SICILIA POLITICA - E’ CRISI NERA.
LOMBARDO “INVENTA” IL 'GOVERNO DEL PRESIDENTE'. REAZIONI A CATENA
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Un governo del presidente con in giunta dei tecnici. Sembra questa la soluzione trovata dal presidente della regione siciliana, Raffaele Lombardo che dopo settimane di contrasti con la sua maggioranza, ha deciso di 'azzerare' la giunta. L’ idea di Lombardo era di varare una Giunta regionale composta da Mpa, Udc, Pd e dai rappresentanti del Pdl vicini al sottosegretario alla Presidenza Gianfranco Micciche'. L'Esecutivo che il Presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, avrebbe proposto, poco prima di annunciare alla stampa l'azzeramento della Giunta, al coordinatore siciliano dell'Udc, Saverio Romano. Secondo indiscrezioni, confermate da ambienti vicini al Pdl, Romano non avrebbe pero' accettato la proposta. Durante la conferenza stampa, alla domanda sul contenuto del colloquio informale tra Romano e lo stesso Lombardo, il Governatore ha dichiarato : "Era un incontro privato e tale restera'. Gli ho solo spiegato quali erano le mie intenzioni. Tutto qui...". Lombardo ha escluso un accordo con il Pd. Già nomi 'precisi' su chi potrebbe entrare, entro 48 ore, nella squadra del nuovo governo Lombardo del quale, certamente, continuerà a fare parte l'assessore alla sanità e Pm in aspettativa, Massimo Russo, ideatore della riforma sanitaria,"la cosa migliore che abbiamo fatto" ha detto i Lombardo. All'assessorato ai beni culturali, retto dall'Udc Antonello Antinoro,potrebbe andare Ludovico Corrao,ed deputato del Pci che era nel governo Milazzo e oggi preside la fondazione Orestiadi di Gibellina. All'industria a Pippo Gianni, dell'Udc,potrebbe subentrare l'ex amministratore delegato della Stm, Pasquale Pistorio, mentre all'assessorato alla presidenza, andrebbe, l'ex presidente dell'Ars, Guido Lo Porto. Della giunta di governo entrerebbero a far parte pure persone 'autonomiste', non direttamente legate all'Mpa ma che hanno a cuore i principi dell'autonomia siciliana. Le reazioni non si fanno attendere : ''La scelta del Presidente Lombardo di azzerare il governo regionale decreta la fine dell'alleanza di centrodestra in Sicilia ed il fallimento politico dell'operato dell'esecutivo dallo stesso guidato''.Lo dice il Segretario regionale del Partito Democratico, Francantonio Genovese.''Da mesi ripetevamo che questa compagine era assolutamente inadeguata a governare con efficienza amministrativa e dignita' istituzionale. Oggi, finalmente, il Presidente Lombardo ne prende atto, sebbene riconnetta la sua decisione ad un non meglio chiarito tentativo di sabotaggio da parte di esponenti della sua maggioranza''.''Non so se in 48 ore si potra' porre rimedio al disastro. La situazione di grave crisi venutasi a determinare suggerisce prudenza e senso di responsabilita' da parte di tutti.Pertanto - conclude Genovese - prima di esprimere qualunque giudizio sul percorso che Lombardo intende ora seguire e' opportuno conoscerne contenuti e scadenze sul piano concreto delle cose da fare, nell'esclusivo interesse dei siciliani''. ''Al governatore Lombardo consiglio di attendere i risultati delle prossime elezioni in quanto puo' esserci una sorpresa che riguarda la Lega Nord''. E' quanto chiede a Raffaele Lombardo, la senatrice della Lega Nord, Angela Maraventano, candidata per il movimento di Bossi alle prossime elezioni europee. Maraventano si dice ''nauseata'' e ''molto preoccupata dall' instabilita' di questo governo regionale''. ''Un consiglio vorrei dare a Lombardo: aspetti a rinnovare la giunta perche' dopo questa tornata elettorale ci potrebbe essere la grande sorpresa di voti e risultati per la Lega Nord. E - spiega Maraventano - un assessore leghista forse potrebbe risolvere in parte i problemi di questa nostra meravigliosa isola''. La decisione del presidente della regione siciliana, Raffaele Lombardo, di sciogliere la giunta e' ''inedita e senza precedenti pone sul tavolo politico elementi complessi ne delicati''. Lo afferma Fabio Granata, Vice Presidente della Commissione Antimafia e parlamentare siciliano.Per questo motivo il Pdl ''deve riunire con urgenza i suo vertici politici a livello regionale, o almeno i coordinatori insieme ai parlamentari poiche' la posta in gioco e' altissima''.Nell'interesse della Sicilia, conclude Granata, ''bisogna creare le