E intanto... il nizzardo, recitava Dante Alighieri.
La cosa più strana era, che ogni volta che leggevi le sue mail sul tuo PC o sui siti internet, ti accorgevi che scriveva con la pretesa di rivelare accadimenti nuovi. Eccezionali. Interessanti. La cosa ancora più buffa, era poi, che ogni volta che lo (ri)leggevi... spesso ti accorgevi di (ri)apprendere anche da lui, le solite retoriche polemiche alla paisana.
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Non stiamo parlando del famoso "Uomo delle Stelle", ossia colui che cementificò un paese di novelli ambientalisti, vecchi agricoltori onesti e risaputi invidiosi del potere, stiamo parlando di uno come noi, uno che a volte guaiva come morso da un cane Pit Bull, ma che si dava fortemente da fare come un umile operaio che dovesse portare il pane a casa. Sebbene a casa il pane lo avesse in abbondanza. Recita Dante Alighieri, l'uomo del "Cantu e Cuntu" jonico... e si aspettava di raccogliere ampie platee, (o nemo profeta in partia nizzarda), come forse avrebbe fatto il sommo scrittore fiorentino se oncora oggi fosse vivo... nella sua vulgaris Italia.
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Negli stessi anni e nella stessa Terra, gridava la "sua" AUTONOMIA l'"Uomo delle Stelle", quello vero... e lo faceva attraverso i numerosi e variegati mezzi della tecnologia e del passaparola. Si aggappava a tutto per vincere, si aspettava molto ma molto di più di quanto (comunque) avrebbe raccolto in tante piazze di Sicilia ed oltre. Ma, forse di UOMINI DELLE STELLE, da noi, ce n'erano più di uno. A Roccalumera come a Nizza, a Furci come a Santa Teresa di Riva, ad Alì Terme come... a Fiumedinisi, equazioni di ordinaria noia, tuttalpiù, talvolta interrotte da Operazioni Umanitarie come quella di un sindaco avvocato che diede un sorriso a figli dei terremotati d'Abruzzo, ospitandoli nel suo paese. Poi, fra un Canto della Divina Commedia della sera ed un racconto di "Cavaddi disoccupati e Scecchi laureati" la cronaca dei soliti Comuni, era infarcita di curtigghiu e di dispetti in consiglio comunale. I temi erano: debiti, debiti fuori bilancio, consorzi da controllare, Unioni dei Comuni senza unione, e mentre tutto ciò accadeva, uno dei consiglieri di minoranza acquistava la BMW dell'ultimo tipo. Boh!
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C'era la crisi, le ringhiere in ferro arrugginito divelte a Furci, il lungomare con i buchi profondi come crateri vulcanici anche a Roccalumera, mentre, i nizzardi erano a tutt'altro affaccendati che non ad ascoltare il leggittimo GRIDO della cultura retorica di un loro compaesano. Forse, invece, sognavano ancora un posto in Comune per i propri figli o quantomeno un cantiere scuola per guadagnare poco ma riposandosi molto. Intanto, gridava "VI ODIO" un coraggioso furcese adottato barista a Roccalumera. Ai suoi statici e dispettosi amministratori, ripeteva "VI ODIO". Insisteva dal pulpito del solito sito e parlava chiaro, ma neanche lui era il Davide che con una misera fionda ed un sasso avrebbe abattuto il gigante Golia comandante dei Filistei di una politica corrotta, così pensava bene di chiede immantinente scusa e tornare a fare il suo bravo mestiere. A quel tempo, c'era anche il vecchio tedesco furcese della Via Calatafimi, pronto a bacchettare i comodi panzoni amministratori, (tuttavia sorridenti e beffardi) dal basso (o dall'alto) del suo meteorologico blog. Costui, il cui cuore di chi vive lontano dalla propria Terra natìa, rimaneva rovente di nostalgia, poichè apparteneva alla gloriosa stirpe dei paladini della giustizia di una Sicilia che spera in eterno.
In ultimo, sbucava dall'anonimato un geometra disegnatore in attesa di clienti, oltrechè vizioso della tastiera del PC, ma alla paisana pure esso. Il suo nome era "nessuno" come l'Ulisse omerico. Un irremovibile ignorato nonchè validissimo e brillantissimo ...giustizialista d'insuccesso. Campione di presenze comparsate ai convegni, spugna mai pregna della conoscenza globale, forse prima degli altri, costui aveva capito (ma no metabolizzato), che la "sua" verità era il contrario esatto della convenienza nella politica e perdipiù l'antitesi dell'incorretto modo di arricchirsi.
Fate quello che predico e non quello che faccio, blaterava un prete incorretto di paese a quel tempo... mentre, il vero Cristo dei poveri e dei giusti, bussando alle coscenze della gente, si vedeva sbattere la porta in faccia dal suo popolo... che gli preferiva la promessa dei politicanti in periodi di elezioni. Bla bla bla... nuovi programmi degli onorevoli per una Sicilia migliore, questa è la volta buona, e poi? dopo lo spoglio... per la gente comune, il solito "tiramu a campari". Tuttavia, qualche sera, "pi passàrisi menzùra i lissa" capitava di sedersi ad ascoltare un po' di Cultura in Filanda, sì, cultura aggratis per residenti e villeggianti. Bravo, bravissimo l'artista, ma... "Chi u scutami a fari a chistu supa u paccu... tantu, pani a casa a nui no'nni potta!"
