumera ed a tecnici e politici:

    Dobbiamo evitare che il terreno di fronte alla Filanda venga costruito e che quindi si deturpi l'unica opera interessante per l'intero territorio. Abbiamo i soldi (e la volontà) per acquistare l'area e costruire (provvisoriamente)almeno un parco giochi? Se no, troviamoli!

    Di Blogger BonarRIGO, Alle 20 giugno 2009 alle ore 09:21  

  • Ti ringrazio per la stima, ma sono pur sempre relativo nelle mie valutazioni, e poi tu mi pare che te la cavi già bene.

    Comunque se suggerimento posso darti, è quello di insistere su questi argomenti che sono quelli che gradualmente le persone dovranno cominciare a capire meglio, perché la fame è grande e le "chiacchiere" dei nostri “padroni” pure, ma la realtà invece è che se non ci si inventa qualcosa di diverso, davanti c'è solo il deserto dei profughi (noi gente comune), a meno che per incanto non escono i soldi dal sottosuolo come il petrolio in Arabia.

    Ma siccome non è terrenamente possibile, argomenti come quello che hai postato sono veramente “l'ultima spiaggia”.

    Continuando invece come da sempre (quando arrivavano i soldi), e lo dico senza volere esagerare, ci rimane da un lato solo il Far west napoletano, con spaccio e criminalità giovanile, e dall’altro i vecchi che terrorizzati e pure illudendosi, invocheranno l'esercito per la sicurezza, come appunto a Napoli, mentre poi proprio lì non è cambiato nulla tanto che la criminalità fa lo stesso le sparatorie per strada uccidendo chiunque.

    Di Blogger Adduso, Alle 20 giugno 2009 alle ore 11:00  

  • Adduso, spero di poter essere presente al prossimo convegno sullo sviluppo rurale (24 Giugno) in Filanda a Roccalumera.
    Ma comunque, riportare chiacchere dei soliti politici e impiegati delle istituzioni, non credo che possa "muovere" la fiducia della gente comune.

    Dimmi tu, piuttosto cosa pensi e cosa sai del "vero" turismo rurale.

    Di Blogger BonarRIGO, Alle 20 giugno 2009 alle ore 20:40  

  • Si sono d'accordo con te, anche perchè le riportano già bene alcuni noti siti "lecca-natiche" locali. Comunque io mi riferivo invece a nuovi progetti concreti come quello dei porticcioli o a qualcuno in corso da sviluppare ulteriormente.

    Il turismo rurale è anche un altro aspetto che è consono alla riviera ionica. In un certo senso ci sono già degli esempi locali, che però, a mio avviso, hanno tutti lo stesso difetto della zona, lavorano isolatamente, non sono ad esempio associati.

    In questa riviera l'associazionismo è visto da parte di chi lo propone o cerca di metterlo in atto, come una forma di debolezza caratteriale.

    Invece mi risulta, che dal lato del Tirreno e sempre in provincia di Messina, hanno saputo sviluppare molto questo turismo rurale e c'è una buona associazione degli operatori. Mi ricordo già dell'esistenza di questa associazione almeno15 anni addietro.

    Certo, tieni presente che la grande forza economica locale è comunque il mare, prima di tutto, poi però, con dei percorsi studiati, cercando anche di offrire al turista pure tutti quegli altri "desideri" terreni che stimolano l'interesse del turista, possibilmente i più svariati, dal religioso, al meditativo, al culturale, all'archeologico (dove è possibile trovarlo) al ludico, al naturale, al tradizionale, alla balera, alla discoteca, e così via, si può sviluppare il turismo rurale. In un certo senso ho visto che ad esempio si danno da fare in tal senso, il Sindaco di Savoca e quello di Antillo nella vallata dell'Agrò, ma anche il Sindaco di Fiumedenisi nella vallata del Nisi (quelle località che ho osservato meglio, o forse più pubblicizzate).

    Da fare c'è molto, tuttavia e purtroppo, a Messina e provincia c'è notoriamente (e qualcuno più anziano mi dice da decenni), una potente “mafia” silente e sommersa costituita da famiglie di politici da generazioni, di professioisti, magistrati, alti burocrati e baroni universitari, che controllano totalmente il territorio, la società, l'economia, tanto che, a detta di molti, sento dire che la stessa criminalità la teme e la riverisce.

    Un cancro quindi, che quando decide fa fuori chiunque e non si può fare pressoché nulla, perché anche quando ti rivolgi ad esempio alla magistratura è come se vai a cercarti le metastasi e quindi non puoi che soccombere perché contro questo tumore non c'è cura. O meglio ci sarebbe già stato naturalmente da tempo se la gioventù dirigenziale messinese non fosse il linea di massima il notorio frutto dell’allevamento di questo stesso “sistema mafioso”.

