Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

lunedì 10 settembre 2007

CASALVECCHIO SICULO ha festeggiato "S. Onofrio anacoreta"


















In questo ipotetico "viaggio" fra Tradizioni Religiose, usanze e Beni Culturali della provincia di Messina, mi voglio soffermare in un paesello collinare sito nella Valle d'Agrò. Vari furono i nomi attribuitigli nei secoli dalle tante dominazioni, fra cui: greca, normanna, bizantina. "Palachorion - Casale Vetus - Casalvecchio" Inerpicato a metà del Monte S. Elia, a 400 mt. dal livello del mare, Casalvecchio Siculo, sorge a circa 30 Km. da Messina, 20 da Taormina e 6 dalla costa jonica.

Quì, sopravvivono orgogliosamente ancora oggi, varie tradizioni Religiose, ma anche laiche e ludiche. Vi parlerò della Manifestazione Cristiana più importante di Casalvecchio, la Festa in onore di S. Onofrio Anacoreta, che si rinnova ogni anno la seconda domenica di Settembre. Bellissima la chiesa in cui è venerato il Santo. Al suo interno, le pareti e vetrate furono meravigliosamente decorati dal noto pittore Tore Calabrò, (modellatore della del porto di Messina) Bellissimo il soffitto ligneo a cassettoni, (già nel lontano 1925, dichiarato dalla Regia Sopraintendenza all'Arte Medievale: "Opera pregevolissima"). Bello e splendente, il simulacro in argento che rappresenta il Santo. In realtà, sono due le statue ad egli dedicate, una in legno, (a mezzo busto, del '500), posta in alto sopra l'altare maggiore, l'altra, (realizzata dallo scultore messinese Giuseppe Aricò, e risalente al 1745), ha una storia particolare.
IL MIRACOLO DELLA PESTE: Si narra, che, intorno al 1730, una pestilenza colpì il paese, mietendo vittime e riducendo il popolo della vallata alla disperazione. Si decise, dunque di raccogliere tutto l'argento in possesso degli abitanti per realizzare una statua al Santo, se egli fosse interceduto presso Dio per fermarla. Ciò avvenne! Ogni anno, il venerdì prima della festa, si celebra una messa proprio nella contrada "Pestarrìu" (luogo in cui, si narra, avvenne un miracolo di guarigione), con il simulacro ligneo. Da lì, parte una processione con fiaccolata. Il Sabato sera, dopo danze in piazza e cibi genuini, arriva un, ormai, irrinunciabile "figura" ludica per il piacere di grandi e piccini... "u sceccu".
U SCECCU CHI 'BBALLA: Si tratta di un asino realizzato in fil di ferro, trasportato e traballato da un uomo fra la folla in piazza. Divertenti (ma anche un po' pericolosi), sono anche le scintille dei fuochi d'artificio che da esso sprigiona durante il ballo giocoso. Domenica, il giorno è arrivato! Tante le messe, tanti i fedeli, ma prima di immergersi completamente nel rito della processione del pomerigio, ecco spuntare ancora fra le genti del paese, una nuova figura ludica... "u cammiddu".
U CAMMIDDU: Cosa ci fa un cammello di stoffa rossa, (portato da due uomini nascosti sotto), rivestito con pelle di capra e con una testa che apre e chiude la bocca, ritmato dal suono di un "tamburino", ed accompagnato da un altrettanto particolare personaggio con un "cappeddu cu giummu", anch'eso rosso? Si narra, che esso sia nato per scherno verso il paese vicino, (con il quale anticamente Casalvecchio faceva comune), e che sorge proprio in mezzo a due colline... a forma di gobbe di cammello. Ma, il motivo potrebbe essere diverso, vista la dominazione araba a cui il paese dovette sottostare in epoca precedente.
LA PROCESSIONE: Possenti i giochi d'artificio, imponente la folla proveniente da ogni parte. Un tragitto in alcuni tratti impervio, fra scaloni in discesa ed in salita, fra viuzze strettissime. Il "Santo d'argento" portato aspalla e preceduto da vari alti stendardi di altre chiese di paese e confraternite religiose, fra un brano e l'altro della banda musicale, invocato dagli immancabili "gridi" dei portatori: "e cu chiù beni lu voli, chiù forti lu ghiama... evviva a santu nofriuuu" trionfa fra due ali di folla, fino a ritornare a tarda sera, accolto dal fragoroso applauso dei commossi fedeli in chiesa. Nell'augurio di ognuno, la speranza di poterlo onorare ancora fra un anno. Beh! raccontato così, sembra tutto bello! Tutto "rose e fiori!" Ma, non è facile organizzare un evento che racchiude comunque in se, pareri e volontà spesso fortemente discordanti. Eppure, in piccoli paesi come Casalvecchio di Sicilia, sopravvivono quei giorni che l'uomo dedica ai propri protettori. Ai propri Santi. W S. Onofrio!

G.BonarRIGO

Etichette:

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]



<< Home page