condizioni per andare avanti rilanciando l'azione di governo all'insegna della legalita', della competenza e soprattutto con la volonta' di non disperdere l'enorme occasione dei fondi comunitari di ''agenda 2000'' che, nel caso di elezioni anticipiate, andrebbero perduti per intero e sarebbe davvero una tragedia storica per la Sicilia''. ''La coalizione di Lombardo e' ormai implosa, sopraffatta dalle troppe promesse non mantenute, dai troppi interessi affaristici e dall'eccesso di consensi ottenuti pagando, estorcendo e mettondosi sotto la protezione dei boss mafiosi''. Cosi', Leoluca Orlando, portavoce di Italia dei Valori, commentando l'azzeramento della giunta regionale siciliana.'' Di fronte i soliti balletti meschini, come sempre a danno dei siciliani - sottolinea Orlando -, non c'e' spazio per nascondere la gravita' della questione morale e l'inefficienza per un governo istituzionale che servirebbe a confermare la subalternita' del Pd al Pdl come per altro evidenziato dalle alleanze a Mazara del Vallo e Termini Imerese. Gli inciucisti di sempre - prosegue Orlando - abbiano il buon gusto a non calpestare i diritti di legalita' e sviluppo e Lombardo abbia un sussulto di dignita' dimettendosi''. ''L'azzeramento della giunta siciliana da parte di Raffaele Lombardo e' la conferma che la maggioranza di centrodestra non sta in piedi''. Lo dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato.''Un anno fa Raffaele Lombardo - sottolinea Anna Finocchiaro - vinceva le elezioni regionali con il 65 per cento dei voti, ma la sua maggioranza e' sempre stata priva di coesione politica. Oggi la giunta e' azzerata - conclude Anna Finocchiaro - e il centrodestra siciliano e' spaccato, diviso e sta combattendo una guerra intestina per il potere che, come sempre, si scarica sulle spalle dei siciliani''. ''L'azzeramento della giunta regionale siciliana e' la prova concreta che Lombardo ha perso la testa. Questo ci dispiace perche' una figura deve saper navigare anche in acque agitate, serviva un po' piu' di sangue freddo. Confidiamo ora nella necessita' di ritrovare il dialogo nell'interesse della Sicilia, mettendo al bando ritorsioni e diffidenze''. Lo ha detto Alessandro Pagano, deputato del PDL commentando la decisione del Presidente Lombardo di azzerare la giunta regionale siciliana. La crisi regionale siciliana 'sara' affrontata dai colleghi siciliani. Io non ho niente da dire'. Ha risposto cosi' il leader dell'UDC Pier Ferdinando Casini a chi gli chiedeva un commento sulla crisi in atto alla regione Sicilia. A proposito delle parole di Lombardo secondo il quale 'si riscrive un programma e si riparte con chi ci sta' Casini si e' limitato a commentare: 'Sono soltanto boutade elettorali. Io non dico niente'.
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SE IL "TERREMOTO LOMBARDO" NON SORTIRA' UNA PRONTA RIEDIFICAZIONE POLITICA REGIONALE... I SICILIANI, SARANNO RICHIAMATI NUOVAMENTE AL VOTO.
“Chi vuole guardare quanto accade in Sicilia con senso storico e politico considera l’esperienza di Lombardo la quarta fase del ‘sicilianismo’: la prima è stata il separatismo intrecciato al banditismo, la seconda il milazzismo, la terza la Rete di Orlando e, l’ultima, l’isolazionismo di Lombardo. Le precedenti esperienze sono finite in modo politicamente tragico per la Sicilia”. Carmelo Briguglio, vicecapogruppo del Pdl a Montecitorio non le manda a dire. Dopo avere saputo del terremoto siciliano ha rilasciato dichiarazioni alle agenzie non proprio tenere sul conto del Governatore. Non taglia i ponti con il MPA e con il suo leader, ma poco ci manca.
Briguglio parte da lontano e fa di Lombardo una nuova fase dell’autonomismo storico della Sicilia. “Un destino a cui, continuando così, non si sottrarrà l’attuale Presidente della Regione che riassume in sé tutti i caratteri negativi delle precedenti esperienze”, sostiene Briguglio. “Il futuro della Sicilia – dice – non può essere quello immaginato da Lombardo come quello di una regione impegnata in una lotta permanente contro la Nazione, ma di una Sicilia che vuole costruire insieme alle altre aree del Paese un’Italia che sa guardare all’Europa. E’ su questo modello moderno e alternativo di regione che il Pdl si deve sentire impegnato in un confronto alto anche con lo stesso Mpa, in cui la politica deve sopra avanzare la gestione ossessiva del potere e il calcolo elettorale”.
