Il GRIDO (Il Blog su Roccalumera e... non solo)

giovedì 24 dicembre 2009

Savoca (ME). Lapide a Leonardo Sciascia (seconda puntata)













CARMELO DURO: Prosegue... "Sciascia, girò la Sicilia e la descrisse: "donne che facevano del paese un telaio, davano la possibilità di fare dei racconti".
Fra le città che visitò: Girgenti, Palermo, Messina (della quale evidenziò la "chiesa dei Catalàni" e lo "Stretto"), Catania (della quale diede una particolare descrizione dei suoi abitanti), Siracusa (della quale disse: "Stupenda nelle cose. Nelle lapidi, lontane sono le radici di tanta civiltà).
1962 - Sciascia vive per un certo tempo (circa una settimana), a Savoca.
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E' ospite del Convento dei frati Cappuccini (nella foto), dove conosce il frate priore che lui descrive come "tozzo e sanguigno" (con il quale non instaura un gran rapporto), il che gli comunica di sognare la rinascita del paese di Savoca attraverso il turismo. Ma Sciascia, in una sua descrizione del paesaggio savocese, fa riferimento ad "un palazzo vuoto come un teschio" ed a proposito delle nicchie delle mummie: a "cadaveri posti all'impiedi, riccamente vestiti e grottescamente bacati".














Dall'articolo di Sciascia (pubblicato su "IL GIORNO" del Maggio 1962, viene fuori una Savoca ormai rivolta verso la decadenza e l'abbandono, ma quì Carmelo Duro ha precisato che vede comunquinque in Sciascia uno che amava la Sicilia e nelle sue parole semmai, c'era un sentimento di rivolta. Infine Duro, quasi a sottolineare il senso profondo del narrare di Sciascia, ricorda una frase dello scrittore: "scrivo sempre, anche quando non sono pubblicato, per il piacere di farlo..".

SANTINO LOMBARDO: L'intervento sel savocese Santino Lombardo, inizia con la priezione dell'ormai strafamoso articolo de "IL GIORNO del Maggio '62 che titolava (Ritratto di un paese che muore) "Attendono nel deserto la manna dei turisti". Così, dopo una veloce disamina dello "Sciascia pensiero" e delle testimonianze a lui note, acquisite da racconti e testimonianze di persone che a Savoca conobbero Sciascia, immediatamente e con una punta di orgoglio, afferma: "faccio giudicare a voi presenti che se oggi Sciascia fosse vivo cambierebbe radicalmente opinione sulle sue dichiarazioni di allora". Oggi, numerosi autobus, provenienti da ogni parte d'Europa, vengono a visitare la nostra cittadina.

AGGIUNGO IO: In effetti, a Savoca da almeno due legislature si lavora alacremente per il recupero dei fasti di un tempo. La storia remota ci racconta di una Savoca potente più di Messina e Taormina. Una città di illustri prelati e giuristi e nobili. Una Savoca multietnica e multireligiosa (lo testimoniano le numerose rovine di luoghi sacri, oltre alla chiesa Matrice e di Santa Lucia. Si parla di 5145 abitanti all'epoca. Ebbene, oggi, la risorsa turismo che recupera l'immagine di "città del film IL PADRINO" (girato negli anni '70) che vede oggi un museo etno-storico-antropologico costruito dal nulla, un auditorium, una Savoca che fa nascere un nuovo villaggio turistico, che attrae acquirenti di vecchie case che restaurandole ne fanno lussuose ville, forse non ha recupearto i fasti del suo massimo splendore, ma certamente ha finalmente reagito, là dove attorno ad essa numerosi paesi rimangono... deserto. Si, anche Leonardo Sciascia oggi ne sarebbe fiero!
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5 Commenti:

  • Non basta ricordare Sciascia se poi (anche in questa riviera), si continua notoriamente, sotto gli occhi di chi può vedere, a fare i "siciliani", "baciando le mani" per sopravvivere ai nostri "padroni" politici, i quali controllano ostentatamente quanto impunemente, ma dissimulando nelle occasioni pubbliche, tessere, voti e corti di gabelloti, campieri, curatoli e soprastanti.

    Auguri a te di Buone Feste e speriamo anche che sia un Nuovo Anno Migliore e sereno.

    Di Blogger Adduso, Alle 25 dicembre 2009 alle ore 12:31  

  • Caro Adduso,
    ricambio gli auguri per queste Feste natalizie e per l'anno che sta per arrivare.

    Quanto al "baciamu li mani", più che un difetto siciliano, esso è addirittura un'arte per tirare a campare.
    Diceva qualche mio avo: "pigghiamu ù bònu bònu e annàmu avanti".
    Hai letto il titolo dell'articolo del '62 di Sciascia: "ATTENDONO NEL DESERTO LA MANNA DEI TURISTI"... mi risulta che lo abbia detto anche Gianni Agnelli... e non solo lui.

    Auguri a TUTTI!

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