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Non stiamo parlando del famoso "Uomo delle Stelle", ossia colui che cementificò un paese di novelli ambientalisti, vecchi agricoltori onesti e risaputi invidiosi del potere, stiamo parlando di uno come noi, uno che a volte guaiva come morso da un cane Pit Bull, ma che si dava fortemente da fare come un umile operaio che dovesse portare il pane a casa. Sebbene a casa il pane lo avesse in abbondanza. Recita Dante Alighieri, l'uomo del "Cantu e Cuntu" jonico... e si aspettava di raccogliere ampie platee, (o nemo profeta in partia nizzarda), come forse avrebbe fatto il sommo scrittore fiorentino se oncora oggi fosse vivo... nella sua vulgaris Italia.
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Negli stessi anni e nella stessa Terra, gridava la "sua" AUTONOMIA l'"Uomo delle Stelle", quello vero... e lo faceva attraverso i numerosi e variegati mezzi della tecnologia e del passaparola. Si aggappava a tutto per vincere, si aspettava molto ma molto di più di quanto (comunque) avrebbe raccolto in tante piazze di Sicilia ed oltre. Ma, forse di UOMINI DELLE STELLE, da noi, ce n'erano più di uno. A Roccalumera come a Nizza, a Furci come a Santa Teresa di Riva, ad Alì Terme come... a Fiumedinisi, equazioni di ordinaria noia, tuttalpiù, talvolta interrotte da Operazioni Umanitarie come quella di un sindaco avvocato che diede un sorriso a figli dei terremotati d'Abruzzo, ospitandoli nel suo paese. Poi, fra un Canto della Divina Commedia della sera ed un racconto di "Cavaddi disoccupati e Scecchi laureati" la cronaca dei soliti Comuni, era infarcita di curtigghiu e di dispetti in consiglio comunale. I temi erano: debiti, debiti fuori bilancio, consorzi da controllare, Unioni dei Comuni senza unione, e mentre tutto ciò accadeva, uno dei consiglieri di minoranza acquistava la BMW dell'ultimo tipo. Boh!
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C'era la crisi, le ringhiere in ferro arrugginito divelte a Furci, il lungomare con i buchi profondi come crateri vulcanici anche a Roccalumera, mentre, i nizzardi erano a tutt'altro affaccendati che non ad ascoltare il leggittimo GRIDO della cultura retorica di un loro compaesano. Forse, invece, sognavano ancora un posto in Comune per i propri figli o quantomeno un cantiere scuola per guadagnare poco ma riposandosi molto. Intanto, gridava "VI ODIO" un coraggioso furcese adottato barista a Roccalumera. Ai suoi statici e dispettosi amministratori, ripeteva "VI ODIO". Insisteva dal pulpito del solito sito e parlava chiaro, ma neanche lui era il Davide che con una misera fionda ed un sasso avrebbe abattuto il gigante Golia comandante dei Filistei di una politica corrotta, così pensava bene di chiede immantinente scusa e tornare a fare il suo bravo mestiere. A quel tempo, c'era anche il vecchio tedesco furcese della Via Calatafimi, pronto a bacchettare i comodi panzoni amministratori, (tuttavia sorridenti e beffardi) dal basso (o dall'alto) del suo meteorologico blog. Costui, il cui cuore di chi vive lontano dalla propria Terra natìa, rimaneva rovente di nostalgia, poichè apparteneva alla gloriosa stirpe dei paladini della giustizia di una Sicilia che spera in eterno.
In ultimo, sbucava dall'anonimato un geometra disegnatore in attesa di clienti, oltrechè vizioso della tastiera del PC, ma alla paisana pure esso. Il suo nome era "nessuno" come l'Ulisse omerico. Un irremovibile ignorato nonchè validissimo e brillantissimo ...giustizialista d'insuccesso. Campione di presenze comparsate ai convegni, spugna mai pregna della conoscenza globale, forse prima degli altri, costui aveva capito (ma no metabolizzato), che la "sua" verità era il contrario esatto della convenienza nella politica e perdipiù l'antitesi dell'incorretto modo di arricchirsi.
Fate quello che predico e non quello che faccio, blaterava un prete incorretto di paese a quel tempo... mentre, il vero Cristo dei poveri e dei giusti, bussando alle coscenze della gente, si vedeva sbattere la porta in faccia dal suo popolo... che gli preferiva la promessa dei politicanti in periodi di elezioni. Bla bla bla... nuovi programmi degli onorevoli per una Sicilia migliore, questa è la volta buona, e poi? dopo lo spoglio... per la gente comune, il solito "tiramu a campari". Tuttavia, qualche sera, "pi passàrisi menzùra i lissa" capitava di sedersi ad ascoltare un po' di Cultura in Filanda, sì, cultura aggratis per residenti e villeggianti. Bravo, bravissimo l'artista, ma... "Chi u scutami a fari a chistu supa u paccu... tantu, pani a casa a nui no'nni potta!"
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Etichette: Politica Jonica, Racconti
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