Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

mercoledì 16 settembre 2009

Lei velina, lui fotomodello. Meglio sognare o...?

Oggi, molti ragazzi vogliono diventare attori ma pochi hanno studiato all'Accademia di Arte Drammatica. Molte ragazze sognano di diventare Veline o Miss Italia (e dintorni), solo perchè questi sono i metodi più sbrigativi per fare carriera bruciando le tappe. E' la TV stessa a darcene notizia. Solo per fare un esempio, proprio nella puntata del 16 Settembre di Forum su Canale 5, fra il pubblico in aula si dibatteva fra giovani e meno giovani, fra i pro ed i contro, sulla necessità o meno di rivalutare i mestieri che hanno fatto la storia della nostra nazione, piuttosto che inseguire fugaci chimere.

Milano è meta di chi vuole entrare nel mondo della moda e fare il/la modello/a (avendone il fisico, si intende). Roma, è la meta di chi ha ambizioni cinemtografiche. Molti ci provano, tanti hanno la stoffa... pochi raggiungono la meta che tutti gli altri possono solo sognare. Che sia chiaro, non sono assolutamente contro il diritto sacrosanto di ognuno, il diritto di avere dei grandi obiettivi nella vita. Ma, allora la gag dei comici di Zelig, quelli che impersonano una ipotetica famiglia palermitana nella quale il padre e la madre che hanno una sola figlia e che questa imperterrita si ostina a volersi laureare contro il parere dei genitori che hanno invece capito tutto della vita e che si sarebbero augurati che la figliola fosse diventata velina, che avesse mostrato le cosce alla gente e che poi si fosse fatta mettere in cinta da un calciatore per dividerne poi i grandi vantaggi economici e goderne la fama nelle copertine dei giornali e nei reality più dissacranti, risponde a verità oppure no?

O forse no, è c'è dell'altro da considerare? Il posto di lavoro in tempo di crisi, cheppure se saputo cercare si trova ancora... è precario, è sottopagato, e saltuario e senza messa in regola e/o sicurezza. Dunque, la pianificazione seria del futuro delle nuove generazioni, fondata sulla cultura o sulla professionalità affinata dai Master, e comunque un discorso che spesso non trova seria applicazione sul territorio di certa Sicilia e di certo sud, ma che necessita di tale e tanta grinta e gavetta da selezionare gli ingenui dai saltimbanchi molto più che in passato. E quì il discorso si farebbe lungo e si rischia di perdere il filo e il senso.

Dunque, oggi abbiamo giovani come "Zibaldone" di Luca Nestola, (lasciamo perdere se era scemo o no), che, in un paese di mummie viventi tirava a campare facendo qualche commissione per la piccolissima falegnameria del padre e intanto sognava che se fosse nato Marco Pantani... tutto sarbbe stato diverso, oppure, abbiamo giovani talmente in gamba da meritare ben altro che le solite promesse politiche del prossimo fantomatico riscatto della Sicilia? Nel dubbio, forse ancora in soffitta o in cantina, qulcuno potrebbe trovarsi a riscoprire una impolverata valigia... dei sogni.
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4 Commenti:

  • Bel post.

    Tuttavia e non per difendere i giovani, perché anch’io in due occasioni ho dovuto quasi sperimentare la pazzia che in molti di loro è come congenita, o si è annidata nel tempo oppure è stata inoculata, ma le nuove generazioni sono molto spesso quello che la società insegna loro.

    Mi ricordo sempre un neuropediatra, che mi diceva che già vedendo crescere il bambino capiva quale adulto sarebbe venuto fuori, ma soprattutto quando parlava con i suoi genitori, scrutandoli dentro, ed apprendendo dell’ambiente familiare e locale in cui vivevano o addirittura recandosi suoi luoghi che circondavano quel bambino, molto spesso e purtroppo, trovava la conferma ai suoi dubbi.

    Ecco, le giovani generazioni sono certamente figli dei propri genitori, ma oggi più che mai sono figli della grande madre che è la società, la quale, senza nasconderci dietro retoriche di televisione, è praticamente presente ogni secondo nella vita delle nuove generazioni con i mezzi tecnologici (che intendiamoci non vanno demonizzati, ci mancherebbe) ma solo per favorire questo Stato prepotente (mafioso) fatto di politici, istituzionali, burocrati, affaristi, professionisti, consulenti, esperti, prepagati, prezzolati, ecc., che sfruttano questa possibilità di avvicinare prepotentemente le giovani generazioni così da plagiare il loro ancora vergine cervello in maniera da insinuare dentro la loro consapevolezza dei modelli (probabilmente preordinati da ben ingaggiati esperti della psiche) al fine di pilotare i comportamenti di più individui possibili.

    Ultimamente, mi pare, si assiste allo stesso fenomeno con le persone anche anziane. Infatti parlare di saggezza dell’età, è ormai solo una retorica. L’anziano come lo si immagina o meglio come lo descrivono in certe opportuniste trasmissioni televisive di regime, non mi sembra esista più.