    Sotto questo aspetto, capisco a volte certe sottili parole di alcuni amministratori che si sentono sostanzialmente impotenti perché sanno che alla fine decidono altrove.

    Di Blogger Adduso, Alle 21 giugno 2009 alle ore 07:52  

  • Leggi un po' questa ???

    http://www.enricodigiacomo.org/2009/06/larresto-del-giudice-siciliano-francantonio-genovese-pd-segretario-della-commissione-antimafia-risponda-alle-gravi-accuse-di-voto-di-scambio-con-la-mafia-del-segretario-udc-caudo/

    Di Blogger Adduso, Alle 21 giugno 2009 alle ore 08:59  

  • Un'altra domanda, ma il convegno del tuo post, scaturisce, come si vocifera in ambienti tecnici, dalla circostanza che sta andando avanti questo ?

    http://www.zancle.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1653&Itemid=78

    Speriamo di si, soprattutto per tanti in queste zone, moltissimi anche ragazzi e ragazze, che non sanno più che cosa faranno nella vita o se devono suicidarsi per la disperazione (disoccupazione).

    Sarebbe per loro e per tanti una concreta possibilità di occupazione stabile ed interessante (probabilmente non clientelare o scambio di voto come quella fino adesso), in quanto nascerebbe certamente un notevole indotto da Alì a Santa Alessio e tutte le zone collinari interne.

    Il futuro della Sicilia non può essere che questo, turistico ed ecologico, il resto sarebbe solo sottomissione ai cancrenosi mafiosi (politici-istituzionali e burocrati) che ci pascolano tra Messina e provincia.

    Di Blogger Adduso, Alle 21 giugno 2009 alle ore 10:44  

  • Adduso,
    avendo dato una buona occhiata ai link che mi hai consigliato, rilevo la (per adesso) favola degli arabi in Riviera Jonica messinese, che tuttavia, se realizzata anche parzialmente, darebbe di noi siciliani un'immagine di incapacità, quando l'onorevole Cateno De Luca, nel passaggio finale del mio video (sopra), dichiara che "non è che i siciliani siano scarsi imprenditori".

    Relativamente al post di Enrico di Giacomo, posso dichiarare liberamente che è si roba che scotta, (seppur risaputa), roba che, posta nelle mani giuste può dientare letale per l'uno o per l'altro, messa nelle nostre ingenue mani di modesti blogger... diventa CARTA SCACCIA per pulirsi il c...!

    Di Blogger BonarRIGO, Alle 22 giugno 2009 alle ore 12:29  

  • Secondo me, invece, e sempre se fosse vero, se non sapremo cogliere l'occasione, questa sarà una riviera che i nostri figli, nipoti e così via malediranno per sempre, poiché, a mio parere, non è una questione d'incapacità imprenditoriale, come dice il De Luca, bensì una questione innanzitutto di soldi, e poi anche che i politici locali, provinciali, regionali, alcuni che conosco tra le file del partito del De Luca (non conosco invece lui) hanno una mentalità notoriamente invasiva e prevaricatrice (da "gabellotti") nei confronti della imprenditoria autoctona.

    Di Blogger Adduso, Alle 22 giugno 2009 alle ore 15:10  

  • E cogliamola allora questa benedetta occasione araba!

    Certo è, che noi blogger jonici, (a proposito, ti sei iscritto al Guppo dei Blogger di Nino Nicita? http://www.facebook.com/groups.php?ref=sb#/topic.php?uid=126910591320&topic=8845),

    Dicevo: noi BLOGGER JONICI, dobbiamo quantomeno indagare d'unione e daccordo su questa "QUESTIONE ARABA".

    E' vera? E falsa? Quanto c'è di vero? I tempi di realizzo dell'opera, le ditte coivolte, i gruppi politici coinvolti, le persone di potere che conosciamo... coinvolte.

    Di Blogger BonarRIGO, Alle 22 giugno 2009 alle ore 18:23  

  • Non mi aspetto che arrivino su dei sambuco e sbarchino su un cavallo bianco e col turbante e la barba talebana. Almeno penso.

    A parte gli scherzi, speriamo per tutti che sia vero.

    Ad esempio tu che ami la pittura, potresti aprire una galleria, anche in associazioni con altri artisti.

    E così via.

    Insomma negli ossuari, come di fatto è la riviera ionica dal punto di vista socio-economico, possono prosperare, così come avviene in natura, solo i parassiti, i politici, gli istituzionali, i burocrati e gli ambulanti di chiacchiere prepagati e prezzolati.

    Invece, quando c'è vitalità economica, ovviamente pulita, non alla napoletana (camorristica) anche il pensiero, l'arte, la cultura, l'inventiva, cominciano a fiorire.

    Di Blogger Adduso, Alle 23 giugno 2009 alle ore 06:55  

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