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lunedì 8 giugno 2009

Elezioni Europee 2009. The day after



8 Giugno 2009. In Italia, l'armata PDL non sfonda il muro del 40%, anzi arretra quando nel resto d' Europa la Destra sta letteralmente seppellendo le Sinistre. Colpa dei gossip di Villa Certosa? Colpa di Noemi? Chissà! Intanto, lo stesso PD perde consensi anche a causa di una frattura che lo divide dalle Estreme Sinistre, (le quali, addirittura si sono presentate spaccate in due ragguppamenti estremisti, che uniti fra loro avrebbero a loro volta raggiunto il fatidico 4%. Anzi, avrebbero superato il 6). In un regime di astenzionismo elettorale piuttosto diffuso, dal quale ogni capoccia potrà tirare conclusioni personali, indiscutibilmente... i GRUPPI POLITICI che sono cresciuti realmente sono stati due. La Lega di Umberto Bossi, con la quale dovrà fare i conti - in un rapporto di forza riposizionato - l'intero gruppo del PDL, e L'Italia dei Valori dell'ex magistrato Tonino Di Pietro, che con un più che incoraggiante 8%, si pone quale faro per una opposizione chiara e risoluta, attraverso la quale, il popolo della panisola e (perchè no, anche delle isole), potrà sentirsi tutelato.

Riprova, sarai più fortunato!

8 Giugno dell'anno 2009, avevano atteso quella data quale momento di riscatto per la Sicilia. In quegli anni bui, fu (da qualcuno) condiderata quale data di importanza storica. Una DATA, seconda (forse) solo allo sbarco dei Mille di Garibaldi a Marsala. Infatti, grazie alla RIVOLUZIONE di un quartetto di partiti (affratellati per un 4% al Parlamento Europeo), capitanato dall'allora Generale dell'isola, e grazie alla armi di legno e grafite di siciliani, calabresi, abruzzesi, e perfino dell'Italia intera degli emigranti al nord... finalmente dicevo, si tornava a sperare e respirare AUTONOMIA.
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L'Umberto Bossi della Sicilia... per una Sicilia federalista "autonoma", grazie ai decantati buoni auspici di un FEDERALISMO FISCALE perequativo... e grazie anche ai buoni propositi di una lotta all'evasione fiscale dei mafiosi, demolendo e ricostruendo in due giorni (quando a Cristo ne sarebbero serviti tre), l'assemblea dell'ARS in campagna elettorale... fece tremare il cuore della brava gente. Cè la faremo! -affermò, strasicuro anche L'UOMO DELLE STELLE durante i suoi comizi - ma, haimè, il fatidico 4% non fu raggiunto.
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Eccolo, eccolo... sta per arrivare l'UOMO DELLE STELLE! Si ode già il suono della sua inconfondibile sigla diffondersi nell'aere della piazza del paese. Si, quando lui parlerà di autonomia... noi applaudiremo forte, e ancora, quando lui ci racconterà le vergogne di Palazzo dei Normanni... noi lo applaudiremo più forte e infine, quando lui ci inviterà (ancora una volta) a votare UN SOGNO DI LIBERTA'... noi scoppieremo in lacrime dalla gioia.

Un progetto ambizioso, (un buon progetto), però, parte dalle fondamenta. Adeguate e forti fondamenta. Un fabbricato, poi, per essere (attraverso le sue fasi) realizzato, ha bisogno di... anni di lavoro, di cooperazione e di forze e saperi. Come diceva un poeta cinese: "se hai un progetto per un anno pianta del grano, se il tuo progetto è per tre anni, pianta un albero". I successi conseguiti dal BUON UOMO DELLE STELLE a livello comunale e perfino provinciale, sono leggittimi e più che meritati, ma valgono quanto l'aver piantato del grano. Il proggetto AUTONOMIA, invece, se supererà la grandine e le infezioni batteriche, equivarrà (secondo il mio modesto parere) a piantare un albero. Dopo questa legnata elettorale, bisogna stare calmi e sereni. E' della Sicilia e del profondo Sud che stiamo parlando. Di una terra lottizzata e incravattata al cappio del clientelismo. Non ci dobbiamo arrendere, ma dobbiamo renderci conto che sarà dura, anzi durissima portare le insegne in cima al monte della vittoria.

Dall'umile bottegaio della matita,
Giovanni BonarRIGO
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