    E oltre a questo Stato quotidianamente senza deontologia, se non a parole, che è quello italiano, si aggiunga conseguentemente una scuola che non solo non forma nulla di ciò che serve realmente nella vita quotidiana, ma tende sempre più a scalcinare la scuola pubblica e favorire le scuole private a pagamento.

    Il discorso sarebbe molto lungo, ma il problema a mio parere non sono solo i giovani, bensì il dramma sono le precedenti generazioni, quasi ormai tutte (e notoriamente, ma detto dietro l’angolo e a bassa voce) viagrati, cocati, mbriachi, e che poi paradossalmente ci fanno pure la morale oppure se ne vanno al santo sepolcro a battersi il petto, mentre sono a detta di loro stessi (ovviamente in privato) solo dei mistificatori del loro bramoso cervello. Ammetterlo libererebbe anche loro dalle ombre che li ammantano.

    Di Blogger Adduso, Alle 18 settembre 2009 alle ore 07:28  

  • Questo Stato prepotente (mafioso) fatto di politici, istituzionali, burocrati, affaristi, professionisti, consulenti, esperti, prepagati, prezzolati, ecc... altri non è che il "Sistema italiano" che i suddetti riescono a rendere (a proprio esclusivo beneficio), iperproduttivo.

    Diversamente, esserne fuori, (giovani o meno giovani), significa far parte della massa del "tiramu a campàri".

    In questi giorni, perfino io sottoscritto mi ritengo SU UN GRADINO PRIVILEGIATO DELLA SCALA SOCIALE e quindi fortunato. Perchè?Qualcuno mi telefona e mi ritelefona e... mi chiede di mettere "una buona parola" nei confronti di tale costruttore...

    AMICI, se vermente avessi di queste influenze politiche, non Vi volterei le spalle. E, se anche foste troppi per poterVi dare concreto aiuto, farei in modo che "Il Mercato" si rendesse conto della Vostra esistenza ed esigenza.

    Da diverse parti mi si attribuiscono appalti nei quali non sono mai entrato, progetti che non ho mai fatto. Ebbene si, qualche lavoro pubblico l'ho fatto anch'io, ma credetemi, ho sempre preferito Voi popolo della gente comune, per offrirVi la mia professionalità (anche se i guadagni saranno irrisori), ciò per non dovermi inchinare di fronte ai soliti boss.
    Salute a tutti Voi!

    Di Blogger BonarRIGO, Alle 18 settembre 2009 alle ore 09:27  

  • "... non di solo pane vive l'uomo ...", significa che però prima di tutto viene il pane.

    Quindi se un professionista prende degli incarichi o dei lavori non c'è nulla di male, così come anche che certi professionisti si possono pure permettere una vita benestante.

    Quindi non mi pare che avresti nulla da farti dire e peraltro non mi pare che navighi nell’oro da quello che leggo sul tuo blog.

    Gli altri parlano perchè il “condotto” della voce, invece di passare per il cervello, devia spesso verso la prostata, in particolare quando si deve nascondere che si è dei “troll” di qualche “padrone”.

    Invece il problema nasce quando professionisti, e non solo, ma anche politici, magistrati, ecc. si prestano, sommersamente, non solo alla illegalità o alla mafia, ma realizzano qualcosa che poi si rivela disastroso per la collettività.

    Ad esempio i lavori fatti in questi anni dappertutto e, ancora ad esempio a Furci per il manto stradale, di cui l’ultima piovosità ha messo in evidenza le deficienze, è semplicemente eloquente di questo “sistema” nella Pubblica Amministrazione.

    Di Blogger Adduso, Alle 18 settembre 2009 alle ore 11:53  

  • FURCI: il manto stradale della via IV Novembre (o Nazionale che dir si voglia), rientra fra quelle opere che chissà perchè, se si critica lo si fa "supra u bisòlu" o 'ntò barri cu 'll'amici". E' ovvio, che prima ancora di raschiare due centimetri scarsi di asfalto vecchio (pochi), per metterne tre e comunque salire sulle botole esistenti... bisognerebbe assicurarsi che l'impiantistica dello scolo acquepiovane sia efficiente e che gli strati sottostanti non presentino delle parti vuote o crepe che alle prime piogge collasserebbero.
    Ma invece l'amministrazione pensa: - abbiamo trovato il finanziamento per l'asfalto... per il resto penserà Dio.

    E poi, chi stila il piano delle priorità? Proprio il lungomare (parlo sempre di Furci), e ben più bombardato di crateri che non altrove.

    Tubature a Roccalumera,
    proprio io, in un lavoro comunale, ho riscontrato che da sotto rerra si sentiva un fruscìo. Ho fatto rompere il pavimento e... abbiamo trovato un tubo dell'acqua potabile che perdeva copiosamente, probabilmente da anni. Ho fatto sostituire grosse tubazioni in metallo completamente marce con PVC, ho aggiunto grate, pozzetti, aumentato le sezioni, tutto cercando di non sforare il budget.

    Di Blogger BonarRIGO, Alle 18 settembre 2009 alle ore 17:13  

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