SE IL "TERREMOTO LOMBARDO" NON SORTIRA' UNA PRONTA RIEDIFICAZIONE POLITICA REGIONALE... I SICILIANI, SARANNO RICHIAMATI NUOVAMENTE AL VOTO.
“Chi vuole guardare quanto accade in Sicilia con senso storico e politico considera l’esperienza di Lombardo la quarta fase del ‘sicilianismo’: la prima è stata il separatismo intrecciato al banditismo, la seconda il milazzismo, la terza la Rete di Orlando e, l’ultima, l’isolazionismo di Lombardo. Le precedenti esperienze sono finite in modo politicamente tragico per la Sicilia”. Carmelo Briguglio, vicecapogruppo del Pdl a Montecitorio non le manda a dire. Dopo avere saputo del terremoto siciliano ha rilasciato dichiarazioni alle agenzie non proprio tenere sul conto del Governatore. Non taglia i ponti con il MPA e con il suo leader, ma poco ci manca.
Briguglio parte da lontano e fa di Lombardo una nuova fase dell’autonomismo storico della Sicilia. “Un destino a cui, continuando così, non si sottrarrà l’attuale Presidente della Regione che riassume in sé tutti i caratteri negativi delle precedenti esperienze”, sostiene Briguglio. “Il futuro della Sicilia – dice – non può essere quello immaginato da Lombardo come quello di una regione impegnata in una lotta permanente contro la Nazione, ma di una Sicilia che vuole costruire insieme alle altre aree del Paese un’Italia che sa guardare all’Europa. E’ su questo modello moderno e alternativo di regione che il Pdl si deve sentire impegnato in un confronto alto anche con lo stesso Mpa, in cui la politica deve sopra avanzare la gestione ossessiva del potere e il calcolo elettorale”.
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Il Governatore ha riferito di avere informato tutte le componenti della coalizione di centrodestra sulla decisione di azzerare il governo, ridargli un programma e rifare tutto da capo “con chi ci sta”.
Il Governatore ha riferito di avere informato tutte le componenti della coalizione di centrodestra sulla decisione di azzerare il governo, ridargli un programma e rifare tutto da capo “con chi ci sta”.
Abbiamo perciò chiesto all’on.le Briguglio se fosse stato informato anche lui.“No, personalmente non ero informato, ma è chiaro che si avvertita un processo politico in atto”.
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Ritiene irreversibile la rottura?
No, mi auguro che sopravvenga un momento di razionalità. Una iniziativa come questa di Lombardo in piena campagna elettorale, al di là del merito, non è condivisibile. Non serve alla coalizione, alla Sicilia e allo stesso Lombardo. C’è stato un appello di Ignazio La Russa rivolto proprio a Lombardo.
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A che cosa addebita la scelta di Lombardo?
Calcolo elettorale, è una delle motivazioni.
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Solo questo? Potrebbero esserci altre cause, non crede? Per esempio le dichiarazioni del coordinatore regionale, Castiglione.
Solo questo? Potrebbero esserci altre cause, non crede? Per esempio le dichiarazioni del coordinatore regionale, Castiglione.
Anche Castiglione c’è andato pesante, fa parte del confronto elettorale, ma nessuno può esimersi dal considerare una soglia: il ruolo di Presidente. Gli è stato dato dal PDL, che è il partito di maggioranza nella coalizione.
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Nessuna attenuante, nemmeno generica?
Nessuna attenuante, nemmeno generica?
A 15 giorni dal voto, si sta dalla parte del torto comunque.
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E il giudizio del Presidente dell’Ars, Cascio, secondo cui il governo Lombardo è il peggiore degli ultimi 15 anni?
E il giudizio del Presidente dell’Ars, Cascio, secondo cui il governo Lombardo è il peggiore degli ultimi 15 anni?
Avrei evitato di pronunciare simili espressioni, ma in fondo anche lui è un rappresentante politico, non dimentichiamolo.
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Una volta i Presidenti restavano fuori dalle beghe elettorali e politiche.
Una volta i Presidenti restavano fuori dalle beghe elettorali e politiche.
Una volta sì, ora non è così. Lo stesso Fini distingue fra ruolo istituzionale e ruolo politico. E poi Lombardo si è difeso abbastanza bene quando Cascio l’ha giudicato negativamente.
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Che cosa succederà?
Che cosa succederà?
Piuttosto che cosa vorrei che succedesse. Mi augurio una ricomposizione dell’alleanza, che si trovi un modus vivendi fra Lombardo e il PDL, che è il partito più grande. Se non si troverà questa ricomposizione non c’è altra alternativa al voti, è inevitabile.
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