A Festa 'da Matri Razzia (e i ricordi)
Il due Luglio di ogni anno, a Furci, viene puntualmente festeggiato il giorno della Madonna delle Grazie! Ovvio? Evento scontato? Per nulla! Anche una piccola festa religiosa come questa, nasce da un impegno di uomini e donne. Costanti, puntuali... fedeli. Quella minuscola chiesetta, che quasi intravvedo affacciandomi dal balcone della mia abitazione di Roccalumera, è nata per volontà ed impegno di questi uomini. Non so chi in particolare. E' nata dall'impegno di più Sacerdoti, (da Padre Donsì a Padre Salvatore Sinitò), e dal lavoro di muratori, carpentieri, fabbri, gente comune. Dicevo, giunge ogni anno il giorno della piccola Festa dalla grande processione. Come sempre, io arrivo a visitare la chiesa... quando la processione è già partita da un pezzo, e manca un bel po' affinchè ritorni trionfante al suono della Banda musicale.
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Ma ricordando "ieri", sul piccolo piazzale della chiesetta... per anni ho incontrato una figura amica particolare, un anziano seduto al tavolino della raccolta delle offerte. Ogni anno con la stessa serenità, con la stessa costanza. Mi sedevo accanto a lui, e mi parlava, nostalgico, della campagna ormai abbandonata. Come tanti anziani... amava le tradizioni e la terra. Quest'anno non c'era... i suoi giorni non hanno raggiunto l'ennesima "Festa 'da Matri Ràzzia". Mi è dispiaciuto molto, come mi ha dato profonda tristezza, non poter più incontrare Catìnu. Un amico, che pur nelle sue sofferenze, mostrava la sua gentilezza offrendoti dal suo "saccuddu"... "du coccia i cìciri e nucìdda miricana", gesto che gradivo molto. Ho ricordato l'onnipresente Pippu ù rossu, con la sua scanzonatezza e la sua simpatia innata.
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Ma ricordando "ieri", sul piccolo piazzale della chiesetta... per anni ho incontrato una figura amica particolare, un anziano seduto al tavolino della raccolta delle offerte. Ogni anno con la stessa serenità, con la stessa costanza. Mi sedevo accanto a lui, e mi parlava, nostalgico, della campagna ormai abbandonata. Come tanti anziani... amava le tradizioni e la terra. Quest'anno non c'era... i suoi giorni non hanno raggiunto l'ennesima "Festa 'da Matri Ràzzia". Mi è dispiaciuto molto, come mi ha dato profonda tristezza, non poter più incontrare Catìnu. Un amico, che pur nelle sue sofferenze, mostrava la sua gentilezza offrendoti dal suo "saccuddu"... "du coccia i cìciri e nucìdda miricana", gesto che gradivo molto. Ho ricordato l'onnipresente Pippu ù rossu, con la sua scanzonatezza e la sua simpatia innata.
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(nella foto, Pippo di Furci nella Sala Consiliare del Comune di Roccalumera)
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Poi, come sempre alle ventidue circa, il quartiere intero è esploso di gente, di popolo in trionfo al seguito del simulacro della Madonna. C'era anche Padre Salvatore, che subito mi ha riconosciuto, ci siamo salutati e gli ho fatto gli auguri per i suoi venticinque anni di sacerdozio. C'era anche un ragazzo (che non conosco personalmente), che ha cantato egregiamente da tenore... alla Madonna. C'era l'amico Domenico Bonvegna, che ho incontrato e che ho salutato con piacere. C'erano amici, parenti. Bei lunghissimi momenti. Ma loro, quegli amici di ieri... non c'erano più, se non nei miei ricordi. Prima di tornare a casa, mi sono detto: Andiamo avanti, un'altra "Matri Ràzzia" è trascorsa. Si è conclusa "chi bummi", (leggi giochi d'artificio), ma non si è conclusa di certo nei nostri cuori... la festa della gente normale!
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Poi, come sempre alle ventidue circa, il quartiere intero è esploso di gente, di popolo in trionfo al seguito del simulacro della Madonna. C'era anche Padre Salvatore, che subito mi ha riconosciuto, ci siamo salutati e gli ho fatto gli auguri per i suoi venticinque anni di sacerdozio. C'era anche un ragazzo (che non conosco personalmente), che ha cantato egregiamente da tenore... alla Madonna. C'era l'amico Domenico Bonvegna, che ho incontrato e che ho salutato con piacere. C'erano amici, parenti. Bei lunghissimi momenti. Ma loro, quegli amici di ieri... non c'erano più, se non nei miei ricordi. Prima di tornare a casa, mi sono detto: Andiamo avanti, un'altra "Matri Ràzzia" è trascorsa. Si è conclusa "chi bummi", (leggi giochi d'artificio), ma non si è conclusa di certo nei nostri cuori... la festa della gente normale!
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