Sicilia! AUTONOMIA e... cooperazione!
AUTONOMIA, già tema di questa campagna elettorale. Autonomia speranza dei lavoratori. Il 13 e 14 Aprile torneremo a votare. Autonomia da non confondere però con l'Idea separatista di Salvatore Giuliano, (chi se lo ricorda?), che sperava di annettere l'isola dei zappaterra agli Stati Uniti d'America, liberandola dal potere politico di Roma. Rimase un sogno! Sicilia, oggi come ieri... in cerca di una AUTOGESTIONE ATTIVA. Infatti, se la nostra Sicilia fosse un'Azienda, una grande, media o piccola azienda, dovrebbe fare i conti di gestione, avrebbe i propri bilanci preventivi e consultivi. Potrebbe averceli in attivo o... in rosso, e in rosso si fallisce, si chiude. Come credete che siano i bilanci della bella Trinacria? Del turismo, (culturale o stagionale estivo), della pesca, dell'agricoltura, della crescita economica, e... della famiglia operaia? Rosso, rosso fuoco! Mentre ci accingiamo a porre la nostra dovuta e giusta ics sulla scheda verde, (delle altre non voglio parlare), già bombardati da comizi vari e variegati, da manifesti multicolori e multi "slogan", da telefonate e da sms, adesso, fra i tanti simboli e messaggi, ci risuona in testa una parola nuova e vecchissima allo stesso tempo: AUTONOMIA. Vogliamo essere autonomi? Nel senso di AUTOSUFFICIENTI? Si? Allora, la politica ci può (magari) aiutare in questo, ma, più ancora ci può aiutare "credere in noi stessi". Credere nelle nostre capacita di uomini siciliani. Fare Impresa in cooperazione, costrure noi stessi il nostro futuro. Per non dover ancora emigrare, per non dover ancora "leccare" il lato B a qualcuno. Allora? Votiamo! Si, votiamo, ma per gente della nostra terra, gente che (magari), ha già lottato per l'AUTOGESTIONE ATTIVA del nostro territorio. Ma, se questa "gente" dovesse farcela a rimanere all'interno di Palazzo dei Normanni, non dovrà essere lasciata da sola a dover remare... a doversi, (magari)... denudare (come ha già fatto qualcuno), per ottenere l'attenzione dei media. Dovremo vigilare noi popolo, e se necessario manifestare tutti ed in massa, perchè il nuovo governo (destra o sinistra), non ci riduca definitivamente "in mutande". AUTONOMIA DEL LAVORO, non è "genuflettersi" per i tre mesi di cantiere scuola come accadeva fino a qualche anno fa, non è verniciare ringhiere in giro per il comune o... attacare manifesti. AUTONOMIA DEL LAVORO, è orgoglio delle proprie azioni, del proprio giusto e onesto operato. Per questo i giovani siciliani studiano, per questo i loro padri fanno sacrifici e sognano per loro un futuro migliore. Io non credo ai miracoli degli uomini politici, chiunque essi siano, perchè credo solo ai miracoli di Dio... ieri come oggi come per l'eternità. Ma, credo anche nella forza della cooperazione attiva del popolo, senza pregiudizi, nè stupide invidie campanilistiche o di barricata. Credo nella verità e rifuggo dalle menzogne reiterate, che (alla lunga), infangano e danneggiano le vittime, togliendo speranza alla gente. Sono convinto che, quando e se remeremo tutti nella stessa direzione, e quando ognuno di noi stessi aiuterà i più deboli tra noi, allora potremo veramente definirci AUTONOMI. Saremo, allora si, SICILIANI VERI.
IO GEOMETRA
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Etichette: Geometra, Sicilia ieri e oggi
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