Sicilia, forse ci piace proprio così!
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IO SCRIVO SU JONIANEWS
Sicilia, probabilmente, se l'attuale triste "scenario" esistenziale (anche politico) si ripete ciclicamente da secoli, un po' di colpa è anche la nostra. Ad es. sul mensile JoniaNews (numero uscito in edicola il 5 Maggio) uno dei pezzi (che vi invito a leggere), è il mio. Il titolo: "E tu, di che Sicilia sei?". Ma già dalla copertina del giornale si intravvede l'influenza di un rinnovato "virus", l'Autonomia. Il titolo di Copertina, infatti è: "Una Sicilia Autonoma". Sempre nello stesso mensile un "pezzo" (questa volta non mio), titola: SICILIA CANE. Irriverente riassunto-opinione a penna de "Il penultimo dei santateresoti" di cui, (in parte) condivido i contenuti, che inzia così: Il cane è l'unico animale che ha il bisogno vitale di avere un padrone a cui scodinzolare irrefrenabilmente la propria coda. La stessa sindrome ce l'ha la Sicilia. Ha sempre avuto dei padroni che se la sono presa nei secoli senza difficoltà alcuna contando a torto o a ragione sulla vocazione al servilismo della sua gente. Taglio corto... le critiche alla mia isola, (che vengano da me o da altra gente), se non sono costruttive fanno male e tristezza. Però, come dar torto a chi ci definisce "cani" nel senso di servetti? La cosa che mi intristisce ancora di più dell'essere definito "servo" è che questo ruolo sembra piacere ai più. Una frase sentita più volte, mi frulla per la testa: "iò non vògghiu responzabbilità" contrapposta ad un'altra frase, che fu recitata ad un colloquio di lavoro, da uno che neanche sapeva cosa fosse il suo nuovo compito: "quantu mi dati?". Quando si parla di SVILUPPO, di IMPRENDITORIALITA' non sempre siamo di fronte a gente che baratterebbe volentiri la partitella a carte per un caos di gente (per lavoro) nel proprio paese. Non sempre, l'individuo antepone il BENE COMUNE ad una buona bottiglia di birra al bar. E non ci lamentiamo poi, se la politica ci darà ancora l'ennesimo BLUFF. Per carità, cari tre lettori del mio Blog, ci sono siciliani che hanno il CARATTERE di IMPRENDITORI nel sangue. Ci sono siciliani che portano ancora oggi il buon nome della Sicilia nel Mondo. Ma quanti, "non si cacciunu mancu a musca du nasu?". Quanti, ancora sperano di lavorare (anzi di non lavorare) in un cantire per disoccupati? Impropriamente detto "Cantiere Scuola"? Oggi si parla di AUTONOMIA. Si quella sognata da Salvatore Giuliano, quella che i nostri nonni sperarono di ottenere, cercando però un'altro padrone, (l'America) pur di guadagnare un "tozzo" di pane ed un fazzoletto di terra da zappare. Erano quelli i SICILIANI VERI? Guardiamoci allo specchio del tempo e della Storia! Chi è il siciliano D.O.C. oggi? Cosa manca veramente alla massa dei siciliani moderni? Diamoci da fare!
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Se vuoi scrivermi: info@giovannibonarrigo.it
Sicilia, probabilmente, se l'attuale triste "scenario" esistenziale (anche politico) si ripete ciclicamente da secoli, un po' di colpa è anche la nostra. Ad es. sul mensile JoniaNews (numero uscito in edicola il 5 Maggio) uno dei pezzi (che vi invito a leggere), è il mio. Il titolo: "E tu, di che Sicilia sei?". Ma già dalla copertina del giornale si intravvede l'influenza di un rinnovato "virus", l'Autonomia. Il titolo di Copertina, infatti è: "Una Sicilia Autonoma". Sempre nello stesso mensile un "pezzo" (questa volta non mio), titola: SICILIA CANE. Irriverente riassunto-opinione a penna de "Il penultimo dei santateresoti" di cui, (in parte) condivido i contenuti, che inzia così: Il cane è l'unico animale che ha il bisogno vitale di avere un padrone a cui scodinzolare irrefrenabilmente la propria coda. La stessa sindrome ce l'ha la Sicilia. Ha sempre avuto dei padroni che se la sono presa nei secoli senza difficoltà alcuna contando a torto o a ragione sulla vocazione al servilismo della sua gente. Taglio corto... le critiche alla mia isola, (che vengano da me o da altra gente), se non sono costruttive fanno male e tristezza. Però, come dar torto a chi ci definisce "cani" nel senso di servetti? La cosa che mi intristisce ancora di più dell'essere definito "servo" è che questo ruolo sembra piacere ai più. Una frase sentita più volte, mi frulla per la testa: "iò non vògghiu responzabbilità" contrapposta ad un'altra frase, che fu recitata ad un colloquio di lavoro, da uno che neanche sapeva cosa fosse il suo nuovo compito: "quantu mi dati?". Quando si parla di SVILUPPO, di IMPRENDITORIALITA' non sempre siamo di fronte a gente che baratterebbe volentiri la partitella a carte per un caos di gente (per lavoro) nel proprio paese. Non sempre, l'individuo antepone il BENE COMUNE ad una buona bottiglia di birra al bar. E non ci lamentiamo poi, se la politica ci darà ancora l'ennesimo BLUFF. Per carità, cari tre lettori del mio Blog, ci sono siciliani che hanno il CARATTERE di IMPRENDITORI nel sangue. Ci sono siciliani che portano ancora oggi il buon nome della Sicilia nel Mondo. Ma quanti, "non si cacciunu mancu a musca du nasu?". Quanti, ancora sperano di lavorare (anzi di non lavorare) in un cantire per disoccupati? Impropriamente detto "Cantiere Scuola"? Oggi si parla di AUTONOMIA. Si quella sognata da Salvatore Giuliano, quella che i nostri nonni sperarono di ottenere, cercando però un'altro padrone, (l'America) pur di guadagnare un "tozzo" di pane ed un fazzoletto di terra da zappare. Erano quelli i SICILIANI VERI? Guardiamoci allo specchio del tempo e della Storia! Chi è il siciliano D.O.C. oggi? Cosa manca veramente alla massa dei siciliani moderni? Diamoci da fare!
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Etichette: Geometra, Solidarietà
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